AVIAZIONE


UN ASSO DELL’ USAF
NEI CIELI DEL VIETNAM

di Alessandro Rao


Charles Barbin "Chuck" DeBellevue


Nelle nostre pagine dedicate all’Aviazione mondiale, non potevamo trascurare i piloti statunitensi che hanno partecipato con grande coraggio e dedizione al conflitto vietnamita. In realtà, come vedremo, non si possono assolutamente fare confronti con quelli della Seconda Guerra Mondiale, soprattutto, per il numero esiguo delle vittorie conseguite, dipeso dal diverso tipo di combattimenti, nonché dall’impiego dei caccia sovietici tecnologicamente evoluti.
Di conseguenza, l’asso dell’USAF riconosciuto con i suoi, appena, 6 abbattimenti è Charles Barbin DeBellevue, che in realtà, volando su un caccia biposto Mc Donnell Douglas F-4 “Phantom II”, non era solo, ma assieme al pilota effettivo, mentre egli era preposto all’individuazione del nemico con il sistema di mira WSO (Weapon System Operator), per cui, per le sue 6 vittorie, sono da includere anche l’abilità dei due piloti di turno che lo hanno accompagnato: il Cap. Richard S. Ritchie e il Cap. John A. Madden.

Innanzi tutto, necessita evidenziare alcune considerazioni generali di questo tragico conflitto. La guerra del Vietnam, per noi europei, a suo tempo, è trascorsa in un certo sfondo per cui non siamo stati in grado valutarne la drammaticità. Abbiamo avuto notizie attraverso la stampa e spesse volte attraverso la descrizione hollywoodiana di questo catastrofe incalcolabile.
La realtà e le vere motivazioni di questa guerra iniziata nel 1960 con la crescente partecipazione statunitense fin dal 1962, sotto la presidenza di John F. Kennedy e successivamente, dal 1968, con quella di Lyndon B. Johnson, sono ancora labili.

L’amara conclusione del conflitto si raggiunse il 30 Aprile del 1975, con la caduta e l’occupazione da parte dell’esercito di Ho Chi Minh, di Saigon, capitale del Vietnam del Sud, denominata poi “Ho Chi Minh City”. Un amaro ritorno in Patria degli statunitensi, con circa 60.000 morti lasciati nel suolo vietnamita.
Innegabilmente, i sovietici contribuirono alla difesa del Vietnam del Nord con l’invio di sistemi tecnologici avanzati, come i moderni sistemi radar, e più di ogni altra cosa, i missili SAM (superficie-aria) una seria complicazione per i caccia dell’USAF e dell’ US Navy.

Un pessimo avvertimento per gli statunitensi, risale al mese di Agosto del 1965, quando ebbe luogo il primo lancio di detti missili verso quattro caccia F-4 “Phantom” abbattendone con una certa facilità, addirittura tre. Inoltre, furono successivamente attaccati anche i potenti bombardieri Boeing B-52D “Stratofortress”. Ciò nonostante, con la denominazione “Linebacker” si concretizzarono due operazioni da parte dell’US Navy per l’individuazione e il bombardamento di obiettivi strategici nel Vietnam del Nord, sia nel primo, che nell’ultimo periodo del conflitto con i suoi caccia Chance-Vought F-8 “Crusader”.
Inoltre, occorre ricordare, che inizialmente, i piloti americani si trovarono nelle peggiori condizioni contro le forze vietnamite in quanto, quest’ultime, erano state addestrate accuratamente dai sovietici con la consegna dei caccia MiG-17 e MiG-19, guidati dai loro radar. Difatti, anche i primi bombardieri B-52 operativi su Hanoi, furono inesorabilmente abbattuti. I piloti dei MiG-17, MiG-19 e i più agguerriti MiG-21, nei duelli aerei, inizialmente, con la loro velocità e i cannoni ottennero moltissimi successi, tanto da far preoccupare i capi dell’USAF, nonostante l’entrata degli F-4 “Phantom II”.

