ANNO 1998

CRONOLOGIA DELL'ANNO ( 1a PARTE )

1 GENNAIO  - DISCORSO DEL PRESIDENTE della Repubblica SCALFARO: lungo, denso, dai toni informali, forte. Applausi dalla maggioranza e dall'opposizione come non succedeva da anni. I temi trattati: Amnistia, Bicamerale, Immigrazione, Occupazione, e sulla Giustizia, in particolare sulla carcerazione preventiva "basta far tintinnare le manette, e' un sistema abbietto". DI PIETRO ( che molti danno come probabile candidato al Colle) si sente attaccato e fa polemica "Il Quirinale sia piu' chiaro!".

2 GENNAIO   - DATI SULL'ECONOMIA ITALIA 1997. Cresciuta piu' del previsto (+1,2%) il PIL sfiorera' l'1,4% (depurato dall'inflazione). Fondamentale per l'ammissione all' UME. Negli scorsi anni il PIL era stato: 1988 + 4,1% - 1989 + 2,9% - 1990 + 2,9% - 1991 2,1% - 1992 + 0,7% - 1993 - 1,2% - 1994 2,2% - 1995 +3,0% - 1996 - 0,8%. Ma le due sfide del 1998 sono le pensioni e il fisco. Molte le novita': agevolazione casa. Bollo auto/patente. IRAP per le imprese. Rivoluzione nelle Telecomunicazioni (cadono le barriere nazionali; via alla concorrenza). Liberalizzazione del commercio e delle professioni. Per quest'ultima si prevede una guerra delle corporazioni.


3 GENNAIO  
- Previsto l'arrivo di 10.000 CURDI dalla Turchia. Allarme su tutta Europa. C'e' chi regiasce con la logica dell'umanita': dare asilo politico, come l'Italia, e chi ha la logica della difesa della "Fortezza Europa" come la Germania (Kanther, ministro Interni).
Goebbel sotto Hitler fu il primo a usare questa frase "festung Europa".

Comunque in Italia grandi contrasti e contraddizioni. Da una parte ci si batte con il resto d'Europa per far entrare la Turchia nell'Unione Europea, dall'altra concedendo asilo politico ai fuggiaschi si ammette che in quella nazione non sono garantiti i diritti umani.

Il caso e' piu' complesso. I Curdi non scappano per ragioni economiche ma per la guerra tra le due fazioni curde di cui una parte e' per Saddam Hussein. E qualcuno riflette. Se questi Curdi clandestini la Turchia non li vuole e ne favorisce (come sembra) l'esodo in Europa e' perche' sono Iracheni, Siriani, Bulgari e c'e' il rischio che ci siano proprio soggetti fra i clandestini che stanno forse mettendo delle basi in Italia e in Europa.
Ma la Caritas non ha dubbi "Dobbiamo accoglierli tutti".

4 GENNAIO   - DI PIETRO ESTERNA con una lettera aperta al Capo dello Stato chiedendo chiarimenti sulle accuse fatte a una certa magistratura di ricorrere "alla tortura" e al "tintinnar le manette" (Discorso di fine anno). Ed e' subito polemica. Isolato dall'Ulivo e imbarazzi al PDS.
C'e' chi Di Pietro lo considera una meteora gia' spenta, un attore che esce di scena nel primo atto, e la lettera l'errore finale di una breve carriera politica con tanti passi falsi, e chi invece vedono nel conflitto con il Quirinale l'avvio concreto del "dipietrismo" e la presa di distanza dalla politica di Palazzo. - Lui intanto conferma quanto scritto "Non faccio passi indietro". - D'Alema invece tace, ma all'ex radio storica del PDS, il "popolo" dipietrista insorge, teme inciuci e scambi; 1000 telefonate per mandare a dire "stia attento il Pds, si giochera' migliaia di voti. Per salvare Berlusconi e Previti si vuole mettere da parte Di Pietro".

5 GENNAIO   - Sul Colle tanta serenita'. Perfino il Polo adesso applaude Scalfaro. Per tre anni grande nemico, grandi scontri, permanente tensione. Il 22 nov '94 dopo l'avviso di garanzia durante il vertice di Napoli diceva "giudici sovversivi e Scalfaro e' la mente del complotto". Ora commenti entusiastici, complimenti per la saggezza e tanta disponibilita' a concedere una proroga al mandato. E' finita la guerra? Durera' la pace? Taradash va cauto "attenti ci vuole far sopravvivere per mantenere il suo potere d'equilibrio".
Il politologo Paquino vede invece "nel messaggio una battaglia politica contro il candidato presidenziale, il Di Pietro probabile concorrente al colle".

6 GENNAIO   - POLEMICA DI PIETRO - Il Manifesto esce con un titolo e un articolo di Pintor allarmistico "L'ulivo si e' messo in casa una bomba a orologeria" e indica Di Pietro un protagonista non del passato ma del futuro, figlio della Seconda Repubblica, candidato in pectore al Quirinale contro l'attuale inquilino della Prima Repubblica.

*** INVASIONE CURDI - Mentre continuano gli sbarchi in Italia si scopre un non controllo negli imbarchi in Turchia. Tutto si e' scatenato (e' l'opinione di molti) quando la Turchia ha capito di essere stata esclusa dall'Europa. Il via libera (o il non controllo) e' avvenuto come forma di pressione nei confronti dei Paesi che avevano rifiutato l'ingresso nell'Unione. Proteste dall'Europa ad attuare maggior controlli. Gli organizzatori dei viaggi clandestini non si scoraggiano. "Fermeranno le navi? Faremo volare aerei charter carichi di curdi, vedrete fra poco strani aerei che atterreranno a casa vostra e che non potete rimandare indietro perche' fanno scali di emergenza".

7 GENNAIO   - ESPLODE IL "CASO DI BELLA" - Un pretore ordina la cura a un malato terminale prescrivendogli la somministrazione gratuita del farmaco antitumorale a base di somatostatina il metodo di cura del Prof. Di Bella, che il ministero della Sanita non riconosce mutuabile non esistendo basi scientifiche sull'efficacia del farmaco in funzione anticancro clinicamente evidenziabili. Iniziano le "barricate" e forti polemiche attraverso i media per giorni e giorni, fra i sostenitori della medicina istituzionale e i paladini di questa cura che viene definita "alternativa" alla chemioterapia fino ad oggi praticata.

*** ELEZIONE CAPO DELLO STATO: ricomincia la polemica. Parte per primo Rutelli prima che inizi l'esame della Commissione alla Camera e al Senato "meglio rinunciare all'elezione diretta di una Capo dello Stato senza poteri di governo e ricorrere invece al voto dei cittadini per scegliere semmai il presidente del Consiglio" - SALVIATI " C'e' il rischio che salti la Bicamerale. AN che sostiene il semipresidenzialismo non e' certo disposta a rinunciare all'elezione diretta del Presidente". - FINI " Rutelli faccia il sindaco di Roma, una citta' che ha molti problemi".

8 GENNAIO   - CASO PREVITI - Fumus persecution? La Camera chiamata a valutare la richiesta di carcerazione di Previti presentata dai magistrati milanesi. Da giorni molti stanno facendo ogni sforzo per caricare di significati politici la richiesta di autorizzazione alla cattura avanzata nei confronti del deputato. Alcuni parlano di attacco politico a Forza Italia e al suo presidente Berlusconi. LEO VALIANI "Dico no all'arresto. E non credo al complotto. Se arrestano Previti (che non ha una grande importanza politica) Berlusconi puo' continuare a fare il capopartito ugualmente". Il teorema cade.

9 GENNAIO - CLONAZIONE UMANA - Nascita di uomini tutti uguali in "batteria". "Presto clonero' un uomo" afferma RICHARD SEED "lo scienziato pazzo" di Chicago che minaccia di riscrivere le leggi planetarie, dietro ordine del creatore. Una squadra di scienziati e' gia' pronta e Seed (che, destino curioso, significa "seme" ) dichiara "a fine 1999 nascera' il primo bimbo clonato". -
La comunita' scientifica si divide. Si corre ai ripari per far approvare leggi che bandiscono la clonazione umana, inaccettabile sul piano etico. (anni fa non etico era la trasfusione di sangue, e dopo lo furono i tentativi di trapianti di cuore) Seed se ne infischia "la scienza non si puo' fermare", e intanto ha fondato una clinica con fini di lucro.

Ma sorge un problema che nessuno sembra abbia ancora mai sfiorato ne' accennato. Il DNA nucleico prelevato e utilizzato ha gia' l'eta' del soggetto donatore, quindi ha gia' subito tutte le mutazioni temporali. In sostanza nascerebbero si' bambini, ma con un patrimonio genetico vecchio. Appena nati avrebbero in realta' gia' l'eta' dei genitori. Cioe' creeremmo dei mostri!

*** DI PIETRO ESTERNA - Attacca il Polo " E' in crisi soprattutto perche' non ha piu' una leadership. Silvio Berlusconi e' arrivato al capolinea anche se non lo vuole ammettere".- Risponde LA LOGGIA " La leadership di Berlusconi non nasce da un accordo di Palazzo come la sua candidatura nel Mugello ma e' arrivata con il grande consenso degli elettori". - Gli azzurri compatti insorgono "Quello finito e' lui" D'URSO " Capolinea Berlusconi? Di Pietro non e' ancora salito sull'autobus, ci prova ogni giorno ma non trova posto".

10 GENNAIO  - CASO DI BELLA - Marcia indietro dopo tante polemiche nazionalpopolari su una questione molto seria. Via libera alla sperimentazione negli istituti di ricerca dopo una riunione tesa del governo e al ministero della Sanita'. "Cosi si sapra' se funziona o e' una illusione. Bisogna verificare quel metodo anche se e' al di fuori delle regole. Ma e' un errore capitale non credere nell'oncologia ufficiale".

*** ROTTAMAZIONE A FINE ANNO 1997 - L'anno che batte tutti i record: 2.400.000 auto in dodici mesi. Con gli incentivi battuti tutti i record. Le piu' vendute: Fiat 809.000, Ford 225.000, Opel 203.000, Renault 167.000, Lancia 143.000, Volkwagen 127.000, Peugeot 96.000, Citroen 82.000, Alfa 79.000, Rover 62.000, Seat 52.000, Mercedes 41.000, Audi 38.000, Bmw 34.000, Honda 25.000, Volvo 25.000, Hyndal 26.000 e altre marche.

11 GENNAIO  - DROGA LIBERALIZZATA? - Disagio dopo l'uscita del Procuratore generale sulla questione si o no . Polemiche! "Non doveva entrare nel merito". "Un dibattito distorto perche' ideologizzato". "Non tocca alla magistratura fare proposte". - Altri sono a favore "progetto di riduzione del danno, possibile e utile dopo opportuni studi, il binomio della strategia proibizionistica: droga=carcere ha fallito".

Ma il mondo cattolico non ne vuole neppure sentire parlare. Un No secco e compatto che segna il ritorno sotto la stessa bandiera. Anche Forza Italia annuncia una mobilitazione e AN chiede l'intervento del capo dello Stato. Il CCD la scelta della droga libera la definisce "cinica e immorale".

Ma la piu' singolare presa di posizione (e bacchetta tutti) e' di VITTORIO MESSORI "Il paradiso non e' su questa terra, ne' si puo' creare una societa' perfetta manovrando le leggi. Ogni legge che risolve un problema ne crea altri. Ricordiamoci il proibizionismo in America, volevano sradicare con l'ossessione moralista protestante il vizio con le leggi, invece crearono l'illegalita'. Droga si', droga no, basta chiacchericcio, basta discorsi buonisti, campagne edificanti e dibattiti con preti impegnati. Operare nel silenzio. Per tre anni vietato pronunciare sui mass media la parola droga. In tribunale ogni buonista che infrange le regole. Le chiacchere aumentano solo il consumo e il fascino delle droghe".

12 GENNAIO  - PARTITO DEI SINDACI - Il "partito che non c'e'". Ma e' gia' nella testa di molti sindaci. E sono quelli che alcuni mesi fa dopo i grandi personali successi elettorali comunali nelle grandi citta', seguitano, indipendentemente (ma sara' vero?) dalle singole forze politiche di appartenenza) a dichiararsi i "piu' vicini ai cittadini" e i "piu' efficienti e capaci". Fanno insomma campagna pro se'. E gia' si fanno (?!) sondaggi dove si scopre che il numero degli elettori potenzialmente mobili (passare da un partito all'altro) sono tanti: il 38,7% si "muoverebbero" , mentre il 29,7% sono gli elettori quasi certi di rimanere legati al proprio partito e solo il 31,6% sono quelli certi di non "muoversi".

Il "partito dei sindaci" quindi ha una forza non da poco (Sondaggio Ispo- Cra/Nilsen, gennaio 1998). I Partiti sono avvertiti!

*** EUROMONETA - Scoppia il "caso Olanda" dopo che un giornale tedesco (Der Spiegel) ha rivelato che l'Olanda si prepara a sbarrare la strada all'Italia per l'ingresso nella moneta unica, pronta a starsene fuori lei dall'Euro se gli altri dicessero si' all'Italia. Kok il presidente olandese smentisce, ma PRODI vuole spiegazioni e afferma "I dubbi olandesi possono anche essere legittimi, ma allora sono legittimi anche i nostri dubbi sugli altri".

13 GENNAIO   - POLITICA E CASO PREVITI - La Giunta ha deciso: niente carcere a Previti. 10 no, 8 si', 2 astenuti. Ma il voto scatena le polemiche nella maggioranza. Protesta dalla base alla sx del PDS che teme ripercussioni sulle riforme. - BERTINOTTI " Ha prevalso il calcolo politico". - Ma entrambi i due Poli sono d'accordo sulla cautela. Sdrammatizzare per spegnere il conflitto con la magistratura (e Di Pietro il nuovo acquisto?).
Pellegrino "Un voto sofferto. Penso che la credibilita' complessiva della politica non ne esca rafforzata" - FISICHELLA "Ora piu' lontano il rischio che salti l'accordo della Bicamerale"

Ma bisogna spettare la prossima settimana il voto a Montecitorio.

*** BOLLENTE NORD EST - A Mestre, sindaci, professori universitari, imprenditori e parlamentari veneti hanno sancito la nascita ufficiale del movimento "NORDEST". "Nella bozza del manifesto, MASSIMO CACCIARI che lo ha stilato - afferma Mario Carraro ex presid. Assoc. Industriali - ci ha messo tutta la sua anima politica e filosofica; e' ponderoso, quasi storico, mi viene in mente quello di Marx".

Scadenza prossima del movimento: raduno a meta' marzo, formazione di liste proprie per partecipare gia' alle elezioni del Consiglio regionale in Friuli e nelle comunali di Treviso e Verona (e sta vacillando quello di Vicenza), e raccolta di firme per il referendum sullo statuto speciale per la Regione Veneto. La mobilitazione e' assicurata.
Il contenuto del manifesto e' fortemente polemico. Gli attacchi sono rivolti sia ai movimenti politici estremistici che danno "spettacolo" (l'allusione alla Lega e' quasi esplicita) , che ai partiti "romani".
I consensi sono molti: il sindaco di Padova, di Belluno, di Udine, potenzialmente Vicenza, e in parte dal sindaco di Trieste che non condivide pero' l'attacco velato alla Lega.
Cacciari rintuzza il D'Alema "bacchettone" quando i sindaci si erano permessi di fare osservazioni sugli esiti della Bicamerale: "Le nostre osservazioni sono state accolte con segni di impazienza del tipo "non disturbate il manovratore" ma quando il mezzo non e' ben diretto e' meglio svegliare il manovratore, anche per il suo bene"
E D'Alema? Nella sua ultima sortita sembra favorevole: «Il nuovo movimento potrebbe diventare una sorta di Ulivo nel Veneto». E' gia' cosa sua insomma. Cacciari e' avvertito.

14 GENNAIO   - NORDEST - Nasce il movimento di CACCIARi e nel frattempo in mattinata si e' aperto l'anno giudiziario con le parole del Procuratore Generale. Affermazioni inquietanti che rimbombano fino a Milano sul Corriere d. S.: Titolo a nove colonne " In Veneto c'e' un rischio di secessione. Un grave rischio di forme clamorose di criminalita' contro lo Stato. Atteggiamenti che paiono sostenuti da una forte carica vittimistica e rivendicativa. Destinata, purtroppo ad accrescersi. Se i poteri esecutivo e legislativo non prendono in seria considerazione l'enorme malcontento (anche in altre regioni ma in particolare nel Veneto) intervenendo in sede politica per rimuoverne le ragioni piu' evidenti e fondate, il movimento di protesta aumentera' vorticosamente e le sue punte estreme, piu' eccitabili e meno equilibrate, ricorreranno a forme di protesta clamorose di criminalita' diffusa".

La coincidenza e' singolare, poche ore dopo nel pomeriggio nasceva ufficialmente il Movimento Federalista del Nordest di Cacciari il cui obiettivo e' proprio quello di incanalare i fermenti e far dimenticare la Lega e gli "assalti ai campanili".

15 GENNAIO   - FINI - BERLUSCONI E PDS - Il Cavaliere striglia Fini: "Attento al PDS, cadi in trappola se ti fai legittimare da parte degli eredi di quei partiti comunisti che hanno sterminato milioni di persone in tutto il mondo". Per questa infelice uscita, VERTONE senatore azzurro attacca il suo leader e difende il capo di AN: "Sono un segno di disperazione queste accuse a Fini di farsi legittimare dagli ex comunisti. I morti? Se Berlusconi usa questi per sottrarre il piedistallo a Fini e' un segno di disperazione, e' la dimostrazione che il Polo e' senza guida, senza una direzione in cui andare, si assiste anche ad una serie di tentativi di salvezza individuale. Mentre AN si salva come puo'. Cosa ci mettiamo a fare la contabilita' dei morti fatti dai comunisti? poi cominceremo a fare la conta di quelli fascisti, quelli del colonialismo, quelli della chiesa cattolica, e dopo ancora ......ecc ecc Se ci mettiamo su questa strada non finiremo piu'. Fini non lo si attacca con queste argomentazioni appellandosi ai sentimenti di una parte della base del suo partito. - Crisi di FI? Forse in aprile finalmente celebrera' il suo congresso. Io non mi aspetto nulla, sara' una macchinazione burocratica e io non ci saro'" (Vertone, intervista Corriere d. S. 15 gennaio)

16 GENNAIO   -POLO IN CRISI? - NO! Berlusconi con baci e abbracci fa pace con Fini che a sua volta condanna i "becchini" che vogliono "il Polo morto". E il Cavaliere scherza " Sento dire che sto male, che avrei ancora poche settimane da trascorrere su questa terra. Io faccio gli scongiuri. Mi avrete qui ancora per molto tempo. Non permettero' nemmeno che i giudici mi facciano fuori....e non ho alcuna intenzione di mollare la politica". Aria quindi di festa. La minaccia del progetto della "cosa" di Cossiga forse sta facendo effetto. Ma fino a quando non si sa ancora.

17 GENNAIO   - COMMERCIO LIBERO - Nell'aria e ' gia pronto il progetto di legge con la "riforma" storica del commercio. O Meglio la "controriforma". (vale la pena rileggere cio' che avvenne prima nel 1949 e poi nel 1971 - vedi COMMERCIO 1971 ).
Il nuovo decreto legislativo dunque si ripropone a rivedere molte norme. Niente piu' vincoli per avviare esercizi fino a 300 mq, abolizione degli orari di apertura e introduzione della flessibilita'.
Significa che chiunque puo' aprire un negozio senza aver bisogno di licenza comunale e tenere aperto al pubblico il suo locale (accogliendo i desideri dei consumatori) scegliendo dentro una fascia oraria di 13 ore di tutti i giorni e aprire anche di domenica. Siamo il linea cioe' con Parigi, Londra, Berlino, Madrid.
Le novita' produrranno anche benefici sociali in termini di efficienza della distribuzione e potrebbe portare anche un calo dei prezzi. Inoltre con l'abolizione delle licenze scomparirebbero le "corsie preferenziali"; e senza queste barriere quindi anche un calo della corruzione e rapporti piu' trasparenti con i Comuni.
Ma monta la protesta delle varie associazioni che difendono solo vecchi interessi. Si annunciano proteste, mobilitazioni, serrate, affermando che "senza licenze sara' il Far West, rafforzerebbe la presenza della criminalita' organizzata, si cancellerebbero le qualifiche professionali"
(Ma prima del 1971 non c'era il Far West, non c'era la criminalita', e dal 1961 al 1971 si erano aperti il 45,1% dei negozi esistenti. E guarda caso, solo dopo la legge 426 del 1971, l'inflazioni sui prodotti di largo consumo inizio' la sua folle corsa verso il 20% annuo).
Quindi le proteste di oggi sembrano solo per ragioni di "bottega", una "retroguardia" di interessi corporativi. Ma cosi' non si entra in Europa si scende in Africa! (bisognerebbe uscire qualche volta dalla bottega e visitare l'una e l'altra).

18 GENNAIO  - RIFORMA DEL COMMERCIO - Infuria la polemica corporativa. AN difende i bottegai, ma del resto le corporazioni e quella del commercio le aveva fatte Mussolini, poi erano cadute nel 1949 (Legge Lombardo) ed erano state rispolverate dal nuovo "regime" dei "padrini" locali nel 1971 con le conseguenze che sappiamo.
Ma non si comprende l'opposizione di Forza Italia, che viene attaccata proprio dall'economista ANTONIO MARTINO ex ministro di FI, che si schiera con decisione a favore della deregulation del settore commerciale: "Sono deluso, Forza Italia sembra aver dimenticato la sua origine liberista. Bille' difende la posizione di chi e' gia' commerciante e non di chi potrebbe diventarlo favorendo la concorrenza e quindi l'interesse dei consumatori. Difende le rendite di posizione, perfino gli orari, una visione statica, e non guarda allo sviluppo concorrenziale del settore. Una riforma cosi' l'avremmo dovuta proporre noi nella passata legislatura altro che contrastarla. Il Polo ha sbagliato tutto e mi domando se valga la pena di restare a Forza Italia, confesso di pensare a un'uscita dal partito fondato da Berlusconi. Sono deluso, tanto deluso".

19 GENNAIO   - TELECOM E SOCRATE - Sogni infranti. Ma cosa si diceva due anni fa su questo sito di "cronologia", sulla "Pagina Nera"? (vedi nel link "Curiosita'"). Si affermava che era inutile cablare con le fibre ottiche dieci milioni di case italiane spendendo 20mila miliardi. C'era a disposizione l'ADSL, una nuova tecnologia per comprimere i dati con il semplice e banalissimo doppino. Si invitava a non commettere il colossale errore giapponese dell'Alta Definizione. Le esortazioni sulla "Pagina Nera" sono rimaste inascoltate per due anni. Ora viene annunciato che il progetto Socrate e' defunto, si sono resi conto che il progetto non stava in piedi, e che la fibre ottiche sono inutili. "Abbiamo cambiato rotta", ha spiegato Gerarduzzi "c'e' una nuova tecnologia".
Nuova? Sono due anni che chi scrive ve lo dice, e da otto che la conosce! E sono addirittura 18 anni che trasmette da un computer all'altro in fonia! E si ritiene un provetto!

*** 35 ORE ? 32 ORE!! - La rivoluzione di COFFERATI che va oltre BERTINOTTI: " Si puo' lavorare anche solo 4 giorni. 32 ore! La societa' e' cambiata, anche noi dobbiamo farlo. C'e' nella CGIL una cultura nuova che guarda alla persona e ai suoi diritti. Il mondo fordista centrato sulla fabbrica, univoco e rigido ha plagiato la stessa organizzazione sociale. Con il risultato che quando le persone lavorano non possono utilizzare i servizi perche' li trovano chiusi. In venti anni la societa' e' progressivamente cambiata, e' diventata piu' articolata e frammentaria.. La flessibilita' non e' un lusso, e' una esigenza. Dobbiamo tutti liberarci delle ideologie. E di ideologie e' piena una parte della Confindustria".

*** NUOVO "CANTIERE" DEL CENTRO - Casini e i centristi danno l'addio al Polo? I cristiani democratici lanciano la loro "costituente", tanti moderati per un solo partito. "Una stagione e' finita; al vecchio Polo non serve piu' nessuna operazione chirurgica, ne' diplomatica. Ormai se i filoni e le identita' del centrodestra torneranno a comporsi non avremo allargato il Polo ma ne avremo fatto un altro"
Ma mancano all'appello alcuni protagonisti: COSSIGA, Scognamiglio, la Pivetti. Il progetto dice Casini e' un "centro all'opposizione dell'Ulivo" ma "critico verso il Polo"; non un terzo polo ma un nuovo polo. Un no "alla politica dei grandi assi Fini-D'Alema o Berlusconi-D'Alema.
MASTELLA avrebbe voluto rompere definitivamente con Berlusconi, ma Casini frena "Silvio non e' una figura mitologica. Ma noi lo aspettiamo al crocevia della politica insieme a una larga parte di FI. Finora ha sbagliato a privilegiare il rapporto con AN invece che con noi"

20 GENNAIO   - RIVOLUZIONE NEL COMMERCIO - Mentre continua la protesta dei commercianti che minacciano serrate e ostruzionismo fiscale, PRODI annuncia "Dopo il commercio, deregulation a tutto campo, la liberalizzazione si estendera' ad altri settori. E' un processo inevitabile, credo necessario per dare a tutti un forte segnale che l'Italia e' un paese che corre verso l'Europa". - Il premier e' polemico con l'opposizione di centrodestra che sta cavalcando la protesta dei commercianti "Mi hanno sempre rimproverato di essere uno statalista e adesso mi rimproverano di essere dalla parte del liberismo". - BERSANI aggiunge "E adesso tocca agli ordini professionali".

21 GENNAIO  - CASO PREVITI - La tifoseria dell'opinione pubblica e dei politici alla Camera pro e contro l'arresto e' stata accontentata. CESARE PREVITI ha vinto la sua personale battaglia con un risultato oltre ogni aspettativa a voto palese: 341 no, 248 si', 21 astensioni. Decisivi fra i no, e con sorpresa per il "popolo leghista", i voti degli uomini di Bossi, anche se Canino aveva precisato "il nostro e' un voto contro la magistratura italiana".

Ma Bossi non ha ricevuto la gratitudine, la Camera ha infatti subito dopo votato l'autorizzazione a procedere contro di lui per il reato di istigazione a delinquere e per aver diffamato Fini e gli uomini di AN.

Fra il "popolo leghista" qualcuno commenta "Lo hanno fregato, e se lo merita, diceva di essere contro "Roma ladrona" ed ora eccolo li', a dire No"

22 GENNAIO  - IL PAPA A CUBA - Incontro WOJTYLA -FIDEL CASTRO. Evento storico? I due protagonisti appartengono non soltanto alla storia ma alla leggenda del secolo che sta per chiudersi.

CASTRO: e' il guerrigliero dalla fama di "libertador" della Cuba di Batista ma che poi si trasformo' in un altro caudillo abbandonando i democratici che erano stati sulla Sierra per mettersi a fianco di Krusciov. Da piu' di trentanni non guida il Paese, ma e' il proprietario di Cuba. E' uno dei cento uomini piu' ricchi del mondo. Prima della rivoluzione, lo era gia' ricco, ma gli mancava il feudo.

WOJTYLA: e' il Papa venuto dall'Est, lontanissimo dalle idee di Castro, ha fatto cadere proprio lui in Polonia le prime colonne del potere sovietico; Un potere e una ideologia che foraggiava Castro solo per avere una base a due passi dagli Stati Uniti. E la caduta del muro di Berlino per Castro e per Cuba ha significato l'isolamento dal mondo.
Cuba e' sotto uno inamovibile embargo degli USA, che fanno subito sapere che la visita del Papa non modificheranno' le decisioni degli americani. Castro dal suo canto ha uno Stato in una spaventosa crisi economica che gli dovrebbe far riconoscere che e' fallita la sua politica e che deve prendere delle iniziative: girare pagina e imboccare la strada della democrazia.
Forse Castro anche se in un modo criptico facendo aperture alla Chiesa invitando il Papa sta comunicando e ammettendo la sua sconfitta.

