ANNO 1971

CRONOLOGIA DELL'ANNO (2a PARTE )

 

22 APRILE - CEFIS E LA MONTEDISON - Si conclude il "colpo di mano" che abbiamo letto il 3 maggio. Eugenio Cefis ha vinto su tutti i fronti. Guido Carli governatore della Banca D'Italia, super partes del governo (neutrale mica tanto, visto che è l'uomo che con le emissioni di obbligazioni del Tesoro copre, con le banche "democristiane", ogni necessità di liquido per le imprese) incorona Cefis presidente della Montedison. Non solo, ma virtualmente lo mette in "cattedra", e le sue lezioni sono: "il capitalismo (privato o delle partecipazioni) assistito"; quando si fa, dove si fa, come si fa, con chi si fa e soprattutto che tipo di scambio si fa.

Cioè un evento di incalcolabile importanza (nel bene? nel male?) nell'economia italiana dei prossimi anni a venire. La cui portata (anno 2000) non è ancora quantificabile. Molti "gioielli" sono ancora in mano sia allo Stato (pagati dai cittadini ma pur sempre in mano ai cittadini) o in mano ai privati (pagati dai cittadini ma con nulla in mano anche se le emissioni di obbligazioni e il debito pubblico consequenziale, drenando liquidità, le pagarono tutti i cittadini con l'inflazione, cioè l'intera società).

Le stesse imprese invece di investire si misero ad acquistare grandi pacchetti di buoni del Tesoro che rendevano in certi casi molto di più. Alcune erano costrette ad acquistarle ma c'erano anche quelle che ci hanno fatto una bella speculazione. Perchè mai investire per prendere (con il rischio impresa) un risicato 10-12 per cento quando lo Stato ti garantiva la stessa cifra? 
E' l'inizio del grande indebitamento "pubblico (!)".


8 MAGGIO -
L'INOPPORTUNO INTERVENTO DELLA CHIESA - Oltre che esserci fra un mese le elezioni regionali in Sicilia e quelle comunali in altre città importanti, come Roma, Genova, Bari, pari a circa 7,3 milioni di elettori, dove tutti i partiti guardano o con ottimismo o con preoccupazione; oltre a esserci gli appelli di De Mita a un dialogo con i comunisti e le ACLI dove l'ex presidente Livio Labor sta facendo scelte socialiste fondando un movimento politico dei lavoratori (MPL) piuttosto distaccato dalle gerarchie ecclesiastiche, intervengono e senza cercare di capire piu' da vicino il fenomeno, i vescovi della CEI (Conf.za Episcopale It.), che prendono le distanze da certi gruppi non più ispirati.

Più che sanare le crepe di un certo "dissenso cattolico", creano ulteriori fratture e altre scissioni. Infatti la CEI forse temendo di perdere consensi annuncia che "Le ACLI non è un'associazione strettamente legata alla gerarchia della Chiesa". Forse (guardando alla politica - pensa la CEI di andare incontro al desiderio di una maggiore laicizzazione dell'elettorato democristiano soprattutto giovanile che si sta con le avanguardie del dissenso isolando molto dal mondo cattolico tradizionale, infatti questi preferiscono parlare sui sagrati di importanti e realistici problemi sociali (in stile socialista) e non di mistica e di ascesi dentro le sacrestie.
Il tradizionale in questo 1971 è radicato molto solo negli anziani, nei piccoli centri, nel mondo agricolo e nelle casalinghe con un 70/77%, con punte di 84% nelle donne. Ma nelle grandi città, nei giovani e nelle attività professionali le cifre sono già a livelli di guardia, al 50% . E di questo passo scomparsi gli anziani, dietro l'angolo si profila una crisi del sacro, definita "eclisse", quella anticipata da Don Milani, cioè una chiesa vuota

Si è corsi quindi ai ripari con quell'annuncio. Invece è un affrancamento a un laicismo confuso (che non sarà solo transitorio) dentro quella che fu una delle più potenti "armate" propagandistiche democristiane nel periodo d'oro dell'Italia "confessionale" con il duo Pacelli-Gedda, e che a molti conservatori non va proprio di rinnegare; ed eccoci ai soliti ottocenteschi rifiuti alle "fughe progressiste", che però ora con una società più aperta, provocano spaccature e scissioni che danno origine a nuove organizzazioni autonome che aprono altri steccati nella politica, nell'azione sociale, crisi nella fede e nella vita spirituale e perfino crisi nelle vocazioni, che Paolo VI angosciato e preoccupato ha evidenziato lo scorso 12 aprile 1970.

14 MAGGIO - Papa Paolo VI , dopo sei giorni dalla CEI interviene anche lui: rende pubblica la sua lettera apostolica Octogesima adveniens; vi afferma che "spetta alle comunità cristiane la responsabilità delle scelte operative dei modelli d'intervento da perseguire".

Questi richiami conservatori, inutili irrigidimenti sulla linea della tradizione monocratica della Chiesa diedero luogo non solo a obiezioni, critiche e accuse di interferenza a pochi giorni dalle elezioni, ma era anche una involuzione alle sollecitazioni di apertura fatte al concilio giovanneo, e proprio nel momento in cui una buona parte dei credenti estremisti, non soltanto fatta di progressisti, ma anche di conservatori, si stava radicalizzando sul piano della dottrina, dell'ecclesiologia (non dimentichiamo le forti polemiche di Don Mazzi. (vedi più avanti)
Attiva è l'azione politico-sociale di alcuni gruppi di cattolici che vogliono invece camminare con "i tempi nuovi"; come una parte delle ACLI vista sopra, o Comunione e liberazione, e perfino un gruppo di un centinaio di intellettuali cattolici che clamorosamente alla vigilia del referendum il 16 febbraio 1974 sottoscrissero un appello in favore del no all'abolizione della legge sul divorzio! -

Per non parlare delle donne (considerate dai preti - ma clamorosamente sbagliando - l'asso prenditutto della partita giocata col "referendum") all'appuntamento con divorzio e poi con l'aborto.

(*) Proprio su Don Mazzi, il prete ribelle dell'Isolotto a Firenze, che abbiamo conosciuto fin dal 1967 come iniziatore del profondo "dissenso cattolico" per aver intrapreso una esperienza di vita comunitaria religiosa, con una particolare liturgia che vedeva sacerdote e laici avvicendarsi al microfono, in questo 3 maggio si apre il processo contro di lui, i suoi cinque preti ribelli e quattro laici, per i fatti ricordati.

Sospesi a divinis , sono accusati di occupazione della chiesa. E' un boomerang, tutta la Comunità dell'isolotto è indignata e l'insanabile frattura porta a un coordinamento che va a creare il movimento Cristiani per il Socialismo (CpS).

Compatti si schiereranno al referendum del divorzio tutti per il No all'abolizione. L'infallibilità qui ha fallito in pieno! L'intransigenza ha creato una divisione insanabile che ha fatto subito proseliti Crea la rottura all'interno delle ACLI. Negli intellettuali cattolici. E di riflesso influenza molti fedeli; in due parole il "dissenso cattolico" aumenta, ed entra in crisi la secolare comunità.
Dentro le iniziali forze giovani, si aggregano anche gli addetti alle professioni avanzate, si allarga nelle grandi città. In atto c'è la decattolicizzazione.

Risultato: La Doxa per conto della Shell rende pubblica l'inchiesta sulle opinioni dei giovani. -- Non aderisce al modello di religione di chiesa attuale il 55% dei giovani, il 50% degli addetti alle professioni avanzate, il 52,8 nelle grandi città. Da questi dati quasi uniformi il 24% considera la chiesa superata, il 39,7 ne ha poca fiducia, il 16,8% nessuna, l'8,9% non accetta la religione esteriorizzata e formalistica; gli altri non credono in Dio, o credono, ma non gli interessa la chiesa.

Ma il campanello d'allarme è anche nei dati complessivi della piccola provincia e nelle campagne. Tocchiamo il 33% fra i giovani, e il 23% in generale. Motivo: incomprensione; il 64.8% dei preti è vecchio; oltre i cinquant'anni, di cui il 43% oltre i sessanta, il 18,6 di oltre settanta; cioe' nati nell'altro secolo, prima dell'auto, dell'aereo, del rock, dei jesus blue jeans, del voto alle donne, della pillola, del divorzio, della minigonna, cioe' un secolo dove c'era il 48% di analfabeti (in meridione il 78%) e una sottocultura parrocchiale che bruciava ancora i libri, e non solo quelli osceni ma quelli del liberismo che stava invadendo l'Europa.

L'adeguarsi in questi anni Settanta, non era solo utile alla Chiesa, ma era necessario. Persa la lotta politica c'è il declino del grandioso e capillare apparato di potere, che è ormai soltanto in mano alle correnti DC.
In  un contesto sociale mutato e unificato dai media, il credente  nell'85% si dichiarava di "fede cattolica" anche se era comunista, ma si svincolava però dalla deferenza al vecchio modello di chiesa tradizionale anche se sta cercando affannosamente da alcuni anni un punto di riferimento spirituale.
Infatti proliferarono le religioni orientali, le sette o quant'altro, perché c'era una "inconciliabilita'" e nessuna "apertura" a quel mondo moderno neocapitalistico che stava invece imponendo e omologando la cultura consumistica e edonistica di massa in spietata concorrenza con quella sola e unica cultura che era stata da secoli omologata dagli italiani: la religione e il cattolicesimo; che era poi un insieme di Chiesa e Stato da Costantino in poi, nonostante re e imperatori vari.

Ed e' curioso che la rivolta studentesca  iniziasse proprio nelle università dichiaratamente cattoliche, Sacro Cuore a Milano con Capanna, e Sociologia a Trento con Curcio. Ma lo afferma Vittorio Messori "Quello che è certo è che i cristiani negli anni immediatamente successivi al Concilio dovettero affrontare una profonda crisi, sia individuale sia collettiva, e molti si allontanarono dalla Chiesa o pensarono di trovare altre forme per la loro fede".

