ANNO 1994

LA LEGGE (doc) TREMONTI  - (che manna !!!! ) -
UNA PIOGGIA DI MILIARDI!

APRILE - - GIULIO TREMONTI, il trombato dentro il Patto Segni nelle elezioni di aprile del '94,  non era uno qualunque, ma era un famoso tributarista.
Già candidato nel PSI nel 1987 e collaboratore di due ministri delle finanze; nel '93 entra in Alleanza Democratica, poi prima delle elezioni entra nel Patto Segni, in accordo con il PPI di Martinazzoli. La coalizione si pone in antitesi sia allo schieramento di centro-sinistra dei Progressisti, guidati da Achille Occhetto, sia a quello di centro-destra del Polo delle Libertà, guidato da Silvio Berlusconi.

Berlusconi che ha vinto le elezioni ha convinto (Tradimento? Parigi vale bene una messa!) a passare sotto la sua ala protettrice nella sua formazione di governo, ed infatti Tremonti passa a Forza Italia e vota la fiducia al primo governo Berlusconi, Il premio? Berlusconi proprio a lui affida il delicato Ministero delle Finanze. 

Dopo pochi giorni, a giugno, il 10,  Tremonti (ma che fretta!) vara il decreto legge a favore delle imprese: che prevede la deduzione dal reddito imponibile del 50 per cento degli investimenti realizzati nel biennio '94-'95 per la parte che eccede la media degli investimenti dei cinque anni precedenti. 
Dovrebbero essere gli obiettivi della legge solo i macchinari e i capannoni, cioè i beni materiali delle imprese, ma lo si estende stranamente (mai accaduto prima d'ora ) anche a quelli immateriali, cioè (ma guarda un po') ai diritti televisivi e cinematografici.


Il provvedimento diventa così straordinariamente provvidenziale proprio alla Fininvest (personale) di Berlusconi che mette subito in bilancio a Mediaset (sempre personale) l'acquisto di film e diritti televisivi pari a 929,4 miliardi per il '94 e 1.173,4 miliardi per il '95.
Applicando la legge Tremonti i vantaggi a Mediaset si traducono in un risparmio di imposte di 260 miliardi di lire sui 2.102,8 miliardi di acquisti. Somma che corrisponderà a fine bilancio all'utile della società, che a  fine 1993 era in rosso (prima della discesa in campo - lo abbiamo già letto sul Il Mondo).
Mediaset infatti aveva chiuso il conto economico con una perdita di 9 miliardi. Non c'erano quindi le condizioni per una (tanto desiderata) quotazione in Borsa. Ma il bonus   provvidenziale (!) con la "legge Tremonti" elimina quindi un "esercizio pesante" (lo scrive sempre Il Mondo) e va  a formare  esattamente l'utile della società che poteva così tranquillamente approdare a Piazza degli Affari.

Una singolare coincidenza (!).
" Il 13 giugno, appena tre giorni dopo la "LEGGE TREMONTI" (del Governo Berlusconi), si era costituita a Malta la Mediaset International Ltd, che fa acquisti per 451,6 miliardi alla Fininvest, mentre  la AMT Ltd Maltese (sempre di Mediaset) tratta  111,5 e altri 113 miliardi di diritti  con tre società offshore: la Principal Communications Ltd, la principal Network Communications Ltd, e la Sport Image International Ltd, tre società che sono domiciliate tutte allo stesso indirizzo, P.O. Box 438, Road Town, Tortola, nella British Virgin Island, e che rivende di li' a poco tutti i diritti con altri 600 miliardi di lire a Mediaset. Altra coincidenza: le tre offshore nell'agosto del 1995 si estinguono, spariscono,  e le azioni sono cedute a una nuova società, la Lainden Ltd alle Bahamas, sembra, costituita da un fiduciario svizzero della Fininvest (Bonzanigo?)."
(sembra = altri particolari sul n.46, anno XLIV, L'Espresso , che nel maggio del '96 tornerà a sollevare alcuni dubbi su questa operazione.
Ma già  il 24 novembre Eugenio Scalfari interveniva ancora sull'Espresso:
"Mediaset (di Berlusconi) ha acquistato dalla Fininvest (di Berlusconi) il magazzino di film per duemila miliardi e lo ha classificato come nuovo investimento. Berlusconi ha cioè passato dall'azienda di famiglia  a un'altra azienda di famiglia i suoi film e ha ottenuto un bonus fiscale di 242 miliardi"
.