PRO e CONTRO il VIAGGIO DEL PAPA: Vittorio Messori "Non sono sicuro che il Papa conosca a fondo la realta' cubana. Con la visita si corre il rischio di dare ossigeno a Castro, aria fresca, e cosi' contribuire a ritardare una soluzione democratica"

Bertinotti: "Il dialogo tra cattolici e comunisti e' entrato in una nuova fase. La visita a Cuba parla di un cambiamento intervenuto nel mondo che sta tumultuosamente cambiando. Una nuova scena appare. La mondializzazione dell'economia del mercato porta in rilievo un dominio del mercato, generale e pervasivo, non solo sulla classe e sull'ambiente, ma sulla persona. Sospinge in avanti il fondamentalismo della competitivita' assoluta delle merci che minaccia il sacro piu' di qualsiasi altro fenomeno di secolarizzazione. La presenza soverchiante di un nuovo capitalismo aggressivo che non si ferma di fronte a nulla e che tutto pensa di poter piegare, sia esso sacro che profano, alla sua affermazione, rivela nei suoi mali, i mali del tempo".

Criptico Castro e criptico pure il Papa, che appena toccato il suolo cubano, alla conferenza stampa, a chi gli domandava obiettivi e risultati precisi dalla visita, ha risposto "non sono un profeta, chi vivra', vedra'".

23 GENNAIO   - PREVITI BOOMERANG - Dopo il no dell'arresto, sulle onde delle indignazione DI PIETRO lancia l'appello agli italiani perche' si contino sul tema della giustizia. "Su Mani pulite chiamero' a votare i cittadini".
Maggioranza in imbarazzo. E anche molti italiani che normalmente votano per mandare alla Camera ognuno il proprio politico.
URBANI e' lapidario" Non e' il Polo a doversi preoccupare ma l'Ulivo"
PELLEGRINO e' conciso e paternale "Cosi' caro di Pietro non difendi la legalita': Cosa facciamo delegittimiamo la magistratura e il parlamento con il voto dei cittadini? I Pm eletti dal Popolo? E come faranno a perseguire i reati del popolo che li ha eletti?
*** IL NO A PREVITI - IL POPOLO LEGHISTA - Se c'e' imbarazzo all'Ulivo, l'ira dei "lumbard" su Radio Padana Libera e' la "cartina tornasole" di qualcosa che molti elettori non hanno affatto capito. Un telefono che scotta e in diretta. "Bossi ci ha venduto". - "Bella roba, la tessera comunque e' gia' nella pattumiera". - "Adesso cosa gridiamo nelle piazze: Roma ladrona la Lega ti perdona?" -

Bossi dovra' pensuadere le sue "camicie verdi" della bonta' della scelta e che alleandosi con il Polo vuole mandare a dire ai magistrati "state attenti ci mettiamo contro di voi".

24 GENNAIO   - LOVE STORY OF AMERICA - Scoppia il caso Monica-Presidente degli Stati Uniti. Una giovane stagista fa tremare la Casa Bianca. Dopo il caso della scorsa settimana, un nuovo scandalo sessuale rischia di scatenare una pericolosissima reazione a catena. C'e' gia chi scrive su autorevoli quotidiani americani che Clinton rischia l'Impeachment. La belloccia di turno questa volta sta rivelando (o inventandosi) incontri con il presidente, i particolari intimi e piccanti, e che le sue predilezioni nel consumare i "pasti" sono i "bombon" lecca lecca. Con giornali e Tv, messo in cosi' autorevole risalto, la prestazione ha perso in pochi giorni sia la denominazione latina che quella bolognese, e si chiama ormai gia' col nuovo nome. In America col nome "ovale", e per l'Italia col nome dell'inquilino. Per un processo di identificazione la pratica ha avuto una impennata notevole e si sta diffondendo a macchia d'olio anche fra i giovanissimi visto che i genitori hanno avuto un bel da fare per spegnere Tv e nascondere giornali.

*** FIAT CAMBIO DIRIGENZA - Romiti lascia la Fiat. Nuovo presidente Paolo Fresco. Romiti chiamato nel 1974 da Agnelli, ha diviso con l'Avvocato tutte le grandi scelte che hanno segnato il rilancio della casa automobilistica torinese. L'11 dicembre 1996 Agnelli aveva lasciato la presidenza e aveva annunciato suo successore proprio Romiti.

Con la vittoria dell'Ulivo Romiti ha espresso in diverse occasioni critiche a Prodi accusato di immobilismo nonostante il governo avesse varato a favore dell'auto gli incentivi alla rottamazione che hanno fatto fare ai conti Fiat un boom; e altra grossa critica sulla moneta unica. Esternazioni non sempre in linea con lo stesso Agnelli, forse piu' diplomatico a dire le stesse cose ma a raccogliere alla fine anche i frutti.

*** BOSSI CONDANNATO - Il tribunale di Bergamo ha condannato il leader della Lega a un anno di carcere (con la condizionale) e a 170 milioni di risrcimento danni a Fini e altri esponenti di AN. Bossi in un comizio invito' il "popolo leghista" a "cercare casa per casa i fascisti". Ma la confusione fra gli elettori leghisti e' molta, dopo il no di ieri a Previti con il Polo dove c'e' AN e quindi Fini, oggi vede condannare Bossi per ingiurie a Fini e ad AN.

25 GENNAIO   - LA "COSA" di COSSIGA - Dopo mesi di scontri, accuse a muso duro, provocazioni, incomprensioni, c'e' tregua tra Cossiga e Berlusconi. L'Ex presidente fonda e lancia il suo movimento "Fuori dal Polo, distinto e distante dalla destra e per ora alternativo alle sinistre al potere".
Lo ha spiegato al Cavaliere in un faccia a faccia solitario. Comunicato finale: "Ora dovremo creare un manifesto e individuare temi sui quali accordarsi. La cosa importante e' che da questa forza democratica non abbiamo escluso una collaborazione con Prodi ne' con parte del governo.
Critiche di PERA di FI "Il progetto e' ambiguo, noi di FI perche' non veniamo coinvolti subito. Buttiglione dice che la "cosa" e' in concorrenza con FI; vorrei capire perche', poi c'e' il Distinto e distante dalla destra, Fini e An prenderanno queste parole come una sfida."

*** 25 GENNAIO - LOVESTORY AMERICA - Il sexy scandalo assedia il Presidente. I giornalisti lasciano Cuba, il Papa e Castro e rientrano a casa precipitosamente. In Tv l'incontro storico cubano e' passato in secondo piano, in quarta pagina.

26 GENNAIO   - CUBA, CASTRO E IL PAPA - Sergio Romano, l'Ambasciatore: "Castro sta recitando una parte tra il filiale e il paterno. Una regia ben orchestrata, e si e' assicurato altri anni al potere. Spera di uscire dall'isolamento guadagnando legittimita' davanti ai cubani e soprattutto davanti alla comunita' internazionale e agli Stati Uniti. Concedera' liberta' di culto ma non cedera' il potere.

A Cuba il Papa rischia non soltanto di dare questa legittimita' a Castro come leader comunista ma di venire usato da tutti coloro che hanno interesse a dipingere il Papa come un paladino dell'anticapitalismo. Lo stesso nostro Bertinotti ne ha approfittato"

*** 26 GENNAIO - LA "COSA" di COSSIGA tiene banco. MARTINAZZOLI la boccia " non portera' da nessuna parte, se si sta dentro quello che c'e', non si puo' dire ci costruire qualcosa di nuovo che vada oltre. - Sergio Romano "L'operazione con Berlusconi sara' difficile, ma senza Berlusconi sara' probabilmente impossibile"

Buttiglione sul nuovo ipotetico ruolo del Cavaliere nella "cosa".: Ne' lui ne' Cossiga saranno i futuri candidati premier, ma Berlusconi certo non sara' piu' il dittatore del centro che e' stato dal 1994 ad oggi, sara' solo uno dei consoli".

*** 26 GENNAIO - LA "COSA" IN "CASA" - Ad Arcore Berlusconi riunisce tutti i suoi coordinatori in vista del consiglio nazionale a fine febbraio e del primo Congresso il 18 aprile a Milano. Ma il problema odierno e' la "Cosa" di Cossiga. E gia' ha pronto un sondaggio. Solo l'1,3% degli elettori di FI voterebbe il partito di Cossiga e solo il 3% lo voterebbe come leader del nuovo movimento, mentre il 94,2% non cambierebbe il Cavaliere con nessun altro.

*** 26 GENNAIO - 2 GUERRE PER GLI USA - Monica e l'Irak. La ragazza scuote la Casa Bianca, il dollaro, Wall Street, l'Irak e forse fra qualche ora anche l'Europa degli alleati Usa. La moglie di Clinton in Tv per difendere il marito, mentre da lui da un momento all'altro ci si attende una conferenza stampa. Girano voci di dimissioni, ma la Casa Bianca smentisce. 100 milioni di americani stanno accendendo la televisione per ascoltare la sua difesa.
Cattivello Thomas Friedman sul New York Times " Nell'annuncio di Clinton se ci sara' un blitz su Baghdad, magari con un bel bombardamento per far rispettare a Saddam i soliti ispettori dell'Onu, tutto questo verra' visto come una manovra diversiva"

27 GENNAIO   - AMERICA, IL GIORNO PIU' LUNGO - E' stato uno di quegli attimi che l'America non scordera' per un pezzo. Minuti attesi con ansia e con una lunga tensione da parte di duecento milioni di occhi che in Tv scrutavano ogni battito di ciglia del loro Presiedente.

Clinton, l'uomo piu' potente del mondo, e' chiamato a difendersi non per delle accuse di aver provocato una guerra mondiale, un Vietnam, una Bosnia, una crisi internazionale, ma deve difendersi dall'accusa di aver fatto si' o no sesso con una giovane stagista, come un banale professore con una collegiale.
Affronta le telecamere serio e deciso, ma il rosso in viso o dalla rabbia o dall'inbarazzo lo si vede. Poche parole (che riportiamo in apertura in originale) poi sgombra il campo senza aggiungere altro. Ora si prepara per mandare in onda il Messaggio sullo stato dell'Unione. Che terra' incollato sugli schermi gli stessi occhi che lo hanno scrutato, e che ora vogliono sentire ben altro. Il futuro dell'America 2000.

*** 27 GENNAIO - ORE 3 - AMERICA IL GIORNO DOPO - (Discorso di Clinton) Consapevole di affrontare la sfida piu' importante della sua vita il Presidente risorge tra gli applausi del Congresso e trasforma il "giorno del giudizio" in un un giorno di successo personale (L'indice di affidabilita' ritorna al 78%). Il discorso scaccia polemiche, rasserena gli americani e diventa piu' forte dello scandalo. Politica in primo piano, che riguarda soprattutto il futuro dell'America e la politica estera in Medio Oriente, Bosnia, e Irak.
Nessun accenno al sexygate e gia' deciso il raid sull'Irak. Il N.Y.Times pubblica rivelando fondi anonime che "il dado e' tratto". L'azione considerata diversiva lo pensa solo un certo tipo di stampa, in effettti il 17 gennaio Saddam aveva minacciato di cacciare gli ispettori dell'Onu dall'Irak. La risposta americana e' quindi stata questa: il Raid e l'ultimatum. E Mc Curry ammette che lo scandalo sexy gli ha reso le cose difficili, molto piu' difficili da quando il N.Y Times ha scritto che il bombardamento potrebbe apparire un'azione diversiva.

28 GENNAIO   - LA "COSA" DI COSSIGA che precisa: "Nascera' un movimento grande. Laico. La sintesi tra gli eredi di De Gasperi, Einaudi, U. La Malfa, Saragat. I poli saranno due, sempre due, da una parte la sinistra, dall'altra noi. Il centro riformatore. Senza AN. Il Cavaliere? Venga nel mio Polo lui e altri di FI. Le Riforme? Maleodoranti, fermiamole subito in Parlamento o dopo con un referendum. Prodi? Abbiamo affinita' con lui. D'Alema? Si e' scelto l'oppositore ideale: Fini; vuole scegliersi gli alleati e anche gli oppositori e mi sembra troppo. Fini? E' ossessionato dalla legittimazione, vuol mettere la firma sotto la riforma, costi quel che costi".

29 GENNAIO   - IRAK - Parte il conto alla rovescia per l'attacco angloamericano su Saddam. Un attacco che appare via via imminente e inevitabile anche a costo di creare una profonda frattura tra i cinque Paesi membri dell'Onu. Baghdad accusa Clinton di voler distrarre l'attenzione accrescendo la tensione internazionale.

Ma la CIA rivela che Saddam possiede un potente arsenale di armi chimiche e batteriologiche. Mosca prende le distanze e tenta di fermare il blitz "Saddam puo' distruggere Tel Aviv con 75 testate non convenzionali". Bombe all'antrace che provoca una polmonite fulminante.

30 GENNAIO   - RAI CAMBIO AL VERTICE - Dopo la bufera delle dimissioni nuovi arrivi con un vertice professionale con molta dimestichezza col sistema radiotelevisivo. La RAI vuole vincere la scommessa con la concorrenza. Ma l'Associazione Consumatori commenta "un "nuovo" di basso profilo, Camera e Senato hanno piegato le loro scelte ai voleri dei partiti e dopo aver consultato il direttore di una rete concorrente privata: Costanzo; Mentre uno dei consiglieri (del Pds) dirige le relazioni esterne della Cecchi Gori e un altro (vicino a FI) e' il presidente dell Assap, l'associazione che riunisce le agenzie pubblicitarie. Ci dovremo difendere ancora di piu' dalla pubblicita' occulta"

31 GENNAIO  - 18 MILIARDI A BONOLIS - Non si spegne la polemica sul "nuovo" alla televisione pubblica che scoppiano le polemiche sui contratti miliardari di quelle private. Il cardinale Tonini: " Realta' stridente, mancanza di sensibilita'. Non condanno il mercato, ma certi trionfalismi sono immorali" - Don Riboldi " 6 miliardi all'anno per qualche programma in Tv fa rabbrividire. E c'e' chi dice che questo e' mercato. Io chiedo perche' un buon operaio che lavora otto ore al giorno debba allora prendere solo un milione e mezzo al mese. 330 volte meno. Mi chiedo chi salva allora una vita quanto dovrebbe allora guadagnare?" - Magalli difende le scelte "un azienda privata puo' pagare i personaggi quanto vuole".-
Il liberismo e' liberismo! Chi si sente sminuito e mal pagato nella sua professione vada a fare anche lui come dice Costanzo "il giovane mostro sacro" che fa "le uova d'oro". "Abolire l'Auditel? Rende 5 mila miliardi all'anno!". "Cambiare programmi e sistema? Fin che si prendono i miliardi non si cambia nulla!"
Il "sacro" e' "sacro", bisogna aver "fede" nella "nuova religione" e credere nei nuovi "messia"! Per il 2000 siamo a posto!

1 FEBBRAIO  - CRISI IRAQ - "Se ricorreremo alla forza lo faremo in modo massiccio" così la "dama della guerra" segretario di Stato americano, Madeleine Albright minaccia Saddam Hussein. Al suo fianco Tony Blair " e noi non ci tireremo indietro nel caso di un ricorso alle armi". . Si conferma così ancora una volta la granitica alleanza anglo-americana. - Schieramenti contrari all'attacco a Saddam: Francia, Spagna, Germania. Invece schierati per una via diplomatica o per capirne qualcosa di più: Italia, Russia, Cina, Paesi Arabi. Questi ultimi non vogliono, come hanno fatto nel 1991, concedere agli USA le basi.

2 FEBBRAIO   - BICAMERALE - Dopo la svolta di AN sulla giustizia, forse frana il patto Letta per il nuovo maggioritario. Da Parigi BERLUSCONI apre al sistema proporzionale e incassa subito un applauso da Cossutta. L'Inedita intesa tra Forza Italia e Rifondazione rischia di mettere in crisi gli accordi sulla legge elettorale collegati alla Bicamerale. In sostanza Berlusconi rilancia il sistema proporzionale e attacca FINI che reagisce "Un ritorno al proporzionale porterebbe al frazionismo. Il maggioritario non si tocca, garantisce una stabilità di governo. E poi lo hanno scelto gli elettori con un referendum". - Disponibile invece la Lega con MORONI. - Ma Berlusconi trova anche l'occasione per attaccare Fini e D'Alema che definisce "un inciucio tra postcomunisti e postfascisti "Non credo alle abiure politiche, al pentimento dei leader che per tutta la vita hanno applaudito le dittature". - COLLETTI il bastian contrario dentro FI "Con i suoi colpi di testa Forza Italia rischia di compromettere il rapporto con AN".

3 FEBBRAIO   - MASTELLA presidente del Ccd incalza "Dopo quello che ha detto FINI sui magistrati sfido chiunque a trovare un mastice comune che tenga insieme il Polo. Ci sono più convergenze tra AN e PDS che non fra noi. Il Polo è morto e Fini lo sa bene, solo che io ho il coraggio di dirlo, Berlusconi lo pensa; perciò guardiamo a COSSIGA. Riuscirà? Non lo so, ma non vedo nessun Napoleone in giro. - Intanto MARINI fa capire che il Ppi non è "disposto a subire sulle riforme un asse PDS- AN e manda un segnale a Berlusconi ma il destinatario è D'ALEMA al quale Marini pone un altolà agli inciuci con Fini.
Ma il segretario del Pds ha già capito che bisogna ricucire gli strappi con Berlusconi, che da Parigi manda a dire "senza di me salta tutto". - Ma MUSSI della sinistra democratica scherza "Berlusconi fa i capricci come un bambino quando si arrabbia e dice "prendo i mi' giocattoli e vo' a giocare sul mi' uscio", ma così rischia di far saltare le riforme e il fallimento è molto elevato. FI si presenta come la destra innovativa ma invece è legata alla Prima Repubblica; Berlusconi è un nostalgico del pentapartito".

4 FEBBRAIO  - Tra tutti i commenti e le polemiche per la minaccia parigina di Berlusconi di voler ritornare al proporzionale, ci sono commenti e polemiche. La minaccia è miele per Buttiglione, i Mastella, i De Mita, i Cossutta, i Bossi, i La Malfa... che ciascuno per motivi vari guardano con ansiosa speranza alla proporzionale. E' una proposta gratificante per tutti i partitanti e partitocrati che nel 1983 digerirono male il referendum col quale l'82% degli italiani dissero "basta" alla proporzionale e ne mandarono a casa parecchi. La Malfa plaude "è un sistema che serve a ridare valore ai partiti e alla politica". Insomma sembra che si voglia ritornare al vecchio regime e alle sue forme ottocentesche e un po' mafiose, quella di cucire maggioranze e governi ogni sei mesi e ci priverebbe dell'unica conquista moderna degli ultimi anni, appunto quella legge maggioritaria che dà ai cittadini la possibilità di eleggere il governo, togliendolo ai partiti che sono 35 ma che con il proporzionale tornerebbero a essere 50, forse 80; dei grandi minestroni per gli italiani incomprensibili. Ma il Polo con la proporzionale esisterebbe ancora? I liberisti di Forza Italia quanti "partitini" formerebbero? E i rinascenti "partitini" della Prima Repubblica ora fluttuanti quanti ne rivedremo? Ai posteri!

5 FEBBRAIO   - DISASTRO A CAVALESE - Un Top gun americano in un volo a rasoterra trancia la fune portante della funivia del Cermis in Val di Fiemme. 20 persone a bordo si schiantano al suolo da 120 metri. Sgomento e costernazione per la tragedia, ma l'equipaggio fa scena muta davanti ai pm dell'inchiesta. Duro intervento del Presidente della Repubblica "guai se si è trattato di un gioco". PRODI " Una tragica incoscienza". Ma l'incoscienza andava avanti da mesi e il ministro della Difesa aveva risposto così a una interrogazione "L'attività a bassa quota è una forma di addestramento di fondamentale importanza, impossibile vietare questi voli"..

6 FEBBRAIO  - TELEVISIONE MIGLIORE - Tutti la vogliono, ma nessuno la fa. Anche la cultura in televisione, è in cima, se i sondaggi fan fede, ai desideri degli spettatori e tema ultimamente fra i più discussi nei dibattiti per addetti ai lavori, sia tv pubblica che privata. Ma lasciamo stare la cultura, facessero almeno "La Televisione". Finora nulla si è visto; tutta generalista. E se questa è televisione di evasione, di intrattenimento, siamo di bocca buona, siamo messi proprio molto male se ci bastano queste pochezze, queste espressioni di creatività per gratificarci. Il 50% nei minuti di maggior ascolto delle informazioni sono spot, spesso migliori dei programmi. La logica ormai è quella commerciale e continuerà a essere commerciale. "Cambiare la televisione? fin quando la pubblicità ci dà miliardi non si cambia nulla" afferma Costanzo. - Telespettatore avvisato, mezzo salvato. 100.000 spot all'anno non ce li toglie più nessuno anche guardando solo il telegiornale. E se la cultura piange il resto certo non ride, la realtà illusoria è ormai venduta in nome dell'audience che spinge a diminuire i livelli di qualità e ora anche quelli di credibilità (vedi il giorno 26). Poi c'è la questione sublimale, se la Tv privata è in mano a un politico, il mezzo perde la funzione di controllo dell'operato politico che ha tutto il potere di creare l'opinione pubblica. Spesso presa proprio per il sedere.

7 FEBBRAIO   - EUROMONETA - Viaggi di CIAMPI a Francoforte. Un benvenuto "freddo" di TIETMEYER, l'esorcista che vorrebbe liberare dalla UME il demone italiano. Inoltre ha un suo delfino alla guida della futura Banca Centrale DUISEMBERGER, che fa entrare in lotta di collisione l'ambizione di avere l'Italia un suo uomo nel board dell'Istituto di emissione dell'Euro. Il "ci spetta un posto nel consiglio della futura Banca Centrale" detto da CIAMPI è un segnale espresso in anticipo di questa collisione.

Dopo il viaggio a Francoforte qualcosa non va'. Ciampi si è impegnato con in partner europei ad affondare il bisturi sui residui passivi. Inizia dunque un braccio di ferro con i ministeri di spesa e con gli enti locali che non vogliono perdere una lira dei fondi già stanziati. A rischio i miliardi previsti per il Giubileo: 3500 miliardi per le opere da realizzare a Roma per l'Anno Santo del 2000. (E speriamo che non sia l'anno dell'olio santo dell'economia italiana). RUTELLI commissario per il Giubileo ha lanciato un secco altolà ai tagli "altrimenti il Giubileo lo faremo nel 2050" (che non sarebbe male!). ALBERTINI da Milano "Rutelli sbaglia, Milano sceglie il rigore e la moderazione. L'Italia ha bisogno in questo momento del gioco di squadra e le dichiarazioni che vanno in senso contrario non aiutano".

Erano del resto chiare le prescrizioni del Signore a Mosè (e quelle di Gesù) per il Giubileo: non si semina, non si miete, non si vendemmia, non si pota, ma si campa solo dei frutti della terra e di quello che si ha (Bibbia, Levitico, Cap. 25,8)

"LA COSA 2" - D'ALEMA "Le porte della cosa 2 sono aperte a tutti, il nuovo partito non è in contraddizione con l'Ulivo". Appuntamento alla prossima settimana a Firenze. Gli Stati Generali della sinistra si riuniranno per far nascere la cosa 2.

Intanto rinasce il Partito Socialista. Oggi gli orfani dispersi del vecchio PSI si ritrovano all'Hotel Ergife, rimettono insieme i cocci e provano a marciare compatti come in passato. Discorso attesi quello di GIULIANO AMATO, w fra gli ex capi del PSI c'è CLAUDIO MARTELLI, fuori invece DE MICHELIS e altri che strizzano l'occhio a Cossiga.- RANCHITELLI afferma "All'Ulivo manca una gamba: non può reggersi solo sulle forze degli ex comunisti e degli ex democristiani. I socialisti vogliono insomma ritrovare il loro orgoglio. Come simbolo si sono scelti la rosa del PS Europeo (ci sta pensando anche D'Alema per la sua cosa 2) e vogliono anche contare perché afferma IMPOSIMATO " In nove Paesi d'Europa i socialisti sono al governo". Il nuovo PSI si chiamerà SDI (Socialisti Democratici Italiani), a battezzarlo OTTAVIANO DEL TURCO.

8 FEBBRAIO   - TORNA IL PICCONE di COSSIGA che procede verso il Nuovo Centro, ma soprattutto verso Montecitorio: "Il Parlamento è ingessato da quel patto-accordo stipulato alla cena di Letta tra D'Alema, Berlusconi, Fini e quel minore, come si chiama...ah sì, Marini". Ha "arruolato" MARTINAZZOLI contro la Bicamerale, si schiera per il maggioritario e anticipa "Il centro potrà fare accordi con una destra legittimata da D'Alema". Poi rilascia folgorante battute "Berlusconi? se avessi i suoi soldi mi ritirerei". Martinazzoli è piu' spietato "Berlusconi? non mi fa nessun effetto. Se qualcuno me lo nomina non mi viene in mente niente".

FINI AL QUIRINALE ? - Fini riafferma l'inesistenza di un asse con il PDS ma che esistono con D'Alema solo convergenze di giudizio sulla Bicamerale e fuga il dubbio che le sue mosse siano dettate solo dall'ambizione di sedere al Quirinale" Mi credete cretino? Non sono abbagliato dai sondaggi che indicano la popolarità di una persona e non il consenso politico e non ho intenzione di lasciare il Polo e AN per seguire uno sbocco personale.

9 FEBBRAIO   - LA CRISI IN IRAQ - La Guerra sarà un affare. Sfida per l'audience tra BBC, Sky e CNN. Tutti vogliono evitare la guerra ma ci sono alcune reti televisive che sarebbero deluse se la diplomazia avesse il sopravvento sulle armi. Hanno già investito in questi giorni enormi capitali. Questa volta le tre reti non vogliono farsi prendere in contropiede dalla CNN che alla guerra del Golfo del 1991 aumento del 28% gli incassi pubblicitari. Quelli di Sky News, non vogliono perdere l'occasione "La seconda guerra potrebbe essere un successo. Butteremo nella mischia tutti gli uomini migliori, le tecnologie e i soldi di Murdoch". La BBC inglese rete di Stato non ha perso tempo ha persino utilizzato la portaerei Invincibile per inviare sul Golfo attrezzature e inviati speciali.

In futuro si potrebbero organizzare guerre per gli spettatori, e indicare sui programmi l'ora d'inizio e i palinsesti. "Colossei" televisivi con le battaglie dei gladiatori Persiani, Parti, Illirici, Macedoni, Traci, Daci, Sasanidi ecc. (che ora si chiamano Iracheni, Siriani, Libici, Bosniaci, Albanesi, Libanesi, Palestinesi ecc. ecc.) Sempre quelli sono per dare lo "spettacolo" all' "impero" d'Occidente, questa volta direttamente in poltrona.

9 FEBBRAIO - SUPER ULIVO PLANETARIO? - A pochi giorni del battesimo di Cosa 2 dalemiano, arriva la proposta dal premier britannico BLAIR. "Creare un' Internazionale del centrosinistra che comprende partiti come quello democratico americano di Clinton. Un Ulivo europeo. PRODI gioisce, D'ALEMA no. Cosa succede, sinistra e cattolici in un solo partito? Prodi "Oggi sono possibili nuove aggregazioni". - COSSUTTA "Un'illusione". ANGIUS pidiessino " L'idea di annullare una cultura politica è semplicistica e azzardata. In Italia è già difficile riunire le sinistre (guardate cosa è successo al Mugello c'erano 2+1 sinistra) figuriamoci in Europa il centro e la sinistra.

Il centro non è la sinistra e la sinistra non è il centro e le realtà vanno rispettate perché hanno una lunga storia. Blair vuole solo creare un suo asse con gli USA.

NUOVA INTERNAZIONALE? Beppe Severgnini "Troppe sigle, impegni e differenze nel centrosinistra planetario. Le differenze tra la politica sociale di Clinton e quelle di Prodi sono gigantesche. Può la nuova internazionale di centrosinistra eliminarle? Solo se qualcuno imponesse il proprio punto di vista. E, se questo dovesse accadere, una cosa è certa: quel qualcuno parlerebbe inglese....gli ulivisti si preparino. Sarà vita dura!"

9 FEBBRAIO - IN ONDA LA TV DEI VESCOVI - Sat 2000. Debutta la nuova emittente per il momento vista solo chi ha l'antenna parabolica. Contenuti: incontri con i telespettatori, interviste fatte da Santoro, Mieli, Zavoli, Goldoni ecc. Poi film, teatro, rubriche, informazioni, il Vangelo letto e commentato, filmati amatoriali sulla vita delle parrocchie e non manca la trasmissione a quiz.- ANNUNZIATA commenta "E' un vero arricchimento della TV, sempre identificata con la laicità se non con la demonicità. La Chiesa sfida con quello che era un "mezzo del demonio". Sarà dunque interessante vedere come la Chiesa si misura con uno strumento tanto lontano dalla sua identità tradizionale.