 

Charles Barbin "Chuck" DeBellevue

DeBellevue, nasce il 15 Agosto 1945 a New Orleans (Louisiana). Gioventù dedicata allo studio, ma inesorabilmente indirizzato alla passione del volo e della vita militare. Frequenta con successo l’Università della “Southwestern Louisiana”. Successivamente, prende parte ai corsi presso l’ Air Force ROTC “Reserve Officers Training Corps” (Corpo di addestramento per gli ufficiali della riserva), senza alcun dubbio, la scuola più efficace alla formazione di elementi altamente preparati da destinare alle forze aeree dell’USAF, ancora operativa e, successivamente, nel Luglio del 1969, presso la Mather Air Force Base vicina a Sacramento (California) per i corsi di specializzazione al volo UNT (Undergraduate Navigator Training). Inoltre, dopo aver preso parte ai corsi di pilotaggio con i velivoli F-4 presso una base dell’Arizona, passò all’ Air Force Base 335th Squadron Tactical Fighter (Carolina del Nord) come Ufficiale al Sistema di combattimento (WSO) e, finalmente, trasferito al glorioso 555th Squadron Tactical Fighter in Thailandia.

DeBellevue, è considerato il primo ufficiale dell’USAF a divenire “asso” e segnalato allora, come "MiG Killer" quando in occasione della missione del 29 Settembre 1972, assieme al suo pilota, il Cap. John A. Madden, distrusse il secondo MiG-19, che si aggiunsero ai precedenti quattro MiG-21 abbattuti a Maggio, Luglio e Agosto dello stesso anno, ma questa volta, assieme al Cap. Richard S. Ritchie.
Successivamente alle sue vittorie confermate e con tutto il periodo di servizio di circa 220 missioni, delle quali una novantina nel Vietnam del Nord, totalizzando oltre 500 ore di combattimenti, il Comando, decide di rimuoverlo dallo scontro diretto per impiegarlo all’addestramento. Difatti, viene trasferito prima presso all’Air Force Base “Williams” in Arizona e poi alla 49th “Holloman” in New Mexico.
Nel 1975 viene trasferito alla Air Force Base “Elmendorf” in Alaska, con mansioni di coadiutore operativo al 43rd Tactical Fighter Squadron. Di seguito, destinato alla 5rd Air Force Base di Yokota in Giappone, come vice capo del personale e poi, fino al 1995, Comandante della 95th Air Base Wing a Edwards in California. Ciò nondimeno, dopo altri incarichi di rilievo, conclude nel 1998, dopo 30 anni di servizio, con il grado di Colonnello Comandante all’ Air Force ROTC “Detachment 440” presso l’Università del Missouri.

Da sottolineare, l’importanza di questa scuola militare dove ancora oggi si preparano i futuri comandanti dell’USAF, uomini e donne. Lascia il servizio con il grado di Colonnello, ma con 19 decorazioni, e ciò nondimeno, l’ultimo riconoscimento di elevato valore, gli viene consegnato il 20 maggio 2015 a Washington DC ed è “La Medaglia d’oro del Congresso”.
Tuttavia, Charles Barbin DeBellevue, vive costantemente nel mondo aeronautico ed è sempre presente ad ogni meeting dei veterani piloti dell’USAF, in particolar modo, quelli dei cieli del Vietnam.


*** Ricordiamo anche il pilota che lo condusse in quattro abbattimenti: Richard Stephen "Steve" Ritchie, nato il 25/06/1942 a Reidsville-Carolina del Nord, oggi Generale di Brigata in congedo, è da considerarsi senza dubbio un altro fuoriclasse secondo asso nei cieli vietnamiti con cinque abbattimenti come pilota.
Anch’egli, una vita dedicata all’USAF, con grande sacrifico e volontà operativa. Si è ritirato dal servizio a Gennaio del 1999 dopo l’addio, volando nei cielo dell’ Air Force Base “Randolph” nel Texas. Attualmente vive a Colorado Springs (Colorado) destando interesse sempre per l’Aeronautica volando su aerei demilitarizzati. Nel 2015, insieme ad altri assi americani, gli è stata concessa la seconda più alta decorazione militare dell’USAF, la “Air Force Cross”.