E deve ancora esplodere il caso di don Giovanni Franzoni, proprio a Roma, il 9 giugno del prossimo anno, alla Basilica di San Paolo, dove la comunità sara' sottoposta a una severa ispezione vaticana per aver l'abate "ribelle" preso posizioni sull'obiezione di coscienza e sull'abolizione del Concordato. Della piazza non si era capito proprio nulla!!!.

13 GIUGNO - Elezioni regionali in Sicilia oltre a quelle provinciali e comunali in varie città italiane, come Roma, Bari, Genova, Foggia e altri paesi minori, per un totale di 7.293.523 elettori. Le previsioni sono incerte, troppi gli eventi che sono accaduti dalle ultime consultazioni (terrorismo e colpo di Stato attribuito alla destra, le rivolte nelle regioni, i sindacati, le nuove correnti con i nuovi padrini locali, gli intrallazzi della DC in Sicilia ecc). I partiti aspettano con impazienza i risultati, che sorprendono tutti, meno Almirante del MIS che canta vittoria, infatti prende il 16,3% dei voti complessivi, a Catania è il primo partito con il 21,9% e a Roma è il terzo con 16,2%.

Risultati complessivi: DC 33,3%, PCI-PSIUP 22,4%, MSI 16,3%, PSI 11,4%, PSDI 5,7%, PRI 4,6%. PLI 3,7%. PDIUM 1,2%. altri 1,4%. I dati fanno indignare alcuni giornali, ma indubbiamente le manovre provocatrici, gli assalti alle sedi della Destra, le accuse di terrorismo, hanno pagato meno che non le prediche all'ordine di Almirante e il "boia chi molla" di Ciccio Franco a Reggio C..
Anche  Roma, patria di una burocrazia ancora legata al passato (fra l'altro antidivorzista) non è rimasta indifferente. Non solo facendo registrare il 16,2% ma il risultato condizionerà moltissimo la prossima elezione del Presidente della Repubblica, dove Giovanni Leone verrà eletto proprio con i voti determinanti del MSI.

19 GIUGNO - CONTRO IL DIVORZIO - Il comitato per l'abrogazione della legge del divorzio consegna alla Corte di Cassazione 1.370.314 firme, molto più di quelle necessarie per la richiesta del referendum popolare. Subito si mette in moto la macchina propagandistica decisa a scatenare una grande offensiva nel Paese per ripristinare i valori cristiani contro quelli materialistici.
Non puntando su una "guerra di religione" (ma questo è un accordo con i comunisti che hanno favorito l'introduzione del referendum e la "guerra" la temono) ma puntando sui pericoli sociali, come la crisi della famiglia, i figli randagi che senza padri diventeranno tutti delinquenti, dei depravati e dei drogati. Puntando innanzitutto sulle donne e sull'indignazione del libero amore e le perversioni dei loro uomini adescate da meretrici senza scrupoli e quindi disegnando le fosche conseguenze economiche.

Unica speranza di salvezza per loro è quella della dottrina morale cristiana. Purtroppo sfugge al comitato la vera realtà della donna, non conoscono le figlie, le proprie mogli e nemmeno le proprie madri.
Nonostante questo appuntamento avverrà il 12 maggio del 1974, quindi passeranno tre anni, l'incomprensione rimase, e il risultato venne fra lo stupore generale, fra l'altro molto uniforme in ogni angolo d'Italia, compresa "la balena bianca", il Veneto. (ne riparleremo ancora a suo tempo)

23 GIUGNO . La Gran Bretagna dopo molte esitazioni durate decenni, fra l'altro sempre osteggiati dal defunto De Gaulle, stipula accordi definitivi per entrare nella CEE. Il successivo 28 ottobre la Camera dei Comuni approva l'adesione per l'entrata nella Comunità.

26 GIUGNO - I sindacati erano riusciti a mobilitare le piazze d'Italia il 7 aprile per lo scottante problema della casa. La manifestazione era riuscita pienamente con una larga partecipazione di cittadini ed aveva portato a studiare in tempi brevi una proposta di legge che il ministro dei Lavori pubblici, il socialista Salvatore Lauricella, era riuscito a portare fino al voto alla Camera. L'approvazione riserva una sorpresa, un nutrito numero di franchi tiratori della maggioranza, 60, riescono a bloccare la legge. Solo dopo un accordo con i comunisti la legge viene approvata. Il PCI responsabilmente, trattandosi di un problema sociale non marginale, ha infatti accettato di astenersi. Decolla così la "legge sulla casa" grazie alla opposizione che questa volta virtualmente diventa una maggioranza. (l'ambizioso progetto di Moro era questo!)

 

Siamo agli inizi. La politica costa e le Correnti pure

- 7 LUGLIO - ANAS E LE ASTE TRUCCATE - Scoppia lo scandalo del "racket degli appalti" all'interno dell'azienda di Stato costruzione strade. A portarlo alla luce è il settimanale "Candido" di area estrema destra. (!!). Prende lo spunto da un ricorso al Consiglio di Stato dell'ex direttore Ing. Rinaldi, destituito dal ministro socialista Mancini, che per vendetta aveva sostenuto che gli appalti all'interno dell'Anas venivano aggiudicati alle ditte appaltatrici dietro pagamento di una tangente che andava dal 5 all' 8%, ma che finiva soltanto in parte nelle casse del partito (inizia il metodo di far la cresta per arricchirsi). In gran segreto il magistrato aveva fatto mettere sotto controllo i telefoni del ministero e le intercettazioni rivelarono che i funzionari sistematicamente comunicavano agli ispettori le buste e quindi il nome delle aziende da scegliere: quelle che avevano "naturalmente" pagato.
Si parla di decine di miliardi di lire e si apre una campagna scandalistica contro GIACOMO MANCINI ministro dei lavori pubblici e segretario del PSI.

La procura di Roma chiede di processare il ministro dei lavori pubblici per interessi privati. Si forma una commissione inquirente e si apre un procedimento contro di lui, ma la commissione archivierà il caso. A essere incriminati saranno solo i funzionari accusati di disonestà.
Il quotidiano riporta questa osservazione
"L'esperienza ha insegnato ai magistrati che è inutile aprire procedimenti penali contro uomini politici e di governo e trasferire le competenze al Parlamento. In altre occasioni la Camera su segnalazione anche di gravi fatti di corruzione ha sempre negato il luogo a procedere perché i politici alla fine danno la colpa sempre o a funzionari disonesti o a uomini delle segreterie dei partiti troppo "mariuoli".

(una frase che negli anni '90, sentiremo ancora! -
Inizia così, l'intreccio maligno fra interessi e politica, il malcostume della "dazione ambientale", la corruzione; che è sempre esistita, anche nei paesi liberisti come l'America o in quelli comunisti come la Russia).

E in questo periodo anche l'Italia sta subendo la ricca spartizione del territorio, con le Regioni; ci sono i numerosi palcoscenici della provincia dove, nel totale ricambio generazionale della politica i nuovi rampanti rappresentanti delle varie correnti stanno creando i loro "teatri" personali per far recitare i propri burattini (funzionari di stato, di enti, di banche ecc.)
E questi teatri, queste correnti, e gli stessi burattini, costano, e loro stessi, diventati smaliziati sono più sensibili al denaro che non al frac del potere. E paradossalmente con il primo, piu' portati a depositarlo all'estero che non a investirlo nelle aziende italiane o metterlo in quelle banche dove proprio loro hanno messo sulla poltrona degli opachi manager. Una schiera di gente come diceva Max Weber , che "vive con la politica", come titolava il libro di Percy A. Allum, in questo periodo: Italia. Una Repubblica senza governo"

Finisce una casta, quella degli idealisti interessati a guidare una società civile con criteri d'imparzialità, nasce invece la "CASTA" dei faccendieri, che stipulano patti clientelari, con i soldi pubblici e privati (vedi il 26 novembre), sempre piu' immuni da controlli.
Inizia la "grande abbuffata", gli arricchimenti illeciti, il peculato, gli scandali subito insabbiati, l'arroganza, i banchieri spregiudicati, e.... gli "anni di piombo"; gli "opposti estremismi" che servirono proprio allo scopo, distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica, farla "rifluire" nel privato, farla disaffezionare alla politica.

I giovani del '68? Neve al sole! Soltanto 1 giovane su 150 ora acquista un quotidiano, e il 10.2.72 il Corriere della Sera pubblica una statistica che un giovane su dieci tra i 15 e 25 anni ha provato la droga, e che solo a Roma se ne contano gia' 130.000 su 400.000. Questo ci sembra una esagerazione, un altro tipo di "terrorismo" che rende, un incentivo a consumarla oppure per voler far credere che la contestazione è affogata nella melma. Peccato che alcuni gruppuscoli di giovani caddero in questi tranelli e macchinazioni del potere, e credendo di fare una rivoluzione, escluso qualche vero sognatore, si trasformarono in teppisti al soldo di alcuni criminali che non pensavano altro che a occupare il loro "feudo" con tutta la propria "combriccola". Altro che CIA, questa, le teste calde, i nomi, li conosceva tutti, e se fossero andati fuori dal "seminato" li avrebbero catturati tutti in quarantotto ore. In ogni scuola, in ogni Universita', in ogni fabbrica, in ogni gruppo di destra o di sinistra c'era un infiltrato, un informatore. Sotto controllo persino il telefono del Presidente del Consiglio (è Rumor il supercontrollato), così i segretari dei partiti e gli uomini della Corte costituzionale, del Consiglio Superiore della magistratura e degli stessi Servizi segreti italiani (quelli ufficiali).