Il primo miracolo il novello Gesù 2000 l'ha già fatto, invece dei pani moltiplicherà le antenne apostoliche e i varietà su molti canali.

E il jobel (tromba) giubileo, sarà la sigla d'apertura di quello strumento considerato fino a al 1960 dai parroci, che non vedevano più i parrocchiani alla sera, pagano.

10 FEBBRAIO   - MONETA UNICA - Nuovo attacco all'Euromoneta. 155 docenti di economia tedesca pubblicano un manifesto sul Financial Times e criticano lo stato d'avanzamento e chiedono un rinvio dell'Euro di alcuni anni. KOHL e WAIGEL replicano e condannano subito i professori, ma lo scompiglio rimane. "Fatto in fretta - dicono i professori - potrebbe nel giro di 10-15 anni tramutarsi in una bomba a orologeria. - DINI PASTICCIA - Non bastava questa polemica e il nostro ministro degli esteri ne fa nascere un'altra: "Per la direzione della Banca Centrale - afferma - ci vuole un politico". CIAMPI risponde seccato "Le caratteristiche sono già indicate dallo statuto", e gli si associa il Presidente del Parlamento europeo "Deve essere un professionista: un tecnico che garantisca indipendenza dalle correnti politiche".- Ribatte Dini "La professionalità, la levatura e l'esperienza non c'è solo tra i banchieri". Cominciamo bene! Se anche gli altri sono dello stesso avviso e si sentono per ripicca ora affrancati a mettere un politico, la sovranità limitata non sarà solo economica ma anche politica.

E sul Financial Times compare un'altra intervista di un ministro americano, che esprime preoccupazioni sulla partecipazione di Italia e Spagna all'Unione monetaria. Del resto Clinton ha apprezzato la decisione britannica di stare fuori dall'Euro e dieci giorni fa Eddie George il governatore della Bank od England ha detto chiaro che l'Euro dovrebbe nascere senza la lira e la peseta. Ai soliti anglo-americani non spiacerebbe vedere Italia e Spagna fuori dall'Euro, anche perché agli inglesi spiace vedere la loro Sterlina sola e fuori dalla porta.

10 FEBBRAIO - DI PIETRO - Viene presentato a Milano oggi il movimento di ANTONIO DI PIETRO. Presentato da deputato della Rete, G. SCOZZARI e secondo un sondaggio della Directa in caso di elezioni il movimento raccoglierebbe oggi il 13,3% dei consensi collocandosi alle spalle del PDS, FI, AN.

11 FEBBRAIO   - LA "Cosa 2" - Non ci voleva Blair. Clima infuocato alla vigilia degli Stati Generali della sinistra a Firenze. Minniti difende con passione la creatura che sente come sua. "Gli Stati G. sono solo l'inizio dell'avventura della Sinistra del 2000, non l'approdo. Stiamo lavorando e parlando a una parte della sinistra che non si riconosce nelle forze organizzate. Serve un patto sociale che tenga insieme occupati e nuove generazioni, tutelati e non tutelati e se vogliamo un progresso reale bisogna avere il coraggio di affrontare i contrasti. Ma rubare la scena (il destino ha voluto così) non sarà D'Alema, ma il non presente Blair, che di certo non l'ha fatto apposta, non pensava di certo a Firenze ma ai suoi rapporti con Clinton.

VENDITE AUTO - Ancora record nelle vendite auto a gennaio- Piu' 32,15% rispetto al gennaio '97. L'effetto incentivi che terminavano a gennaio ha fatto un altro "miracolo". Primi in Europa come vendite. La parte del leone l'ha fatta la Fiat.

12 FEBBRAIO   - BORSA ITALIANA - Febbre da "fusione". MIBTEL per la prima volta sfonda quota 20.000. C'è la febbre delle fusiono delle banche e l'euforia è destinata a durare ancora, ma secondo il Financial time, "...questi movimenti sono inutili, non sono cattivi di per se, ma non risolvono il problema centrale del comparto creditizio italiano, i costi sono troppo alti". Stesso commento al Wall Street J. " per reggere la concorrenza dei grandi Istituti europei indispensabile disboscare "la foresta pietrificata" del sistema bancario italiano.

12 FEBBRAIO - SINISTRA DEL 2000 - Si apre il cantiere a Firenze e si comincia tra la kermesse tra le polemiche. CACCIARI ormai leader del cosiddetto "partito" dei sindaci va' giù duro sulla Cosa 2, e sull'idea di Blair: "E' irrealistico nella situazione italiana, perché qui una forza di questo tipo non potrà mai costituire un polo come in Inghilterra o in Germania o in Spagna" - Documento molto critico dalla sinistra del PDS: GLORIA BUFFO " La Cosa 2 segnerà la fine del partito unico con un capo e una fede e l'avvento di un partito moderno e laico"

Tra i "passi" concilianti la nuova sinistra stringe patti di consultazione con le categorie del Commercio dopo le polemiche sulla Riforma. A Firenze infatti c'è la Confcommercio, la Confesercenti, la Lega delle Cooperative, insomma patto con i "ceti medi".- BERTINOTTI ne approfitta per ricordare che Rifondazione è rimasta l'unica a difendere le classi operaie.

13 FEBBRAIO   - FALCE E MARTELLO ADDIO -La Cosa 2,  ha ora un nome: il PDS perde la P e diventa DS (Democratici di Sinistra) e ha un nuovo simbolo, una rosa spunta ai "piedi" (desiderio di egemonia?) della quercia e si manda in archivio definitivamente la falce e il martello.

Parla D'ALEMA " La sinistra deve superare le divisioni del passato. Il nuovo progetto non è contro l'Ulivo" poi elogia Blair. I commenti sono vari. Due ore di parole troppo perfette per scaldare i cuori, operazione di ingegneria, fredda tattica. Gli ulivisti non applaudono, OCCHETTO diserta l'apertura e BERTINOTTI è amareggiato.

Niente bandiere rosse, slogan, inni e musiche di partito, ma rigoroso e impeccabile servizio d'ordine; alla Stampa vietato il parterre e per le interviste prima compilare un modulo con la richiesta indicando il personaggio da intervistare.

13 FEBBRAIO - LA CRISI IN IRAQ - Mosca sfida gli USA: "Non toccate l'Iraq". Londra rivela un patto segreto tra Baghdad e Teheran. Gli iracheni si appellano "Europei ascoltateci, potete fare ancora molto per la pace". - Intanto in America al Congresso affiorano i primi dubbi sull'operazione "Tuono nel deserto". Intanto la politica estera italiana di fronte alla scelta tra negoziato e azione tentenna. Si critica il comportamento ambiguo e oscillante del governo. Netta la disapprovazione di Bertinotti e dei Verdi dopo le dichiarazioni di Prodi e Dini. Il Verde BOCO "L'Italia non può essere un Paese a sovranità limitata, e Prodi e Dini ci devono spiegare il "voltafaccia".- MACALUSO "Il centrosinistra si trova tra due fuochi: da una parte ammira Blair (pronto a schierarsi con gli americani) e dall'altra esalta il Papa e il suo pacifismo.

14 FEBBRAIO   - LA CRISI IN IRAQ - Clinton "Il No russo non salverà l'Iraq". La Casa Bianca ha già deciso l'attacco". - Intanto in Italia Prodi " Amici americani vogliamo sapere! L'alleanza è salda, dobbiamo però capire gli scopi dell'azione militare". E cosa dicono i leader? - Berlusconi "Sosteniamo l'azione USA". - Fini "Sollecitare un intervento dell'Europa". - Casini "No al neutralismo di Prodi". - Buttiglione "Ma siamo sicuri che le bombe servono?". - Bianchi " Strategia americana poco chiara". -D'Alema "Decida l'ONU, non le singole potenze". - Bertinotti "Negare le basi agli americani". - Manconi "No all'uso della basi in Italia". - Maccanico "Se sarà guerra, l'Italia dovrà dare le basi".

15 FEBBRAIO  - SINISTRA DEL 2000 - D'ALEMA chiude gli Stati Generali e viene eletto segretario dei Democratici di Sinistra e lancia un appello "Restiamo uniti. L'Ulivo e il PDS si integrano a vicenda e governeremo a lungo insieme" e riferendosi a qualche critica " Non siamo più la sinistra delle emozioni che scaldava i cuori e poi perdeva le elezioni". E se D'Alema è diventato buono, Veltroni è un po' cattivo e si è preso la scena di una mattinata dicendo ai delegati " il mio progetto per la sinistra non è quello di D'Alema. Blair è più ambizioso. Non costruiamo a tavolino un'identità più piccola di ciò che siamo già o di ciò che potremo essere. Rutelli da solo ha preso a Roma voti pari a quelli del PDS. Vuol dire che la domanda di sinistra è grande".

16 FEBBRAIO  - UDR E COSSIGA - L'ex presidente con il suo centro entra in contrasto con il Ccd dove c'è CASINI che detta condizioni "sì al nuovo centro ma vogliamo restare nel Polo".- Cossiga si spazientisce "E' un gesto di infantilismo politico". E MASTELLA inizia la sua insofferenza per il suo segretario, e il termometro sale, entrambi sono con la febbre, assetati, affamati, forse già vicini al divorzio. E Cossiga ride.

17 FEBBRAIO   -  UDR E COSSIGA - Scissione Ccd, MASTELLA entra nell'Udr di Cossiga con Buttiglione, Formigoni, Scognamiglio, Tabacci e altri, mentre CASINI resta nel Polo. Il suo Ccd si è spaccato gli restano 10 deputati su 22 e 10 senatori su 14. Il Ccd era stato fondato il 18 gennaio 1994 dai reduci della DC, di cui una parte diede vita al Ppi. Fu il primo approdo nel Polo di Berlusconi, l'altro diede l'appoggio all'Ulivo.

L'UDR di Cossiga nasce con questa sua promessa "Saremo un soggetto politico autonomo di centro, alternativo alla sinistra di governo e distinto e distante dalla destra" - FINI risponde "Cossiga per ora ha determinato solo un certo malessere nel Ccd. Non c'è dubbio che una certa ambiguità ci sia in questo suo progetto".

18 FEBBRAIO  - UDR E COSSIGA - I sospetti del Polo che L'UDR sia una stampella per il governo li esterna FELLINI "Forse si preparano nel caso servissero i loro voti per sostituire Rifondazione". - ROMANI "Cossiga? mi sembra che il suo interesse sia quello di far fuori Berlusconi, di distruggere la sua leadership nel Polo, dentro Forza Italia, dappertutto". - MARINI "Rispetto per Cossiga, ma per l'interesse del Paese il Ppi resta nell'alleanza di centrosinistra. Questo è il punto fermo: la lealtà per noi non è acqua".- Ma quello che non si capisce è cosa ci fanno insieme MASTELLA e SEGNI. Il primo vuole abolire il proporzionale e il secondo affossare il maggioritario. Intanto BERLUSCONI su richiesta di CASINI e con l'approvazione di Fini non hanno invitato al vertice del centrodestra MASTELLA e BUTTIGLIONE. "non ce ne frega niente, il Polo è morto". - FISICHELLA è ancora piu' allarmante "Se muore il Polo muore la democrazia in Italia". - E se Cossiga ha fatto un patto segreto di ferro con l'obiettivo di far saltare la Bicamerale? O di appoggiare Prodi nell'impresa Iraq per evitare Bertinotti? Lo sapremo prestissimo - FINI " Cossiga è in un periodo di giovialità e si è imbarcato in questa impresa. Pronto a mollare tutto e tutti appena avrà cambiato umore".
Ma qualcuno già pensa che se non si farà la guerra in Iraq, scioglie tutto!!

19 FEBBRAIO   - VENTO DI PROTEZIONISMO IN FRANCIA? Sorge in Francia l'AMI un movimento traversale, un asse anti-globalizzazione (colonizzazione) europea, una resistenza contro il "nuovo male" del mondo; e ha la parola d'ordine "fermate il dominio delle multinazionali americane, questo tallone che va dal Pacifico agli Urali, una opposizione al multiliberalismo che mette in discussione l'Europeismo economico e culturale. Torna a soffiare il vento del protezionismo francese che vuole mettere un sigillo al dominio delle multinazionali USA, a quel "1984 orwelliano" dove il "grande fratello" è il selvaggio ed egemonico flusso di dollari (oltre che scontro ideologico) che mette in gioco le democrazie europee.

E' una lotta, una Kulturkampf, contro chi crede che il mondo del duemila possa diventare un unico grande Macworld, eliminando tutte le espressioni dell'idea nazione dei Paesi europei. Le Monde si infiamma "L'America ha un unico obiettivo e marcia sotto un unico vessillo: il biglietto verde, e vuol diventare "Re del mercato globale". I francesi e gli europei si illudono di difendere la loro cultura chiudendo nei musei le glorie passate. Ecco perché la Francia del gollista Chirac e la Francia del socialista Jospin non piace l'operazione "Tuono nel deserto". Si sta muovendo l'intellighenzia di sinistra da Jaenne Moreau al ministro Strauss-Kahn, ma anche Le Pen applaude.

In Italia? Silenzio! La sovranità sembra limitata. Quando arriva Murdoch si battono le mani e per la guerre tipo Iraq nessuno ha una chiara visione della crisi, ma dà per scontato l'utilizzo delle basi in caso di guerra. Si ricorre al sig. de La Palisse, se non c'è la guerra l'Italia dice no, ma se c'è la guerra manda a dire: "disponibilità immediata delle basi". O sei per la pace o sei per la guerra l'Italia non conta nulla, altre forze brutali e altri interessi vitali (e sudditanze) animano il pianeta.

(*) (ma se acquista Mediaset a parte le influenze "culturali", le tasse sulle produzioni, sugli introiti pubblicitari ecc. restano in Italia o se ne vanno nella sua isola? E tutti gli altri giornali che fine faranno? Come in Inghilterra?)

20 FEBBRAIO   - BOSSI INTERCETTATO - La Camera ci ripensa. L'assemblea si pronuncia contro l'utilizzo delle conversazioni telefoniche. La MAIOLO intanto accusa "In Italia ci sono 50.000 intercettazioni l'anno, vale a dire libertà minacciata. In America quattro volte la popolazione italiana se ne autorizzano poco più di mille. Ci si avvia da noi a un regime degno dei peggiori Stati di polizia".

*** UDR VITA BREVE? - Tra Polo e UDR esplode il caso Formigoni: Gli alleati in Regione gli chiedono di schierarsi, ma il presidente "sto con tutti e due". - CASINI MASTELLA duello all'ultimo atto. Dilemma di Berlusconi tra AN e UDR "sì alle nuove forze, no ai giochi di potere e ai giri di valzer. I giochi di palazzo mi danno la nausee. Sono metodi vecchi di vecchia politica. Comunque non ricandideremo chi va' con l'UDR, è elementare non è una minaccia. La Legge elettorale? si deve ridiscutere tutto quanto ripartendo da zero".- "Accordi con la Lega? Vertone strilla? senza accordi con Bossi molti parlamentari del Polo rischiano di non essere rieletti, compreso lui, Vertone".
Gira e rigira una parte di Forza Italia del Nord prepara la secessione. Oppure una richiesta di riconoscere il parlamento del Nord (occhio a Formigoni, Tremonti, Giovine, Maiolo, Di Luca, Rubino, Romani e C. e altri non ancora allo scoperto).

21 FEBBRAIO   - CASO COLOMBO - L'intervista sul Corriere scatena polemiche e le sue frasi sono macigni. "La strada dell'Italia verso la normalità? per ora vedo farsi avanti solo il vecchio..... Le riforme alla Bicamerale sono figlie della "società del ricatto".... Vogliono ridimensionare la magistratura per proseguire nei patti occulti.... Il compromesso in Italia è stato sempre opaco e occulto....Negli ultimi venti anni la storia della nostra Repubblica è una storia di accordi sottobanco e patti occulti.....L'Italia si può raccontare a partire da una parola: ricatti....Dallo sbarco degli alleati in Sicilia.... Oggi la magistratura è meno inserita in quella società ecco perché minaccia la sua indipendenza...Infastidisce, preoccupa, inquieta. E chi ha scheletri nell'armadio si sente non protetto, debole perché ricattabile. L'amnistia? equivale a oblio: produce occultamento del conflitto e diventa generatrice del ricatto. (vedi giorno 23)

22 FEBBRAIO   - URD E COSSIGA che risponde al Tg1 alle accuse "E' vero, la nostra idea era scompaginare i giochi e ci siamo abbastanza riusciti. Vogliamo mettere in crisi il triangolo della morte: Berlusconi, D'Alema e Fini. Mi auguro di essere destabilizzatore di una situazione che si sta concludendo". - MASTELLA si toglie i sassolini "Berlusconi mirava a trasformarmi in cespuglio. CASINI? l'ho fatto eleggere io nel Sud, lui rappresenta il 2% di un partito del 4%. Questo è il suo peso nel partito. E' un leaderino che si è ridotto ad accettare i prestiti dei neri e dei rossoneri (3 deputati di AN e FI - N.d.R.). Si prenda pure la sede ma i voti restano a noi. Lui non si è schierato con l'UDR, ha frenato, frenato perché Berlusconi gli aveva promesso di fare il coordinatore di FI, ma a Silvio si sono ribellati i forzisti e a Casini non gli resta che fare il leaderino di un partito a sovranità limitata". "Da vent'anni crede di essere il nuovo De Gasperi della DC e il 23 gennaio credendoci ha detto "A Romiti farei gestire il nuovo centro di Cossiga". Si crede proprio De Gasperi!!

*** 22 FEBBRAIO - C'e' DIO e DIO - Marini corre in Molise alla Regione ad espellere sette consiglieri "ribelli". Il Vescovo di Isernia (quello che ha visto il diavolo piangere e fa esorcismi) tuona "Vergogna, in quell'assise era assente Dio e qualsiasi riferimento a lui e ai valori di cui egli è la somma. Assente "la legge" di chi si proclama cristiano. C'era il diavolo. Marini è stato un cattivo cristiano. I cristiani non agiscono così".
DIO NON ERA ASSENTE con Don Gianni Bozzo consigliere politico di BERLUSCONI che tuonava al consiglio di Forza Italia "Drastica chiusura all'UDR, dobbiamo fare resistenza in periferia, dobbiamo opporci, per Dio!!" . Esclamazione molto disinvolta.

23 FEBBRAIO  - CRISI IRAQ - Il segretario dell'ONU strappa un accordo a SADDAM. Soddisfatte le richieste del Consiglio di sicurezza. Si' alle ispezioni. Clinton ammonisce "nessuna concessione, i preparativi di guerra continuano". Ma sembra che il boccone amaro venga dagli Arabi che hanno voltato le spalle all'ex alleato. MUBARAK il premier egiziano guida il movimento del No, e gli Stati Arabi (non come nel '91) negano l'uso delle basi, e aggiunge "Mi chiedono tutti se ci sono due pesi e due misure. Come l'Iraq, Israele possiede armi di distruzione di massa, e che cosa fanno gli Usa? Io non ho una risposta a queste domande che mi fanno gli "amici".

*** 23 FEBBRAIO - PENSIERO COLOMBO - Valanghe di reazioni. FLICK "Valutazioni gravi e inammissibili. Prenderemo provvedimenti disciplinari". - VIOLANTE "La storia d'Italia non è una storia criminale. La società italiana non è la società del ricatto". - MANCINO "Non è ammissibile travolgere l'intero lavoro della Bicamerale". - BOATO "Il bersaglio è D'Alema". - SALVI " Fanatismo farneticante, non può infangare così le istituzioni".- CRASSO "Ha superato i limiti". - D'ARCAIS "Ha ragione il pm, in troppi l'hanno lasciato solo. La riprova la mordacchia che vorrebbero mettergli i politici, gli slalom e il cerchiobottismo dei suoi colleghi. Condivido Colombo perché ho rispetto della verità storica. Mani Pulite è stata per 30 anni Mani legate causa degli interventi dei politici contro i magistrati. Gli insabbiamenti non li hanno creati i magistrati che volevano smascherare tutto. Ci sono stati 23 casi così dal '68 al '91 ma finirono nel porto delle nebbie non per colpa loro.

Il 7 LUGLIO 1971, al primo scandalo ANAS, un magistrato scriveva su Candido "L'esperienza ha insegnato ai magistrati che è inutile aprire procedimenti penali contro uomini politici e di governo e trasferire le competenze al Parlamento. In altre occasioni la Camera su segnalazione anche di gravi fatti di corruzione ha sempre negato il luogo a procedere perché i politici alla fine danno la colpa sempre o a funzionari disonesti o a uomini delle segreterie dei partiti troppo "marioli". (una frase che negli anni '90, sentiremo ancora!). E Renato Squillante, magistrato che stava indagando sui fondi neri della Montedison, il 19 ottobre 1973, (abbiamo scritto 1973!!) scoprì il suo telefono sotto controllo. Poi l'inchiesta fu archiviata.

*** 23 FEBBRAIO - RIVOLTA DEI COMMERCIANTI per la legge della liberalizzazione. Una ambiguità di fondo perché la corporazione punta su un clamoroso "falso" problema. cioè la perdita di valore della licenza. Sembrerebbe che il negoziante perda il valore del suo negozio. Ci si dimentica di dire che quando si acquista un negozio quello che si paga non è il pezzo di carta ma l'avviamento, che la legge non ha affatto tolto. Era, è, e rimane una trattativa privata libera. Quello che non viene digerito è che si toccano i piccoli feudi dell'Italia parassita, la illiberale corporazione finora in mano ai referenti politici. Infatti la licenza ha sempre rappresentato un pezzetto di monopolio ramificato ed estesissimo nei territori "feudali elettorali". Ora finiscono le piccole e grandi tangenti legate alle concessioni, alle licenze, e alle autorizzazioni che comportavano costi allucinanti per il cittadino. Si invoca anche lo spettro dell'abbassamento della professionalità e la concorrenza sui prezzi. Falso problema perché un negoziante se non pratica la prima chiude, se pratica la seconda il problema nemmeno esiste: chi pratica un prezzo senza il giusto guadagno fallisce in tre mesi e la piazza rimane libera. (Vedi ANNO 1971 , quando fu varata la vecchia legge in discussione ora)

24 FEBBRAIO   - CASINI ALLA CROCIATA contro gli "infedeli", i "traditori" del Ccd; propone infatti norme per far decadere di fatto i parlamentari che cambiano un gruppo diverso da quello espresso col voto dagli elettori". - BUTTIGLIONE "E' una cultura parlamentare dove Casini si è molto esercitato in passato e non sempre con buoni risultati".- LA LOGGIA "Però sarebbe un contributo ad un minimo di etica per chi si impegna con l'elettorato e poi cambia gruppo o peggio, lo schieramento. Gli elettori scelgono un candidato non solo per le sue qualità ma perché si è candidato contro lo schieramento di un partito avverso"

*** 24 FEBBRAIO - CASE CHIUSE APERTE? - Modena (maggioranza Pds) vuole riaprirle. Un movimento a favore è sorto raccogliendo duemila firme per l'abolizione di una parte della Legge Merlin che aveva sì liberalizzata la prostituzione ma aveva impedito di esercitarla in casa propria. L'iniziativa di Modena sarà dal Comitato portata in Comune e messa ai voti, ma fa già parlare di se', e altre città stanno seguendo l'esempio, come a Prato (*) dove è stato proposto un referendum - Ma come al solito interviene su questa intima questione la Chiesa con il vescovo di Modena "Una proposta infelice, bisognerebbe chiedersi prima se è lecito dal punto di vista etico, morale e civico andare con le prostitute, nessuno si pone questa domanda". - Rispondono i cittadini che probabilmente hanno un'ottica diversa da quella che invece ha chi ha scelto una vocazione e la castità. "Utopie insegnare questa etica, uccidere non è etico ma in guerra lo è, e questa nelle strade di alcuni quartieri è diventata una guerra sporca; la domanda di sesso a pagamento ci sarà sempre, perché allora non si permette di farlo in luoghi idonei, chiusi e controllati igienicamente per la tranquillità e la sicurezza dei cittadini" I preti propongono di eliminare le sorgenti spianando i monti con il cucchiaino per evitare le alluvioni ai piani. E' solo utopia. Ci vogliono migliaia di anni. Per la schiavitù ce ne vollero 3000, e per dire che non era etica anche alla Chiesa ci vollero quasi due millenni. (Bibbia, Levitico, Capitolo 25,44)
(*) Qui si è convinto anche il parroco che qualcosa bisogna fare, dopo che le prostitute hanno scelto l'ospitale retro chiesa per eseguire i "lavori" notturni.

25 FEBBRAIO   - BATTESIMO UDR . Una cinquantina tra deputati e senatori alla prima seduta. Oltre a MASTELLA, c'è FERRI, CICCHITTO, MELUZZI che è uscito da FI, e c'è SGARBI che con le defezioni, rischiava di rimanere solo lui al gruppo misto. Dice Cossiga "Da eleggere ora una gerarchia (qui sarà il bello con tanti galli nel pollaio!! N.d.R.) e prometto che darò del filo da torcere a molti, e combatterò non solo D'Alema ma tutti coloro che non sono alternativi al PDS". Vale a dire Fini e Berlusconi. (che sono avvisati)

26 FEBBRAIO   - IL FALSO IN TV - In contemporanea col Festival di San Remo va in onda l'"inganno informativo", una "costanzata" in nome dell'audience. Un falso scoop è riuscito con una certa credibilità a prendere per il sedere tutti gli spettatori. All'inizio era stato dato con una didascalia l'avvertimento che il programma era pura invenzione, ma chi non ha visto o ha acceso dopo la tivù, per il taglio giornalistico che aveva il programma e i personaggi che vi apparivano sembrava al malcapitato spettatore tutto credibile. Una brutta copia di Invasione di marziani di Orson Welles del 1938. - Ha destato sconcerto, perplessità, indignazione di molti spettatori che non avevano visto la didascalia iniziale. L'ordine dei giornalisti promette di intervenire e i commenti si sprecano. Santoro "Operazione da Cabaret". - Mentana "Un autogol". - Sposini "un danno per tutta l'informazione di Mediaset".- Le difese: Ferrara "era una parodia contro pm e i giornalisti giustizialisti". - Costanzo "abbiamo fatto una provocazione anglosassone".- Insieme Fede e Ferrara a fine "costanzata" hanno detto "Non diffidate di noi ma di certe verità della giustizia". - Mettiamo allora tutto in dubbio?

Bello esempio di "servizio pubblico". D'ora in avanti se vedete la Tv fate prima la registrazione e se vi allarmate perché è scoppiata una guerra, o arrestato il papa, fate il replay in cerca della didascalia iniziale perché potrebbe essere una bufala, una "costanzata". Se ci dicono d'ora in avanti "lo ha detto la Tv" chiedete prima se è stata letta la didascalia iniziale. (E se per fare un super scoop la didascalia iniziale fosse una bufala anch'essa?). Alla domanda aveva già risposto Costanzo "Noi facciamo una televisione virtuale, giornali virtuali, una politica virtuale. Nemmeno noi sappiamo più da che parte sta la realtà, se esiste veramente. Noi camminiamo virtualmente ma stiamo completamente immobili. (ce ne siamo accorti tutti! N.d.R.). L'aria che respiriamo perde d'importanza, le cose che mangiamo, le persone che amiamo. Epoca 15 Dic. 1995". - "Fare altra televisione? sono fermamente convinto che i gusti della gente non si siano evoluti più di tanto (ti pareva!!!. N.d.R.) e non intendo stravolgere niente; fin che Canale 5 fa molti miliardi di pubblicità non si cambia nulla". Espresso 8 gennaio '98).

27 FEBBRAIO   - "MANI PULITE" FLOP - La Cassazione rende retroattivo il nuovo articolo 513 sulle deposizioni in aula. Molti processi di tangentopoli dovranno essere ripetuti. Chi è stato condannato prima della riforma può ricorrere. Chi ha patteggiato è stato un bel fesso. A rischio moltissime sentenze di Mani Pulite e nei processi di mafia, anche quelli ordinari, come le rapine o le estorsioni. - INGROIA "così si rischia l'annullamento di sentenze di processi per i quali abbiamo lavorato per tanti anni". - LO FORTE "Colombo allora aveva ragione: ha vinto il principio del silenzio. I processi sono ora in mano al ricatto degli imputati, e i pentiti diventeranno loro i padroni assoluti dei processi". Non per colpa certo dei magistrati ma dei politici che fanno le leggi. (Letto sopra il 23 ?)

