ANNO 1950

CULTURA - COSTUME - SCOPERTE - ARTE - SCIENZA

SCOPERTE E SCIENZA
(in costruzione)


Arte & Auto - G. De Chirico - La 1400

**** AUTO - MARZO 1950, Salone dell'automobile di Ginevra. La prima, nuova automobile italiana del dopoguerra e' la FIAT 1400, berlina quattro porte di classe medio-superiore. Soprattutto, e' la prima Fiat a scocca portante. Dal 1945 la grande fabbrica torinese aveva ripreso la produzione dei modelli d'anteguerra (500, 1100 e 1500), poiche' occorreva innanzitutto riparare gli ingenti danni di guerra. Ora la nuova Fiat 1400 taglia decisamente i ponti con il passato. La carrozzeria e' ispirata secondo i canoni statunitensi ed appare modernissima: fanali, parafanghi, fianchi e baule posteriore sono completamente incorporati in un unico insieme. Tutti gli altri modelli prodotti dalle case italiane e dalla Fiat stessa appaiono inesorabilmente datati. La voluminosa (per i canoni italiani, si pensi ai 3 metri della Topolino) e massiccia 1400 e' equipaggiata con un motore di 1395 cc. da 44 cv che, se da un lato non offre prestazioni particolarmente brillanti (120 km/h, accelerazione scarsa), è in compenso robusto e assicura consumi non eccessivi. Nei giorni del lancio commerciale il prezzo di listino e' di 1.275.000 lire, pari a tre mensilita' di un direttore di banca. La nuova Fiat ottiene un buon successo di vendite: sono poche le famiglie medio-borghesi dell'epoca nelle quali non sia entrata una 1400. Dal 1950 al 1958 (nelle varie versioni "A", "B", Diesel e Cabriolet) ne escono 168.000 esemplari. 

Nel successivo APRILE '50 si apre il Salone dell'automobile di Torino. A un mese esatto dalla presentazione della "americaneggiante" Fiat 1400, anche la Lancia presenta il suo nuovo modello del dopoguerra. E' l'elegante e raffinata AURELIA, concorrente della nuova Fiat ma di classe un po' superiore. L'AURELIA e' una comoda berlina di 1750 cc. L'elastico motore sei cilindri a V ha una potenza massima di 56 cv, sufficienti a imprimerle la velocita' massima di 135 km/h. Come la Fiat 1400, l'AURELIA ha una carrozzeria dal disegno moderna, con gli elementi formanti un unico insieme; tuttavia, rispetto alla Fiat ha una linea piu' classica e signorile. Come tutte le Lancia, l'AURELIA presenta soluzioni tecniche d'avanguardia, tra cui la sospensione a quattro ruote indipendenti. Il prezzo di listino e' di 1.830.000 lire. Dal 1950 al 1957 escono dagli stabilimenti Lancia 17.493 AURELIA. Celebri le versioni sportive, tra cui la splendida spider B 20 di PININFARINA, immortalata da Vittorio Gassman nel film "Il sorpasso".

La SORPRESA poi in OTTOBRE '50 chiude  un anno davvero ricco di novita' per il mercato automobilistico italiano (le vendite interne riguardavano quasi esclusivamente le case nazionali, poiche' i fortissimi dazi rendevano pressoche' impossibile l'importazione dei modelli esteri). Nelle concessionarie ALFA ROMEO di tutta Italia appare la berlina 1900 a 4 porte, dalle spiccate caratteristiche sportive. Dotata di una moderna carrozzeria a scocca portante, e' la prima Alfa Romeo a essere prodotta con la catena di montaggio. Dopo le rovine della guerra, la casa milanese abbandona i costosissimi e irraggiungibili modelli del passato per dedicarsi a una produzione rivolta a una clientela leggermente piu' ampia. Il prezzo di listino della 1900 e' di 2.310.000 lire, rivolto a un'utenza elitaria e sportiva. Grazie all'ottimo 4 cilindri di 1884 cc., la nuova berlina Alfa eroga una potenza di 80 cv e raggiunge i 150 km/h. Per l'epoca sono prestazioni davvero elevate, destinate a crescere con le versioni successive (tra cui spiccano per sportivita' ed eleganza quelle con carrozzeria coupe'). DAL 1950 AL 1959 la 1900 e' prodotta in 21.304 esemplari. (By: Andrea Barbano)

( vedi prezzi e altro in "storia dell'auto italiana" )

 

*** LEVI MONTALCINO scopre il fattore (ormone) della crescita (Prenderà poi il Nobel solo nel 1986!).

*** Vola il 1° AEREO a REAZIONE commerciale (il Comet 1)

 

CULTURA E COSTUME
(in costruzione)

*** COSTUME - Fra le altre cose in questi anni 50, l'Italiano scopre il Bagno Diurno; ancora caro, 80-100 lire (corrispondeva a quasi un chilo di pane) per farsi una doccia calda. Ma venne poi ridotta a 50 lire se ci si portava l'asciugamano da casa per asciugarsi (spesso era un lenzuolo).
Fu da questo momento con i prezzi popolari, che al Sabato si formarono al Diurno lunghe code; un via vai anche di distinti piccoli borghesi con famiglia al seguito. Solo più avanti la pratica di farsi una doccia diventò di massa e abitudinaria. La pulizia del corpo con un bagno era ancora una pratica poco diffusa non solo nel basso ceto. Era praticata  fino a una certa età, quella adolescenziale, e solo una volta la settimana. Metà popolazione adulta la praticava una volta al mese, l'altra metà oltre il mese.
Il bagno in casa con un impianto di acqua calda era presente solo nel 8% delle case. La grossa tinozza da bagno nel 30-40%. Oltre il 50% non aveva neppure quella.

*** LETTERATURA - CESARE PAVESE scrive il suo ultimo libro "La luna e il falò" . Poi si suicida.

 *** CINEMA - Esordisce ANTONIONI col Film Cronaca di un amore; ROSSELLINI firma invece Francesco giullare di Dio.
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Dall'estero giungono di WILDER Viale del tramonto, di HUSTON Giungla d' asfalto e di DAVIES, L' amante indiana.

*** ARTE - I pittori EMILIO VEDOVA e HARTUNG aprono la nuova corrente artistica de l'informale.

FINE

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