Quando le BR toccarono Drozier (generale della Nato) ci misero poco a liberarlo e ad arrestare tutti (ne riparleremo il 17 dicembre '73).
L'Italia del "miracolo economico" aveva rotto alcuni equilibri, la sua politica estera nell'Alleanza Atlantica era ambigua, i "nani" della politica italiana avevano alzato la testa; avevano riconosciuto la Cina di Mao il 6 novembre del '70 nell'Albania cinese davanti casa prima ancora dell'America e senza consultarsi.
E l'America non era cambiata dal Wilson 1918-19, e nemmeno dal 1943, volevano solo loro "tracciare le linee" sulla carta del pianeta. L'abile Fanfani a suo tempo aveva trovato la soluzione per evitare la guerra in Vietnam, l'aveva trovata anche a Berlino prima del Muro, ma Kennedy volle fare il Wilson della situazione. Le conseguenze le sappiamo.

La disputa "interna" italiana quindi era cinicamente utile, l'inquietudine nel Paese gli stava bene, le lotte intestine e le congiure all'interno dei partiti acceleravano il disfacimento de "la Repubblica senza governo". Fermare i terroristi teppisti? Risposero indubbiamente come Churchill nel '43 "lasciamoli cuocere nel loro brodo". E il brodo nelle pentole messe sul fuoco dalle correnti era tanto. C'era chi cuoceva a fuoco lento il proprio "padrino" e invadeva il suo "feudo" mandando i suoi "santini" alle monache del collegio elettorale del suo "protettore" (Bisaglia impudente lo fece con Rumor) e chi faceva mettere invece dentro le pentole a pressione tritolo per fare qualche botto e trovare il pretesto di certe svolte autoritarie, ma che poi non erano in grado di attuare, ne gli avrebbero dato il permesso di attuarle (Zio Sam nei momenti decisivi si faceva sentire! Bastava una telefonata per fargli sentire i motori degli aerei che giravano).

11 AGOSTO - Non c'e solo DE MITA a voler dialogare con i comunisti. ALDO MORO viene (o si fa) addirittura ospitare nel settimanale comunista Vie Nuove con un discorso che aveva già fatto ai suoi amici di corrente; dava atto al PCI di avere un grande senso di responsabilità. Ed esprimeva certi timori che anche la sinistra aveva: la preoccupazione dell'avanzata della destra, ma soprattutto teme "quella parte di destra che si sta agitando dentro la DC (ancora piu' accentuato dopo i risultati delle ultime votazioni. Ndr) che mira alla dissoluzione della Democrazia Cristiana e quindi alla fine della democrazia italiana". (questo lo scrive Moro, rivolgendosi ai suoi "amici" DC!).
Da questo discorso apprendiamo che Moro teme molto la frangia interna del suo partito, e nel dire questa frase in un discorso e anche messo per iscritto, lancia un ben preciso messaggio criptico. Anche inquietante. Qualcosa indubbiamente sa, ma non va oltre (e nemmeno ci andra' in seguito, sperando di cavarsela, con le sue lettere anch'esse criptiche, durante la sua prigionia alle BR e i suoi ultimi giorni di vita).

15 AGOSTO - La piu' grande tempesta valutaria nel mondo. L'America per far fronte ai suoi deficit della bilancia dei pagamenti, per combattere inflazione e speculazione (ma la causa sono le ingenti somme spese per la guerra in Vietnam) decide di sospendere la convertibilità in oro del dollaro; impone una tassa sulle importazioni del 10%; poi con un altrettanto 10% riduce gli aiuti all'estero e il 18 dicembre Nixon svaluta la moneta del 7,89% rispetto all'oro.
E' panico nei cambi di tutta Europa ed esplode nel mondo la "febbre dell'oro".
L'Unione economica e monetaria europea entra in una grave crisi. Altrettanto l'intera economia mondiale; le monete una dietro l'altra nel corso di un paio d'anni iniziano la libera fluttuazione.
Ma la moneta dominante diventa il nuovo dollaro, fatto "di carta". Finisce un epoca.
Per curiosità storica il primo paese che pose l'oro a base del sistema monetario fu l'Inghilterra nel 1810 poi in seguito anche tutti gli altri stati con reciproci rapporti commerciali accolsero il "sistema aureo" inglese. Compresi gli Stati Uniti che stamparono il dollaro (il greenback, il biglietto con il verde dietro) nel 1861, legandolo alle riserve auree, anche se non sempre rispettate, come nel 1934.

1 SETTEMBRE - Si costituisce l' Unione delle Repubbliche Arabe, Egitto, Siria e Libia.

6 OTTOBRE - Viene varata in Parlamento una nuova Legge che andra' a integrarsi con la legge di rinnovo della Cassa del mezzogiorno (che passerà il 25 di questo stesso mese) invita-obbliga le aziende a partecipazione statale ad investire l' 80% dei nuovi impianti e il 60% degli investimenti sulle aree del mezzogiorno. Una fitta pioggia di interventi, nonostante le casse dello stato stiano sprofondando dentro nel baratro del debito pubblico anche se tamponano con forti emissioni di obbligazioni e Buoni del Tesoro per pagare gli stipendi pubblici.
Molte grandi aziende del nord in questi anni sposteranno la loro (e solo questa) sede legale nel Sud per avere le carte in regola per accedere ai finanziamenti (ma ne riparleremo).
Oltre questi provvedimenti c'e' la legge n. 853 (integra la n.623: Finanziamenti straordinari per nuove imprese fino a 500 milioni) che è un vero capolavoro per creare in certe zone i feudi clientelari, elettoralistici e la sudditanza degli imprenditori sia vecchi che nuovi. Sono misure che permettono di distribuire finanziamenti alle imprese in difficoltà finanziarie, o che vogliono realizzare nuove aziende oppure gestire quelle in difficoltà con le banche, soprattutto con le Casse di Risparmio presiedute al 90% da uomini della maggioranza, e quelle venete interamente gestite dalla "balena bianca", dove il quadretto di Rumor è posto ben in evidenza sopra la testa del direttore che riceve i "convertiti" sulla "via di damasco" dei salotti. Altrettanto in Toscana Fanfani, ecc. o a Roma dove Andreotti ha di media 500/600.000 preferenze, non perché tutti lo amano, ma perché per molti lui è il potente a cui rivolgersi in ogni circostanza. La sua segreteria riceve tutti, di giorno di notte e da ogni luogo; ha inoltre il più colossale schedario di propri eletttori.

ARRIVA L'IRPEF, L'ILOR E .,... L'IVA

7 OTTOBRE - Viene approvata la nuova legge tributaria. Introdotta l'IRPEF, ILOR, e.... l'IVA in sostituzione dell'IGE che secondo stime fa mancare all'erario il 30% delle entrate.
Nasce quindi parallela anche la prima anagrafe tributaria dei contribuenti. Ma è soprattutto l'IVA che va ad alimentare la psicosi del rialzo dei prezzi. Soprattutto sugli alimentari di prima necessità pur con un'aliquota IVA più ridotta, ma che prima non erano affatto soggetti all' IGE.

Tutto questo contemporaneamente all'entrata in vigore della Riforma del Commercio (ne parliamo a parte in un capitolo: vedi COMMERCIO 1971 > > > ; della crisi monetaria, (l'Italia importa prodotti alimentari il triplo di quelli che esporta) e della stagnazione degli investimenti.
La psicosi di una bancarotta non è ingiustificata malgrado tanto ottimismo dei politici. L'effetto cumulativo di questi fatti negativi, afferma l'Unione Consumatori (che il governo ritiene dei pessimisti) potrebbe far scattare in misura senza precedenti i punti della scala mobile - così ancora arcaica con l'eccessiva dipendenza dal costo dell'alimentazione - e innescare per imitazione il rialzo dei prezzi ingiustificati di altri prodotti , alimentari e non alimentari. Si calcola che questo porterebbe a un'inflazione di circa il 7/8% annuo; incompatibile con la politica di rilancio della domanda interna ufficialmente perseguita dal governo.

Per evitare questo grave "rischio a spirale " l'Unione fa delle proposte" che vengono del tutto ignorate, salvo una, quella di rimandare l'entrata in vigore del regime Iva al 1° gennaio 1973.


Ma la "fuga in avanti" è iniziata fin d'ora e le previsioni (le piu' pessimistiche) erano in difetto, infatti con l'entrata in vigore delle nuove norme, l'inflazione era gia' al 10,4%, e l'anno dopo al 19,4 e seguiterà a correre alla media annua del 18% e all'inizio del 1980 sfiorerà il 22%, con un prime rate bancario che toccherà il 26-28%. (da strozzini! ) Un decennio da guerra!

9 OTTOBRE - "I Nuovi equilibri piu' avanzati" . Questo è il tema ricorrente al comitato centrale del PSI. E' la ricorrente teoria espressa del binomio MANCINI-DE MARTINO che spingono al massimo il confine del PSI verso sinistra. Ma si creano forti contrasti nelle due anime del socialismo e dentro il partito stesso (con gli autonomisti) e nei confronti del PSDI. Con la conseguenza di creare una crisi permanente dentro nel centro-sinistra, dove la coalizione (la quarta componente) il PRI, fa una strana scelta, esce dal governo ma continua ad appoggiarlo in Parlamento.

15 OTTOBRE - Risponde al PSI la direzione del PSDI che cerca di far capire, con un appello, di rafforzare semmai il centro-sinistra, per evitare le gravi conseguenze di quelle scelte che sono state chiamate velatamente "nuovi equilibri" ma che sono nient'altro che uno spostamento al centrodestra di una buona parte dei dissidenti che ha al suo interno.

 

ELEZIONE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

 


Eletto con i voti del
MSI,
DC,
PSDI,
PSI,
PLI
PRI

 

- 21 OTTOBRE . La Camera e il Senato approvano la nuova legge sulla casa che consente fra l'altro l'esproprio di aree a vantaggio dell'edilizia pubblica. Ma le aree d'oro non si toccano, i grandi proprietari terrieri hanno i "santi in paradiso" e questa volta anche vicini, con in pieno sviluppo la correntocrazia nelle regioni.
Altrettanto gli appalti per i grandi casermoni, che fanno registrare subito in dodici mesi un aumento di progetti di abitazioni pari al 14,3%.
Le 49.000 imprese impegnate a costruirle il 45% fanno capo alle grandi imprese industriali e il 25% alle cooperative, che nascono come i funghi. Un business di 4.427 miliardi.