*** 27 FEBBRAIO - DESTRA DEL 2000 - Al via la conferenza di Verona. A tre anni da Fiuggi che sancì la fine del MSI postfascista, FINI apre i battenti davanti a 2000 delegati e a 500 ospiti la conferenza programmatica che dovrà disegnare i nuovi contorni di AN.

28 FEBBRAIO   - DEFEZIONI A FORZA ITALIA - L'ex Generale CALIGARIS, tra i fondatori di Forza Italia, lascia, restituisce la tessera n. 3 e se ne va'. "E con molta amarezza. L'ho detto anche a Berlusconi, si circonda di persone che lo consigliamo male e ho espresso critiche; non mi vanno i metodi imposti da FI. Le cariche sono distribuite dall'alto, il voto è una formalità. Mi è stato intimato di rientrare in Forza Europa, ero indeciso, ma una lettera mi ha sollecitato, o subito o sei decaduto. Io sono stato trent'anni militare e mai ho parlato così con i soldati. E ho tolto il disturbo. Il declino di FI, cominciò quando mandarono via MENNITTI, il "coordinatore", (abile, sempre determinato a scontrarsi con l'opposizione senza compromessi, l'incontrario dell'ossequioso e conciliante Letta. Non si lasciò impressionare alle elezioni dai nomi dei grossi manager berlusconiani, mise in lista tutti in ordine alfabetico, ma poi quando ebbe l'ingenuità di dire che era "la destra di Re Silvio"; il capo andò su tutte le furie e gli offesi, l'asilo dei riciclati, quelli venuti su con l'Upim, la Standa, la Fininvest ("lui il numero 2?" , si è montato la testa") gli fecero lo "scarpe", era il 6 maggio '94. Persero il migliore coordinatore, l'unico che capiva qualcosa e bene della politica, un vero Richelieu. La sinistra ebbe così tutto il tempo per vincere le elezioni. In quanto a me alle elezioni politiche fui solo utile per prendere voti, mi misero in lista ma all'Hotel Jolly di Roma alla notizia della mia bocciatura fu accolta con un brindisi fra due stretti collaboratori di Berlusconi".
DEFEZIONE anche di ACHILLE SERRA il prefetto di Milano che si è dimesso l'11 "Mi sto annoiando come eterno candidato in pectore, me ne torno al mio lavoro, non si vive di solo Silvio, la politica fatta così, non fa per me. Silvio a Milano ha preferito Albertini. Chissà perché mi ha chiamato dentro FI. Io a questo punto ho chiesto aiuto a Berlusconi per uscire e a D'Alema e a Violante per rientrare a fare il mio lavoro di poliziotto".

*** GUERRA ALL'ELETTROSMOG. - Finalmente è stata vinta la battaglia di "antenna selvaggia". Varato il decreto contro l'inquinamento magnetico dei ripetitori Tv e cellulari. Finalmente e in ritardo ci si è accorti dei disturbi neurologici, circolatori, alterazioni ematologiche, cefalee, disturbi del sonno e perfino causa di leucemia infantile causati dai campi di 50/60 hertz. La battaglia di Volturino (cinquanta ripetitori sulla testa che hanno sconvolto in pochi mesi la popolazione di questo piccolo paese) e quelli di Cassola del Grappa (una vera "guerra" fra Telecom, paese, tribunali e periti). Finalmente si sono chiamati dei tecnici seri che conoscono non le telecomunicazioni ma il nostro sistema nervoso e hanno detto la verità sui pericoli delle onde elettromagnetiche delle antenne ripetitrici. Presto qualcuno parlerà anche delle microonde. Per il momento sono pochi i neuroscienziati che conoscono la telecomunicazione elettronica, e sono pochi gli scienziati elettrotecnici che conoscono la neuroscienza, quindi le trasmissioni neurali del nostro cervello. Fra l'altro ci sono grossi interessi in gioco.

*** 28 FEBBRAIO - MANI PULITE? NULLA DI STRANO - "Tutti sapevano di Tangentopoli. Mani pulite ha scoperto quello che era già noto a tutti, compresi i giornalisti e i giudici" così D'ALEMA ha giudicato l'opera del Pool. - D'AMBROSIO "Ma che fa? prima attacca lo strapotere della magistratura e subito dopo sostiene che noi pm non abbiamo scoperto nulla e siamo niente. Perché non ha aggiunto che c'erano due magistrature, una che indagava e l'altra insabbiava. Mi sembra una frase controproducente per lui. Dimentica che senza mani pulite non ci sarebbe stato quel cambiamento su cui alcune forze politiche hanno basato il loro successo. Lo stesso Berlusconi ha gradito il giudizio di D'Alema? Ma il Cavaliere forse dimentica che ha preso i voti battendo il chiodo dell'anticomunismo e non certo con gli attacchi alla magistratura". -Così parla D'Ambrosio, quello che Titti Parenti additava come una "toga rossa".

*** 28 FEBBRAIO - DESTRA DEL 2000 - A Verona FINI lancia tre sfide per il futuro. "All'Ulivo per il governo del Paese. Al Centro per le alleanze. Agli Azzurri per la guida del Polo".- COSSIGA ospite, si complimenta per il discorso, promuove la nuova destra ma la platea lo fischia assieme a BUTTIGLIONE. - Secondo BERLUSCONI da Verona "Viene il rilancio dell'azione del Polo e la sua indispensabilità per dare al Paese un futuro di maggior benessere e libertà" e intanto si dà da fare per distribuire ai presenti Il libro nero del comunismo, indicando e ricordando a tutti con il sorriso sulle labbra che hanno fatto 100 milioni di morti. Se poi fossero stati 200 milioni, nel raccontarlo avrebbe anche ballato. Fini non ha gradito questo metodo. Sarà o non sarà amico di D'Alema, ma è certamente più "politico". Non usa il metodo "quello lì mi ha fatto la bua".

COSSIGA guarda e commenta "Dopo queste assise il Polo non esiste più, è morto" . - Ma lui fra tre giorni, il 3 marzo dovrà costituire i gruppi dell'UDR per la Camera e il Senato e lo aspetta la sindrome dell'organigramma del suo "esercito di Valmy" di "straccioni", che però hanno tutti l'ambizione di sedersi nella poltrona di segretario del movimento. Una "battaglia" dura per il "generale picconatore" che deve accontentare un Mastella che aspira al "soglio", un Masi, uno Sgarbi, un Scognamiglio e un Buttiglione che il 19 ha detto con tanta modestia "Siamo alternativi all'Ulivo e se Prodi si sgancia da D'Alema può venire con noi". Gli sembra di essere al centro della galassia di Cossiga che non sappiamo se sta formando col il suo UDR delle stelle, un perfetto sistema planetario, una semplice cometa periodica o delle meteoriti che brillano un istante e poi si polverizzano (Ad Arcore o a Botteghe Oscure).

D'ALEMA con un attacco violento e sotterraneo ha definito Cossiga e l'UDR come l'"inquietante" punto terminale di tutti i disegni anticomunisti del dopoguerra". Cossiga ha riso di gusto, e anche se non vince a "Valmy" lui il big bang l'ha fatto, la galassia l'ha creata, il caos pure.
QUALCUNO, O MOLTI, DOVRANNO PUR MEDITARE!

La pagina del mese ( " Giornale di Vicenza ")

1 MARZO  - LA DESTRA A VERONA - BERLUSCONI con un discorso barricadero è il protagonista della seconda giornata al Congresso di AN. Durissimo il suo attacco alle "sinistre", poi sventola il "Libro nero sul comunismo" (lo regala perfino ai delegati, 5000 copie, pagate di tasca sua, 160 milioni) e rilancia l'odio per i "rossi". Filippiche che non si sentivano dai tempi di Gedda e del gesuita padre Lombardi, il famoso "microfono di Dio" del 1948. Poi lancia un appello all'alleato FINI per "restare insieme uniti contro l'Ulivo"...."un sì alla Bicamerale? non ce l'ha ordinato il medico, e se non va ci riproveremo un'altra volta". Apprezzamenti su COSSIGA "predica bene e razzola male".

FINI non gradisce l'intervento, considera chiusa la partita sulla legittimazione delle forze post-fasciste e post-comuniste; non gli piace la "pregiudiziale" sulla Giustizia e non gli piace quel "se non va'" sulla Bicamerale. Tatarella che fa prove d'incontro al centro rivolto ai giornalisti, "ora scrivete pure che siamo più moderati di Forza Italia".

2 MARZO   - IN GERMANIA SCHRODER; l'anti KHOL trionfa e ottiene la nomina ufficiale della Spd a candidato cancelliere. Sarà lui a sfidare il 27 settembre nelle elezioni federali Helmut Khol del Cdu, il suo rivale che vuole far dimenticare l'"aureo" marco ai tedeschi per l'Euro, fa subito una premessa sulla politica della moneta unica europea: "attenti abbandoneremo il marco solo se l'Euro sarà stabile". L'Era Khol volge al termine? Ci sarà un nuovo Blair sulle rive del Reno? Risposta il 27 settembre.

DESTRA A VERONA - FINI tre volte "No" a Berlusconi: 1) Riforme: vanno fatte perchè le chiedono gli italiani. 2) Pregiudiziale Giustizia: siamo contro il partito delle Procure, ma non contro la magistratura. 3) Comunismo: non si può fare una politica anticomunista perchè in Italia il comunismo non c'è. (gli da' ragione l'autore del "Libro nero sul Comunismo"). - BERLUSCONI rimane "sconcertato"...."si fa il gioco di chi vuole dividerci". Tanta irritazione dentro Forza Italia. LA LOGGIA "ora chiediamo un chiarimento".-

Alla ribalta un Fini eccessivamente pragmatico e realista e con una "nuova destra" che si presenta emancipata da FI, che sembra un addio al suo tutore, troppo radicale, quasi un'estremista di centro. Persino COLLETTI applaude Fini e critica Berlusconi "No, Silvio, è troppo tardi per attaccare i "rossi"....devi uscire dalla fase delle battute, punture di spillo, dispettucci. Se avevi tutte queste pregiudiziali perchè le tiri fuori adesso? dovevi dirle prima di accettare l'idea della Commissione Bicamerale".

3 MARZO   - UN RETURN DI BOSSI? - Fra gli "sconcerti" di Berlusconi e i "paradossi" di AN, Bossi interviene con tempismo e getta un ponte al Cavaliere dopo averlo tagliato quasi quattro anni fa. "Non ho mai detto che il Cavaliere è finito. Ma lui deve spiegarmi che cosa vuol fare su riforme e autonomie". - Un altro Asse-Berlusconi-Bossi? Con Bossi Leader del Polo? Replica Bossi "Questo è l'unico Polo esistente alternativo all'Ulivo. E D'ALEMA mi pare spaventato. Si rende conto che il potere reale dopo averlo utilizzato, ora lo puo' scaricare". -
Berlusconi "Bossi vuole vedermi? Sono qui, un'intesa si può trovare. Divergenze con FINI? solo mistificazioni dei giornali. e sulle riforme non prendo lezioni da D'Alema". - Intanto visita la Venezia di CACCIARI e corteggia con GALAN (FI) i leghisti del Nordest. "Visiterò d'ora in avanti tutte le città del Nordest, una ogni quindici giorni".

4 MARZO - COLPO DI SCENA ALL'UDR di COSSIGA - Il fondatore del nuovo movimento a sorpresa abbandona al proprio destino gli aderenti diventati da un giorno all'altro degli orfani. Doveva esserci il mattino della nascita ufficiale dei gruppi parlamentari e invece nella sera l'Udr si dissolve come sigla e come progetto. "Sono stato un illuso, erano interessati solo alle poltrone, ai gradi di generali, agli organigrammi. Me ne vado a casa a studiare teologia e ritorno alle crociate". - MASTELLA che aveva rotto col Ccd il 16 febbraio, e che aspirava alla carica di presidente, non ha retto alla delusione sull'organigramma cossighiano dove lui era assente. "Ma come, io che da solo porto 18 deputati su 32 non ho nemmeno un posto? Abbiamo rotto con Casini e col Ccd per niente?".- E a questo punto Mastella si deve accontentare di diventare segretario del "suo" "partitino". Mentre dentro al Cdu tra Buttiglione e Formigoni (trionfante per il flop Udr) c'è una resa dei conti.

5 MARZO  - DIALOGO BOSSI- BERLUSCONI - Atmosfera di gran disagio nel Sud per la campagna nel Nordest di Berlusconi. Dove la Padania di Bossi si occupa sempre di più di FI, e FI si occupa sempre più di Padania anche se ci sono fra i leghisti molte riserve della Liga Veneta. - FLORESTA parlamentare siciliano lascia FI e scrive a Berlusconi " Io lascio e tutti i parlamentari di FI del Sud stiamo riflettendo sulla nuova aria che tira e che si sta creando dentro FI del Nord. Ho il presentimento con le tue affermazioni, se non la certezza, che il Sud sia ancora una volta minacciato e condannato". -
Sul Corriere di oggi l'ex mago dei sondaggi di FI, Pilo, rilascia un'intervista che per il Sud sembra uno schiaffo, cinica " Al Sud perderemo l'1% dei voti, ma al Nord con una "opportuna alleanza" probabilmente sfioreremo l'en plein. - Cosa vuol dire "opportunità" ? Lega più Polo è impossibile metterle insieme, Lega più Forza Italia forse, e questa è "l'opportuna alleanza"....Se ci accordiamo con la Lega vittoria sicura in tutti i collegi del Nord". Ci si chiede a cosa serve ora AN.

6 MARZO  - CARROCCIO E FORZA ITALIA - Bossi inizia a fare il moderato mentre MARONI apre sulla Giustizia - Sembra proprio che il "sogno" di Bossi dove c'è un Berlusconi che offre alla Lega le chiavi del potere del Nord si stia avverando. In cambio di cosa non lo sappiamo ancora. Forse il Quirinale, l'altro "sogno" del Cavaliere. -
In ogni modo le sue attenzioni verso Bossi sembrano un messaggio per FINI (dopo Verona) ma anche per D'ALEMA, per affermare che lui B. non si accontenta di un ruolo a vita subalterno. E malgrado tutti gli attacchi ai leghisti fatti dagli avversari e quelli giudiziari poco riusciti, l'elettorato leghista tiene, ed è un'espressione politica sempre più consolidata che non si può esorcizzare, né ignorare, altrimenti si rischia di far campare il centrosinistra per l'eternità, e non serve distribuire i "libri neri".

7 MARZO  - NASCE IL CDR; il 52mo partito italiano della Seconda Repubblica. Erano nella Prima 15! Con il bipolarismo si affermò che non c'era molto spazio davanti a due grandi coalizioni contrapposte per i partiti piccoli. Una clamorosa smentita! Il partito n. 52 nasce con MASTELLA dopo il flop dell'Udr (ma si scopre già nato il 27 febbraio!!). - CASINI si gusta lo "spettacolo desolante". Ma MARINI fa altri conti "Porte aperte a Mastella dentro i Popolari". I conti li fa bene Marini, con i nuovi arrivati, il Ppi diventerebbe una sorta di DC, forte di quasi 100 deputati, e i rapporti (già non idilliaci ora) con D'ALEMA potrebbero diventare molto diversi; su tutto, ma soprattutto sulle riforme. - Intanto FORMIGONI aspetta nel "suo" (lo crede) Cdu, il "figliuol prodigo" BUTTIGLIONE, che al Consiglio nazionale, con 66 voti contro 64 rimane ben saldo in sella dentro il partito come segretario e respinge l'offensiva di Formigoni che ne chiedeva la testa. -

COSSIGA RISPONDE A PRODI (dopo il suo "doveva finire così; dietro l'Udr non c'era la gente, era una cosa maraldesca) "Il premier mi ha colpito sul piano della lealtà. Si' che mi ha telefonato tre volte. I miei voti sull'Iraq gli sarebbero serviti. Rimane ora Maastricht: dopo maggio, toccato il traguardo, Prodi sarà più debole, si aprirà il ventaglio e scoppieranno le contraddizioni della maggioranza. Prodi dovrà decidersi: continuare a fare il direttore generale o l'amministratore delegato per conto di un'azionista che si chiama D'ALEMA, schierarsi con in centro, o affrancarsi o no all'egemonia del PDS. Con il mio Udr, il silenzio di Prodi era eloquente".

8 MARZO   - ASSE BOSSI-BERLUSCONI - Una secca smentita del Cavaliere "Non c'è nulla con la Lega, non c'è alcun invito, né alcuna trattativa, il circuito mediatico ha costruito il solito polverone. L'accordo è pura fantasia". - Ma il Senatore PERA (FI) afferma: "Però l'accordo è nelle cose, per allargare il serbatoio di voti nel Polo la strada dell'incontro con la Lega è quasi obbligata. Ammainata la bandiera della secessione, sia sulle riforme sia sul federalismo fiscale, le nostre proposte vanno nell'identica direzione della Lega".

9 MARZO   - ASSE FINI-BERLUSCONI ?: CASINI dice la sua "Il centro ha subìto le picconate di chi volendo aggregare parte dell'Ulivo ha disgregato solo il centro del Polo. Ma tra il Cavaliere e Fini non finirà, perché c'è un insieme d'interessi. Fini senza Berlusconi dove va? (*) A fare l'opposizione a D'ALEMA per i prossimi venti anni? E Berlusconi senza fini dove va? Sarebbe travolto dalle sabbie mobili del centro. L'Udr? L'uragano è passato, ma non culliamoci, perché il rischio di un altro uragano esiste. - (*) E se clamorosamente e paradossalmente Fini va con D'Alema?

10 MARZO   - ASSE BOSSI-BERLUSCONI ! - Forza Italia in Commissione del Senato si è schierata clamorosamente con la Lega per l'abolizione del reato di attentato all'unita dello Stato, previsto dall'articolo 241 del Codice penale.
La secessione verrebbe non più considerato reato. La proposta è contenuta in un disegno di legge di SPERONI dove si è schierato a favore MARCELLO PERA, commissario per FI alla Bicamerale. Viene dunque alla luce l'inatteso asse tra "Azzurri" e "Padani", un episodio controcorrente su una questione così "radicale" della Lega. -
Intanto sul Borghese di oggi, Bossi precisa "Dialogo con Berlusconi? Affondi la Bicamerale, la finta riforma, la grande truffa. Mi porti su un piatto d'argento la testa della Bicamerale, la creatura di D'Alema e possiamo discutere. Berlusconi non può mettersi contro il Nord e neppure consegnarsi mani e piedi legati a D'Alema, che da un momento all'altro potrebbe massacrarlo per via giudiziaria".

11 MARZO   - COLLETTI ESTERNA DURO - Al Corriere rilascia un'intervista e fa clamorose e inquietanti profezie sul futuro del suo partito e sul Cavaliere "Noi di FI faremo la fine dei socialisti e BERLUSCONI la fine di CRAXI. Il Cavaliere ha un numero di rinvii a giudizio a due cifre. Alla fine sarà costretto a scappare come Craxi. E come d'altra parte gli consigliano già i suoi avvocati. L'effetto sarà come se sul centrodestra fosse passata la diossina, per vent'anni non ci crescerà nemmeno la cicoria. FINI si ridurrà a fare l'ultimo dei Mohicani e per vent'anni ci terremo questi qua finché non esploderà il conflitto tra D'ALEMA e i cattolici di PRODI. -
BERLUSCONI letto il Corriere si è "arrabbiato come un drago", ..."ma come si permette, gli ho fatto la campagna elettorale tutta io, soldi e voti a disposizione, poi mi tratta così". Fa seguire scongiuri e qualcuno giura che i reclutamenti d'ora in poi B. non li farà più cercando dentro le file di intellettuali, filosofi o professori. "Parlano troppo e sono irriconoscenti".

12 MARZO  - CONFERENZA EUROPEA - Oggi a Londra 26 capi di Stato e di governo. 15 dell'Unione Europea, più quelli che hanno chiesto di entrare. "Una pietra miliare verso la Nuova Europa" afferma Cook. Ma la Turchia ha rifiutato con sdegno l'invito, la sua richiesta di entrare nell' UE fu respinta al vertice di Lussemburgo. Da molti la Turchia è considerato un Paese scomodo dentro l'Europa, da altri un Paese troppo importante strategicamente per essere messo da parte. - In molti si chiedono quale sarà il futuro della Turchia? Da chi si farà appoggiare? Non dimentichiamo l'interesse americano (per le sue basi strategiche), e l'interesse degli arabi (Con il suo 98% musulmano).
Da Costantino in poi è sempre stato il Paese che ha influito sulla divisione del mondo occidentale-orientale con le sue intricate vicende storiche - religiose e politiche - fino all'ultimo conflitto. Una struttura etnica assai complessa. Da duemila anni una spina nel fianco nell'unificazione politica e religiosa Europea. (ora c'è quella economica!)

13 MARZO   - BERLUSCONI VENDE O NON VENDE? - Mentre a Palazzo Chigi si è messo per iscritto un documento dove chi aspira a una carica di governo deve vendere il suo impero economico, specialmente se possiede mezzi d'informazione (non si fanno nomi e si precisa ogni riferimento a persone note è puramente casuale), arrivano le voci di vendita di Mediaset, che fanno volare in Borsa il titolo. Sul presunto disimpegno di Berlusconi e sull'acquirente (il recidivo Murdock che aveva già tentato nel 1995) ci sono mezze ammissioni "E' vero stiamo parlando con Murdoch".

13 MARZO - BOT AL QUATTRO PER CENTO. Mai erano scesi così in basso. CIAMPI è felice (meno debito pubblico), un po' meno alcuni milioni di italiani che già da un anno sono alla ricerca di altre soluzioni. Ma tranquilli investimenti come lo erano una volta i Bot non ce ne sono più. Si può approdare ai Btp a tasso fisso e a scadenze più lunghe, ai fondi, o rivolgersi al mercato azionario (con qualche esperto, ma in questi giorni non ci capisce nulla nemmeno un mago) che sta incamerando immensi capitali dismessi visto che le nuove emissioni sono da tempo inferiori come quantità ai titoli in scadenza. Ma in Borsa ci sono i rischi, e gli italiani dovranno presto abituarsi, o a convivere con i tassi bassi (che con la moneta unica tenderanno ancora a calare) o a convivere con le ulcere (quando si realizza e la borsa sale), o con i brividi quando si compra al momento sbagliato, o con gli infarti quando avvengono i tonfi.

14 MARZO   - RIFORMA DEL COMMERCIO - Il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legislativo. Un anno per l'entrata in vigore della riforma. Addio licenze, parte la liberalizzazione dei negozi. Più facile aprire. Orari più lunghi e flessibili. Salutare effetto calmiere sui prezzi con l'aumento della concorrenza. E Mercato più vivace. Infondati gli allarmismi della categoria. Chi ha un buon negozio, una numerosa e buona clientela e agisce con professionalità e vende a giusti prezzi non ha nulla da temere, sono questi i fattori che danno valore a un negozio, è "l'avviamento" e il "reddito" che vale, non la licenza. E se qualcuno si mette accanto per tentare solo "avventure" improvvisate, non resta sul mercato, che non perdona l'improvvisazione. Ma se il "nuovo" porta via clientela e reddito all'altro diventa palese che qualche fattore al primo mancava. Il cliente non è uno stupido, lo è quel commerciante che lo pensa.

15 MARZO   - PRIME ROSE CON SPINE - PIETRO FALENA responsabile Giustizia PDS è stato escluso dal Comitato politico del partito. Sul quotidiano La Stampa si sfoga "proprio io che segnalai per tempo la gestione dello staff del segretario; non vorrei trovarmi a dover dire "aridatece lo staff". - Cosa c'è dietro nessuno lo sa. Insoddisfazione personale, insoddisfazione dentro il partito? Forse non per volontà di D'ALEMA ma per necessità. Infatti, il suo posto lo ha preso BASSOLINO (che da un po' di tempo si agita). Poi 16 sono i partner dei "cespuglietti" e 16 sono i posti da occupare. CONCETTA GLORIA BUFFO "Quello che non ci piace è un partito dove in realtà conta solo l'imperatore e i feudatari e non c'è spazio per altri". - PETRUCCIOLI "D'Alema ha lasciato cadere la nostra proposta di un organismo unico eletto democraticamente. Ancora una volta hanno vinto esigenze burocratiche e di potere delle forze interne al PDS e dei nuovi partner". - L'allarme che lancia invece CLAUDIA MANCINA "è il "correntismo", l'avevo capito a Firenze che l'assetto federativo del nuovo partito presentava risvolti inquietanti". - Insomma le insoddisfazioni non le hanno solo quelli dentro il Polo e a Forza Italia.

15 MARZO - UDR, ARABA FENICIA che risorge dalle ceneri. Era nato, era morto, ed è rinato l'Udr. COSSIGA ha ricucito lo strappo con MASTELLA e BUTTIGLIONE per rilanciare il suo progetto: un unico gruppo parlamentare con l'obiettivo "distruggere il patto sulla legge elettorale e combattere il "Triangolo della morte" cioè quell'intesa di casa Letta D'ALEMA-

FINI- BERLUSCONI"....." I contrasti? Tutto chiarito". Tutti i recenti orfani (compreso Buttiglione e Mastella) in pellegrinaggio al suo studio, e l'ipotesi dei gruppi parlamentari torna attuale. L'Udr ora vuole costituirsi come partito e il nuovo proclama di Cossiga è " "volontà di essere alternativi alla sinistra, ma anche al vecchio Polo e, in particolare, ad AN.

Alla ribalta il "Partito dei Sindaci" (vedi giorno 24 e 28)

16 MARZO   - UN APPELLO DI BERLUSCONI a ventiquattrore dalla riproposta dell'Udr di COSSIGA "Oltre il Polo con i moderati, distinti dalla destra", ed è gelo dentro AN. - Cossiga interessato all'appello del Cavaliere rilancia la sua proposta di liste comuni per le Europee auspicando che sia lo stesso PRODI a prenderne la guida a condizione che faccia una scelta chiara, lasciando l'Ulivo. - Caustico STORACE "L'appello è deprimente se si pensa di dividere il Polo emarginando la destra, perché, oltre il Polo, senza AN, c'è l'Ulivo" - Plaude invece CASINI che esterna fantasiosi strategici e cervellotici conti da ragioniere "Potrebbe essere un'aggregazione di moderati che si accordi con la destra democratica di FINI e che possa svolgere una funzione di calamita nei confronti dei moderati delusi dal governo dell'Ulivo". - FORMIGONI ricompare "Si va nella direzione giusta, e BUTTIGLIONE non può dire sì a Berlusconi e al tempo stesso trattare con l'Udr che non è una federazione ma un partito, che presuppone lo scioglimento del Cdu. Questo non può far finta di saperlo".- Interviene MARTINAZZOLI "I moderati non esistono. Proprio Berlusconi ogni volta che apre la bocca non usa certo lo stile moderato. Il vero intralcio alla nascita di un centro è proprio il Cavaliere. Anzi credo che sia l'avversario della possibile ricostruzione del centro. Un centro che continuerà ad essere diviso tra una parte a destra e una a sinistra. Tutto il resto è gioco di prestigio".

17 MARZO   - FRA PPI e PDS SALE LA TENSIONE - MARINI accusa D'ALEMA di compromettere l'Ulivo. Critica la proposta di presentare liste uniche della sinistra alle elezioni europee e lancia un'inquietante domanda. "Chi vincerebbe se anche noi facessimo una lista Ppe con dentro di tutto, da Forza Italia al Ppi?". - I democratici di sinistra ora sono avvertiti, mentre a quelli di Forza Italia arriva quest'esternazione in "regalo". La pentola a "pressione" della politica sta bollendo, ma dentro non sappiamo ancora cosa c'è. I maghi prestigiatori stanno abbondando con i colpi di teatro su tutta l'intera scena.