 

 

***Adesso, una generica scheda tecnica dei due principali caccia antagonisti nei cieli vietnamiti. ***
McDonnell Douglas F-4 “Phantom II



Il caccia McDonnell Douglas F-4 “Phantom II” realizzato negli anni ’60, ha rappresentato in tutto il suo periodo attivo nell’USAF, un simbolo della superiorità al combattimento, specialmente nell’arco della guerra vietnamita. Numerose sono state le versioni, derivate dalle continue esigenze nei combattimenti sostenuti in Vietnam contro il pur agguerrito nuovo MiG sovietico, ulteriore rivelazione sovietica, come lo fu nel precedente conflitto coreano. Non di dimensioni eccessive, la Mc Donnell, introdusse il concetto di facilità costruttiva e soprattutto di manutenzione per il l’utilizzo sulle portaerei, ma senza trascurare la potenzialità nell’armamento e nella motorizzazione super. Il primo prototipo decollò a Maggio del 1958, e a Dicembre dell’anno successivo, stabilì il primato di quota con 30.000 m. Iniziò nel 1960 i primi voli dalla portaerei “USS Independence” a mezzo di catapulta a vapore.
Tuttavia, la prima versione uscita dalla Mc Donnell, in grande quantità, fu quella dell’ F-4 B, destinata sia all’US Navy, che all’US Marine Corps.


Indubbiamente, le continue modifiche suggerite dalle nuove tipologie al combattimento aereo, imposto soprattutto nel cielo vietnamita, hanno determinato una miriade di varianti sulla cellula dell’F-4, tali, da realizzare successivamente differenti versioni: dalla ricognizione aerea ad alta quota, alla possibilità di lanciare missili e bombe per l’attacco al suolo e nelle ultimissime versioni, anche ordigni nucleari. In particolare, la versione B, utilizzata sulla portaerei “Enterprice”, era dotata di un moderno radar in grado di localizzare un bersaglio a circa 90 Km di distanza, nonché la possibilità d’intercettare i MiG-21 con 6 missili aria-aria “Sparrow III”, oppure, “Sidewinder 1A”.
La successiva versione F-4C, effettuò i primi voli nel 1963; la McDonnell ricevette, per questa, una concreta collaborazione tecnica da parte dell’USAF, che poi la impiegò successivamente in Vietnam nel 1965. Prossimi alla fine delle ostilità, negli anni 70, della successiva versione D, ne furono consegnati numerosi esemplari alla Germania Federale, all’Iran e alla Spagna, successivamente, anche all’Australia, Corea del Sud, Egitto Grecia, Iran, Israele Turchia. Inoltre, seguirono le considerevoli versioni M e K, realizzate direttamente per la Royal Navy e la Royal Air Force inglesi. In totale, la ditta statunitense, dal 1958 al 1981, con la miriade di modifiche, nonché adattamenti richiesti dalle diverse Nazione che lo hanno utilizzato, ne produsse circa 5.100 esemplari.
L’ F-4 “Phantom II” è stato un caccia di lungo impiego, basta prendere atto, che gli ultimi esemplari, sono stati ritirati definitivamente dalle squadriglie di varie Nazioni succitate, soltanto nell’anno 2005. Tuttavia, se ne conservano moltissimi esemplari ancora efficienti nei Musei del volo statunitensi. Nondimeno, quello dell’asso DeBellevue, in mostra all’entrata principale dell’Air Force Base di “Homestead” in Florida.

 


Alcune caratteristiche del Mc Donnell Douglas
“Phantom II” F-4 B/C
Apertura alare: m 11,70
Superficie alare: mq 49,29
Lunghezza: m 19,20
Altezza: m 4,96
Freccia alare: 45°
Peso a vuoto: 13.700 Kg
Peso a carico: 18.800 Kg
Motore: 2 turbogetti - General Electric J-79 GE-15 da kg 7.700 di spinta ciascuno con post- combustione
Velocità: 2,23 Mach a 14.000 m di quota
Tempo di salita: m 8,30 al minuto
Quota di tangenza: m 19.000
Decollo – Atterraggio: m 1.500 - m 900
Autonomia: Km 3.700 con serbatoi supplementari
Armi: 18 bombe a caduta libera, oppure: 4 missili aria/aria, o aria/terra, o 18 razzi da 68 mm.
Equipaggio: Pilota e addetto al WSO (Weapon System Operator)