Una curiosità, nel 1970-'71-'72, il 50% degli italiani ha cambiato casa, di cui il 25% per avere una casa più grande, il 20% per avere una casa più bella, il 25% per stare vicino al posto di lavoro, il resto per altri motivi (matrimoni, pensionati in ritiro su case più piccole) o indipendenti (12%) dalla loro volontà, sfratti ecc.)

22 OTTOBRE - La protesta clamorosamente si insinua non piu' dentro le università, dentro le fabbriche e dentro la scuola  con gli insegnanti (vedi capitolo SCUOLA BOCCIATA ANNO 1971 > > ma tocca anche un ambiente molto delicato, la Polizia.
Un centinaio di poliziotti del primo reparto della celere di Torino sfilano per le vie cittadine per richiamare l'attenzione sui loro problemi. Ci si dimentica spesso, sia a destra che a sinistra che sono figli del proletariato, figli di contadini anche loro, e come gli altri con gli stessi problemi, ma che non possono protestare come gli altri (*).
Anzi non devono nemmeno reagire quando vengono presi a randellate o oggetto di scherni e di sputi in faccia. 
Il '68 con scoppio ritardato è insomma entrato pure nelle caserme. Si apre un inchiesta; i poliziotti vengono tutti consegnati. Ma è solo l'inizio di un malessere. E avviene a tutti i livelli gerarchici. Fino a quelli che dovrebbero (Sid) controllare la piazza. (Non dimentichiamo che il buio ministero degli Interni è doroteo, di Rumor o col Dna sempre di Rumor = un potere dal Veneto alla Sicilia). (*)
Certo che qualcuno potrebbe dire che quel che conta è la funzione politica non l'origine sociale, e che anche quelli, in Grecia e in Cile che con i generali hanno fatto il colpo di Stato, erano figli di contadini e di operai, ma lo può dire solo perché non è mai stato dentro un reparto operativo della polizia, che non è solo quello di controllare la piazza, ma c'è il lavoro più delicato, più pericoloso, e più angosciante ed è quello nell'ombra, nei contatti, nelle indagini, nelle infiltrazioni. In piazza si rischia una sprangata, nell'ombra invece, mentre nei covi quando ti scoprono si è fatti fuori.

25 OTTOBRE - DIPLOMAZIA DEL PING PONG - La Partita di Ping Pong da' i suoi primi frutti. Dopo la visita di Kissingher in Cina c'è un grande lavoro diplomatico; dopo un'attesa durata venti anni Mao esprime il desiderio di entrare a far parte dell'ONU. In questo giorno la Cina viene ammessa nel consiglio di sicurezza, ma viene nel contempo espulsa la Cina di Formosa. E' il rilancio sul piano internazionale della grande Cina popolare. Ma anche il fallimento della "Rivoluzione culturale". Gli unici a non avvertire questi cambiamenti sono i "cinesi" italiani.
Ultima dimostrazione della sua incontestabile presenza sulla scena mondiale è l'invito di Mao rivolto a Nixon a visitare la Cina. Il 22 febbraio del prossimo anno avviene il grande incontro. L'isolamento dal mondo per la Cina è ormai rotto e il 1971 diventa una data storica per il Paese. Un mese dopo c'è già in Cina il primo stabilimento della Coca cola.

27 OTTOBRE - Nelle due correnti del sindacato UIL, come abbiamo visto nel capitolo a parte (SINDACATI 1971 > > , in contrasto per l'unificazione, avviene un chiarimento di RAFFAELE VANNI con GIORGIO BENVENUTO più orientato a sinistra e favorevole all'unione in tempi brevi . Vanni invece è per i tempi lunghi e invita a fare tante riflessioni, perché teme che dopo l'unificazione la CGIL, quindi il PCI egemonizzi il sindacato. Vanni in questa occasione viene eletto segretario generale.

28 OTTOBRE - Storica decisione a Londra. Il Parlamento britannico vota la mozione governativa sull'adesione al Mercato Comune Europeo. Mozione approvata con 356 voti contro 244.

29 OTTOBRE - A Roma i dissidenti delle ACLI con l'ex presidente LIVIO LABOR fondano il Movimento cristiano dei lavoratori, MPL. Per le ragioni che abbiamo letto sopra l'8 maggio (intervento dell'episcopato) alcuni gruppi, fedeli ai legami con la Chiesa e con la DC escono dalla vecchia associazione ma non entrano in quella nuova del Mpl e creano delle organizzazioni autonome.

3 NOVEMBRE - Al congresso dei radicali viene proposto ai militanti della sinistra di adottare anche la tessera del Partito Radicale. E' un rinato partito fondato ufficialmente il 6 febbraio 1956 da 32 consiglieri di sinistra usciti da quel PLI di Malagodi considerato troppo subalterno agli interessi economici.
Avrà ora sotto la guida di MARCO PANNELLA una grande importanza nella battaglia per il no alla soppressione della legge del divorzio nel 1974. Con momenti drammatici quando il leader dieci giorni prima del referendum iniziò un clamoroso sciopero della fame che continuerà anche dopo il voto fino al 18 luglio, per non aver voluto il Presidente della Repubblica Leone concedergli un'udienza, considerandolo un partito fuori dal Parlamento.

22-24 NOVEMBRE - UNIFICAZIONE SINDACALE - Dopo le accese discussioni sui tempi dell'unificazione dei tre sindacati - a breve o a lungo termine per le opportune pause di riflessioni - prevale quest'ultima linea e si arriva a un accordo dove ci si impegna per tutto il 1972 a organizzare congressi per decidere in concerto lo scioglimento di ciascuna confederazione. Si fissa l'anno 1973 per l'unificazione.

24 NOVEMBRE - MILANO ASSEDIATA dagli studenti delle medie: la protesta partita autonomamente da un gruppo vede poi coinvolti altri studenti di diverse scuole. Si formano cortei in centro, la polizia interviene perché il corteo non è stato autorizzato; gli animi si scaldano e gli studenti cercano appoggi all'Università. Inizia così una furiosa battaglia nel centro di una Milano paralizzata per quattro ore. Strade con caroselli di jeep, assalti con candelotti lacrimogeni, lancio di sassi e cubetti di porfido, rinforzi di poliziotti; la scena a fine pomeriggio è impressionante: 60 feriti, 400 studenti caricati sui cellulari, 11 verranno arrestati e 375 denunciati alla magistratura. Gli attivisti da entrambe le parti non sono mancati, ma l'obiettivo questa volta erano i poliziotti e lo scopo: creare il panico.

26 NOVEMBRE - I FONDI NERI PER I PARTITI - Il lavoro di Cefis alla Montedison, ormai diventato re a Foro Buonaparte, è un lavoro da vero segugio. Facendo esaminare le sterminate precedenti scritture contabili del grande complesso, porta alla luce le magagne fatte dall'ex presidente VALERIO e da cinque suoi dirigenti nella seconda più grande azienda privata d'Italia.
Cefis fa intervenire la tributaria per controllare, e si scoprono i falsi bilanci; "fondi neri" per 17-25 miliardi accantonati in migliaia di libretti al portatore da utilizzare per il finanziamento delle varie correnti dei partiti, e vi compaiono DC, PSI, PLI, MSI, PSDI, e PRI.
E' indubbiamente un'abile "segnale di pulizia" per mandare a dire ai politici, "adesso ci sono io" e "la musica cambia".

Ma dimostra anche che le grandi aziende private sono anche loro nel giro fisiologico della corruzione, (anche se la difesa dirà sempre essere concussione) per conservare il proprio perverso regime di monopolio.  Valerio verrà denunciato per finanziamento illecito ai partiti. Ma farà "scuola". Siamo infatti solo alle prime battute di un ventennio dove più che foraggiare la partitocrazia, sarà la correntocrazia ad avere appetito e agire indisturbata e autonomamente sul proprio territorio.
Le Regioni sono enti territoriali, con propri poteri e propri funzionari. Hanno una autonomia finanziaria con quote di tributi erariali e autonomi tributi regionali. Sovrintendono la potestà legislativa sull'urbanistica, e hanno in mano il proprio demanio che significa, marine, turismo, agricoltura e foreste, cave, porti, caccia, pesca. Hanno poteri nelle circoscrizioni comunali, con in mano gli enti locali, l'artigianato, l'annona, i trasporti pubblici, la beneficenza e l'assistenza sanitaria e ospedaliera. Soldi tanti soldi e tanto potere locale. Tanti tanti uffici, tanti presidenti, tanti funzionari, tanti impiegati. Posti dunque per trombati alle elezioni, per ex portaborse, per amici e parenti.
Il nepotismo dilaga, un posto a un cugino, cognato, nipote, amico di studi, dentro un ente o in una banca o in una università non lo si nega a nessuno.

 

GLI ASPIRANTI AL COLLE - che folla!!!

 

8 -24 DICEMBRE - GLI ASPIRANTI AL COLLE - Inizia la lunga lotta dentro i partiti per portare ognuno il proprio capocorrente dentro il Quirinale. Fra i partiti si fanno scambi e patti segreti anche osceni.
Il primo ad essere indicato è il rappresentante della DC, FANFANI, che ci tiene molto alla carica, e si aspetta dalla DC questa gratificazione. Ma i nemici sono tanti. E non bastano quelli del Manifesto e di Lotta Continua che rivoltano come un calzino il suo passato di teorico delle corporazioni catto-fasciste, ma deve difendersi  prima di tutto dagli "amici" dentro il suo partito, i piu' pericolosi.

Non dimentichiamo che dentro la DC, dopo l' egemonia degasperiana, era arrivata quella di Fanfani: abile, dinamico, grande organizzatore, innovatore e riformatore del partito, fu lui a scegliersi alcuni uomini; uno dei primi ad accorgersi che erano mutati i tempi; uno dei primi ad aprirsi ai socialisti isolando i comunisti non certo nel modo di Pacelli-Gedda.

