RIVOLUZIONE FRANCESE

6 APRILE - LUGLIO 1993

IL COMITATO 
DI SALUTE PUBBLICA

In Luglio entrano in vigore le terribili misure di "Salute Pubblica" per estirpare ribellione e corruzione.

In effetti la situazione era spaventosa. Il nemico avanzava da ogni parte; la Vandea in fiamme inghiottiva uno dopo l'altro gli eserciti inviati a sottometterla, la carestia e l'inflazione crescevano implacabilmente; in 60 dipartimenti su 83 i Girondini sfuggiti all'arresto dopo il Colpo di Stao del 2 Giugno, provocarono la rivolta contro la convenzione.
Grazie a questa rivolta gli Inglesi poterono impadronirsi della principale base navale Francese, Tolosa, e della flotta ivi ancorata.

A Luglio, lo stesso Marat (*)  cadde pugnalato da una fanatica Girondina, Carlotta Corday. Ma all'ostilità della Borghesia Girondina, la Montagna rispondeva legando sempre più le masse popolari alla propria causa. Immediatamente essa decretava la confisca dei beni degli emigrati e li metteva in vendita in modo tale da permetterne l'acquisto ai meno abbienti; aboliva il riscatto in denaro dei diritti feudali, che la Costituente aveva decretato dopo la Notte del 4 Agosto; faceva votare dalla Convenzione una nuova Costituzione (Costituzione dell'Anno I della Repubblica) a carattere accentuatamente Democratico.
I contadini, in modo speciale, venivano così attratti dalla parte del nuovo Governo. La Costituzione dell'Anno I, tuttavia, non doveva entrare mai in vigore.

Alla rivolta tendenzialmente federalistica dei dipartimenti contro la capitale, la Montagna rispondeva infatti instaurando la dittatura centralistica della Convenzione. La separazione del potere legislativo dall'esecutivo, o le autonomie locali di cui tanto si era preoccupata la costituente, sparivano, mediante l'uso adottato dalla convenzione di inviare propri rappresentanti in missione - cioè propri membri con poteri praticamente illimitati - nei dipartimenti malfidi o presso gli eserciti.
Ai ministeri inoltre sin dall'indomani del tradimento di
Domouriez (*) , la Convenzione aveva sovrapposto un comitato di salute pubblica tratto dal proprio seno, con funzioni di supremo controllo.

A questo primo comitato, capeggiato dal Danton (*) e dimostratosi impari al compito, succedeva un nuovo comitato, presto dominato dall'inflessibile Robespierre.
Ormai la fusione del potere legislativo con quello esecutivo sboccava sempre più chiaramente nella dittatura illimitata. Passato giustamente alla storia come il Gran Comitato, quest'ultimo portò insieme il vanto della salvezza della Rivoluzione la responsabilità delle terribili misure di emergenza che a tal fine vennero adottate.
Con sovraumana energia, esso infatti decretò la leva in massa dei cittadini abili alle armi e ne creò dal nulla l'armamento grazie alla capacità di uno dei suoi membri, Lazzaro
Carnot (*) , l'infaticabile "organizzatore della vittoria".
Eliminò spietatamente i traditori, gli inetti ed i codardi dall'ufficialità, sostituendoli con una nuova generazione di comandanti, quasi tutti giovanissimi e provenienti da quei sottufficiali plebei, cui l'Ancien Regime vietava l'accesso agli alti gradi e per i quali pertanto la causa della Rivoluzione si identificava con quella del proprio avvenire personale.

E furono appunto questi improvvisati generali, come lo Jourdan, lo Hoche, il Moreau, che in pochi mesi capovolsero la situazione militare, salvando la Francia dall'invasione, prima della fine del 1793.

Intanto il comitato cercava di affrontare il problema dell'inflazione della carestia, imponendo il tesseramento, il blocco dei prezzi, dei salari, il corso forzoso dell'assegnato, operando requisizioni di viveri, di materiali, di braccia da lavoro, levando imposte straordinarie sui ricchi, minacciando la ghigliottina agli accaparratori di derrate ed agli speculatori. Alla contro rivoluzione Vandeana o Girondini esso opponeva il Terrore, contenendo la Vandea insorta fra spietate esecuzioni in massa dei ribelli, schiacciando l'insurrezione Girondina nei dipartimenti e togliendo Tolosa agli Inglesi.

I rappresentanti in missione della Convenzione, come il Fouché (*)  il
Barras (*) , lo Charlier massacravano a centinaia gli insorti a Lione, a Marsiglia ed a Nantes. Un tribunale rivoluzionario mandava alla ghigliottina altre centinaia di veri o supposti Controrivoluzionari, di cui la terribile legge dei sospetti popolava le carceri: Foglianti come il Bailly, Giondini, Generali Netti, Preti Refrattari, Aristocratici, Membri della Famiglia Reale, come la Regina Maria Antonietta o il Cugino del Re Filippo d'Orleans, cui nulla valse aver cambiato il proprio nome in Filippo Egalité ed aver sposato la causa Rivoluzionaria al punto di votare la Morte di Luigi XVI, con la speranza che la rivoluzione dopo aver eliminato tutti i discendenti, lasciava libero a lui il trono.

Pur in mezzo a queste tragiche lotte, la Convenzione non dimenticava di promuovere una legislazione, anticipatrice non di rado di quelli che in avvenire sarebbero stati frutti delle più progredite Democrazie.
Così va ricordata la legge per l'istruzione elementare gratuita ed obbligatoria, quella per l'abolizione della schiavitù dei negri nelle colonie, l'introduzione del sistema metrico-decimale etc.

PER TORNARE ALLA TABELLA
UTILIZZA SEMPRE IL BACK

HOME PAGE STORIOLOGIA