18 MARZO   - COSSIGA-PRODI-BERLUSCONI INSIEME? - "Sì, se Prodi cambia idea, perché no? Certamente deve essere un cambio d'idea vera e radicale" anche se precisa "è del tutto fantasioso".- PRODI d'altro canto risponde e dice la stessa cosa "ipotesi fantasiosa l'idea di guidare io una coalizione di tutti i moderati". - In ogni caso (elezioni Europee fra un anno) l'Europa divide i partiti italiani fin da ora (e l'Europa sembra solo un pretesto). Mette D'Alema contro Marini. Prodi deve rispondere a Cossiga e Berlusconi e Fini un giorno sì e uno no si bacchettano. Si aprono tanti solchi. Marini, Cossiga, Berlusconi, Fini, D'Alema parlano, ma Prodi per quanto tempo rimarrà zitto? Non può' certo restare in eterno silenzio. Un'idea per l'Europa l'avrà anche lui! Aspettiamo le calende di Maggio!!!

18 MARZO - EMERGENZA SUD - Governo in affanno. Scendono in piazza i disoccupati di Napoli e Palermo. BASSOLINO sindaco di Napoli: "Senza una svolta, Prodi e l'Ulivo rischiano il suicidio politico. Ora da noi deve nascere un Movimento per il Mezzogiorno, traversale ai partiti e agli schieramenti. Chiedo per il Sud la priorità assegnata all'Euro. Il Mezzogiorno deve diventare la Maastricht italiana. Ben venga l'ingresso nell'Euro, ma oggi il Rubicone è qui, nel Sud. Roma tarda a comprendere che il Sud ha bisogno di una terapia d'urto come quella adottata per entrare in Europa. Senza questa terapia, nel dopo Maastricht il Paese non reggerebbe, e nemmeno il centrosinistra".

19 MARZO   - D'ALEMA/PRODI PATTO FINO AL 2001 - D'Alema afferma: "Serve un programma che garantisca la stabilità fino al termine della legislatura". - Forse è una mossa per anticipare la "verifica" del dopo 3 Maggio (scadenza europea), ma suscita ulteriori tensioni nella maggioranza, dove ci sono stati negli ultimi giorni tensioni su un presunto sganciamento del PDS dalla maggioranza ("che è falso" ribatte subito D'Alema), e ci sono state difficoltà di rapporti con i sindacati e la rottura con gli imprenditori per le 35 ore. Forse è un tentativo di chiarimento con Rifondazione: o un'intesa o costringerla a "rompere subito". - VELTRONI lo ha saputo a Parigi. MARINI lo ha letto sul giornale. FINI da Londra: "Ogni volta che parto dall'Italia succede qualcosa. Forse D'Alema vuole rinegoziare il Patto (per i problemi che ha con la sua base e dove c'è già qualcuno che afferma che non lo voterà più) e Prodi risponderà "ma ceeerto, rinegossssiamo".

20 MARZO   - BERLUSCONI FA ORA LUI IL PICCONATORE e va' all'attacco delle 35 ore e minaccia "Siamo pronti (ma i grandi, veri industriali, non sono affatto d'accordo, non vogliono guerre di religione nel Paese) con un referendum abrogativo se la legge passa, perché questa deprime la possibilità competitiva delle aziende italiane. E' un diktat di Rifondazione al quale l'Ulivo ha deciso di sottomettersi pur di restare al potere". - Perfino la maggioranza non è compatta dopo la rottura fra governo e Confindustria, dove D'ALEMA cerca di allentare la tensione con il ministro TREU "Il governo rinnova la disponibilità a discutere tutte le questioni".
NEL FRATTEMPO nella discussione sulle Riforme è stata respinta con 261 no l'ipotesi che dava più spazio ai privati contro 185 sì. Berlusconi interviene furioso e si ribella "Sulla Bicamerale è caduta una frana, il principio dell'iniziativa privata in senso liberista era l'architrave delle riforme".
A votare contro anche il Ppi di MARINI, nonostante l'autore dell'emendamento fosse GUARINO, un popolare! A tale proposito GIOVANARDI del Ccd commenta "Il Ppi ha alzato bandiera bianca rispetto agli ideali della sua storia".- VITTADINI ancora più duro "Un voto cinico quello di Marini, si è consumato in pochi minuti forse il più grave tradimento della idealità e dei valori". - CASINI "L'unica sussidiarietà che si è vista e stata quella del Ppi verso la sinistra, per la logica della coalizione".

20 MARZO - BERLUSCONI VENDE? - Murdoch vuole compare tutto e oggi il fondatore della Fininvest dovrà decidere se separarsi dal suo impero televisivo in cambio di settemila miliardi che offre il magnate australiano; che entrerebbe così in un delicato settore strategico del nostro paese, dove si teme da più parti il rischio della colonizzazione. Pochi ci credono alla vendita, l'impressione è che serve per allarmare, far prorogare le concessioni televisive, trovare un accordo sul disegno di legge sul conflitto d'interessi che è discusso proprio in questi giorni alla Camera.

21 MARZO   - NAPOLI ALLA RISCOSSA. - Pronto il programma del Movimento Meridionale di BASSOLINO che risponde ai sospetti di Prodi ("forse quelli vogliono soltanto un po' di miliardi"). "Noi dell'assistenzialismo non sappiamo cosa farcene, anzi è il peggior rimedio al male che ci attanaglia. Non siamo un popolo di accattoni e non chiediamo al governo delle elemosine. Chiediamo che venga offerta l'opportunità di entrare in Europa a testa alta. Punto e basta. Non si può equiparare per gli incentivi le aree depresse di Vicenza o Treviso con quelle di Reggio o di Napoli.

Nasce dunque una task-force, un team, all'interno della compagine ministeriale, che ha il compito di seguire lo stato di attuazione delle iniziative messe in cantiere e la loro realizzazione. Un tavolo a quattro, una concertazione Governo, Sindacati, Imprenditori, Enti locali.

22 MARZO   - MEDIASET - Intesa fallita tra BERLUSCONI e MURDOCH. Chi dice per una questione di prezzo (stima unilaterale di B. troppo alta), chi dice perché si sono opposti i figli. In ogni modo è passata la paura. Il presidente degli Editori non aveva taciuto la sua apprensione: "Se viene Murdoch è un disastro, sconvolgerà il mercato, proprio ora che lo stiamo risanando". - I sistemi di Murdoch per risanare i bilanci sono ormai noti a tutti, sono sbrigativi: dove entra manda a casa metà dei dipendenti, alle volte anche due terzi, e fa lui i salari, e ai giornalisti che protestano altrettanto sbrigativo "trovo gente meglio di voi in una settimana". Per non parlare di prezzi (vedi il Times), lui guarda solo ai risultati economici (che fra l'altro vanno di solito nella sua isola "paradiso fiscale") e va d'accordo con tutti i governi (vedi appoggi alla Thatcher, e recentemente e repentinamente a Blair) e non guarda alla politica, ma si schiera subito dalla parte del vincente, che poi ricambia (vedi Thatcher) dandogli il controllo dell'informazione e aggirando tutte le leggi contro i monopoli.

Alla luce di quanto sopra sembra proprio che Berlusconi (e senza troppo indagare sul come, il perché e quanto ci ha guadagnato) abbia fatto la migliore cosa. Può ancora da oggi trarre dalle sue televisioni quel valore aggiunto di natura politica (se gli italiani liberamente lo gradiranno). Era certo però che con Murdoch il valore aggiunto ma questo di natura economica non sarebbe rimasto in Italia. Forse migliaia di dipendenti virtualmente si sarebbero trovati assunti nell'isola XY di Murdoch, e l'intero prelievo fiscale delle attività che oggi versa Berlusconi alle finanze involava. Inoltre a occhio e croce (visti gli altri Paesi) metà testate giornalistiche sarebbero scomparse. A casa! (Come in America e in Inghilterra). (Vedi anche in Cultura)

23 MARZO   - FESTA DELL'ARIA - Oggi è Domenica, e in 200 città italiane di cui 14 grandi (Roma, Milano, Torino, Catania, Napoli, Cagliari, Genova, Firenze, Bologna, Bari, Messina, Palermo, Trieste, Venezia-Mestre) si va' a piedi, non per mancanza di petrolio, come nell'austerity, ma per l'inquinamento da gas di scarico.

Un sopravvissuto nel 2050 racconterà ai nipotini: "Si lavorava tutta la settimana dentro le città-camera-gas piene di auto, poi il giorno di domenica le fermavamo e si usciva tutti a piedi, ci veniva concesso dal Sindaco l'AIR-DAY, una boccata di ossigeno nella "FESTA DELL'ARIA". Ma non avevate gli incentivi per acquistare le macchine? - Si è vero, e fu proprio per quello che si fermarono tutte. Pensa che un costruttore mori' dal dispiacere nel vedere tutte le macchine ferme che non si consumavano mai.

23 MARZO - LEGA/POLO INTESA? - Tutti i partiti di maggioranza su Lega e Polo criticano le possibili e future (se ci saranno) intese, ma ricordiamo obiettivamente alcune frasi celebri. D'ALEMA " Colpisce che Berlusconi si allei con la Lega: il massimo di eversione istituzionale". - VELTRONI "Non si rompe l'Italia per un assessorato!" - VIOLANTE "Considero secessionista chi si allea con i secessionisti".

Ma in Veneto e in Lombardia ancora pochi mesi fa c'erano 120 enti locali (Province e Comuni) governati da Ulivisti e Leghisti. E attualmente sono ancora insieme in 22 casi, come Pordenone, Padova, Treviso e altri 19 Comuni. Che non rispecchiano una regola dell'Ulivo "Niente compromissioni con i leghisti nemmeno implicita".

24 MARZO  - NUOVE LINEE NELLA CARTINA EUROPA? - KISSINGER al Summit della Trilaterale (America, Europa, Giappone) dove si riuniscono i potenti della Terra, ha fatto una battuta-domanda provocatoria e inquietante (alla Wilson): "Ma siamo proprio sicuri che non dobbiamo tracciare nuove linee divisorie in Europa? Ho paura che la Nato stia diventando troppo grande e complicata". Un attimo primo DINI aveva appena affermato: "La moneta unica non può essere senza una testa politica e senza un braccio armato. L'Euro sarà necessariamente il punto di partenza per una crescita istituzionale dell'Europa". - Kissinger ha ribattuto con la battuta-domanda provocatoria di sopra. - L'Unione Europea inizia a dare fastidio a qualcuno? Ai posteri la risposta alla domanda fatta dall'infastidito ex erede di Metternich.

24 MARZO - L'ITALIA dei VALORI - Nasce oggi il Movimento di DI PIETRO. Il battesimo a Sansepolcro, dove 250 convegnisti hanno firmato la loro adesione davanti al notaio. Nell'" avventura" verso chissà cosa e verso chissà dove, c'è tutto un mondo politico variegato. Qualche fibrillazione dentro FI e nel Cdu, mentre altri invitati prendono le distanze. Presente come osservatore BUTTIGLIONE, convinto (fa già i calcoli) che l'IdV potrebbe entrare nel Grande Centro cossighiano e andare a sconvolgere il patto di casa Letta. - A guidare il Movimento non c'è un "presidente", né un "capo", né un "fondatore" ma un DI PIETRO "Legale Rappresentante Giudizialmente Responsabile", questo il termine ufficiale "azzeccato".

24 MARZO - PARTITO DEI SINDACI - e le presunte sfide al governo. Dopo BASSOLINO si fa sentire RUTELLI che dopo le critiche di Prodi ("chiedono tanto e fanno poco" ..."vogliono solo un po' di miliardi") prende le difese di tutti i sindaci. "Noi assistenzialisti? Falso! Criticate il nostro protagonismo? E' un dovere degli amministratori spronare il governo. Non siamo contro la politica, ma abbiamo noi sindaci una funzione politica. Purtroppo sento nell'aria il desiderio di riportare l'egemonia dei partiti, partiti che faticano molto a coinvolgere la società. Spesso l'attività principale è occuparsi di nomine negli enti pubblici, e questo porta a situazioni di crisi e di crescente distacco dai cittadini che non condividono. Vedo fare proposte perché non vengano conteggiati i voti dei sindaci per tornare alla logica delle spartizioni". - In poche parole anche se un bravo amministratore viene votato da tutta la città, ma non ha la tessera, non conta nulla!!

25 MARZO  Retroscena il 18/4/93 tutti i partiti appoggiarono il referendum contro il finanziamento pubblico, e gli italiani lo confermarono con il 90% dei voti. Poi si studiò tardivamente la contribuzione volontaria col sistema della dichiarazione dei redditi, il quattro per mille, ma nella dichiarazione mancava la scheda per farlo. L'esito fu un fallimento e quindi i 110 miliardi necessari non sono arrivati. 21,3 miliardi sarebbero andati al PDS, 20,7 a FI, 15,8 ad AN, 10,1 alla Lega, 8,8 a Rc, 6,3 ai popolari, 4,3 a Ri-Dini, 3,8 al Ccd, 2,4 ai Verdi, 1,9 al Cdu. Si voleva ora anticipare tale somma. Scalfaro ha detto no. Cercate altre soluzioni.

26 MARZO   - 35 ORE - IL GOVERNO APPROVA il disegno di legge. Dura reazione degli imprenditori. La Confindustria insorge "E' stata liquidata la concertazione. Creerà gravi problemi al Nord dove le imprese non trovano manodopera e avrà effetti devastanti al Sud per molte imprese che stanno fronteggiando aumenti del costo del lavoro". AN propone (Berlusconi l'aveva anticipata il giorno 20) un'iniziativa: "Un vero referendum abrogativo della legge". Ma gli industriali non sono d'accordo. Non è il loro metodo. Non basta contare i nasi di gente che non sa contare nei bilanci delle aziende.

DUELLO MARINI-D'ALEMA - Il segretario del PDS prende qualche distanza dal patto di casa Letta, e MARINI insorge e minaccia "potrei rompere". - E prima o poi lo farà e da qualche parte andrà. Non c'è pace "nell'orto degli Ulivi".

27 MARZO   - BRUXELLES - ESAME ITALIA - Via libera! Undici nazioni nel club della moneta unica. L'Italia supera l'esame ed è ammessa in Europa. Ma da Bonn Waigel e Tietmeyer chiedono altri impegni aggiuntivi e l'Olanda pretende per maggio un piano di azzeramento del deficit e conferma il suo scetticismo sull'Italia. - Anche l'IME ha dato il suo nulla osta, ma è un sì preoccupato per il debito pubblico italiano e quello belga. La decisione finale il 3 maggio prossimo.
Si temeva che la Borsa perdesse qualche colpo ed invece contro ogni previsione degli esperti, gli scambi paradossalmente hanno raggiunto il livello più alto di tutti i tempi: 7886 miliardi sono passati di mano, 300 milioni al secondo, sembrava di essere a quella di Londra. Un periodo euforico, quasi patologico, in mezzo a un mare di denaro con una volatilità spaventosa. Nemmeno il più esperto sa cosa accade il giorno dopo. La liquidità è diventata come una droga, eccita tutti e fa dimenticare tutto. E potrebbe ancora durare. All'Italia l'Euro impone nei prossimi anni di rientrare di circa 400/500 mila miliardi. E sono miliardi dismessi dai Bot ecc. che si riverseranno quasi certamente sulla Borsa nei prossimi mesi, ecco perché danno all'Italia la patente per entrare in Europa.
E sorge il dubbio. Saranno tutti italiani quelli che stanno acquistando in borsa? O c'è una grande speculazione estera per i motivi detti sopra? Se non si entra in Europa, si ridimensiona tutto.

28 MARZO  - L'UDR di COSSIGA - L'ex presidente battezza i suoi gruppi. E semina sconcerto dentro la maggioranza. Infatti, afferma: "L'Udr potrà votare per PRODI, la nostra consistenza è quasi quella di Rifondazione. Non so se è chiaro il concetto!" - Ma il messaggio è chiaro e forte, ma lo ripete per chi non ha capito la "picconata": "Se il governo Prodi ha bisogno, andiamo in soccorso. Senza guardare alla maggioranza né all'opposizione. Voteremo nell'interesse del Paese".-
FORMIGONI polemico " Adesso è chiaro cos'e' l'Udr; è per dare sostegno a Prodi se non ci sono i voti di Bertinotti. Buttiglione farà da stampella all'Ulivo, a Prodi e alla sinistra". - Risponde BUTTIGLIONE "Pronto con Cossiga ad appoggiare Prodi per il bene dell'Italia". - E anche DINI strizza l'occhio a COSSIGA "Rifondazione ha tirato troppo la corda, e altre forze potrebbero votare provvedimenti del governo a lui sgraditi".

28 MARZO - PROVA DI FORZA DEL PARTITO DEI SINDACI - Ultimatum a D'Alema "Federalismo vero oppure capeggeremo un Movimento per il "No" alle riforme". - ENZO BIANCO sindaco di Catania ma anche presidente dell'Assoc. dei Comuni: "In caso contrario l'artiglieria è già pronta, il partito dei sindaci si mette alla guida d'una campagna per il referendum per il "No". - Ormai quello dei sindaci è un partito che si considera invincibile e la sua popolarità è in crescita nelle grandi città. CACCIARI a Venezia, BASSOLINO a Napoli, RUTELLI a Roma, VITALI a Bologna, CASTELLANI a Torino, ALBERTINI a Milano, BIANCO a Catania, MARTINAZZOLI a Brescia, PERICU a Genova, DI CAGNO a Bari, ILLY a Trieste. Se qualcuno fa i conti, hanno quasi la metà dell'elettorato italiano. Hanno 1500 comitati, sono i più forti che qualsiasi partito, che sono rappresentati tutti, e alcuni sindaci ora anche autonomi, hanno tagliato i ponti.
RUTELLI a Roma nei sondaggi è davanti a Prodi, Fini e D'Alema. E grandi sorprese ci saranno alle amministrative di maggio nel Nordest.

29 MARZO   - LEGA ANTIEUROPEISTA? - Questa sembra la linea di BOSSI: "L'UE, è un rifugio per il centralismo e a noi padani ci costerà un'iradiddio". - E COSSIGA TIENE ANCORA BANCO; la sua proposta di soccorrere PRODI scatena polemiche sia nell'opposizione che nella maggioranza. - SALVI del Pds "No grazie il trasformismo non deve tornare". Rifondazione avverte "E' un anello pieno di veleno". - I Popolari "Cossiga vuole picconare il Paese". - Fibrillazioni dentro il Polo "CASINI "Cossiga è pronto a fare il tappabuchi".- URSO (AN) "Trasformismo e consociativismo, una malattia infantile della democrazia italiana". - BERLUSCONI "Cossiga è un distruttore". - COSSIGA incassa dal Cavaliere e risponde caustico "Lui preferisce servitori pronti a bassi servizi, tra cui quello di alterare le opinioni altrui e fare il mazziere dell'avversario".

30 MARZO   - CONGRESSO LEGA - SORPRESA - Bossi non parla più di secessione, il "nemico è la sinistra nazionalista e centralista che ha tradito la lezione di Gramsci". (!!) ..."Vogliamo il riconoscimento della Padania o quanto meno il cambiamento dello Stato. Poteri devoluti dal centro alla periferia per via istituzionale. Devolution, Devolution!!". - E
Bossi pensa già a un ministero per la "questione settentrionale"; Un progetto padano strategico. Protezionistico. Tutto ciò che porta il marchio di Roma deve essere rifiutato e boicottato. E annuncia altre iniziative: banca Padana, Cooperative di Consumo Padane, Lotterie, Gratta e Vinci, Enalotto e Totocalcio Padano, Concorsi di Bellezza Padani, Giro della Padania, Campionati vari Padani. Riviste, televisioni e giornali padani ecc.

Sulle "alleanze" non cita Forza Italia né Berlusconi, ma l'invito è esplicito "L'altra parte" chiarisca prima il suo pensiero sulla proposta di libertà della Padania; non possiamo trattare con chi (!) continua a scodinzolare davanti al segretario pidiessino".

31 MARZO   - APPELLO DI SCALFARO mentre si discute di interventi al Sud: "Industriali, non sfruttate il Sud, molti imprenditori hanno avuto tutto dallo Stato senza far nulla nel Mezzogiorno se non cattedrali nel deserto". - Stupore alla Confindustria "I privati non hanno colpa". - LUCCHINI "Faccia i nomi. O parla del passato?". - BENEDINI "Parla del passato e forse quando c'era anche lui in quei governi". - FOSSA "Forse si riferisce alle imprese pubbliche". - GNUTTI "L'Iri e l' Eni hanno fatto le cattedrali nel Sud".

Qui sarebbe il caso di fare un censimento. Se chi legge ha dei nomi li può inviare. Personalmente chi scrive già dipendente-ispettore di una grande azienda del Nord (privata - 2000 dipendenti) un giorno si ritrovò assunto e iscritto nelle liste dell'Inps di Frosinone di una sconosciuta piccola fabbrica satellite (qualche decina di dipendenti- trasformata in sede sociale), dove non ci ha messo mai piede in vita sua, insieme agli altri 2000. Era solo per far figurare che si erano assunti 2000 dipendenti in loco; per ottenere la defiscalizzazione degli oneri sociali, gli incentivi, la possibilità di vendere nel Sud i prodotti, che non venivano affatto fabbricati nel Sud ma a Milano. In alcuni casi non nacquero solo le cattedrali, e neppure le facciate, ma solo Sedi legali di grandi aziende con fabbriche al Nord, dentro una stanza. Quante? Migliaia che assorbivano migliaia di miliardi senza creare un posto di lavoro perché tutte sedi fantasma.

31 MARZO - LEGA A CONGRESSO - Bossi chiude il suo intervento e apre alle alleanze. La Lega fa sognare il Polo. "Siamo realisti, no ad accordi per le amministrative, ma un sì alle politiche, dove c'è la sinistra da battere. No all'estremismo, sì ai referendum (abrogazione del sostituto d'imposta, abrogazione dell'ordinamento giudiziario, federalismo).
Non si è sentito il solito Bossi, ed è stato una novità; ha evitato rischi e ha fatto passi indietro con la secessione, che non l'ha ne invocata ne accennata. -
BERLUSCONI in un intervista subito dopo, tocca il tema e annuncia una "proposta avanzatissima, però non rischio un'altra alleanza senza precise garanzie". - LA LOGGIA "Il Bossi di oggi? Bene. Mi sembrano dei passi avanti notevoli. Vedremo se si può aprire un dialogo".- COLLETTI " Bisogna fare un tentativo serio di agganciare questa gente. E ora che sono entrati in un vicolo cieco è il momento".
Per l'opposizione insomma uno dei due è nello stesso tempo l'uomo della provvidenza o l'uomo della sconfitta definitiva. Ma chi è l'uomo? Berlusconi salvatore o distruttore di Bossi. O Bossi salvatore o distruttore di Berlusconi? Molto prima del 2000 lo sapremo!!

 

1 APRILE  - EUROPA SENZA CONFINI - Oggi storica cerimonia al Brennero. Si potrà circolare da oggi liberamente in nove paesi. Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Austria e Germania; questa la "Zona di libera circolazione dei cittadini" come riporta l'Accordo di SHENGEN in vigore dalla mezzanotte d'oggi.

BOSSI E ALTRI CONFINI - La "Secessione": a sorpresa Bossi la rilancia. Ha resistito quarantotto ore senza nominarla nei suoi discorsi, alimentando grandi speranze nel Polo per una futura intesa, che ha suscitato tanti timori nell'Ulivo. Nelle file leghiste e forziste già si gridava "Viva la polega padana", e invece ieri Bossi l'ha riproposta usando un'altra parola. Distinguendo tra secessionisti e indipendentisti; nella storia- gli avrà detto qualcuno - i primi sono sempre quelli che perdono, mentre sono solo i secondi ad entrare nella storia come vincitori.

Ieri l'Indipendenza della Padania l'ha riproposta: "Il 27 settembre cari signori si vota per la Padania libera". - VERTONE di FI, contrario a marciare insieme ai leghisti, è sbalordito per la credibilità che hanno dato a Bossi i suoi colleghi di Forza Italia in questi due giorni: "Che vergogna, si va in solluchero solo perché Bossi per due giorni non ha pronunciato la parola "secessione".

2 APRILE  - BICAMERALE PRIMA E DOPO - Gli scenari di MARINI con le indicazioni prima dell'uso e dopo: "Si andrà avanti fino al momento decisivo, la corsa al Quirinale del '99, poi si vedrà" - Rapporti all'interno della maggioranza? "Alla prossima candidatura di Palazzo Chigi; alla scadenza naturale D'ALEMA dovrebbe candidarsi, sarà costretto a farlo se non vuole entrare in crisi col suo partito" (e lui sta pensando di fare il vice primo Ministro? Ndr). "PRODI? Potrebbe andare al Quirinale. Non gli piace? Potrebbe allora andare alla Commissione Europea, una carica di prestigio dopo l'entrata nell'Euro. In questo momento fa il furbo, non parla, ma prima o poi, dovrà muoversi". -
Ma a sorpresa è venuta fuori la novità. Berlusconi vuole entrare nel Ppe. Diventerebbe un caso singolare e anche comico. Si ritroverebbero insieme nello stesso banco Berlusconi e Prodi. Il capo del governo e il capo dell'opposizione insieme nello stesso partito! - A quel punto gli elettori italiani non capirebbero proprio più nulla della politica italiana; se fosse vivo, capirebbe solo Totò. MARINI s'infuria "Viene al Ppe per romperci solo le palle. S'illude se pensa di risolvere i suoi problemi aggrappandosi ai temi europei a lui estranei. Berlusconi non deve entrare!".

3 APRILE   - ALLEANZE A STRATEGIE - FINI al rientro dal Polo (dal Polo Nord) gela le intese Polo-Lega: "BOSSI non va preso sul serio"; ma BERLUSCONI non ha nascosto il suo disappunto.
BOSSI è invece convinto che la sortita di Fini sia diretta a tagliare la strada al Cavaliere per il Quirinale, è convinto di poter diventare lui presidente della Repubblica: "Ma al Nord non prenderebbe neppure un voto, e senza i voti del Nord non si va sul Colle, parola di Bossi".

RIFORME E POLEMICHE - Il "partito" dei Sindaci torna a farsi sentire. CACCIARI: "Cambiate o sarà un secco no. Se il risultato della Bicamerale rimane quello fin qui conosciuto i sindaci, potrebbero essere in prima linea a votare contro. Se il Polo vincesse in Friuli alle prossime elezioni di maggio con un forte programma anticentralista, non escluderei la possibilità di collaborare con loro". La minaccia è insomma un'intesa col centrodestra. Forse l'autodeterminazione. Roma è avvertita. La pentola veneta bolle.

5 APRILE   - INTANTO LA BORSA VOLA - Sui giornali tante promesse dei politici (Il toccasana Euro, con tanti scettici), entusiasmi e lusinghe ("avremo sette anni di crescita" Prodi), progetti di riforme fra liti e inciuci (Bicamerale), proposte di colpi di spugna (Tangentopoli), disgeli con l'esecutivo degli industriali e dei sindacati (per le 35 ore) ecc.

Nello stesso giorno la borsa vola, tocca vertici mai raggiunti. Il Mondo (indipendente?) parla di 100 mila famiglie diventate miliardarie in 15 mesi con la Borsa. Nessuno sembra chiedersi da dove sono usciti questi soldi, chi sta pagando e chi pagherà.

Gli italiani drogati corrono, corrono, si disfano di Bot al 4,29% e versano ogni giorno sui titoli miliardi e miliardi. E' una massa di liquidità per i capitalisti, banche e finanziarie, anche se non hanno investito nulla e offerto un posto di lavoro; anzi se hanno licenziato si vedono premiare con aumenti del 300% le loro azioni, e chi le possiede brinda ai nuovi emarginati senza lavoro, senza casa, ticket sanitario aumentato, e pensioni ridotte. C'è chi sta provando le vertigini sopra l'alta catasta di denaro in questa nuova età dell'oro ha regalato e chi è sospinto in una profondissima insicurezza senza sapere quale sia il proprio futuro, anche se ha un lavoro e ha dei sudati risparmi.

LEGA-FORZA ITALIA - Alleanza si o no? - BOSSI: "Berlusconi affondi la Bicamerale poi vediamo. Lui bussa alla nostra porta, ma non deve tenere un piede nella Bicamerale e uno in casa nostra. Il Cavaliere non sostenga più fascisti, comunisti e cattocomunisti poi si vedrà". -
BERLUSCONI ha chiarito i dubbi ai suoi azzurri: "In politica contano i numeri e i numeri assicurano che Polo e Lega insieme vincono". -
L'alleato FINI precisa: "Ci sono anche i valori e non solo i numeri". - Ma la sorpresa arriva da GASPARRI "Va bene i valori, ma c'è anche il valore dei numeri". - Insomma dentro FI c'è la certezza che un'alleanza con la Lega significa vittoria certa e totale, 180 collegi su 220.