Anche se alla campagna per i referendum partì anche lui in testa nella "crociata" anti-divorzio con messaggi apocalittici. Lui è egemone perché nel 1959 come abbiamo già letto, dominava contemporaneamente su tutti i fronti, come segretario del partito, come presidente del consiglio e come (ottimo) ministro degli esteri.
Un uomo dunque diventato così potente, che al Congresso DC, i franchi tiratori gli diedero il benservito, scalzandolo da tutti i piedistalli. A marzo in un convento di suore (santa Dorotea), c'era stata la "congiura" di MORO, RUMOR e compagni, che subito dopo, conquistata la maggioranza dentro il partito, insofferenti l'uno dell'altro, durarono poco, ognuno si fece la sua corrente, che a sua volta si divise in altre correnti; e la DC di Fanfani che era UNA diventarono OTTO DC! Con dentro tanti giovani ambiziosi di provincia che scalpitavano, di catto-sinistra, di catto-destra, e con quella razza confessionale dal portamento tanto curiale.

Nonostante questo, nel '62 Fanfani inaugurava la prima stagione del centrosinistra, con ottimi risultati, forse i migliori del ventennio. Uno slancio riformatore che fra cose fatte e da fare (scuola, regioni, urbanistica, servizi sociali, azionariato, privatizzazioni) spaventò tutti: Chiesa, USA, imprenditori, notabili, la destra e i suoi stessi amici (le serpi) dentro il suo partito. Nemici-amici che gli affossarono quasi tutto, e lui stesso fu messo nell'angolo a non disturbare più.
La sua concretezza in queste azioni riformatrici, anche spregiudicate avevano fatto troppo rumore in giro, e a zittirlo ci pensarono i due RU-MOR/O compreso AndreOTTI. (otto correnti!!).
Saranno loro tre a guidare per sedici anni i governi. (con quali patti?).
Nel 1964 per la salita al Colle, Fanfani (suo antagonista era proprio Leone di quest'anno 1971) aveva avanzato la sua candidatura, contava sui suoi cari amici (su Moro innanzitutto) e perfino su un appoggio di una buona parte del PCI. Fu invece umiliato proprio dalle serpi che si era coltivato in casa: al primo scrutinio prese 18 voti (!!), e insistendo, all'ottavo non ando' oltre i 132. Franchi tiratori in quel '64 furono a iosa. Nemici piu' all'interno che all'esterno. Alla fine il partito per non farsi ridere dietro da tutta Italia (che odiava/amava Fanfani) ritirò dalla candidatura l'Aretino ma anche di Leone, e appoggiò poi Saragat.
Quest'anno invece, l'affronto è quasi simile; era convinto Fanfani, che avrebbero riparato il torto del '64; ma quell'anno il torto lo avevano fatto anche a Leone.

In conclusione, per il Colle a contrastarlo c'è ancora Leone e lo stesso Moro, che questa volta è lui, il pugliese, ad aver fatto gli occhi dolci alla sinistra, addirittura al PCI (vedi 11 agosto). Al voto i franchi tiratori per Fanfani non si contarono, e come nel '64 la DC dopo sette votazioni non trovando una via d'uscita preferisce non votare per cinque scrutini; ma quando riprese, Fanfani non va oltre 393 voti e fu così messo da parte.
Pur di vincere contro un Nenni che avanza, fanno scendere in campo il "Moro scomodo"... a molti; ma i conservatori non si fidano dello "stratega dell'attenzione", dell'uomo delle "convergenze parallele", del "filocomunista", e al ventiduesimo round, viene fatto fuori anche lui.
Al ventitreesimo, si punta nuovamente sul napoletano GIOVANNI LEONE contro PIETRO NENNI che prendendo 408 voti è perdente su Leone che ne prende 518. Ma facendo i conti, risultano deteminanti per il nuovo presidente i voti della destra del MSI. E' la sorpresa degli ultimi venticinque anni!!!.

E cosa ti fa Leone per prima cosa ancora in dicembre? In contrasto col pubblico ministero, col giudice istruttore, col sostituto procuratore generale, annullerà l'ordine di cattura dei golpisti della notte del 7 dicembre.
La sua influenza (o "autorita") nei governi successivi sarà inoltre grande e la iniziò subito: dopo neppure un mese sciolse lui le Camere. Era la prima volta nella storia repubblicana che questo accadeva.
Un Presidente della Repubblica, Leone, che riuscì a contrastare per sette anni (come volevano chi lo aveva votato - e non solo la destra) il dialogo di Moro con i comunisti.
Il pugliese lo riprese quel dialogo il 28 febbraio del 1978, molto determinato a costituire un governo sostenuto dal PCI. Infatti il 1° marzo Moro affermava essere questa una "necessita" e avvertiva la DC: "rinviato a domani sarebbe troppo tardi, e anche andare a nuove elezioni queste potrebbero essere "suicide" per la DC".
Convinse quindi ad appoggiarlo Andreotti, ma il giorno del varo, il 16 marzo, le Brigate Rosse (!?) sequestrarono Moro dopo aver massacrato la scorta. Dalla prigionia mandò (perché?) proprio a Leone un breve appello all'"amico-nemico", "la strada giusta trovala tu".
E fra le tante lettere ne mandò un'altra a Rumor (altro "amico") molto criptica. Niente da fare, il 9 maggio fu "giustiziato" e fu consegnato il suo cadavere.
Dalla DC, a correre in suo aiuto, a cercare dei contatti a favore di una trattativa con le BR, troveremo, nonostante tanta ingratitudine ricevuta, solo FANFANI.

Moro nel 1959 probabilmente aveva sbagliato amicizie e se ne accorse (forse, leggendo i giornali nella sua prigione) solo negli ultimi due giorni di vita. E non pochi screzi aveva avuto con Leone, quando gli bloccò alla scalata di Napoli, dove c'era in mezzo un altro potente, GAVA. (ma la vera storia di Leone, o meglio di come funzionò tutta la politica in Italia in questo settennato che deve ancora venire è contenuto nel libro-documento di CAMILLA CEDERNA, Giovanni Leone, la carriera di un presidente. Il libro è un po' la storia della Prima Repubblica, i grandi scandali (Loeckeed), i finanziamenti alla DC, i grandi palazzinari (Caltagirone), le intercettazioni nei "palazzi".

Un libro così imbarazzante che fece dimettere il Capo dello Stato a pochi mesi dalla fine del suo mandato. Infatti LEONE partecipò ai funerali dell'"amico" Moro, ma subito, dopo pochi giorni, fu al centro di una tremenda campagna di stampa diffamatoria (l' Espresso non perdona, esce con uno scoop) con le accuse di interessi privati ("Ma la certezza manca! " scrisse Il Messaggero (!! Ndr). Tuttavia la situazione diventò insostenibile, e dopo 35 giorni si dimise da presidente della repubblica. Cambiò l'inquilino al Colle (Pertini) e cambiarono tutti gli equilibri politici. Iniziò una nuova fase (ma ci ritorneremo sopra nei prossimi anni).

23-24 DICEMBRE - Diventa fortemente attivo il MLD (Movimento di Liberazione della donna). Il FILF (Fronte Liberazione Femminile) e il gruppo femminista RF (Rivolta Femminile). Pur con tanti contrasti all'interno, alla vigilia di questo Natale si raccolgono le firme per la liberalizzazione dei contraccettivi, revisione del diritto di famiglia, legalizzazione dell'aborto, ecc.
Nei partiti cattolici e nella destra non ci si è ancora rimessi dalla botta della legge del divorzio, che fra l'altro dicono "si e' sicuri" verrà fatta depennare con il referendum, che ora viene alla luce quest'ultima richiesta fatta dalle donne, che ai democristiani e alla Chiesa sembrò (proprio nel giorno del Bambino nella mangiatoia) essere una delle richieste "piu' criminali, oscene, incivili e disumane".
I commenti negativi e indignati, non sappiamo quanto sinceri, si sprecarono sui giornali di regime (ma riprenderemo questo discorso in un capitolo a parte il prossimo anno).

31 DICEMBRE - E' l'ultimo anno dell'esercizio a regime di monopolio della RAI, poi scade la convenzione con lo Stato Italiano. All'orizzonte nessun altro concorrente, salvo la prima televisione privata, nata a Biella: Telebiella infatti è la prima a iniziare trasmissioni locali, ma qualcuno comincia a capire quanto potere e denaro questa iniziativa può dare.
Può portare molto lontano, in alto, fino al "Palazzo", anche se si è dei "nani", e si è digiuni di politica e di ideologie.

 

 

 

La "fiat-evoluzione culturale"
italiana
non "maoista-leninista"

 

Un 1971 che ha con gli eventi che abbiamo letto sopra, allargato il regno dell'egualitarismo e del qualunquismo dentro la societa' e dentro una classe operaia (e non solo operaia, ) insofferente, irrequieta e incoerente; dentro una parte di non più di 300 (tanti erano i brigatisti, con non piu' forse di 2000-3000 fiancheggiatori) attratti dal fascino del fanatismo, del protagonismo o da slanci utopici che vanno pero' a incancrenirsi fino al 1978, con l'irrazionalità, il vuoto delle idee e la violenza anarcoide.

Ma tutto questo accadde perché gli slanci della nuova moderna massa forse avevano perso ogni speranza di rivoluzione ed era naufragata dentro una società ormai dirottata (o fatta dirottare ad arte) su altre passioni.
Cittadini questi "non più impegnati", apparentemente disattenti, ma pur sempre coinvolti psicologicamente e quindi anche tutti debitori delle piccole e grandi conquiste verso quei "matti" più impegnati che Montanelli chiamava "estremisti provocatori", "rivoluzionari disertori" che "fanno caciara"
Debitori ai "matti" , ma non è possibile che solo 300 ragazzi "presuntuosi e turbolenti" facendo "la caciara", riuscissero ( solo loro) a fare di questi anni una fase storica irripetibile, dove dopo, più nulla fu come prima.

