AVIAZIONE


LEONE CONCATO

Uno dei più grandi uomini della storia dell’elicottero
e dell’aeronautica italiana, finito nel dimenticatoio.
Le oscure vicende politiche di fine anni 70' lo hanno (misteriosamente) sepolto.

Lo ricordiamo qui con un libro, scritto da lui nel 1935,
ristampato oggi, grazie all'editore Iuculano di Pavia.

Chi era Leone Concato ?
E' stato un Principe dell’aeronautica italiana, famoso aviatore reporter, inviato speciale di Mussolini, nato a Sossano (Vi) nel 1912.
Laureato in Giurisprudenza diventa prestissimo una nota firma delle più importanti testate italiane, La Stampa e il Corriere della Sera, ed a soli 28 anni è il più giovane giornalista italiano ad aver vinto l’ambito Premio Mastai.

Figura di spicco nel mondo aeronautico al quale si deve l’introduzione e lo sviluppo dell’elicottero in Italia. Nel 1950 importa dagli stati uniti, con la compagnia da lui fondata, l’AERSILTA, le licenze di costruzione degli elicotteri Bell. Nel 1952 concede le sub-licenze alla socità Costruzioni Aeronautiche G. AGUSTA spa (MV Agusta – motociclette) della quale sarà il vero stratega nonché il Vice Presidente.
Al fianco del Cav. Domenico Agusta, CONCATO governerà l’azienda, sino ad espanderla e condurla ai vertici internazionali, quello che oggi, grazie a lui, alla sua grande lungimiranza ed alle sue raffinate doti intellettive, è il più grande gruppo aeronautico italiano.

Durante questi 25 anni fonderà e condurrà, quale Direttore Editoriale, l’unica rivista italiana di elicotteri mai esistita in Italia, L’ALA ROTANTE. Uomo chiave della Mc DONNEL DOUGLAS americana, per l’acquisizione degli aerei DC9 da parte dell’ALITALIA, e per la cessione delle licenze di costruzione del primo Commuter italiano alla PIAGGIO, il bimotore PD 808.
Promuoverà e condurrà, con la BOEING Vertol, l’acquisizione da parte delle Forze Armate Italiane, dei grandi elicotteri d’assalto bi-rotore Chinook CH47, e con la SIKORSCKY degli elicotteri Antisommergibile AS 61D e Soccorso Aereo HH3F. Gli verrà conferito, dagli Stati Uniti, il riconoscimento di Cittadino Onorario del TEXAS per i grandi meriti nel campo aeronautico.

Leone Concato verrà barbaramente ucciso a seguito di sequestro di persona, ed uscirà “misteriosamente” di scena, nel 1977 proprio negli anni della statalizzazione delle aziende private, un sistema al quale, lui, si opponeva con fermezza.
Due mesi dopo la sua uccisione l’Agusta spa venne assorbita dall’EFIM (ente statale) per il 98% delle quote e, su Leone Concato, “non si capisce bene perché”, venne steso un velo di omertà, passando così, direttamente, dall’essere stato uno dei più grandi uomini della storia dell’elicottero e dell’aeronautica italiana, al dimenticatoio.

Il suo nome era presente in tutti quotidiani nazionali e telegiornali. All’epoca del sequestro l’importanza strategica di quest’uomo fece si che, in via assolutamente straordinaria, venissero contemporaneamente mobilitati l’Esercito, i Carabinieri e la Polizia, con spese ingentissime per l’effettuazione di battute a tappeto, in Sardegna, con un dispiego di forze e di mezzi mai viste prima di quell’evento. Eppure c’erano già stati sequestri importanti quali quelli di Olivetti (macchine da scrivere) e Peruzzi (cementi) ma, per loro, quell’imponente impegno delle Forze Armate non s’era visto, e neppure per i sequestri successivi.
Chi sa per quale logica quel trattamento speciale fu riservato ad uomo, un uomo solo in Italia, Leone Concato, un uomo del quale oggi nessuno osa nominare più il nome, sebbene di occasioni, per una figura di quella levatura, ve ne sono a bizzeffe.

Lo ricordiamo qui perchè in questi ultimi mesi è stato ristampato dall'editore Iuculano, "Il Battaglione Vicentino", scritto da Leone Concato nel 1935, un libro storico di valore che racchiude un pezzo della storia e della vita del Legionario nella Guerra D'Africa.

Una testimonianza straordinaria, un dipinto “d’autore” che merita una lettura attenta e profonda, un fendente, una saetta, e giù nel cuore, ci troviamo negli angoli più nascosti degli stati d’animo del Legionario Italiano.

Più volte, a distanza di molti anni, rileggendo il Battaglione Vicentino, mi sono sorpreso a ridere sonoramente, con il cuore fuori dal petto, o a deglutire la fredda punta di una lancia che scende nel profondo dell’anima. Con straordinario “sens of humor”, ed una logica di un attento osservatore delle più intime vicende umane, Leone Concato, giovanissimo, ma già nota firma delle più importanti testate italiane, La Stampa e il Corriere della Sera, imprime anche nei dettagli più minuti, con fertile vitalità e ricchezza di colori, una testimonianza storica, che nell’attuale immaginifico apparirebbe altrimenti in toni sbiaditi di bianco e nero.

Un battaglione di Legionari fuoriuscito da una grande penna del passato, un pezzo della nostra storia recente, un dipinto d’italiano ed una collezione fotografica di elevato valore storico, due potenti generatori d’emozioni rapiscono e trasportano il lettore in un mondo reale d’altri tempi, un mondo fatto di uomini semplici, i più dei quali comunicavano ancora con il solo dialetto della propria terra nativa, ma uomini capaci di affrontare “volontariamente” la durezza di una guerra, non dissimile da quella che la natura gl’imponeva per nascita, la vita nella società rurale.

Uomini ligi al senso del dovere, fedeli alla patria nel bene e nel male, come ad una grande madre comune alla quale silenziosamente, e con orgoglio, rimettevano i loro sacrifici e spesso la loro esistenza. Un valore supremo ancora ai vertici delle priorità etiche, che per altri paesi europei quali la Francia e l’Inghilterra non ha mai cessato d’essere e, tutt’ora, è vivo e gagliardo tanto quanto in Italia, dal dopoguerra ad oggi, è stato spodestato dal senso civico dell’individuo, un valore condannato e sepolto della cui assenza ora, forse, iniziamo a sentirne gli effetti devastanti.

Il Battaglione Vicentino un libro storico di valore nel quale l’occhio e l’anima scorrono veloci tra le righe, come un fiume negli argini. Con grande cultura e sensibilità, ed una vita condotta ai vertici dei valori umani, Leone Concato, lo abbiamo detto all'inizio, ci lascia una testimonianza straordinaria sulla Guerra D’Africa, un dipinto “d’autore” che merita una lettura attenta e profonda, un fendente, una saetta, e giù nel cuore, ci troviamo negli angoli più nascosti degli stati d’animo del Legionario Italiano.

(il libro inoltre contiene alcune centinaia di immagini inedite
e tutti i nomi e cognomi dei legionari vicentini
che parteciparono alla Guerra d'Africa )

 

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