7 APRILE   - LEGA- FORZA ITALIA - Alleanza si o no? - VERTONE di FI guarda con terrore a questa ipotesi: "Quel giorno lascerò gli Azzurri. A questa invincibilità io credo poco. AN al Sud perderebbe moltissimo, al Nord molti passerebbero da FI alla Lega spostando l'asse dell'alleanza, e un'altra parte andrebbe all'Ulivo. Sia dentro AN sia dentro FI tanti non tollererebbero l'alleanza con la Lega. BERLUSCONI insiste ma vuole usare la Lega per difendersi dall'aggressione dei giudici, ma così perderà i moderati. FI sta scivolando sulle posizioni estremiste della Lega.
Guardate TREMONTI, un mese fa affermava che la secessione con l'entrata in Europa non avrebbe avuto più senso, adesso rifiuta non solo lo Stato nazionale, ma anche l'Europa. Che bel risultato!".

8 APRILE   - LEGA-FORZA ITALIA. Alleanza si o no? - Dopo settimane di aperture da parte di FI, dopo tanta disponibilità, BOSSI chiude la porta in faccia a Berlusconi: "Al Congresso di Forza Italia non andremo". - MARONI che deve aver letto l'intervista di ieri di Veltroni aggiunge: "Non ci andremo, il Cavaliere ci vuole usare per fermare Borrelli. Ci siamo accorti che le aperture non sono a sostegno della Padania, ma sono strumentali. La Lega sta bene attenta a distinguere fra Papalia e Borrelli. Il primo fa processi politici e noi lo combattiamo, ma il secondo fa processi di corruzione e noi siamo con lui". - LA LOGGIA: "Maroni delira, e le valutazioni che fa sono false e offensive".- Ma l'attrito e l'assenza di Bossi alle assise "azzurre" non dispiacerà certo agli uomini del centrosinistra.

9 APRILE   - DPEF IN CIFRE - Presentato dal governo il documento di programmazione economica. Manovra di 14 mila miliardi. Investimenti pubblici di 5 mila miliardi. Eurotassa restituzione nel '99 al 60%. Previsioni per i prossimi tre anni PIL al 2,8 - 3,0 - 2,9. Inflazione 1,7 - 1,7 - 1,6. Secondo VELTRONI si creeranno 700.000 posti di lavoro e la disoccupazione calerà dal 11,5% al 10,2%. - BERTINOTTI è molto scettico: "Come calerà non ci è stato però indicato". - Dopo molti anni di battaglie viene un sì dai sindacati e un tiepido sì dalla Confindustria.

10 APRILE   - ESTERO - IRLANDA - Caduto il muro dell'odio. Storico accordo dopo 30 anni di conflitto. Pace per l'Irlanda del Nord. Intesa fra Cattolici e Protestanti. Nasce il Parlamento dell'Ulster. Forse finisce una guerra di religione e di povertà. Conflitti sociali partiti da molto lontano: nel 1537 quando Enrico VIII convertì tutta Irlanda alla Riforma protestante. Poi 76 anni fa fu divisa l'isola, e negli ultimi 30 anni - da quando l'esercito inglese occupò la zona (vedi 1972) - la guerriglia, il terrorismo e gli attentati dell' IRA, hanno provocato 3000 morti.

11 APRILE   - D'ALEMA COMUNISTA? - D'Alema a Pechino stupisce i cinesi: "Non ho mai studiato il marxismo - leninismo e comunque credo che non esiste. Marx mantiene la sua attualità ma nell'opera ci sono previsioni sbagliate, parti cadute o fallite nell'esperienza storica". - Ma al ritorno D'ALEMA ci tiene a precisare senza tanto vergognarsi di certi "libri neri" regalati in giro: "Io sono comunista, comunista italiano".

12 APRILE   - OMOSESSUALITA' - Infuria la polemica sulle inclinazioni sessuali di chi opera nella scuola. Le dichiarazioni di FINI, che vorrebbe la loro non presenza nell'insegnamento, hanno acceso una polemica politica. Varie accuse, dichiarazioni roventi, ma anche solidarietà a una categoria, fra l'altro accomunata ai pedofili. "E' una sparata per recuperare certi elettori: Dove? Ma è chiaro: il suo punto di vista è anche quello della Chiesa". Si fa subito un sondaggio e il 47% degli italiani è con lui. Ma qualcuno si chiede: "Ma perché cercano allora di sdoganare Pasolini?". - "Questa è politica sotto la cintura uscita adesso. Prima Fini aveva sentenziato: "Non vado a vedere cosa fanno i miei iscritti sotto le lenzuola". - VERTONE: "Gli ipocriti gridano allo scandalo, ma quasi tutti avevano fatto finta di nulla quando la Lega voleva cacciare gli insegnanti meridionali dal Nord".

13 APRILE   - 35 ORE - Annuncio a sorpresa del ministro del Lavoro TREU. Le 35 ore incluse del Dpef: "E' una strada necessaria per aumentare l'occupazione". - Gli americani invece promuovono ed elogiano la settimana lavorativa di 47 ore; 43 ore le svolgono sul posto di lavoro e in media se ne portano a casa 4 di ore supplementari (dati pubblicati oggi).

Tra gli imprenditori italiani tornano le tentazioni di fuga. E' giallo su un'intervista di BENETTON pubblicata in Polonia durante una visita, poi subita smentita: "Se passano le 35 ore in Italia io sposto le fabbriche all'Est". - TOGNOME presidente dell'Assindustria Trevigiana non smentisce certe idee venete, ma fornisce anche dei dati: "Ogni settimana ci sono almeno due imprenditori nostri che spostano una buona parte della produzione all'Est".

14 APRILE  - PROLOGO CONGRESSO FORZA ITALIA - Su Panorama a poche ore dall'apertura del suo Congresso, BERLUSCONI cambia rotta su "Cancellierato e proporzionale", lamenta che non c'è una maggioranza costituente, denuncia l'insufficienza del modello presidenziale, attacca FINI che "cerca legittimazioni sulle riforme, apre alla Lega, e infine propone una nuova ipotesi di riforma: il Cancellierato alla tedesca con proporzionale, sbarramento al 5% e premio di maggioranza. Vede lo scompiglio che ha creato e poi frena: "Era solo un ragionamento". Intanto ha spiazzato tutti: avversari, alleati, e il suo stesso movimento che fra poche ore si trasformerà in partito, e dove c'è il capo che ha già deciso tutto lui. Non si capisce a cosa serve la convention. Alleanze, riforme, giustizia ne parleranno i delegati, ma a decidere sarà lui, come il solito.
Le reazioni non si contano. Troppe variazioni su temi infiniti, troppe virate, volubilità, volatilità, capriolate e piroettate. Ma COSSIGA gli dà ragione anche se lo fa con riserve temporali: "Era del resto una mia idea, meglio il cancellierato che il finto presidenzialismo. Ma aspettiamo ancora un'ora. Forse cambia ancora idea. - MINNITI dei DS: "Ha cambiato più volte opinione nel giro di un mese, ma voglio ricordare che sull'indirizzo presidenzialista alla Bicamerale il voto di FI è stato determinante". - PAISSAN: "Tre posizioni in un mese però mi sembrano eccessive".

15 APRILE   - CONGRESSO FORZA ITALIA - Tutto pronto ad Assago . E' il primo congresso e - si sussurra - non riserverà grosse sorprese. BERLUSCONI sarà ovviamente confermato presidente all'unanimità, perché un candidato alternativo non esiste. Lui "rassegnato" si giustifica subito con i suoi "azzurri": "Spero che possa succedere presto". - Nella sua creatura le correnti in ogni caso non esistono nonostante le diverse "anime": DC continuisti, ex socialisti, liberali, filoleghisti e cattolici, spesso attivi, rumorosi, presenzialisti al massimo. Tutti non organizzati e forse proprio per questo ancora insieme; salvo Mastella e qualche isolato già in fuga, con le "crociate" di Cossiga.
Nelle file di FI, esperto di politica (è lui a scrivere i discorsi del Cavaliere e a preparare i documenti politici) c'è l'attivissimo sacerdote BAGET BOZZO, allievo del cardinale Siri, vicino in passato a Fanfani, e poi a Craxi. Ed è lui, quest'uomo un po' Gedda e un po' Padre Lombardi anni 1948, che ha scritto la "bibbia" di Forza Italia, il "Libretto azzurro".
La macchina organizzativa è invece in mano all'ex democristiano SCALOJA con l'appoggio di LA LOGGIA. - Altro asse quello di PISANU, FRATTINI, LETTA, con POISO coordinatore per il Nord, TAJANI per il Centro, MARTUSCIELLO per il Sud.
Sparsi scalpitano MARTINO, BIONDI, TARADASH, TREMONTI, poi i più vivaci e molto critici REBUFFA, VERTONE, COLLETTI. Nasce insomma dall'ex movimento un partito senza correnti ma con molte tensioni che si fanno sentire già all'apertura del Congresso.
In ogni modo via al Congresso. Addio movimento d'opinione. A quattro anni dalla nascita si trasforma in partito organizzato. 3072 delegati eleggeranno gli organi dirigenti, 50 membri del consiglio nazionale, 6 del Comitato di presidenza e altri 6 scelti da BERLUSCONI in persona. SCALOJA l'"architetto" della nuova Forza Italia definisce il Congresso una "sana competizione", vuole forse mettere in risalto il ruolo futuro d'alcuni organismi nel partito dove finora a decidere c'era solo il suo fondatore. Ma a quanto pare prima ancora di iniziare, ha già deciso quasi tutto lui, compreso le alleanze e compresi i 6 uomini che lui sceglierà, dove però sono 11 i candidati che si aspettano un posto nel comitato.

 

La pagina del mese

16 APRILE  - CONGRESSO FORZA ITALIA - Il Via tra i litigi. La prima ad esplodere la PARENTI: "Lascio il movimento, ormai BERLUSCONI con le sue sparate sembra una scheggia impazzita. Questa è una convention dove lui parlerà, e tutti dovranno applaudire". - Non mancano altre proteste. Diserta TARADASH: "Mi sembra un partito antidiluviano dove contano solo le tessere". - Diserta COLLETTI: "Non voglio ridurmi ad applaudire, io non ci sto, né ci sarò". - FERRARA ancora con i "graffi" e l' "usa e getta" del Mugello: "Critico la sua politica attendista e barricadera". - Infine, VERTONE che denuncia il "clerico-attivismo del regista BOZZO e il leghismo che avvolge Forza Italia.

17 APRILE - CONGRESSO FORZA ITALIA - Il nuovo partito ascolta il leader. Uniti su tutto! Trionfo d'immagine e di carisma. "Ce ne vorrebbero dieci come lui" grida uno. E di aspiranti ce ne sono tanti. Lui è l'italiano che molti vorrebbero essere, compreso il "complesso di superiorità che devo tenere a freno" (sua la frase). Ci provano tutti, perfino a sorridere come lui, a parlare e a camminare come lui. Moderati pochi, battute al vetriolo verso gli avversari, tante, soprattutto verso la sinistra: "Ci porteranno alla schiavitù" dice uno. "Per loro, la solidarietà è che tutti dipendano dalla carità pubblica" afferma un altro. "Hanno il DNA di Mosca, hanno cambiato nome da PCI a PDS, poi l'anno accorciato in DS, ma hanno ancora una D di troppo, meglio solo Sinistra, anzi al plurale i "sinistri". - Infine lui Berlusconi che attacca il governo, Prodi, le riforme, la giustizia, i comunisti.

E' il giorno della rissa. BAGET BOZZO ha esagerato con certe affermazioni e suggestioni ad effetti speciali: "BERLUSCONI può essere definito il politico del secolo, paragonabile solo a De Gasperi; l'uomo che ricorderemo domani 18 Aprile. Il cinquantenario della sua vittoria sui comunisti nel 1948".
Il 18 aprile è una tradizione politica dei cattolici e PRODI lo considera uno scippo e non gli va giù l'accostamento: "Un accostamento a De Gasperi può essere fatto solo per contrapposizione. Non c'è nulla di più diverso. Anche questa convention come sostanza c'è il nulla. Ma provo inquietudine per questo continua cambiamento di tesi sulle riforme che anche lui ha votato. Questa è incoerenza". - E iniziano gli insulti che non fanno onore a nessuno dei due. -
BERLUSCONI: "Preoccupante che il capo del governo mi attacchi in TV. E' grave che il Paese abbia un bugiardo alla sua guida."- Risposta: "Berlusconi ha perso le staffe. Gli sono saltati i nervi perché vede davanti a se la sconfitta politica. Ha perso una volta, ma se continua così andrà incontro alla rovina definitiva".

18 APRILE - UNA DATA STORICA IL 18 - E' stato scelto questo giorno per celebrare la chiusura e il trionfo del Congresso di Forza Italia. Oggi però è la festa di San GALDINO, l'arcivescovo di Milano che favorì non solo la nascita della Lega Lombarda nel 1162, ma morto il 18 aprile del 1176, pochi giorni dopo un monaco - che prese il suo nome - proprio sul mitico Carroccio celebrò la messa invocando il suo aiuto dal Cielo per sconfiggere Barbarossa il 29 maggio. Vinsero! Fino al 1847 a Milano si celebravano grandi festeggiamenti in suo onore: La ghirlanda de Galdin, che furono ovviamente poi vietati dagli asburgici. Una gaffe degli organizzatori? - Intanto Bossi gongola. La "festa" è leghista.

In ogni modo si chiude il Congresso e tutti in Piazza Duomo a Milano a celebrare il trionfo. La vignetta del Corriere d.S. mette il Cavaliere sul Duomo al posto della Madonnina.
Sarà anche il "Nulla" come dice Prodi ma non ha torto nemmeno Berlusconi quando gli risponde che quel "nulla" ha riempito Piazza Duomo con 300.000 persone (70.000 secondo la questura). Questo "nulla" dunque esiste, ha diversi milioni d'elettori, pesa e peserà sul terreno politico nell'immediato e nel prossimo futuro. Inutile far finta di ignorarlo o di non vederlo.

BERLUSCONI poi termina, parla, canta, balla e fa l'ottimista: "Un italiano su tre voterà presto per noi". 3072 delegati su 3072 lo hanno riconfermato leader. Durissimo invece lo scontro per conquistare i posti elettivi nel Comitato di Presidenza e con qualche sorpresa. Fuori MANCUSO, scaricato (ma forse lo ripesca lui in barba alla bocciatura), e niente da fare per la MAIOLO, molto attiva sul tema giustizia, che ha pure ballato alla festa finale ma è comunque amareggiata. Ha poi giustificato la sua sconfitta con: "E' un partito di tessere".- Un po' emarginati i "professori" fra cui VERTONE e COLLETTI ecc. e non è una sorpresa dopo tante critiche fatte al "capo". - Dura invece la MATRANGA: "Non riusciamo ad avere un vero contatto con la gente. Tra noi c'è un malessere profondo. Siamo asettici. Manca il dialogo e il confronto interno. Si discute di numeri ma la politica non è solo questo. Le alleanze? Sono dei cerotti; fatte poi con la Lega sono delle cavolate".

COSSIGA fa l'analisi finale: "E' un partito senza democrazia. Silvio deve smetterla di comportarsi da papà. Dia ai suoi il potere, se vogliono, anche quello di cacciarlo. Non deve trattare i delegati come spettatori o invitati, ma trasferire a loro la possibilità di decidere; non li impacchetti se dicono cose che a lui non vanno bene. Ho sentito gridare Silvio, Silvio! Ma lui avrebbe voluto che tutti lo chiamassero Papà, Papà".
La democrazia bloccata, prima era il fattore K, il PCI, ora sta emergendo il fattore B, la concezione patrimoniale del partito".

19 APRILE  - OBIETTIVO RIFORME - D'ALEMA rientrato dalla Cina si è trovato di fronte ancora sanguinanti le "punture di spillo" a destra a sinistra e al centro. Dev'essere infuriato e ha la tentazione di disertare la prossima riunione dell'Ulivo, dove ci sono anche i popolari divisi.
Sulla polemica di Prodi con Berlusconi: "A volte è meglio tacere. Forse s'ignora che Berlusconi abbia milioni di voti". Indirettamente a Berlusconi: "Alcuni a parole vogliono le riforme, ma quando queste toccano la propria vita allora cominciano a dire che non vanno bene".- Poi su VELTRONI che vuole stralciare dalla Bicamerale la riforma giustizia: "Io mi batto e continuerò a battermi perché si facciano insieme". Non aggiunge altro verso il suo vice che con un colpo di spillo ha fatto finta di non ricordarsi il nome della nuova Cosa nata a Firenze ("Il PDS, o come adesso si chiama") dove c'era anche lui, e dove, o non ha imparato le due semplici lettere dell'alfabeto o come afferma GRANDI: "Questo è una di quelle frasi che in politica equivalgono a sfide. Punture di spillo? Forse qualcosa di più".

20 APRILE  - ASSE PRODI-VELTRONI? - FINI proprio sulle "uscite" di VELTRONI insinua: "La sua è una opinione pericolosa perché espressa da un vice. I nemici delle riforme non siamo noi, né io ne Berlusconi. Mi sembra invece che ci sia nell'aria un asse VELTRONI-PRODI contro le riforme per far fuori D'ALEMA. Disseminano di macigni la strada del segretario dei DS. Avete visto il colpo di spillo? Fa finta di non ricordarsi il nome del suo partito dove milita". - Replica Veltroni: "Fini si preoccupi delle "bastonate" che gli dà Berlusconi, è stato lui a dire "se avrò una sentenza negativa al processo farò saltare la Bicamerale", non io". Fra l'altro questo si chiama ricatto!

21 APRILE - LA BORSA A TOKIO - Il Giappone scopre la paura e l'incertezza nel suo quotidiano. L'euforia è finita. Si compra poco e si produce meno. - Le banche hanno 400 mila miliardi di debiti. La sfiducia ha stretto al collo il Giappone. Barcolla la Borsa, crollano i Mercati e chi governa poco manca che sia messo sulla graticola. Il boom dei nuovi ricchi solo ricordi sepolti. Qualcuno afferma che la Borsa giapponese è ormai un morto che cammina. Una crisi per il momento ancora dorata, ogni famiglia ha consistenti risparmi nelle banche, e la disoccupazione è sotto il 3,6%. Ma si spende poco, i consumi ristagnano, e i soldi sono risparmiati. Così non si va' avanti ma indietro. Chi non consuma non fa produrre, chi non produce non distribuisce denaro, chi non ne riceve vive di risparmi, ma poi anche questi finiscono. Il Giappone deve rivedere l'intero modello di sviluppo.

22 APRILE - SINDONE A TORINO - Via al pellegrinaggio dei fedeli con una novità: tutti i sacerdoti della diocesi torinese per l'occasione perdoneranno il peccato dell'aborto e rimetteranno la scomunica. Basta dunque un viaggio a Torino e ci si mette a posto quella coscienza che prima fu massacrata con gli anatemi (senza capire il problema femminile, non complesso, ma alla Chiesa estraneo) e adesso gli si concede l'indulgenza se va a vedere un'icona di lino.
L'antropologa IDA MAGLI è indignata: "Che la Chiesa adoperi una reliquia (nemmeno sicura -icona o simbolo che sia) per assolvere questo peccato, come in un rito magico d'altri tempi, è un vero scandalo. Il cristianesimo è una religione di altissima spiritualità, e pratiche come queste significano svilirla a forme primitive, elementari, se non addirittura rozze". L'etica, la morale, il perdono non è proprietà esclusiva della Chiesa. Inoltre la Chiesa ha sempre considerato l'aborto dei suoi fedeli uno dei peccati più gravi; ora, accontenta questo e quello, concilia la praticità della vita sociale e l'assolutezza di quella religiosa, dà un colpo al cerchio e una alla botte. Basta un viaggio turistico organizzato dalla parrocchia, e si è perdonati; e anche retroattivamente con un bel colpo di spugna. La coerenza, la distinzione tra Cesare e Dio si applica solo in certi periodi, mentre questa frase di Cristo, destinata ai credenti, non indica un tempo, é invece assoluta.

23 APRILE  - FEDERALISMO - Un passo avanti nella Bicamerale. E' approvato l'articolo 58 che cambierà profondamente poteri e competenze dello Stato centrale e delle Regioni. Il fatto singolare del giorno è che a votare contro - assieme a Rifondazione e UDR - sono stati i leghisti di Bossi, una volta irriducibili federalisti. A favore invece il Polo, anche se nel Veneto restano in trincea i vari GALAN presidente della Giunta Veneta (Forza Italia) & C.: "Io non ricevo ordini da Roma, né dubito che voglia darmeli Berlusconi". I leghisti puntano sull'autodeterminazione. Ora però sembra che la cavalchino tutti.

24 APRILE  - VENERDI' NERO - In Borsa brusco calo. In fumo 65 mila miliardi. Alcuni spettri si aggirano: sono i fondi. Se i piccoli risparmiatori si fanno prendere dal panico, i gestori per rimborsare devono vendere titoli. S'innescherebbe un meccanismo perverso verso un disastro.

25 APRILE - BORSA - Sui giornali d'oggi sabato, tanti a leccarsi le ferite dell'orso. A scrutare le pagine. Molti a chiedersi cosa succederà lunedì alla riapertura. Due giorni per riflettere, per contare i danni o a non farne altri. Intanto i politici esternano: "Io l'avevo detto", "Io avevo invitato alla cautela".
PRODI "invita a riflettere" mentre VISCO "La Borsa avrà ancora qualche margine di ribasso prima di assestarsi". Un cerino acceso messo vicino alla benzina, dicono gli operatori in Borsa, sconcertati. Li hanno chiamati Cassandre, e purtroppo molti le hanno ascoltate e dopo una domenica infernale hanno purtroppo deciso: lunedì vendere!

26 APRILE - PATTI SCELLERATI? - Questi s'insinuano nei commenti domenicali sui giornali, dopo il Venerdì nero e le Cassandre. Ma che gioco fa lo Stato? Qualcuno formula delle ipotesi. Lo Stato per far diminuire il debito pubblico ha l'interesse ad abbassare i tassi dei suoi titoli. Farlo autonomamente inquieterebbe milioni di possessori di Bot e Cct; una massa enorme d'italiani che avrebbero un giustificato motivo per spazzare via i governanti. (Togli loro i Bot e fanno la rivoluzione!). Per ammansirli bisogna creare un'alternativa: Il rialzo dei titoli non pubblici. Fare convergere in Borsa una massa di liquidità enorme. Bastano per far questo pochi trader per innescare e far scattare il meccanismo. Ne bastano 30!
Tanta pubblicità sulla nuova età dell'oro (vedi 4 aprile), tanti consulenti non estranei a finanziarie e banche; privatizzazioni che sono vere micce per accendere i mercati e attirare liquidità, e infine tanti giornali a regalare fogli e riviste finanziarie che sviolinano le migliori performance d'alcuni titoli (sempre quelli). Generalmente ci si avvicina al mercato azionario quando i giornali cominciano a parlarne, e ne parlano in continuazione quando ci sono forti rialzi.
I risparmiatori con i Bot al 4,29 %, alla prima scadenza, cosa fanno? Vendono, facendoli così diminuire ancora di più (e l'innesco è assicurato e Prodi e Ciampi ringraziano) poi con la liquidità (quasi 5 mila miliardi il giorno) si precipitano in massa ad acquistare azioni o fondi.
Fra non molto lo Stato avrà dimezzato il suo debito, e il capitalismo, a costo quasi zero si metterà in tasca tutti i soldi riscattati dai Bot e dei Cct di cinque milioni d'italiani.
Prima lo sboom improvviso non poteva accadere, i titoli di Stato sono a scadenza, con emissioni e riscatti diluiti nel tempo, inoltre distribuiti su un enorme numero di risparmiatori. Quindi al riparo da tracolli improvvisi. Mentre nell'azionariato in una mattina si possono vendere (o fare vendere), e bruciare 65 mila miliardi, com'è successo ieri. Ma questo conviene allo Stato che cala il debito, e conviene ai 30 (non oltre) trader dell'alta borghesia, quelli ad altra concentrazione di capitali. Il patto dov'é? Lasciatevi tassare, accettate le 35 ore senza disperarvi, evitate di chiederci aiuti per i vostri investimenti; e noi in contropartita vi aiutiamo a prendervi tanta liquidità e ad arricchirvi con la Borsa.

27 APRILE  - LUNEDI' NERISSIMO IN BORSA - Aria di deprimente attesa all'apertura, poi ancora più sconsolata la chiusura. Un bollettino di guerra. "Autentico terremoto" afferma Fossa. 8,5 per cento di ribasso di prima mattina, poi un film del brivido durato due ore, e infine il crollo più contenuto: 6,42 per cento. Altri 55 mila miliardi in fumo. 120 mila miliardi in due giorni. BRERA commenta: "Si era detto che lo sviluppo degli intermediari finanziari avrebbe avuto un effetto stabilizzante. Dov'è questa stabilità. Sembra una farsa. I fondi che di questi tempi traboccano di liquidità oggi non si sono visti, almeno come acquirenti, e qualcuno ha anche detto intenzionalmente".

Gli italiani che sono stati sospinti a conoscere il fascino e l'euforia azionaria solo da pochi mesi, iniziano a conoscere la volatilità dei loro soldi e insieme l'ulcera e gli infarti. I buoi sono in mano ai grandi trader che hanno sia la forza finanziaria per buttare giù le quotazioni che l'interesse a farlo, per poi rientrare a prezzi inferiori. Bastano 30 titoli! I risparmiatori abituati a sogni tranquilli con i Bot, calati questi (e sono loro stessi a farli calare riscattandoli) li hanno convertiti in massa nel nuovo "campo dei miracoli". Si sono strappati nei mesi scorsi i titoli dalle mani, facendoli così lievitare per l'eccessiva domanda. A guidare la folle corsa non titoli industriali, ma quelli di banche e finanziarie.

L'analisi di DRAGHI, braccio destro di Ciampi, e "padre" (proprio lui!) della riforma dei mercati finanziari, c'indica che il 75 % degli scambi è concentrato su 30 titoli, poi suggerisce alle società ad aprirsi al pubblico ma anche remunerarlo. Raccomandazioni inutili i 30 fanno quello che vogliono e Draghi e Ciampi lo sanno benissimo e sono anche soddisfatti delle euforie, diminuiscono il debito pubblico. Le perdite come quelle d'oggi? Non riguarda certo lo Stato "Cari risparmiatori le scelte le avete fatte voi". E i capitalisti come si difendono? "Cari italiani è la logica del mercato". (Io ho un fico secco ma se tutti lo chiedono, il fico secco sale di prezzo anche se rimane sempre un fico secco). E chi ha incassato le plusvalenze? Gli italiani non lo sapranno mai.
I grandi panfili reagiscono alle tempeste e alle grandi ondate, le provocano perfino, mentre le barchette vanno subito a fondo alla prima increspatura. In due giorni molte barchette tutte insieme ci hanno ripensato ed è accaduto quello che si temeva, 120.000 miliardi svaniti nel nulla. Due o tre affondamenti così non fanno ripensare, ma fanno abbandonare la Borsa per sempre, e a quel punto anche i sicuri Titanic in piena festa potrebbero affondare con tutti i gioielli addosso (o fichi secchi?)
Dimenticavo: allo Stato bastano una decina di questi affondamenti e mette a zero il debito pubblico. Gli italiani a quel punto non avranno più debiti, ma neppure più soldi (i Bot - i risparmi. Senza soldi e senza debiti, nessuno ci corre dietro. Si è messi da parte. Ignorati. Nell'Europa dell'Euro, nessuno vorrà pagare le tasse degli italiani).

28 APRILE- I SERENISSIMI 8 - Gli assaltatori del campanile di San Marco in libertà. Hanno patteggiato in Appello in un clima, rispetto al primo processo; molto cambiato, anzi capovolto. A tendere la mano e a riconciliarsi il Sindaco CACCIARI revocando la parte Civile del risarcimento danni, e dove GALAN commenta: "Anche i duri hanno cambiato idea". E i Serenissimi coccolati festeggiati e decorati? Voltano le spalle alla Lega di Bossi. "La Padania? Un'invenzione. Siamo indipendenti e non leghisti. Esiste il Veneto e noi siamo Veneti". -
Qualcosa negli ultimi mesi è accaduto. Sia Cacciari sia Galan (FI) puntano o all'indipendenza o al referendum autodeterminazione o alla Regioni a statuto speciale. Ed entrambi non vogliono avere contro i "martiri" e tutti i loro simpatizzanti (tanti). I "Serenissimi 8" hanno affermato però che non vogliono essere strumentalizzati dalla politica. Ma qualcuno scommette che presto li vedremo (qualche proposta c'è già) candidarsi in uno dei due schieramenti, e chiedere consensi elettorali o per l'uno o per l'altro. E Bossi? Forse scavalcato.