Poteva forse esplodere il movimento della liberazione della donna senza l'esperienza collettiva del 68?
Il lavoratore sarebbe diventato ugualmente cittadino con dei diritti senza le "caciare" torinesi di Sofri e C, e le "caciare" milanesi di Capanna e C. oltre a molte cose rimaste in incubazione che non termineranno di maturare dopo e anche forse dopo il 2000?
Non era possibile. Troppa superficialità nel giudicare tutto questo "caciara". In questo periodo anche le donne (e non erano di sicuro 300 !!) non stavano facendo "caciara", ma stavano spazzando via 2000 anni di pregiudizi e riconquistando innanzitutto la dignità come persone. Questo era niente? Questo era "caciara"?

Questo non significa allora che i 300 brigatisti e compagnia (!?) ci hanno lasciato qualcosa di positivo con le stragi e gli attentati, ma nemmeno come afferma sempre Montanelli (9, nov '97, Corriere) che "Di positivo del '68 non è rimasto proprio niente".

Non è così! "Sono gli anni che rivendicavano una societa' fondata sull'equita', non sul sopruso, sulla pace e non sulla guerra di aggressione (i liberisti americani facendo "caciara", fecero dilagare l'antivietnamismo. Ndr), sulla liberta' e non sulla cortina di ferro, sui diritti civili e sulla democrazia. - Mario Capanna, 1998).
E ancora: "Di questo periodo salverei lo stimolo a demolire determinate cose che ostacolavano la rivoluzione tecnico- scientifica che è arrivata dopo, perché è quello che poi in realtà si è salvato. Il grande cambiamento in Italia è arrivato successivamente. Negli ultimi quindici anni l'Italia è cambiata più dei precedenti mille. Il frutto deteriore di quel periodo, invece, consiste nell'aver continuato a proporre dei cambiamenti irrealizzabili in una direzione che non era quella del futuro finendo per produrre la violenza". -
(Sabino Acquaviva, 1998).

Errori li hanno fatto i 300, i 2000-3000, tutta la classe politica impegnata con le sue lobby affaristiche e nelle sue lotte intestine (in queste ultime compresa la sinistra), e tutti - incompevolmente - gli italiani abbandonati a se stessi, a ubriacarsi di altre "rivoluzioni" condotte dai Mass-Media in mezzo a tanta "concessa" permissività e consumismo dimenticando partiti, chiesa e spesso anche la famiglia. Il lavoratore 1971 fa infatti manifestazioni con le ideologie pararivoluzionarie, chiede salari sempre più alti, li vuole sganciati dalla produzione, vuole essere il protagonista del secolo, e  gli è a fianco lo studente che lotta per una scuola non di classe. Ma poi....
Ma poi si prestano al gioco del capitalismo liberista; e diventano dei fedeli conformisti, consumatori spesso di patacche. Non è colpa loro, è che non sono ancora maturi. Troppo violento il cambiamento.
In dieci anni si puo' cambiare il mezzo di trasporto, passando dal mulo all'auto, ma non si può cambiare la testa di due generazioni, fra l'altro cresciute in due climi storici mai stati nella storia così tanto diversi.

Il lavoratore 1971 è felice se va al mare con la sua 600 borchiata e accuratamente lucidata, è felice se ha la sua televisione, il suo frigo (anche se vuoto), il suo rotocalco (con tante figure) ecc. ecc. insomma vuole anche lui provare la "gioia di vivere" (così va affermando la Tv) vuole il nuovo stile di vita impregnato con i nuovi feticci consumistici, fatti in serie, fabbricati da lui sudandoci sopra e distribuiti dal suo padrone che, beato lui, senza sudare si arricchisce.
Il "concesso" permissivismo che aveva il compito di deviare l'ondata contestativa verso obiettivi frammentari e secondari vincerà su tutti i fronti nel bene e nel male. Non è stato difficile ai politici ottenere questo, dentro un paese che in vent'anni da contadino provinciale era diventato improvvisamente cittadino industriale, urbano, ma con dentro il  Dna ancora contadino. 

Prima seguiva il pulpito della parrocchia e ubbidiva in silenzio a quella gerarchia e accettava quella provvidenza verbale (il premio nell'aldilà) e materiale (la carità), ora senza rendersene conto stava ascoltando i palchi della politica, e al posto delle sacrestie ha iniziato a frequentare le segreterie dei partiti, sta così ricevendo altre "provvidenze" e questa volta reali; poi alcuni vedono che "questo" rende, che ci si marcia, e dopo averne avuto un pezzettino ora ne vuole (ne pretende) sempre di più.
Chiede la "legittima" visto che si sente anche lui ora parte integrante sia del sistema che del mondo della produzione.
Il Terrorismo? Erano gruppuscoli. Tutti lo sapevano. Ma che effetto facevano alla popolazione le prime gesta alla Robin Hood?
Non di certo era tanto angosciata. Certe manifestazioni anche cruente erano prese come una punizione verso una classe politica dirigente assente, inerte, e ormai tutta clientelare, ma poi basta, rientrava nel suo privato col suo agnosticismo. Ci fu il "riflusso".

Chi scrive in un anno visitava tutte le cento città italiane, entrando in contatto con tutte le categorie, dal contadino delle Puglie al grande manager di Torino, dal prete di Reggio al professore di Trento, dal proprietario d'albergo a Viareggio all'operaio di Frosinone. 160 mila chilometri all'anno per dieci anni. E dell'Italia la fotografia era una sola, in ogni cantone sia dentro la piccola frazione sugli Appennini o in piazza duomo a Milano. Tanta uniformità che correva, dilagava, ubriacava un po' tutti; quelli che erano una volta bigotti insieme a quelli che erano (una volta, anni luce ormai)  sfegatati comunisti.
Classe media, proletaria, borghese? Una cosa sola. E questo non era mai accaduto prima.

Perchè mai dicevano una volta "non far sapere al contadino com'è buono il cacio con le pere?".
Ora glielo avevano fatto sapere! E lo avevano scoperto con la mobilità nelle città e nei paesi, nei supermercati e nelle spiagge.
Molte "conversioni", "illuminazioni" e "vangeli" venivano propinati dalla tivù o dai "santini" dei 328 rotocalchi; oppure dallo stesso dal vicino di casa o dal collega di lavoro quando gioioso diceva: "mi sono fatto la Giulia", "quest'anno vado a Riccione", "abbiamo comprato la casa col mutuo", "c'ho il frigo". (i due film che citiamo in Cultura, sono emblematici; rispecchiano questo periodo, lo fotografano).

Le lotte contadine per le terre? ormai roba da medioevo. I miti della socializzazione di certe ideologie che volevano terre e fabbriche ai lavoratori? Acqua passata. ("Ma scusa - dicevano -La Russia ha gia' fallito, la Cina sta fallendo e hanno cominciato anche loro a bere la Coca cola; ascolta me hanno ragione in America ! Liberismo, Capitalismo e Consumismo, questo è il vero "zucchero filato" della grande Fiera Italia e dell'esistenza. Edonismo, pillola, emancipazione, libertà sessuale, e chiappe al sole, questo il "cibo degli dei", il vero sale della vita").
Assaggiato uno e spilluzzicato l'altro, dimenticano tutto e sono sommersi di "zucchero filato" (il consumismo) per addolcire la vita, e da una montagna di "cibo degli dei" (l'individualismo) da spalmare sul pane della vita quotidiana. Gli italiani lo aspettavano questo momento da anni, da secoli, da due millenni. Basta stoicismo! Largo all'epicureismo! E un pizzico di Boccaccio ogni tanto non ci stava neppure male. (Pasolini ha appena finito Il Decamerone e li accompagna alla scoperta dell'eros come espressione di vita dentro una dimenticata società innocente dove c'è la giocosità dell'atto sessuale, senza tabù, ne' colpe, insomma che fare l'amore non era peccato. E provare piacere a farlo, nemmeno.

Prima avevano inibito agli italiani i "pensieri" gli "atti" il "piacere genuino" concependo dei "sistemi della negazione della carne", e gli italiani avevano dovuto ascoltare, senza poter reagire, prediche sulla negazione del corpo, sulla negazioni degli averi, dei piaceri, dei sensi e degli stimoli e perfino dei desideri estetici (per il prete il brutto era bello, le giovani carni infagottate negli scialli neri erano pure non creature sataniche !!) Nonostante tutte queste mutilazioni e imposte ubbidienze, avevano poi sempre ricevuto in cambio penitenze, ancora penitenze e sempre solo penitenze, come se fossero tutti - questi amanti della vita - degli incorreggibili e dannati peccatori.
Così nel vuoto politico cattolico, del tipo Pacelliano-Geddiano, dopo aver proprio loro provocato il dissenso, dopo
aver proprio loro delegato ormai tutto ai nuovi "sacerdoti" della politica, proprio loro furono così furbi da esserne poi scalzati. ("La DC per la quale abbiamo lavorato tanto non è più nostra" il Papa a Gedda)
E gli italiani ne approfittarono. Fu un male? Certo che aprendo improvvisamente in pochi anni  i recinti delle costrizioni così in fretta l'ondata che vi si riversò fu travolgente, e non tutti ebbero della moderazione. 
Non tutti riuscirono a passare da quella porta stretta aperta ad alcune gioie senza esserne travolti. Molti sia i giovani che i genitori, erano essi stessi perfino sconcertati dalla
reciproca condotta.

Purtroppo  mancavano i "maestri", i moderatori; questi erano tutti latitanti. "In questi anni gli intellettuali erano pochi e blindati. Spesso passavano per tali i giornalisti; riportavano i fatti ma senza dare contributi di idee. (Paolo Liguori)".
E ancora
" Il Sessantotto aveva una propria ideologia, con precisi punti di riferimento culturali e paradigmi umani cui rifarsi, dopo il Settanta manca tutto ciò, al centro di tutto sta il momento puramente soggettivo: la società può essere distrutta ma anche sfruttata per soddisfare i propri bisogni primari; il soggetto si muove perciò verso obiettivi immediati.
(Renzo De Felice)".

