AVIAZIONE

Seconda Guerra Mondiale

Palloni esplosivi Giapponesi"Fu-GO"
nei cieli USA

di Alessandro Rao

Dopo l’attacco aereo giapponese nello storico giorno di Domenica 7 Dicembre del 1941 sulla base statunitense a Pearl Harbor, l’US Air Force, preparò una risposta con un pari bombardamento direttamente sulla capitale nipponica. Fu condotto di persona, dall’allora Ten. Col. (poi Generale) James H. Doolittle (1897-1993) il 18 Aprile 1942 con 16 bombardieri bimotori B 25 "Mitchell" decollati dalla portaerei “Hornet” da una distanza di circa 1300 Km da Tokio per poi riparare in Cina; evento, descritto precedentemente in una mia pag. di Storiologia.

In realtà, questa valorosa azione dei piloti statunitensi, fu solo dimostrativa, ma non determinante per la vittoria finale, in quanto, fu raggiunta con le battaglie aeronavali nel Pacifico, e poi con le atomiche su Hiroshima e Nagasaki.


Da parte giapponese, però, le autorità militari studiavano ad una ritorsione contro gli americani, che li avesse colpiti proprio nei loro territori ritenuti lontani ed inattaccabili. I giapponesi la realizzarono, ma in realtà, per quanto inusuale, occorre sottolineare, manchevole dal lato offensivo, benché di una certa originalità.

All’epoca, le autorità militari e civili statunitensi, evitarono il diffondersi di questa intimidazione nei riguardi della popolazione, proprio per evitare controproducenti allarmismi. Tuttavia, la realtà dei fatti è rimasta memorizzata nelle diverse documentazioni esistenti dell’epoca e con testimonianze solo dopo anni dal conflitto.


Gen. William H. Wilbur


Le più descrittive, sono senz’altro quelle fornite dal Gen.le William Hale Wilbur (1888-1979) allora Comandante del 60° Regg.to Fanteria statunitense, decorato con la “Medal of Honor”, il quale dichiarò: solo la fantasia tipicamente orientale poteva creare un attacco agli Stati Uniti con palloni esplosivi denominati allora “Balloons of War”, oppure in giapponese “Fùsen Bakudan”, ma noti come “Fu-Go”.

Senza dubbio, sia gli statunitensi, che i giapponesi, avevano i loro progetti segreti per distruggersi a vicenda, ma mentre per i primi consistevano alla strada atomica, per i giapponesi dal loro centro studi strategici, usciva questa impresa, che risultava realmente fantasiosa e anzitutto innocua. L’idea nacque nell’Ufficio/Laboratorio della 9ª Armata, preposto alle ricerche tecniche operative, nel quale operava il Generale Sueyoshi Kusaba (1899-1973)


Gen. Sueyoshi Kusaba

Comandante della Scuola Tecnica dell’Esercito assieme al suo collaboratore Maggiore ing. Teiji Takada. Lo studio di questa particolare arma offensiva, già approntata, divenne operativa solamente nell’Aprile del 1942. Designati come “aerostati automatici”, in altre parole, palloni a gas, ne furono lanciati circa 9.000 verso gli Stati Uniti. In realtà, si trattava di vere bombe incendiarie a scoppio prestabilito su obiettivi come città e foreste americane dalla parte del Pacifico.


Un pallone Fu-Go


I predetti Generali nipponici, dal loro laboratorio avevano già studiato le correnti d’aria invernali ad una quota di 10.000 m. che si uniscono ad una velocità di circa 300 Km orari sopra il Giappone verso la costa americana, denominata in seguito, come “Jet stream” (ruscello o getto d’acqua). Una stima approssimativa per i primi palloni lanciati, forse circa un migliaio, giunsero nei cieli dell’Alaska e del Messico.

Come dalle memorie del Gen. Wilbur, i militari americani avrebbero ritrovato circa 200 Fu-Go nel Pacifico, nonché sulle coste canadesi e altre centinaia di testimonianze avrebbero visto esplodere questi involucri, direttamente in aria; lo stesso Generale, racconta, che fortunatamente, i lanci si conclusero all’inizio della stagione estiva. Tuttavia, i giapponesi se avessero continuato per tutta l’estate del 1945, anziché con piccole bombe esplosive, con bombe incendiarie, oppure, ancora più letali, con agenti batteriologici, per molti americani, sarebbe stato un vero disastro.

Il Gen. Wilbur, in ogni modo, fu il primo a scoprirne le particolarità offensive, in quanto occasionalmente, una nave pattuglia dell’US Navy, davanti alla costa, trovò un involucro con evidente marchi e scritte giapponesi, e soprattutto con esplosivo. Immediatamente fu dato un allarme alle altre forze militari, ma contemporaneamente, furono inviati i frammenti all’Istituto di Tecnologia della California dove l’abilità di questi tecnici, fu tale da individuare, da pochi granelli di sabbia nei frammenti degli involucri, nientemeno la provenienza dalle coste giapponesi.
All’USAF, fu ordinato di sorvolare queste località riuscendo a fotografare diverse sfere colore grigio chiaro sistemate e pronte per essere lanciate verso le coste statunitensi.

Diversi bombardamenti americani, riuscirono a distruggere due dei tre grandi stabilimenti per la produzione dell’idrogeno necessario ai palloni. Inoltre, un caccia dell’USAF, con un pilota veramente “super” intercettò uno di questi Fu-Go, e abilmente, utilizzando lo spostamento dell’aria dovuta alla rotazione delle eliche, nonché, ripetuti colpi d’ala, lo fece scendere a terra integro, permettendone di scoprire il particolare funzionamento. Da evidenziare la soluzione adottata dai tecnici nipponici per mantenere la stessa quota dei palloni durante il lungo percorso, in quanto poteva essere modificata dalla differenza di temperature in relazione alla quota. Fu risolto con la sistemazione di un altimetro che avrebbe provocato lo sgancio di sacchi di sabbia a bassa quota,........


Particolare dei sacchettti di sabbia

........mentre a quella alta, avrebbe defluito una quantità d’idrogeno per riportalo alla quota prestabilita. In realtà, detta soluzione impiegata, per quanto complicata, consentì l’arrivo dei palloni nei territori americani, nella quantità anzidetta. Lontanamente dalle speranze dei generali nipponici, questa originale azione provocò la morte di sei persone: una donna e cinque bambini.
Accadde in una foresta dello stato dell’Oregon, dove sfortunatamente, durante una gita, trovarono uno di questi palloni, e nel rimuoverlo per curiosità, accidentalmente, scoppiò l’esplosivo in esso contenuto; mancavano solamente tre mesi alla fine del conflitto, il 2 Settembre del 1945.

Inoltre, proprio nello stesso tempo, al Gen. Kusaba, fu ordinata la sospensione per nuovi lanci, specificatamente, in mancanza di eventuali notizie americane, che ne avessero potuto avvalorare il progetto, ma soprattutto, con una celata delusione.

Eppure, un’ultima notizia riguardo questa insolita arma, risale nientemeno, al 2014, quando fu ritrovato un Fu-Go da parte della Guardia forestale canadese nella provincia più occidentale del Canada, che si affaccia sul Pacifico: la Columbia Britannica.

Riferimenti:
** Japan's World War II - “Balloon Bomb Attacks on North America” - di Robert C. Mikesh
** Smithsonian Institution Press - City of Washington USA - 1973


FINE

Autore del testo : Rao Alessandro
alesrao@hotmail.it

 

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