29 APRILE  - ULTIMO ESAME EURO - Oggi voto finale delle Commissioni di Camera e Senato sul Dpef, che Maastricht vuole vedere approvato prima della grande e tanto attesa decisione. BERLUSCONI ci ha ripensato e annuncia che voterà no. Sorpresa invece dall'UDR che voterà sì. Allarme in casa di rifondazione per questa mano tesa di COSSIGA a PRODI. Esterna BERTINOTTI: "Forse qualche potente nella Confindustria rema per mandare via Rifondazione dal governo"

30 APRILE  - ULTIME ORE PER ENTRARE IN EUROPA - Sabato 2 maggio ci sarà la "decisione ufficiale" a Bruxelles. Schermaglie e complicate trattative francotedesche con una spina nel fianco olandese per il vertice della Banca Centrale della moneta unica. DELORS: "Secondo l'impostazione tedesca la politica monetaria deve essere spoliticizzata, fuori dalla portata dei singoli governi. Altri Paesi, tra cui la Francia non condividono questo punto di vista. La Banca Centrale invece dev'essere totalmente indipendente pur dovendo dare spiegazioni al potere politico. Sarà cosi?
MONTI è ottimista e assicura: "Con l'Euro ci saranno in Italia meno tasse". (Fa conto che ce le pagheranno gli altri! Come recita la carta di Maastricht) - CIAMPI esulta: "L'Italia ce l'ha fatta!" - Quest'ingresso se ci sarà, e costato all'Italia in sei anni, da quel 1992 con la firma solenne a Maastricht, 360 mila miliardi di lire tra stangate, manovre e chiusura dei rubinetti della spesa pubblica. PRODI è certo, "Con l'Euro avremo però sei anni di crescita!" E se il Papa pur avendo ottimi rapporti in Cielo, qualche volta afferma "chi vivrà, vedrà", PRODI che ha in terra 58 milioni di italiani pronti a impallinarlo, lui dopo il Duemila, o finisce santo o sarà messo sul rogo a fuoco lento alimentato da cataste di carta straccia, ovvero biglietti chiamati Euro, con Striscia la notizia di Berlusconi che trasmetterà su tutta la penisola isole comprese, l'evento in non-stop per riprendere gli ultimi suoi rantoli.

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Il grande evento.
Una Divina Commedia?

Un Paradiso per pochi ricchi?
Un Purgatorio per molti?
O un Inferno per i poveri?

1 MAGGIO  - Europa. Il giorno più lungo. A Bruxelles riunione degli 11 Paesi per il solenne battesimo della moneta unica europea. Il Parlamento vota 467 a favore, 65 contrari, 24 astenuti. Paesi ammessi: Irlanda, Spagna, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Francia, Austria, Belgio, Finlandia, Portogallo. Un addio alle rispettive monete: Sterlina irlandese, Peseta spagnola, Marco tedesco, Lira italiana, Fiorino olandese, Franco francese, Scellino austriaco, Franco Belga, Marco finlandese, Escudo portoghese.

2 MAGGIO   - Ore 15: vertice nel caos. Dopo un buon avvio dei lavori nella mattinata, con i capi di governo euforici, durante il pranzo riemergono e s'infiammano i nazionalismi di due Paesi, Francia e Germania. Le discussioni si fanno accese e saltano tutte le riunioni del pomeriggio. Cruciali gli scontri per la presidenza della Banca centrale europea tra i due unici protagonisti chiusi dentro una stanza: CHIRAC e KOHL, mentre tutti gli altri fuori della porta ad aspettare fino a tarda notte i due "grandi" con la loro decisione che è stata subito definita un "pateracchio", una "staffetta". Il compromesso finale é quello che il tedesco DUISENBERG guiderà la Banca quattro anni, fino al 2002, poi gli succederà (quando entrerà in vigore la moneta) il francese TRICHET con il pieno mandato di otto anni.
Si é scritto che sono state dodici ore di scontro: un secolo di storia e tardive riparazioni di guerra erano infatti "concentrati" tra i due Paesi.

Finito l'incontro al cardiopalmo, é iniziato il tiro incrociato degli europarlamentari tedeschi che considerano una mezza sconfitta la soluzione di Kohl, fra l'altro presa contro il parere della Bundesbank. Forte il dissenso in Germania, dell'opposizione, degli industriali, della stampa e di due tedeschi su tre; questi ultimi già scettici su Euro e con tanta nostalgia del rimpianto Marco. Lo stesso Chirac con la mezza vittoria ha fatto fatica anche lui a tenere a bada le polemiche degli scontenti in Francia.

3 MAGGIO   - Reazioni nel mondo sulla nascita di Euro. In Italia si festeggia, in America Clinton non ne parla nemmeno, ignora l'argomento. - PAUL SAMUELSON il decano Nobel di Economia e professore al MIT, ha invece così commentato: "Non é ancora chiaro che cosa succederà a questi undici Paesi che resteranno diversi, per lungo tempo, pur avendo la stessa moneta. Ad esempio se l'Italia o Spagna si troveranno ad aver bisogno di uno stimolo macro economico ma la Germania o l'Olanda no, che cosa accadrà, come si comporteranno? Negli Usa non esiste questo problema la gente si sposta da uno Stato all'altro, dalla Virginia alla California, non ci sono differenze di lingue e culturali che ostacolano la mobilità della forza lavoro. In Europa invece esiste questo problema."
Esclusa l'Inghilterra, infatti, in Gran Bretagna a quanto pare gli 11 Paesi sono "stranieri".
LA MONT: " Dannoso per noi adeguarci a culture straniere (!!). Dio salvi la sterlina. Il governo spetta ai politici e non ai tecnocrati magari brillantissimi e capaci. Un livello basso di Euro potrebbe avere effetti inflazionistici, un livello alto finirebbe con l'acuire la crisi delle regioni più povere". Gli inglesi rimarranno alla finestra a guardare: se va bene entreranno e l'Europa ne sarà felice, se va male felici saranno loro.

L'assurdo per gli americani é che il padrino del battesimo dell' Euro é un Paese che non fa parte degli 11: l'Inghilterra; ed é ancora più paradossale che saranno proprio gli inglesi a Londra che concentreranno le attività di negoziazione dei titoli e dei relativi derivati della moneta "straniera". Gli americani questi due paradossi non li hanno per nulla capiti e hanno molto ironizzato sulla stampa.
GALBRAITH il celebre economista, é stato ancora più caustico "L' 'intesa é solo una prova della vanità dell'Europa, convinta di poter ridiventare il centro del mondo".

4 MAGGIO   - EUROSHOW in Italia, a Roma in Campidoglio e in TV. Nella capitale sono scesi in piazza Prodi, Ciampi, D'Alema, Rutelli, Veltroni e tutto l'Ulivo, uno accanto all'altro sulla scalinata del Campidoglio a festeggiare l'ingresso nell' Euro. Poi il discorso e la frase storica di Prodi in Tv: "Abbiamo portato l'Italia in Europa, adesso nostro compito é quello di portare l'Europa in Italia" e avverte gli scettici che vedono solo l'Europa fatta di banchieri e monete: "é fatale che poi si approdi all'unità politica" (Agnelli la prevede però, sempre che vada tutto bene, solo dopo una generazione. 25 anni!).

Il commento di molti suoi avversari é stato che si sarebbe potuto benissimo risparmiare il discorso fatto agli italiani e tanti trionfalismi : certe cose riascoltate dopo molti anni, se poi dovesse andare male, potrebbero apparire ridicole e sicuramente amare pensando a quanto é costato all'Italia questo "ingresso" : migliaia di miliardi per ora, e nessuno si azzarda a fare previsioni per il futuro e quanti sacrifici occorreranno ancora. Molti non si sono resi conto che l'Euro é la tomba dell'assistenzialismo tanto caro a tutti i governi d'Italia, da decenni, e che é anche la fine delle tante svalutazioni della Lira per aiutare solo i comparti industriali di un paio di potenti Signori del Nord. (vedi giorno 8) (e per ricordare gli anni addietro vedi 1974)

5 MAGGIO   - Mentre KOHL é nella bufera e nell'ira dei tedeschi, compromettendo del tutto la sua rielezione alle prossime elezioni, a Roma accoglienze con tutti gli onori al suo rivale sfidante SCHRODER. Tante feste e tanti cordiali rapporti con Prodi e D'Alema.
Scene mondane che non sono state per nulla gradite da Kohl, lo hanno visibilmente irritato. Sta preparando ora la sua "vendetta" all'Ulivo con un "piatto freddo" che servirà presto a Strasburgo, alle elezioni del PPE. Si sta dando da fare per fare entrare nel Partito popolare, Forza Italia. Forse riuscirà a far sedere i due avversari Prodi e Berlusconi uno accanto all'altro sullo stesso banco. Un piatto "freddo" e "indigesto", mentre il Cavaliere come minimo stapperà bottiglie di Champagne. La "geniale idea" di andare a Strasburgo é nata all'improvviso, e se é stato Berlusconi a farsela venire, non potranno più dire che non é un politico. Questa é una mossa degna di Richelieu. Saranno dolori per molti. (Lo zampino del navigato Kohl ci dev'essere). Scompagina tutta la politica italiana, e potrebbe per gli altri Paesi diventare persino ridicola. Avversari in Italia alleati in Europa. "Machiavellismo" alla luce del sole, che chiameremo in futuro "berlusconismo".

SCHRODER a Roma, rivolgendosi all'Ulivo, fra l'altro ha detto: "Questo é il governo più tedesco che l'Italia abbia mai avuto, ha preso un impegno e lo ha rispettato fino in fondo". Schroder é nato pochi giorni dopo l'8 settembre del 1943! Non sa nulla di quel giorno. Inoltre, se va bene, ci sarà lui, se va male la colpa é di Kohl. Ma Kohl non é finito, é una volpe.

6 MAGGIO  - Siamo in Europa! E metà Italia in Africa! Tragedia in Campania. Frana l'area Irpino-Salernitana. Precipitazioni "non eccezionali" trasformano quattro cittadine in uno scenario infernale. Distruzione e morte. Le vittime 58 ma di 200 non si sa nulla, sono dispersi, forse tutti morti, travolti dal fango. Esplodono le polemiche sul degrado ambientale. L'inquietante viene fuori quando del pericolo tutti sapevano. Dunque, una strage annunciata. Con tanti allarmi ignorati e tanti soldi non spesi.

7 MAGGIO  - Il disastro in Campania riempie le prime pagine. L'inferno dei paesi poveri ruba la scena alle "Eur-euforie" della "vittoria" di Bruxelles, e guastano il trionfo. Sono bastate poche ore di pioggia per sconvolgere una parte di quell'Italia, entrata ora in Europa "a testa alta" come ha detto qualcuno, per far ricordare che esiste oltre che metà Paese ricco, anche metà territorio povero, nel degrado e dove un semplice temporale può rovinare "la festa" e i "sogni di gloria".

8 MAGGIO   - Prime intelligenti riflessioni sui mutamenti con l'entrata nella moneta unica. Scrive Turani, "Scomparirà l'assistenzialismo tanto caro all'Italia, l'imprenditore scansafatiche e inefficiente, ma con i "santi" al vertice delle autorità monetarie e di governo. Quell'imprenditore che si era abituato a premere (o meglio a ricattare) il governo e le istituzioni perché fosse periodicamente svalutata la lira per riconquistarsi la competitività perduta. Un tipo d'imprenditoria incapace di tenere sotto controllo i costi di produzione, che rimaneva nei settori a più alta concentrazione di manodopera, non rinnovava abbastanza in fretta, accumulava inefficienza su insufficienze, perché tanto nel giro di qualche mese sarebbe arrivato puntuale il nuovo (concordato) scivolone della lira per riportarlo a galla. Un soggetto che nell'Unione Europea, quando i "giochetti" sulla lira saranno finiti e non ci sarà più nulla da svalutare, scomparirà e rimarrà solo chi sarà veramente efficiente.

9 MAGGIO   - RICORRENZA TRAGEDIA MORO. Tante celebrazioni, tanta dietrologia, numerose cerimonie, pellegrinaggi, partecipazioni, dissociazioni, tanti discorsi retorici, e molte interviste agli esecutori materiali del delitto processati e condannati, ma della verità non si sa nulla. SCALFARO, il Presidente della Repubblica, in un discorso ha accennato: "Ma le menti responsabili sono state processate? Resteremo attenti per vedere se si apriranno altre vie, altre inchieste, per far luce sulle menti e le intelligenze (!? - I servizi? -Ndr) che scelsero quel bersaglio in quel momento politico essenziale." - PELLEGRINO, il presidente della commissione stragi "Condivido Scalfaro, basterebbe fare un po' di filologia". - SCOPPOLA, storico: "Chiedere agli USA l'apertura degli archivi CIA e finalmente sapere tutto". Ma c'è molta cautela, invocata da più parti, nel voler aprire gli archivi, compresi quelli italiani, o fare alcuni processi. FRATTINI presidente della commissione controllo servizi (lui era nei Servizi!!) é più saggio: "L'unica cosa che non si può fare é rivelare i nomi degli informatori. Ricordiamoci che all'estero ci sono latitanti delle BR che potrebbero ancora in qualche modo operare. O peggio ancora colpire".
A cosa servirebbe dunque aprire gli archivi se poi bisogna tutelare gente che forse ha agito ha operato, o gli é stato detto di operare per il bene dello Stato. Ancora oggi é difficile dire (basta vedere la dietrologia) qual'era in quel "momento politico essenziale" il bene dello Stato. Lo stesso Scalfaro ha ammesso "parlando con Zaccagnini su cosa bisognava fare, e cosa avrebbe fatto Moro se il sequestrato fosse stato lui, ricevetti in cambio il silenzio".

10 MAGGIO   - WEEK END DI FUOCO per BERLUSCONI. La guerra giudiziaria contro di lui ieri si arricchisce di un nuovo capitolo: l'inchiesta sulla vendita della SME nell''85 e il lodo Mondadori nel '91. Il primo commento di Berlusconi é ironico: "Due avvisi di garanzia nei primi due giorni di campagna elettorale. Tempestività assoluta, complimenti. Sanno vendere la loro merce". Poi spara a zero: "La sinistra usa l'azione giudiziaria contro il leader dell'opposizione per sfiancarlo, per togliergli serenità e per fargli perdere tempo". - FINI é solidale con l'alleato: "Un vero e proprio accanimento giudiziario. Non casuale, tutto ciò accade in certi momenti politicamente delicati." - CASINI: "Un vero e proprio complotto".
10 MAGGIO - NASCE UN NUOVO PARTITO (53mo) che mette fine alla diaspora dei Socialisti. Nasce l'SDI, Socialisti democratici Italiani. Gli "orfani" di Craxi si sono riuniti a Fiuggi per il primo Congresso, per il battesimo del partito e per l'elezione del loro presidente: ENRICO BOSELLI. Come collocazione hanno deciso di orientarsi nell'ambito dell'Ulivo. Al congresso si sono rivisti, CLAUDIO MARTELLI, DEMICHELIS, INTINI e altri, una volta tutti molto vicini a Bettino Craxi.

11 MAGGIO   - RIFORME A RISCHIO - Berlusconi minaccia di interrompere il dialogo sulle riforme in Bicamerale e chiede di inviare gli ispettori alla procura di Milano. In caso contrario, ha avvertito, alla Bicamerale salta tutto.
Le reazioni e le critiche si fanno subito sentire. FOLENA (Ds) ha invitato a "prendere le distanze da chi vuole far saltare le riforme per ragioni personali". Ironico MASTELLA (Cdr), accusa Berlusconi di considerare la Bicamerale un attaccapanni dove si possono appendere i problemi personali". -
MANCINO presidente del Senato: "Non possiamo mettere a rischio le riforme dopo aver detto al Paese, tutti, che sarebbe stata la legislatura delle riforme". - BUTTIGLIONE: "Contro Berlusconi l'accanimento é evidente, ma sbaglia a collegare la sua questione personale con le riforme".
Ma il Polo é compatto e si stringe a difendere - promettendo battaglie - il suo leader.

12 MAGGIO   - VIOLENTE LE POLEMICHE sul "o fermate il Pool di Milano o spacco tutto". Il POLO non si preoccupa e rincalza: "Berlusconi é perseguitato dal Pool di Milano. E' questa una giustizia ad orologeria", poi compatto si rivolge a D'Alema e a Scalfaro. Tuttavia mentre si fa seria la minaccia di rappresaglia, i toni degli alleati sono più soft. CASINI: "Berlusconi é un perseguitato, ma nella Bicamerale andiamo comunque avanti". - FINI: "Le esternazioni di BORRELLI ci rafforzano la convinzione nel fatto che l'interno del Pool di Milano ha anche una valenza politica".
In ogni modo la riforma é ormai a rischio. D'ALEMA: "Sulla forma di governo faremo solo ritocchi, o si apre un caso politico, e si riparte da zero.

13 MAGGIO  - GIUSTIZIA AD OROLOGERIA - Immediata la risposta di D'AMBROSIO che guida il Pool: "Qual é il momento giusto allora per mandare avanti le inchieste? Noi iscriviamo gli indagati quando ci sono le notizie di reato. La giustizia ha tempi diversi. Non siamo in grado di prevedere adesso se tra sei mesi si voterà in Puglia, in Val d'Aosta o in qualche altra parte". - Intanto la procura di Milano ha depositato in questi giorni 160 faldoni, oltre centomila fogli, per sostenere l'accusa di corruzione mossa al leader di FI, a Previti e a Squillante per l'affare Sme 1985, e il lodo Mondadori del '91. Il 29 giugno l'inizio del processo. - CONFALONIERI sbotta: "Macché corruzione. Piuttosto é stato impedito che la SME in quel 1986 venisse venduta a 400 milioni invece dei 2500 poi pagati da Berlusconi. Ci sarebbe da indagare piuttosto sul perché la SME stava per essere venduta a quella cifra così bassa".

14 MAGGIO   - MULTIETNIA IN ITALIA - Analisi di una particolare città del Nord Est, con la nuova faccia del vasto pianeta immigrazione in Italia. Vicenza - cifre ufficiali - 31.874 (in città 10.933) sono gli extracomunitari regolari, circa 6.000 i clandestini. 14.571 sono i lavoratori dipendenti, 489 con un'attività autonoma, 572 studiano. (Fonte Questura).
Passati i termini, quelli con un lavoro possono ricongiungersi con i familiari che hanno lasciato al Paese d'origine. Significa fra non molto moltiplicare per quattro la loro presenza sul territorio che con la bassa natalità degli ultimi tempi e dopo la scomparsa della generazione anziani, presto metà popolazione non sarà più italiana. Si sforerà nel 2020/2030 il 50%. In alcuni Comuni questo sta già accadendo, oltre il 50% delle nascite sono di extracomunitari. Più che Nord Est, si chiamerà "nuovo" Nord Africa.

15 MAGGIO   - RIFORME E POLEMICHE - Si varano le norme per l'elezione del Capo dello Stato. A Montecitorio si sente suonare la Marsigliese, visto che il modello seguito sembra essere quello francese. Si tratta di norme che devono stabilire l'elezione del Capo dello Stato, come eleggerlo, chi può candidarsi, quanto durerà il suo mandato. Ma soprattutto - ed é il nodo irrisolto - quali saranno i poteri del nuovo Presidente. Numerose le assenze, significative quelle di Forza Italia, Lega e Rifondazione che non hanno votato. Oltre a questo i più grossi nodi politici che sembrano insormontabili sono quelli della legge elettorale e le riforme sulla giustizia dove preme molto Forza Italia. Grossa battaglia la prossima settimana, quando l'aula affronterà l'articolo 70.

 16 MAGGIO - GIUBILEO COL PERDONO? - Richiamo del Capo dello Stato SCALFARO sul clima pre-giubileo: " Lo spirito religioso sembra essere in secondo piano. Bisogna tornare alle origini; questo era nato come occasione di preghiera e penitenza". - RUTELLI: "Va bene la religiosità, ma i cantieri servono".
A proposito di preghiere e penitenze che condurranno al perdono, sembra proprio che tutti i tangentisti, anche senza preghiere, potrebbero avvalersi fra 18 mesi del "perdono" e ricevere una semplice simbolica "penitenza". In arrivo un indulto e un'amnistia per tutti. Si ritorna alla "purezza". "Chi ha preso ha preso", "e chi non ha preso, si penta".

17 MAGGIO  - BICAMERALE E POLEMICHE - Interviene MANCINO, Presidente del Senato sull'elezione diretta dei due presidenti: Repubblica e Governo: "E' un sistema bicefalo" ed evidenzia il "rischio di una conflittualità di sistema, due presidenti in potenziale perenne conflitto. Rischio derivante da una doppia legittimazione popolare sia del Capo dello Stato e sia del Premier. Migliorate queste riforme!". Mancino non dice che é sbagliato, ma che la traduzione concreta é poco convincente e forse non funzionerà o funzionerà male.- D'ALEMA afferma che é prematuro parlarne, prima di una decisione sulla legge elettorale". -
BERLUSCONI invece rilancia subito il semipresidenzialismo alla francese dove "deve prevalere un Presidente della Repubblica plebiscitariamente eletto con maggior poteri, quindi anche con quello di indirizzare l'attività di governo. Si deve andare in questa direzione, altrimenti bisognerebbe ripensare tutto da capo". -
MASTELLA. "Quest'assetto può far piacere a Fini e D'Alema perché nei loro sogni c'è la presidenza del Consiglio e quella della Repubblica". - Rispunta l'asse Fini-D'Alema?

18 MAGGIO  - SCONTRO BERLUSCONI D'ALEMA a distanza, mentre sono in giro per l'Italia in campagna elettorale. Colpi bassi per mezzo di comunicati Ansa. - La questione é che Berlusconi vuole presentare una denuncia contro i giudici milanesi che indagano su di lui e la richiesta di avviare un ispezione a carico della Procura Milanese, che D'Alema associa al "tutto da rifare" nel delicato momento di svolta sulle riforme in votazione alla Bicamerale: "Con Berlusconi non si può più ragionare di nulla. Il lavoro di un leader politico é occuparsi dei problemi degli altri e non dei propri. Se non lo fa deve cambiare mestiere. I Giudici? La sua é una forma preoccupante di fissazione. Capisco l'angoscia per i suoi problemi ma la politica é un'altra cosa". - Immediata la Risposta dell'avversario: "D'Alema mente spudoratamente. Capisco che a lui faccia comodo ignorare il primo problema della democrazia in Italia, usando i suoi "bravi", i giudici per screditare ed eliminare secondo il vecchio sistema comunista i suoi avversari. Gli fa comodo pensare che tutto ciò che accade é una cosa che riguarda gli affari personali di un cittadino".

19 MAGGIO  - RIFORME E GIUSTIZIA - Il nodo arroventa i rapporti dei due maggiori protagonisti: D'Alema e Berlusconi. L'ombra é l'asse Fini-D'Alema e le riforme sulla giustizia. FINI é corretto e cortese con l'alleato ma appare sfuggente quanto D'Alema stesso, smentisce l'"asse", ma in effetti i due sono d'accordo sulle cose che contano, sulla giustizia e il sistema "bicefalo" paventato da Mancino. Questo significa far crescere la divergenza tra Berlusconi e Fini sulle riforme, sul loro valore politico. - Formalmente il secondo é leale col primo, ma non vuole compromettere la partita delle riforme che sia lui che D'Alema (e lo stesso Berlusconi prima e durante il suo Congresso, mentre ora va dicendo l'opposto perché tutto preso dal problema giustizia che secondo le malelingue dicono essere il suo problema personale) hanno sostenuto con grande convinzione)- Del resto Berlusconi deve fare quello che sta facendo, cioè "strillare", alzare "polveroni", dire che é "perseguitato". Se le riforme passano, un passo dopo l'altro Forza Italia sarebbe spinta in un angolo. E addio pluralismo.

Poi c'è l'appello (alleanza) lanciato settimane fa da BOSSI che sta facendo sognare il Polo (sono stati già fatti i calcoli "prenderemo il 33% dei voti, e tutta l'Italia del Nord") Come risposta a tanto ottimismo Bossi aveva detto "Berlusconi prima mi sfasci la Bicamerale poi ne riparleremo". - Manterrà le promesse o é un altro 1994?

20 MAGGIO - SCUOLA PRIVATA. Aspra la polemica. La Chiesa all'attacco. - Il card. RUINI: " In Italia non esiste una scuola libera. Molte famiglie devono farsi carico degli oneri della scuola pubblica sebbene per loro scelta abbiano i propri figli nelle scuole non statali".
Ricompaiono i vecchi steccati dell'ideologia. La "parità scolastica" é sempre stata uno dei passaggi più insidiosi della politica italiana: per causa sua molti governi sono caduti dall'Unità d'Italia fino ad oggi.- Il finanziamento dello Stato alla scuola privata é già però inserito nella nuova riforma bicameralista, ma nessuno si é ancora accorto del "trucco". Infatti, nel nuovo articolo 55 della "nuova" Costituzione si legge (si faccia attenzione!): "La Repubblica Italiana é costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Regioni, dallo Stato". Quindi lo Stato é un ente come gli altri tre. E prima all'articolo 33 c'è la norma sul divieto: "I privati possono istituire scuole ma senza oneri per lo Stato". In pratica se i soldi provengono dalle Regioni e non dallo Stato il finanziamento pubblico diventa lecito. Tutti i polemisti o sono ipocriti oppure non hanno letto e visto le quattro virgole all'art. 55 e il precedente art. 33. Sarebbe interessante sapere chi ha redatto questo testo con il "trucco". Se Berlusconi affossa questa Bicamerale, sulla scuola fa un clamoroso autogol.

21 MAGGIO  - Infuocata la polemica sul "RICATTO" ALLA BICAMERALE fatto da BERLUSCONI per quanto riguarda la persecuzione della Giustizia nei suoi confronti e con l'accusa alla maggioranza di massacrarlo per motivi politici. Sul Corriere della Sera Enzo Biagi interviene con dei ricordi: "Quando decise di entrare in politica Berlusconi mi chiamò e mi disse "Entro in politica", gli risposi che stava commettendo un errore. E lui "caro Biagi, se non entro in politica, mi fanno fallire". Questa é la prova che non é vero che i giudici lo perseguitano perché é entrato in politica. Quando poi disse che lo faceva per il Paese non precisò se il paese era l'Italia o Arcore.

22 MAGGIO  - INFUOCATE CAMPAGNE ELETTORALI per le prossime amministrative di domenica 24 maggio, che coinvolgono circa dieci milioni d'italiani. Mai sono state prese in così alta considerazione anche se la frantumazione dei partiti é caotica e i candidati schierati in certi paesi dove si vota sono superiori agli stessi elettori. Una frammentazione in cui hanno difficoltà a districarsi anche gli addetti ai lavori e gli stessi reciproci avversari.  Molti osservatori sono convinti che questo sarà un motivo di defezione, e che molti non si recheranno neppure a votare. Grand'attesa nel Nord Est dove scende in campo il nuovo partito di Cacciari che intervistato sul disagio che causa all'Ulivo ha risposto "non me ne importa nulla". Altra grand'attesa in Sicilia dove si ripresenta il candidato di Forza Italia MUSOTTO, incriminato per essere colluso con la mafia ma alcuni giorni fa assolto.

23 MAGGIO  - POLEMICA ABORTO in piena campagna elettorale. Duro intervento di Wojtyla a 20 anni dall'approvazione della 194, la legge sull'aborto. Il Papa ha tuonato: "E' responsabile di tre milioni e mezzo di bambini. Un delitto trasformato in diritto". - Quest'attacco ad una legge dello Stato crea tensioni nella maggioranza, imbarazzo ai popolari. Mentre Il Polo si schiera a favore della revisione e ne fa subito una questione ideologica. - La FINOCCHIARO "Qualcuno vorrebbe riportarci indietro nel tempo. Le donne italiane non vanno ributtate a morire sul tavolo dell'aborto clandestino. Dicono gli antiabortisti che la vita del nascituro non appartiene alla madre. Ma vorrei chiedere loro di pensare a come il figlio crescerà, dopo essere nato se la madre non lo vuole. Noi chiediamo il diritto ad una vita dignitosa data con amore, in modo responsabile:" - Si sente anche qualche voce più cattiva "Se fossero nati i tre milioni e mezzo (a parte il fatto che si sarebbero aggiunti al 31% dei senza lavoro sotto i 25 anni) avremmo ora forse altrettanti felici ragazzi  cresciuti nell'amore obbligato da un decreto legge?"