Mikoyan - Gurevich MiG-21

Il MiG-21 con le sue precedenti e successive versioni, praticamente, ha costituito la spina dorsale di tutte le aviazioni del blocco orientale e dei paesi amici o alleati all'Unione Sovietica; di conseguenza è stato impegnato in numerosi conflitti. Prendeva forma negli anni '50 nell'Ufficio progettazioni aeronautiche OKB “Opytno Konstruktorekoye Byuro” avviato dal gen. ing. Artem Mikoyan con il suo migliore collaboratore prof. Mikhail Gurevich, indubbiamente due personalità rilevanti nell’industria aeronautica dell’epoca. Pertanto, nasceva il migliore caccia del mondo costruito dopo il secondo conflitto mondiale, destinato all'Aeronautica Sovietica VV-S “Voenno-Vozdushniye Sili”. Difatti, il MiG-15 decollava per la prima volta nel mese di Dicembre del 1947.
Tuttavia, lo attendevano i due prossimi conflitti, quello coreano e quello vietnamita. Il miglioramento consistente del caccia, si constatò già nella variante MiG-19......

 



......che fu preposto per il controllo dei confini, in particolarmente, quelli nordici; nel 1960, infatti, distrusse un Republic B-47 dell’USAF, durante un volo di ricognizione abbastanza inoltrato. Come per il “Phantom”, le versioni di questo caccia sovietico sono state moltissime e destinate, dopo il conflitto, ad una cinquantina di Paesi, e come il suo antagonista dell’USAF, ancora si trovano sulle piste di una ventina di Aeronautiche mondiali, ma prevalentemente, la versione MiG-21/J-7 costruita direttamente dai cinesi la cui produzione terminò nel 2006. Per la storia dell’Aeronautica mondiale, il MiG-21 nella versione F, è stato valutato come il migliore antagonista dell’ F-4 “Phantom II” e del Vought F-8 Crusader” statunitensi. Difatti, inizialmente, si rivelarono subito temibili avversari contro i primi caccia statunitensi Republic F-105 “Thunderchief”.

Dalle documentazioni post belliche sovietiche, si rileva che nei mesi di Novembre e Dicembre del 1966, i Mig-21 ottennero 14 vittorie ritornando integri alle proprie basi. La NATO, attribuì al MiG-21 la denominazione enigmatica di “Fishbed” che significa letteralmente “pesce letto” riferito allo strato geologico con i fossili di pesci. Il MiG-21, si dimostrò subito un velivolo acrobatico, abbastanza leggero, con ali a delta e singola presa d'aria posizionata al centro, con caratteristiche prossime a Mach 2 e inoltre, dotato di radar.
Sembra che dai russi fu soprannominato “Balalajka” per la forma alare triangolare. Inoltre, i piloti vietnamiti, con estrema perizia, impiegarono strategie di combattimento tipicamente sovietiche, tanto da costringere immediatamente i comandi dell’USAF e US Navy ad istituire nuove direttive di addestramenti per i propri piloti, con tecniche programmate espressamente contro i MiG, riuscendo finalmente a migliorare il rapporto di abbattimenti di uno a cinque.

Alcune caratteristiche del Mikoyan - Gurevich MiG-21
Apertura alare: m 7,16
Superficie alare: mq 23,00
Lunghezza: m 15,77
Altezza: m 4,80
Peso a vuoto: 4.600 Kg
Peso a max al decollo: 8.500 Kg
Motore: un turbogetto Tumanskij R-11F-300 - spinta 5.750 Kg
Velocità: 2,10 Mach a 2.300 m di quota
Tempo di salita: m 220 (iniziale)
Quota di tangenza: m 17.500
Autonomia: Km 1.670
Armi: 2 Cannoni Nudelman Rikhter NR-30 da 30 mm
Equipaggio: Pilota

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“The air war in Vietnam” Arco Publishing Co. - New York (Usa)
“Phantom II” di Corrado Barbieri - Ediz. Ermanno Albertelli - Parma (I)
**Alcune informazioni provengono da siti ufficiali dell’USAF e dell’US Navy.

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Alessandro Rao

alesrao@hotmail.it


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