Replicò sdegnato Confalonieri "Le operazioni di acquisto vendita dei film e dei diritti (*) sono del novembre 1993; prima della legge Tremonti". (Insomma se non é zuppa è pan bagnato. Anche perchè la legge era stata fatta retroattiva).
Infatti, in sostanza  Confalonieri non ha detto nulla, anzi ha così confermato queste triangolazioni fatte in "famiglia". I vantaggi - prima o dopo - ci sono comunque, perchè la legge è stata fatta inglobando (provvidenzialmente)  anche il quinquennio retroattivo ed é stata fatta da un ministro nominato (abbiamo visto come) proprio da Berlusconi."
((*) Sembra  però molto singolare  che il film Basic Istinct andato in onda su Canale 5 il 3-10-94 sia stato acquistato nel 1993, visto che  il film era in quel periodo natalizio ancora in prima visione nelle sale cinematografiche perchè appena finito di girare nel 1992))
(Inoltre - anche qui - i documenti della liquidazione delle tre società nell'Island, curate dalla società di revisione Arthur Andersen e da David Mackenzie Mills, sembra siano divergenti e sono state sottoposte ad una più accurata e approfondita analisi riguardo alle vere date dei passaggi di quella che viene definita un alquanto tempestiva, coincidente e singolare triangolazione. Governi di parte permettendo, forse qualcosa sapremo nell'anno 2050).


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AGGIORNAMENTO 23 LUGLIO 2000
NELLE POLEMICHE SUL TEMA "CONFLITTO D'INTERESSE"
SI RIPARTE PROPRIO DA QUI: DALLA "LEGGE TREMONTI"


A parlare è Di Pietro. (Corriere della Sera, del 23 luglio 2000)

"Sto combattendo una battaglia contro Mediaset e Berlusconi sui vantaggi ottenuti dall'azienda nel '94 grazie alla norma sulla detassazione degli utili impiegati in nuovi investimenti con la "Legge Tremonti". Mi meraviglio che i tanti che hanno una cultura giuridica non si interrogano sul problema.
Mediaset deve restituire i 200 e più miliardi avuti in quel modo.
"Non io lo sostengo, ma il ministero delle Finanze che ha detto che la legge Tremonti non era applicabile nel modo scelto da Mediaset. Ma non basta: come ha riferito il governo in Parlamento l'indebito utilizzo della norma ha comportato una sanzione amministrativa di 104 miliardi. Che sommati agli altri fanno oltre 300 miliardi".


"Un sentenza dice che Mediaset, ha annullato le sanzioni riconoscendole la buona fede. Ma non dice che Mediaset ha fatto bene ad applicare la legge e quindi che ha sbagliato l'amministrazione. Ciò non significa che non è dovuto il pagamento del tributo, appunto i 200 miliardi. Le sanzioni sono annullate perchè si apprezza il fatto che Mediaset prima di applicare le agevolazioni rivolse un quesito all'amministrazione finanziaria. Dimostrando così di essere in buona fede.  Ma ecco il conflitto di interessi".

"Mediaset si preparò ad applicare la legge chiedendo un'interpretazione all'amministrazione finanziaria DI UN GOVERNO CHE FACEVA CAPO A BERLUSCONI. E' sempre lui che cambia però casacca: si veste da imprenditore e chiede all'amministrazione finanziaria (SEMPRE LUI MA CON UN'ALTRA CASACCA) che ne pensa della sua richiesta".


Cosa poteva pensare e rispondere una amministrazione dove dirigenti, funzionari, impiegati ecc. erano da quel preciso momento andati sotto un nuovo governo, che ha in potenza il potere di cambiare le poltrone dal portiere fino al vertice? Ha così "pensato" una sola cosa, cioè ha "interpretato" che la legge Tremonti era "applicabile". E quindi zitti zitti la si applicò con il favoloso tornaconto. 
Del resto i proponenti della legge, non avevano fatto tutti quei movimenti per nulla.

Dopo pochi mesi cadde il governo. E' ovvio che qualcuno contestò e aprì la battaglia sull'indebito utilizzo. Indebito?  Ma Nossignori; la responsabilità semmai è della (disattenta?) amministrazione che zitta zitta la fece applicare,.

(Commenti dell'interessato che parla in terza persona: "Se i giornalisti facessero l'esegesi di quello che dice il signor Berlusconi, vedrebbero che Berlusconi ha sempre ragione". (Berlusconi, L'Espresso 11/11/1994) 

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