Insomma tutte le strutture morali tradizionali sono state messe in crisi e non sostituite da altre in un momento in cui il costume pubblico, la condotta della gente, e le loro inclinazioni private stavano subendo sollecitazioni come non era mai accaduto prima in nessun periodo storico; ovvio che il giusto rapporto di questi diversi tipi di questi tre sistemi di comportamento rimase problematico perchè tutto avveniva in fretta e contemporaneamente,
La rivoluzione politica ed economica dopo il '68 non ha certamente avuto luogo come la si desiderava, la reazione conservatrice c'era stata, ma a dispetto di quanto è stato scritto sul vuoto e le falsità di questi anni, il mutamento dentro la società era avvenuto ed è stato sconvolgente.
Basterebbe ricordare i mutati concetti estetici nella persona: nell'abbigliamento spazzò via uno dei luoghi comuni più arcaici, che l'abito non faceva il monaco; lo ribaltò. Per un attimo ci sembrò che avevano ragione  perfino i punk che dissacrarono gli elementi conservatori della società borghese e li ridicolizzarono, sottolineando che l'importanza della bellezza spontanea nella vita moderna non era l'abito ma suggerivano l'esistenza di altre qualita', come l'intelligenza, il fascino, la simpatia e la fiducia in se stessi.

Poi passata l'"ubriacatura" si vestirono bene, molto bene,  anche loro, tutti,  per "fare il monaco". Questa libertà di scelta in mezzo al confuso liberale casual,  paradossalmente fece riesplodere quello che c'era già, ma sempre stata repressa: la personalità, l'eleganza, lo stile, la creatività italiana, da duemila anni soffocata.
Dagli americani e dai Beatles da questo momento noi non imparammo più nulla, anzi insegnò l'Italia qualcosa a loro. L'Italia l'aveva nel suo Dna. Anche questo fece la "rivoluzione" chiamata da Montanelli "caciara".
Ma perché era avvenuto questo nessuno ancora lo sa. Forse il '68? Ma perché era piombato il Sessantotto in Italia, in Europa e nel Mondo, contemporaneamente e su paesi con diverse culture, ideologie, risorse, tradizioni, razze, religioni?
A distanza di anni nessuno lo sa ancora. Fu un evento spontaneo e straripante, un fatto assolutamente inedito nella storia. Senza fare tante vittime.
Qualcuno dice lo sbarco dell'uomo sulla Luna. Altri la scintilla di Berkeley. I psicologi non ci si raccapezzano ancora e ognuno ha ormai detto tutto e il contrario di tutto. Alcuni a distanza di anni hanno riscritto i loro saggi quattro volte. I sociologi e gli economisti brancolano ancora nel buio. Si cita la scuola di Francoforte, Marcuse, e poi si scopre che il teorico dell'anticonsumismo si era imborghesito anche lui.... andava a cena da Agnelli.

UNA RIFLESSIONE


I politici di ogni colore non ci hanno capito ancora nulla. I biologi hanno quasi un'idea. I neuroscienziati ne hanno un'altra, e forse ce lo sveleranno fra qualche anno quando ci diranno semplicemente che microeventi all'interno del cervello umano sono parte integrante del mondo delle idee del singolo e del gruppo; e che le endorfine, la serotonina e gli enzimi x, y e z sono ragione di guerre, rivoluzioni e manifestazioni per i diritti umani non meno di quando si hanno una scarsità di risorse naturali, delle controversie territoriali, politiche e religiose.
Quando accade, accade, nessuno può far nulla!
Il cervello, le endorfine (vere e proprie sostanze con una struttura molecolare uguale alla morfina che il cervello si fabbrica da solo) in certe anomale situazioni di deprivazioni emozionali (e negli anni che precedettero il '68 i padri dopo aver rimosso la guerra stavano vivendo questa deprivazione; culturale, sociale e psicologica e zitti zitti stavano diventando alle catene di montaggio operose "formiche"), se queste endorfine scarseggiano, il cervello se le procura da solo all'esterno con A) l'alimentazione o con B) un "placebo" verbale o figurativo.

Basta infatti, nel momento in cui si cerca un mito in cui identificarsi, un segnale come quello del Che Guevara o di Ho Chi Min e subito questo diventa un placebo collettivo, planetario, pari a una doppia dose di endorfine; un segnale forte che viene recepito più nell''apparenza che non nella sostanza.

Erano infatti pochi a conoscere le realtà oggettive di questi due paesi - Cuba e Vietnam - ma era un dettaglio che interessava solo la neocorteccia, la parte analitica più recente del cervello, quella che viene subito scavalcata e inibita da quella  più antica che domina i primordiali comportamenti che noi usiamo dire irrazionali ma che sono poi archetipi fondamentali preesistenti all'individuo in quanto patrimonio di tutte le generazioni umane (e non solo umane) passate.

1) Alimentazione. 2) Placebo verbale. -- Nell'alimentazione abbiamo un'ampia scelta; e sono gli alcaloidi, gli analgesici, gli oppiacei, gli inebrianti (presenti anche nella semplice alimentazione) Vengono poi i vasodilatatori, i vasocostrittori, le amfetamine, gli eccitanti, i sedativi, gli euforici, i gratificanti, i compensatori di disagi o cattivi umori ecc. (tutte sostanze presenti nella semplice alimentazione).
I livelli di equilibrio dei nostri neurotrasmettitori sono fissati da ciò che ingeriamo. Tirosina e Triptofano sono amminoacidi che si trovano nelle proteine e sono i mattoni della noradrenalina e della serotonina; sono queste due che regolano i nostri "umori": la sottomissione o l'aggressività, e a livello collettivo sono loro che scatenano le rivoluzioni, le manifestazioni, le guerre, la baruffa in uno stadio o sul pianerottolo di casa.

2) Placebo verbale o figurativo - Basta che il "mito" di turno (quello in cui ci siamo identificati, nella forza, nell'astuzia, abilità, e oggi perfino nella bellezza, nella simpatia, nella ricchezza) si affacci "su un balcone" o a "ridere" dagli schermi di una Tv " e subito iniziamo a "drogarci di lui", le endorfine aumentano e il mito lo seguiamo inconsciamente, in modo sublimale, fino alla vittoria o nella sconfitta. Tutta la nostra razionalità viene poi travolta se va bene o nell'esaltazione o nella delusione quando va male. O meglio è la produzione e la non produzione di endorfine che provoca euforia o depressione.
Di alcune sostanze elencate sopra, per chi (ma chi?) non ne ha bisogno sono "droghe", per altri in piccole o grandi quantità sono necessità quotidiane. Ma altrettanto necessarie sono anche ai primi, solo che non lo sanno, credono di essere immuni dalle "cattive" molecole, ma anche loro prendono la loro buona razione di "droghe" giornaliera. Caffè, bevande alcoliche, sigarette, cioccolata, zuccheri, antidepressivi, sedativi, stimolanti vari, perfino la semplice caramella, e altre mille sostanze (compreso i messaggi verbali e quelli visivi) fanno produrre al nostro cervello endorfine.

Così il tono della voce può essere afrodiasiaco ma anche angosciante, colore e immagine può scatenare eccitamento ma anche  depressione. Non sono "droghe"? Sbagliato! Sono tutte sostanze per gratificarci o per liberarci delle convenzionali limitazioni quotidiane per essere diversi: ubbidienti (e prendiamo un sedativo) o trasgressivi (e prendiamo un eccitante).
Esempio: il semplice caffè non ha solo caffeina, ma altre seicento componenti chimiche complesse. Tanto che dieci tazzine in un giorno per alcuni può, come una overdose di morfina, essere letale, e sono perfino identici i sintomi del collasso e le convulsioni. Non che contenga dell'oppio; in realtà è proprio il contrario, il che è altrettanto grave. Infatti contiene (compreso il decaffeinato) una sostanza scoperta da J. H. BOUBLIK molto simile al Naloxone il noto antagonista del recettore degli oppiacei.
Ora se il Naloxone viene somministrato per controbilanciare gli effetti nel tossicodipendente che si è fatto un'overdose, chi è un caffèdipendente è anche lui stimolato a ingerire caffè per controbilanciare gli effetti di un'overdose di endorfine che il suo cervello si è fabbricato da solo in certe situazioni; quindi l'effetto è antagonistico con gli oppiacei naturali che controllano certe sue situazioni accettate sì razionalmente, ma inconsciamente dal suo antico cervello sono respinte.
Questo dimostra in piccola misura che anche il semplice bevitore di pochi o tanti caffè, non ha un perfetto equilibrio, e che un pezzettino del suo mondo reale è contaminato non dai fumi dell'oppio acquistato allo spacciatore, ma dai fumi degli oppiacei che ha prodotto il suo stesso cervello, e che sono appunto le sue endorfine. 

Perché mai esisterebbero i recettori degli oppiacei? Forse perché Dio o la natura costruendo nel nostro cervello i recettori degli oppiacei pensava all'esistenza dei papaveri che avremmo mangiato poi in questi anni?
Altro esempio: la cioccolata, quella golosità burrosa che dal '68 le nuove generazioni iniziarono a mangiare a chili spalmata sul pane. Non è una droga, ma ha una sostanza complessa formata da otto molecole diverse e con proprieta' farmacologhe certe, la più nota è la caffeina. Ma tra le sue basi xantiniche (quelle che hanno gli alcaloidi naturali) c'e' la teobromina (il cibo degli dei) un alcaloide dei semi di cacao (e teobroma è proprio il nome scientifico della pianta del cacao), e ogni cento grammi contiene mezzo grammo di bioamine (come la serotonina, sino a ventisette milligrammi per chilo). Sappiamo già cosa fa la serotonina: quando è a bassi livelli è implicata negli stati di umore nei comportamenti impulsivi e in quelli aggressivi; mentre ad alti livelli offre un "fiume di gratificazioni" e un "mare di compensazioni".