Più cauto e saggio LIVI BACCI "Il Papa non fa altro che ribadire uno dei pilastri della dottrina cattolica. Esercita il suo magistero morale. Fa il suo mestiere. Ma anche dal punto di vista laico sarebbe desiderabile che l'aborto scomparisse del tutto dalla nostra società: perché é pur sempre un segno d'ignoranza, un fatto legato alla carenza o al fallimento della pianificazione familiare. Bisognerebbe invece assistere e facilitare la maternità in tutte le fasi cosa che nessun governo ha mai fatto".

24 MAGGIO  - ELEZIONI - BIPOLARISMO ALLA PROVA - Molti partiti ritengono che le amministrative siano un test importante. Maggioranza e opposizione puntano invece ad un pareggio che salvi le riforme. Ognuno in caso di vittoria potrebbe mettere sul piatto della bilancia politica le sue velleità. URSO (An): "Se vincono i centristi o la Lega addio alla nuova Costituzione, le riforme non si fanno più, Berlusconi proporrebbe alternative per eleggere un presidente che non sia una presa in giro per i cittadini, che non sia il solito "taglianastri"." - COSSIGA incita il leader di Fi: "Berlusconi dica no a questo pasticcio istituzionale e prenda in caso di vittoria le distanze da uno scenario che lo costringerà a subire altre mortificazioni".
Al "patto" di casa Letta la "crostata" non era per nulla buona, e già si sta preparando altra farina per farne un'altra meno pesante al Cavaliere. O No? LETTA ultimamente é sparito, dove é andato a finire? Lui così calmo, sereno, saggio, invisibile, alter ego camerlengo, che ha affrontato le bufere senza mai nemmeno spettinarsi, é forse offuscato dal nuovo "consigliere" di Berlusconi? Dal politologo prete GIANNI BAGET BOZZO dal temperamento impetuoso e panegirista, che sviolina frasi come queste, piuttosto azzardate che ci riportano al clima degli anni '40 oppure al clima del '48, che molti affermano essere fuori ormai dalla storia, e un distacco dagli italiani d'oggi: " Silvio Berlusconi ha avuto il coraggio e una chiarezza democratica che la politica politicante non ha mai avuto da De Gasperi in poi". Peccato che le stesse cose le diceva anche ai convegni di Craxi.
Molti con la frase ormai diventata famosa di Moretti mandano messaggi: "Letta dove sei? E se ci sei fatti sentire, dì qualcosa, qualsiasi cosa ma parla".

 25 MAGGIO  - RISULTATO ELEZIONI - Polo avanza, l'Ulivo in calo. Lega in affanno. Centrosinistra più forte al Nord, Polo meglio al sud. La Sicilia sceglie Berlusconi. Il centro ora pesa di più. A Palermo MUSOTTO (Fi) torna a guidare la Provincia.
Berlusconi non si fa attendere e si prepara ad una clamorosa mossa politica, "…sbarrare il passo a queste finte riforme"; "…ora niente compromessi. Il consenso elettorale ci rafforza nella convinzione di tenere duro. Solo se ci saranno le cinque condizioni da noi poste la riforma si farà. Altrimenti no! - LA LOGGIA; "Senza il nostro consenso, che é grande nel Paese, non si fa una riforma. O ci ascoltano o non si va da nessuna parte". - AN fa buon viso a cattivo gioco e c'è la consapevolezza che a Fi bisognerà dare molto retta. -
BOSSI invece é furibondo, cancella tutte le aperture delle settimane scorse a Forza Italia: "A destra la Lega non si sposterà", parole durissime su Berlusconi "Non andremo mai assieme al partito del mafioso. Berlusconi é il CAF, ha costruito le sue fortune con Craxi. Mai e poi mai con un mafioso come lui. Noi abbiamo chiuso nel 1994. Dal Polo noi siamo usciti per sempre. Laddove ci siamo, proseguiremo da soli. La borghesia ha votato Fi perché non ha ancora subito il contraccolpo dell'ingresso in Europa. Fra qualche mese proverà sulla propria pelle gli effetti della moneta unica. Capirà che Roma, i due volti di Roma, hanno svenduto l'Italia".

26 MAGGIO  - IL VOTO RILANCIA IL POLO - Ed é subito scontro sulle riforme. In Tv BERLUSCONI all'attacco dell'asse Fini-D'Alema. Su An affonda elegantemente il coltello: "E' Forza Italia (non dice il Polo) la vera alternativa alla sinistra. Ha vinto la linea contraria ai "mediocri compromessi" (di Fini? Ndr.) e molti cittadini lo hanno compreso.
An ha segnato il passo e FINI non ribatte a Berlusconi ma commenta in un altro modo: "E' il centrodestra la vera alternativa alla sinistra (non dice il Polo). - Tra Ccd (CASINI) e gli ex Ccd (MASTELLA) ognuno manda messaggi a suo modo trionfalistici. Il primo: "Un successo! Così il Cdr é servito! Il bipolarismo c'è, e il Polo non é morto! Gli sciacalli sono stati smentiti!". - Mastella: "Meglio non poteva andare. E' andato alla grande! Quanti voti gli abbiamo fregato! Il bipolarismo é uscito sconfitto!".

27 MAGGIO  - VOTO - A RISCHIO BICAMERALE - Berlusconi alza il prezzo. "Presidenzialismo da cambiare". Il cavaliere boccia il compromesso sui poteri del presidente e annuncia il voto contrario: "Vogliamo un vero cambiamento, non ritocchi. Abbiamo così deciso di bloccare la deriva verso sabbie mobili di un disegno di riforma di basso livello, di una Costituzione improvvisata di norme, di arrestare questo degrado che é funzionale a chi vuole passare la fase costituzionale per gestire il potere che ha occupato". - E' insomma l'epitaffio sul semipresidenzialismo all'italiana, che considera "senza senso" e "pericoloso". Le riforme sono sospese, la crisi (o la fine) della Bicamerale é solo rimandata di qualche giorno, fino a martedì. Pause e riflessioni dopo il terremoto. E che non ci sia più nessun dialogo e nessun'altra "crostata", lo dimostra il fatto che Berlusconi il week-end lo va a fare a casa.

28 MAGGIO  - DURISSIME POLEMICHE - Esplode come una bomba il "giudizio" (poi si é corretto con "previsioni") del Presidente della camera VIOLANTE rispondendo a una domanda sulla crisi della Bicamerale che vede D'Alema e Berlusconi uno contro l'altro, ha risposto: "Se si rompe sulle riforme credo che si vada a votare, poi gli italiani vedranno". E' subito bufera, é ricordato che il potere di sciogliere le Camere e proclamare elezioni anticipate spetta solo al Capo dello Stato; ma altri parlano di gaffe, di "minacce", di "avvertimenti", di "ricatto" dei comunisti all'opposizione, anche se D'Alema stesso non sembra entusiasta di quello che é accaduto. Una presa di distanza viene dall'altro ramo del Parlamento, dove il Presidente del Senato MANCINO risponde con ironia alla stessa domanda fatta a Violante; "Non é questo il Palazzo andate nell'altro. Quando le riforme verranno al Senato noi le affronteremo con intenti costruttivi". - Elegantemente fa eco alle parole di COSSUTTA: "Il compito di Violante é di presiedere l'assemblea non scioglierla". Segue il commento di BUTTIGLIONE: "Sono parole che certo non aiutano le riforme". E prosegue MASTELLA: "Chi presiede la Camera, difende i suoi deputati, non dice loro di andare a casa. Così torna a essere uomo di partito e non un super partes".

29 MAGGIO  - SFIDA IN PARLAMENTO - Dopo la bufera D'ALEMA: " Ora contiamoci in aula. Finché c'è una maggioranza e io sarò il relatore, si va a avanti con le riforme. Il testo é nato con un voto e può essere battuto con un voto". - Si cerca insomma di costringere il Polo a scoprirsi, e forse FINI a decidere di staccarsi da Berlusconi per votare le riforme anche senza Forza Italia.

Intanto BERLUSCONI scatenato cerca alleanze con MARINI che resiste però alla tentazione, e alla fine propone un'intesa con i Comunisti con la C maiuscola, a Rifondazione, dove trova un COSSUTTA non solo pronto ad allearsi con il leader di Forza Italia, ma gli offre anche dei consigli: "Proponga in aula il cancellierato e parli del PPE". Del resto era stato lui a dire che si sarebbe alleato anche con il diavolo pur di non far passare il presidenzialismo, pur di affossare la Bicamerale. - Ma i comunisti non erano l'inferno? Quelli del "libro nero"? Questo é vero, ma la settimana scorsa!

30 MAGGIO  - STRANE VOTAZIONI IN PARLAMENTO - Colpo di scena a una mozione di sfiducia la Governo. Erano state chieste le dimissioni del ministro degli Interni NAPOLITANO e del ministro della Giustizia FLICK. Sono respinte con 310 no e 46 sì. Con il Polo che a sorpresa abbandona l'aula e l'asse Cdu, Cdr e Lega va in frantumi. Amaro commento del Presidente della Camera: " Se non votano i 63 deputati che hanno presentato la mozione di sfiducia, bisogna vedere come regolarsi dopo. Questa é la prima volta che accade in Parlamento!".

 31 MAGGIO  - FINE DI AN? - Il Grande Centro si muove. Ora anche con la "benedizione" di ANDREOTTI. (nel 2000 ci sarà ancora lui!). Si moltiplicano le iniziative per promuovere nuove alleanze. D'ANTONI (Cisl) potrebbe aggregare parte del mondo liberal-democratico di area cattolica (non é un mistero che presto entrerà in politica anche lui). Poi c'è il secondo fattore, l'ingresso di FI nel PPE, che se riesce - ed é ormai certo - é destinato a mutare il quadro politico.  MARCELLO PERA afferma. "L'ingresso di Fi nel PPE e con la rottura sulle riforme, io non do per nulla per scontato la rottura con AN, ma é logico che molto é cambiato. D'altra parte, sapevamo già da tempo che dovevamo allargarci il più possibile al centro, oggi ci sono dei fatti nuovi: io lo spazio per un bipolarismo Centro contro Sinistra lo vedo".
CASINI: "Adesso l'asse FINI-D'ALEMA sulle riforme é stato definitivamente spazzato via. BERLUSCONI deve riaffermare la sua leadership nel Polo, e Fini, visto come si sono messe le cose, non potrà far altro che seguirlo. Fini non ha scelta, il timone ora ce l'ha il Cavaliere, non Fini".

ULTIME BATTUTE DEL MESE: - BERLUSCONI: "Basta con i dibattiti. La partita é chiusa, é l'ora della Costituente!"- Lo appoggia nuovamente a sorpresa, COSSIGA: "Berlusconi fa bene. D'Alema é pericoloso, é una di quelle persone formatesi nella Prima Repubblica con una cultura che viene da molto lontano che usano linguaggi altezzosi e prepotenti. Sembrano bizze infantili di ragazzini viziati a cui sta per essere tolto di mano il giocattolo".
Risponde D'ALEMA ironizzando: "Berlusconi pensa di essere lui il ricostruttore di una nuova e assai peggiore DC, ma s'illude perché in questo genere di lavoro ci sono professionisti ben più bravi. Lui é uno strumento di un offensiva neoconfessionale che sta ricostruendo il Grande Centro, poi lo scaricheranno, lui sarà la vittima di un'operazione neocentrista".

GIUGNO  - BICAMERALE - FALLIMENTO? - Domani decisione alla Camera. Appello di PRODI. - FINI pessimista, non vede via d'uscita se non nelle elezioni. - MARINI "Torniamo in Bicamerale, é l'unica via d'uscita, vedrete che BERLUSCONI tratterà". - Segue la processione di tanti ex CD in casa del Cavaliere, e commenta trionfante BAGET BOZZO il "Mazarino" del Cavaliere: "Non è Berlusconi ad aver scoperto gli ex DC. Sono loro, gli ex DC e il mondo ecclesiastico che passato l'innamoramento per l'Ulivo, si stanno muovendo verso Forza Italia preoccupati di combattere il dilagare dei DS". -
BOSSI sull'annunciato e ormai certo fallimento se la ride soddisfatto: "E' stata la Lega a sabotare la Commissione. Ora voglio due Parlamenti e apro alla Costituente".

2 GIUGNO  - FALLIMENTO BICAMERALE - CACCIARI commenta " Il fallimento non si lega a chissà quali sgambetti. Le ragioni sono tutte palesi, tutte dichiarate, tutte esplicite. Fallimento per interessi personali. Interessi riguardanti la giustizia e l'azienda. Il fallimento delle riforme è disastroso. Addirittura finiamo con il non avere più nemmeno una Costituzione. Quella di prima é superata, delegittimata e non c'é la nuova. Non puoi fare una Costituzione e crostate, porco demonio!"

3 GIUGNO  - RIFORME - CALA IL SIPARIO - Confermata la "morte" della commissione. Due fallimenti alle spalle, il terzo già annunciato. Pronti i funerali ufficiali. Contemporaneamente a Milano, scure dei giudici su BERLUSCONI, il Pool ha chiesto cinque anni di carcere per l'imprenditore per fatti che risalgono a quattro anni fa quando non era ancora un soggetto politico. - Insorge il popolo di Forza Italia. - Berlusconi: "E' un chiaro utilizzo della giustizia a fini di lotta politica, mi si getta fango addosso per distruggermi. Il Pool é eversivo". D'ALEMA parla da Ragusa   "Berlusconi é un arrogante  estremista . Che Paese è quello nel quale un uomo potente può dire "Ho alle mie spalle un partito, ho avuto milioni di voti, quindi non posso essere processato. Berlusconi deve solo cercarsi dei buoni avvocati invece di attaccare i magistrati con le sue "farneticazioni". E' un uomo turbato che sbaglia a rovesciare i suoi turbamenti nella vita del Paese" - la risposta di BERLUSCONI non si fa attendere "Ha ragione che dovrei cercarmi degli avvocati. Il problema é che lui non ne ha bisogno perché ha i giudici dalla sua parte".

3 GIUGNO - IL DOPO FALLIMENTO - D'ALEMA "Io esco sconfitto ma non vedo vincitori in giro. Per il Polo il bilancio è disastroso". - BERTINOTTI "Ora le riforme le facciamo da soli. C'é il sentiero più faticoso, ma percorribile: l'articolo 138 della Costituzione.- DI PIETRO "basta con le perdite di tempo, la soluzione é il referendum". Intanto il Polo si divide sulla Costituente. Ed é gelo e qualche tensione dentro AN sulla questione giustizia. Affossata la Bicamerale, la strategia di Berlusconi é ora abbattere il governo Prodi il prima possibile e con ogni mezzo.   Il tentativo fallito di ottenere da D'Alema una nuova giustizia a lui favorevole non può che comportare il tentativo di tentare di sfasciare il governo, andare a nuove elezioni, vincere (e può vincere) e ritornare al governo lui. Si è già candidato. A questo punto il programma sulla giustizia è già scritto: abolizione del delitto di finanziamento illecito dei partiti; eliminazione di falso in bilancio. Poi con l'art. 2 del codice penale ("nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato") basta e avanza per cancellare ogni condanna di processi già fatti o da fare.

Non ne ha fatto mistero di voler subordinare tutta la sua attività politica alle sue esigenze di plurimputato, a quella che chiama "congiura di magistrati contro una opposizione politica democratica". Scrive su l'Espresso Claudio Rinaldi "Incidentalmente questo signore ha un patrimonio di 12 mila miliardi, il che gli consente di comprarsi l'amicizia o la neutralità di chiunque. Sta di fatto che Berlusconi ha trasformato la sua rete politico imprenditoriale nel più  grande collegio difensivo che la storia ricordi. Il suo partito personale obbedisce ai suoi ordini con un servilismo imbarazzante. I suoi alleati nei momenti caldi si inginocchiano. I suoi giornali e telegiornali diventano la voce del padrone  tout court. Ogni sua prevedibile disavventura è presentata come la fine del mondo.  Orribile a vedersi,  ha e avrà effetti  disastrosi: è la diseducazione del paese. Si tende a generare due convinzioni aberranti: che la corruzione é un peccato veniale, o un non peccato; e che un leader politico non deve essere processato in nessun caso, qualsiasi cosa abbia fatto. Questo é l'odioso, medioevale messaggio lanciato alla nazione".
Le riforme costituzionali per la nazione possono aspettare. I patti sociali pure. L'importante é l'immunità. Altro che patto della crostata.
Con una delegittimazione  e con una tale diseducazione, si cammina su una brutta strada, si va verso il caos e l'anarchia. Chi   rispetterà  dopo i tribunali e le leggi se autorevolissimi personaggi, rivestiti di ruoli istituzionali, affermano che non sono legittimi i primi e personalizzabili le seconde. Ognuno di noi avrà il diritto di dire che, se non sono validi i magistrati di Milano, non sono validi nemmeno quelli delle città che a ognuno fa comodo. Quale magistrato oserà ancora pronunciare la frase "In nome del popolo Italiano" condannando qualcuno? Già vediamo ora (e Berlusconi sbaglia affermando che siamo in un Regime)  nelle sue televisioni (non una ma 3 - altro che "regime" e "tribunali speciali") servili personaggi esagitati prendere puntualmente le sue difese  mezz'ora tutti i giorni (unici a poterlo fare) figuriamoci dopo, se ridiventa capo dell'esecutivo, a che tipo di oscurantismo e arroganza   l'Italia si dovrà preparare.

Il rovescio della medaglia di questa eventualità, è che ognuno invocherà la sua giustizia e delegittimerà quella ufficiale. Si va verso l'anarchia, la dissoluzione dello Stato, verso la rivolta e forse alla guerra civile. Altro che attentato a Togliatti 1948! Se un domani (a vittoria ottenuta del Polo)   processassero (anche con validissimi motivi) un comunista, la scintilla, cadendo in mezzo alle file di cittadini che hanno sempre rispettato le leggi senza diventare ricchi, farebbe saltare la polveriera sociale. E a loro si affrancherebbero gli emarginati, gli immigrati, la criminalità di ogni risma.  Compresa quella politica;  infatti chi processerebbe eventuali estremisti fuori della legalità col "nuovo diritto"? Le BR  non ebbero successo e furono combattute e sconfitte proprio perché dichiarate "fuori dello stato di diritto". Chi metterebbe fuori legge neo-brigatisti "auto-legittimati" se non rischiando la rivoluzione, la guerra civile e di finire appeso a Piazzale Loreto?

I primi segnali da qualche gruppo estremistico già ci sono. E nel dopo '68 c'erano le stesse condizioni: immobilismo e latitanza delle forze politiche, tutte impegnate nei Palazzi a spartirsi il Paese in feudi e a costruirsi le personali immunità.  Sottovalutarono, poi accadde quello che sappiamo. Ma allora c'era - in quella realtà - nonostante tutto, una crescita di benessere, l'individualismo economico che pagava, c'era l'uscita dai ghetti delle fabbriche e la disaffezione alle stesse; c'era la forte domanda che alimentava il sommerso, c'erano milioni di ventenni e trentenni che consumavano (oggi stanno diventando la metà) che facevano dimenticare ai politici l'emergenza sull'ordine politico-sociale.   Erano quei giovani quelli che in un famoso articolo A.C. JEMOLO (Torino, La Stampa, 3 maggio 1970) chiamava "non impegnati" per l'abbondanza di lavoro offerto, per distinguerli da quelli che invece sei mesi prima (30 ottobre, 69)  il suo collega C. CASALEGNO (e la pagò cara - fu poi ucciso) aveva chiamato teppisti.
E infine c'erano politicanti che anche se predicavano austerità e sacrifici alle masse   non si poteva certo dire ipocriti, non sguazzavano nell'oro. Sembravano dei poveracci. Vestiti sgualciti,  facce tristi, serie. Peggio di coloro che andavano ascoltarli a Piazza san Giovanni a Roma o a Piazza Castello a Torino.
Chi è stato a Torino in questi giorni, e ha vissuto nello stesso tempo i giorni accennati sopra, si sarà reso conto che la situazione oggi è molto più esplosiva. La città è in coma, irriconoscibile. Nel '68 c'era la vita, una esplosione di gioventù, ora si aggirano dei fantasmi, degli emarginati   e tanti arrabbiati. In incubazione c'è un grave malessere con  pericoli molto maggiori degli anni '70. Delegittimiamo la giustizia e si salvi chi può. Grandi responsabilità gravano su chi sta decidendo  le riforme. Rischiamo  di vivere nel 2000  non l'anno santo, ma di dare l'olio santo all'Italia.

4 GIUGNO - AI FERRI CORTI BERLUSCONI e FINI, con COSSIGA che a tempi alterni ora con uno ora con l'altro  "piccona" la loro "alleanza" ("nel Polo é tramontata quella organica e strategica") e rilancia il "Grande Centro". Anche se sull'affondamento della Bicamerale ha così commentato "Silvio si é mosso da leader, discorso coraggioso".  Ma il 16 aprile si era divertito a sentire il Mazarino di Berlusconi (Baget Bozzo) a incensarlo e a paragonarlo a De Gasperi. "Se lui é De Gasperi allora io sono Carlo Magno".
GASPARRI di AN corre a dichiarare "Nessun timore, Forza Italia non può scaricarci per il Centro".

5 GIUGNO  - POPOLARI E VESCOVI - MARINI  attacca  i Vescovi e Forza Italia. Risponde all'offensiva ecclesiastica sulle ingerenze politiche. "Non attacco la Chiesa, perché la Chiesa é un'altra cosa, ma attacco quegli organismi che lavorano attorno alla Chiesa. Chiediamo chiarezza. Comprensione e sollecitazioni al dibattito comune. Non giudizi immotivati. Avvenire sembra il giornale di Forza Italia".
Poi dicono che il mondo non è cambiato. Una volta si scagliavano contro le ingerenze del Vaticano i comunisti e i socialisti, oggi lo fanno gli ex DC. Attenzione Marini, sta per scendere in campo D'ANTONI. E' potenzialmente capace di trascinarsi dietro cinque milioni di voti di democristiani "cattolici" doc.

6 GIUGNO  - MARINI E VESCOVI - Al segretario critico e irruente dei Popolari risponde l'episcopato CEI   "Vi siete allontanati dai valori comuni. Noi difendiamo la difesa della famiglia fondata sul matrimonio e l'identità dell'individuo, mentre voi vorreste legittimare le coppie non sposate". - Ad appoggiare la CEI e i valori della famiglia fondata sul matrimonio Avvenire pubblica una bella lettera di Berlusconi. "Il nostro programma é interamente orientato a questi valori: la famiglia".-

Gli avversari non perdono un minuto "Ma dov'è la coerenza, visto che ha divorziato, vissuto per anni in convivenza, fatto vari figli more uxorio e infine si é sposato civilmente, con testimone l'ateo e mangiapreti Craxi, di che valori parla? Che fa ora, tiene lezioni di morale cattolica?".
Taradash più intellettuale "Con quella lettera Berlusconi ha messo fine all'esperienza del partito liberale di massa, facendo sua le posizioni più integraliste del mondo cattolico". - Siamo ritornati al 1974! E qualcosa del genere  lo fece nel '29 anche Mussolini. Per avere consensi firmò i Patti Lateranensi e tutta la Chiesa dopo poche settimane, al plebiscito votò in massa per lui. (per poi pentirsi dopo pochi mesi).

7 GIUGNO  - MARINI - VATICANO - Questa volta a rispondere e passare al contrattacco é L'Osservatore Romano "Non saranno schiamazzi di vario tipo a intimorirci o a dissuaderci. Sono polemiche lanciate con assenza di stile".
Nel clima infuocato il Papa anche lui all'attacco in una udienza all'Ass. Genitori cattolici. Insiste sulla sacralità dell'unione matrimoniale, sulla parità per la scuola cattolica, attacca gli anticoncezionali, critica il modello consumistico che rende le persone aride. E infine parla della grave sofferenza causata  dagli accresciuti indici di divorzio, la denatalità, e l'orrore degli aborti. Tre milioni e mezzo di esseri concepiti e poi per egoismo privati del soffio divino: della vita. Il bene supremo di ogni cattolico ma anche di ogni uomo civile.

8 GIUGNO - ITALIA AL VOTO - Ai ballottaggi delle elezioni amministrative della scorsa settimana in alcune città il Polo sorpassa l'Ulivo. - Forza Italia esulta. LA LOGGIA  "Uniti vinciamo". CASINI "Vittoria incredibile. Funziona l'intesa con l'UDR". Dopo tanto strepitare per il transfugo Mastella è abbastanza singolare.
Il PDS ridimensiona il significato politico. Ma nell'Ulivo c'è allarme. "Il governo deve rilanciare la sua azione". I Verdi commentano "E' finita la sbronza". - BERTINOTTI "Dobbiamo ammettere la sconfitta. Bisogna darsi da fare".
Dopo le euforie per l'entrata nell'Euro, che nell'immediato é solo un fatto di prestigio più che di sostanza, l'Ulivo ha campato su quel successo, su tutto il resto non si è visto ancora nulla di concreto. E gli italiani non perdonano, sono finiti i tempi dove ci volevano decine di anni per modificare qualche punto in meno o in più. Da una elezione all'altra le sorprese non mancano. Con i sondaggi che fanno cilecca.

9 GIUGNO - UDR UN PARTITO - Cossiga torna a indossare le vesti di leader politico. ("e mi diverto anche, il segretario di un partito poi non l'avevo mai fatto"). Oggi annuncia la trasformazione dell'UDR da gruppo parlamentare in un vero e proprio partito, strutturato sul territorio. BUTTIGLIONE e SCOGNAMIGLIO co-presidenti. MASTELLA segretario (gliel'ha fatta!), nuova entrata dentro la compagine cossighiana  TIZIANA PARENTI uscita da Forza Italia. - COSSIGA accetta per se solo una presidenza onoraria "sto sopra le parti, ma pronto ad intervenire" . Poi aggiunge "La demolizione é appena iniziata. Quella della Bicamerale é fatta. Adesso tocca al governo. Ma non subito, non é ancora il momento. Stavolta forse aiuteremo Prodi per il voto alla Nato, ma alla prossima presentiamo il conto al governo: un bel rimpasto":

10 GIUGNO  - VOTO NATO - Il voto a PRODI sulla nato come al tavolo del poker. C'è chi mette il suo chip, chi chiede carte, chi bluffa, chi rilancia, chi ostenta sicurezza con un servito. Prodi é uno di questi. Sfida BERLUSCONI. "Non credo che il Cavaliere arriverà fino a questo punto di votare contro, se lo fa dovrà spiegarlo agli Italiani che gli hanno dato il voto. Il problema quindi è più suo che mio".
COSSIGA (uomo NATO per eccellenza da cinquant'anni) non può rimanere indifferente. Voterà sì, andando così in soccorso di Prodi, e non farà di sicuro un favore  a Berlusconi che subito lo ha definito "ingenuo". (Cossiga ingenuo poi, significa non conoscere la storia d'Italia degli ultimi quarant'anni!).

11 GIUGNO  - EUROSCONTRO - Non basta quella che c'è in Italia, un'altra grossa partita la si gioca in Europa. Imbarazzo per l'ingresso ufficiale di Forza Italia nel PPE.  Dunque PRODI e BERLUSCONI dovranno sedere allo stesso tavolo a Strasburgo e nella lista dello stesso partito alle elezioni europee. Avversari in Italia, uniti in Europa sotto la stessa bandiera. PRODI non ci sta a questo golpe del Ppe e taglia i ponti:  "O io o Berlusconi".
BERLUSCONI di rimando: " E' Prodi che deve sentirsi a disagio. In Europa lui é un re nudo. A lui e al PPI  chiederanno conto del fatto che rende possibile il dominio della sinistra in Italia. Con Forza Italia, entrando a far parte del PPE, abbiamo messo a nudo le contraddizioni del presidente del Consiglio e del PPI alleati con i comunisti".

 

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