Naturalmente se l'assumiamo spalmandocela sul pane a etti - che mondo sarebbe se non lo facessimo - i fiumi e i mari diventano solo dei surrogati delle nostre endorfine incaricate a darci gratificazioni e gioia di vivere. Comunque la dipendenza del "cioccolatomane" non è grave, ma quando è senza, una certa ansietà ce l'ha addosso, il mondo non è più quello di prima. L'apatia prende quando la linea del cioccolatometro (enforgone) scende sotto certi livelli.

Ma non andiamo oltre con altri comunissimi alimenti (sulle bevande a base di cola (alcaloidi stimolanti) si possono scrivere dieci volumi - inoltre i prodotti farmacologi registrati sono più di sei milioni, ma sono solo trentamila quelli che sappiamo oggi avere effetti sulla psiche), non andiamo oltre perché perfino il nulla fa produrre al cervello degli oppiacei, infatti l'effetto del placebo (un falso farmaco privo di azione) stimola il cervello a produrre endorfine, non fa addirittura sentire (come un'iniezione di morfina) il dolore e può portare all'esaltazione (tipo gli isterismi dei fan a un concerto rock). 
Il che significa che anche delle semplici parole o delle immagini, possono "drogare" chiunque, e chi si crede incontaminato da "nubi chimiche", sappia che non esiste una sua realtà libera da una "contaminazione" chimica esterna, e che non solo gli eroinomani vivono in un paese artificiale di "fumi", ma anche il resto dell'umanità vive in un "mondo reale" effettivamente e potenzialmente "contaminato". Solo che non lo sa! Ma basta un "mito" un "balcone" e si trasforma anche lui.

Fatti i conti delle "vittime", troviamo che sono più micidiali i "placebo verbali" che non i "surrogati-ingeriti ". Con il primo "prendi il fucile e vai" i morti non si contano! I secondi invece sono molto meno, ma uccidono anche loro; non ingerendo "narcotici" ma anche quelli che crediamo gratificanti e che invece fanno morire quanto i narcotici. Ci sono immensi cimiteri riempiti di milioni di individui morti per malattie vascolari o obesi perché golosi di semplice zucchero, cioccolatini e certe bevande (al primo posto l'alcol).
Chi li produce e i pubblicitari che li promuovono, si dichiarano non responsabili perché -affermano- i consumatori non ne fanno un uso moderato e corretto. Sulle sigarette ce' scritto "nuoce gravemente alla salute", ma metterlo anche sulla cioccolata, sulle caramelle, su un pasticcino o su un cioccolatino sarebbe indecoroso, anche se ci sono 3.000.000 di italiani (diagnosticati diabetici) con un'alterazione del metabolismo dei glucidi e quindi soggetti a malattie cardiovascolari letali. Per costoro vedere uno spot che incita a mangiare bonbon di cioccolata è una frustrazione dolorosa, una violenza psicologica, è un incitamento e un invito all'autodistruzione, né piu' e né meno quello che fa lo spacciatore di narcotici.

Altri ancora rischiano la vita e muoiono usando diversi tipi di sedativi (molti sono a base di narcotina ricavato dall'oppio, altri dalla barbabietola, i barbiturici ecc.) e anche questi ne uccidono pari alla "droga". Senza voler giustificare il "drogato", andiamoci pero' piano a criminalizzarlo, perché gli eccessivi accanimenti moralistici, potrebbero alla fin fine rivelare che i moralisti insofferenti hanno proprio loro un livello di serotonina molto basso, e i primi ad aver bisogno di una "dose" per eliminare quell'aggressività verbale che esternano, potrebbero essere proprio loro (e forse inconsapevolmente già lo fanno ingerendo dose massicce di qualcosa che assomiglia moltissimo alle "droghe" criminalizzate). 

L'intolleranza, l'accanimento, l'indignazione, gli impulsi ostili, la poca solidarietà (fra l'altro con i piu' deboli) è proprio indice di abbassamento del livello della serotonina, che va' spesso a sopraffare il raffinato Super-io di alcuni di questi moralisti, e potrebbero rispecchiare a una accurata indagine neuroscientifica fedelmente gli alti e bassi del loro status, per nulla equilibrato (e alla PET, alla tomografia a emissione di positoni questo è già stato dimostrato).
Non siamo andati affatto fuori dal seminato. I comportamenti di gruppo seguono le stesse regole, anzi il gruppo (come se fosse un placebo verbale) influisce enormemente sulla produzione di endorfine. Infatti ad alcuni individui (molti)  per stare tranquilli è sufficiente stare in un ambiente riparato ed avere la sua normale produzione di endorfine. Ma se deve uscire e attraversare una piazza deserta viene colto dal panico (agorafobia), ma se però l'affronta col gruppo il suo cervello ne produce il doppio, il triplo se poi gridano tutti insieme, il quadruplo se c'e' il "capo" carismatico (che da' sicurezza, guida, agisce); il quintuplo se si ha poi in mano anche un arma e cosi' via.....

Se poi aggiungiamo altra "benzina": alimentazione, surrogati, miti e varie motivazioni intellettuali scatenanti (ma pur sempre legati alla conquista di un territorio o di un premio materiale) i vari stadi portano a una infinita scala di aggressività. Viene da molto lontano questo meccanismo, da quando non ancora umani, dovevamo attraversare l'aperta savana con le fiere per conquistarci il cibo o per difendere il proprio territorio. Il cervello per l'azione adottò questo meccanismo, per la conquista o per la difesa. Viene chiamato il fattore R, nato all'incirca 250 milioni di anni fa, una "nocciola" che risiede da allora nella nostra amigdala, nel sistema limbico, dove controlla le emozioni, l'aggressività, il timore e la rabbia, tramite la produzione o non produzione delle endorfine, dei neurotrasmettitori come la serotonina e la noradrenalina, ecc.

La cosa curiosa è che certi grandi mutamenti sul pianeta accadono ciclicamente e dopo un certo numero di anni sempre costante. Come se ci fosse un Dna che regola la storia. Avvengono ogni 488-492-498 anni, così è avvenuto per dieci volte in 5000 anni. Qualche volta ritarda di qualche "minuto" ma sembra che le "ore" le batte tutte; poi all'ultimo tocco spazza via una civiltà, una mentalità, un modo di vivere demotivato e ne fa subentrare un altro. 
Mai meno di 19 generazioni, mai superiori a 20.
Infatti fra le molte curiosità che si notano quando si ha tutta la storia in linea su un computer ci sono i cicli delle grandi civiltà, dove troviamo le 6 ricorrenti componenti che si succedono e determinano i cambiamenti epocali; la conquista, una rinascenza, il benessere, l'opulenza, la stagnazione, la decadenza e la Fine; che è quasi sempre una "rivoluzione" culturale, politica e di costumi.  Costanti gli anni, come se avessero questi un DNA della Storia !! 

Iniziamo con l'Antico Regno Egizio, dura 488 anni! Così le dinastie del Nuovo Regno dureranno 485 anni! Gli Ittiti iniziano a Hattusas nel 1650 a.C. e scompaiono nel 1190 a.C. 460 anni! L'Impero Babilonese di Hammurabi resiste fino ai Cassiti-Assiri per 490 anni! Gli stessi Assiri resistono 481 anni! Gli Achei dominano 485 anni! I Micenei 480 anni! I Cretesi 470 anni! I Greci iniziano con Dracone nel 624 a.C. terminano nel 146 a.C. con le conquiste romane e sono 478 anni!
Gli stessi Greci sbarcati in Sicilia nel 734 a.C. sono nel 241a. C. conquistati dai romani dopo 493 anni! Gli stessi romani dopo la fine della monarchia nel 509 a.C. la Repubblica dura fino a quando Cesare diventa dittatore perpetuo cioè dopo 465 anni!
Ma pure la Roma dei Cesari di fatto termina con Attila nel 452 cioè dopo 496 anni! L'impero bizantino ha due periodi, nasce con Costantinopoli nel 330, termina quando Michele I riconosce nell'812 Carlo Magno Imperatore cioè dopo 482 anni. Il secondo periodo finisce quando compaiono nel 1288 i turchi di Othman dopo 476 anni!. Ma arriva Maometto II e l'impero ottomano lo fonda nel 1451 ma cade nel 1923 dopo 472 anni! Ivan il Grande fonda l'impero Russo nel 1462 che cade dopo 454 anni nel 1917!- Gli Asburgo fondano l'impero nel 1452 che crolla nel 1818 dopo 466 anni! Gli Arabi sbarcano in Europa in Spagna nel 711 e sono cacciati per sempre a Tolosa nel 1210 dopo 499 anni! Venezia inizia la Serenessima nel 1026 ma finisce nel 1509 con la Lega Cambriai dopo 483 anni di dominio sul Mediterraneo. Dopo Avignone, Papa e Stato Pontificio sono nel 1377 nuovamente a Roma ma solo per 494 anni, infatti cade con Porta Pia nel 1870.
Infine l' Europa nel 1492 scopre l'America, conquista il continente e l'occidente ha una profonda mutazione. Passano 476 anni ed eccoci al 1968 ! ! !. Sempre lo stesso numero di generazioni: 20.

Forse nel futuro gli scienziati rintracceranno sul pianeta delle motivazioni scientifiche e chissà se individuando errori nel gene del Dna della storia non adotteranno delle strategie per risolvere problemi e trovare soluzioni capaci di illuminare il prossimo lungo percorso che inizia col nuovo millennio; altri due periodi di 20 generazioni.

 

vedi anche

IL PIANETA SCUOLA NELL'ANNO 1971

LA SCUOLA FU BOCCIATA > > > >

 

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ma fu bocciata anche la distribuzione

UNA PAGINA NERA
DELLO SVILUPPO DISTRIBUTIVO ITALIANO > > >

 

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