1974

ANNO DELL'AUSTERITA'
SI VA A PIEDI


Poi gli italiani scoprirono che il "blocco energetico" era tutta una truffa.
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A San Remo si svolge regolarmente il Festival della Canzone. Con una contestazione sulla formula della premiazione. Si vuole una canzone regina, mentre tutte le altre vengono classificate a pari merito.

Vince Iva Zanicchi con "Ciao cara, come stai"

le altre in gara

A modo mio (Baglioni - Coggio) Gianni Nazzaro
Cavalli bianchi - Little Tony
Il matto del villaggio - Nicola Di Bari
Il mio volo bianco - Emanuela Cortesi
In controluce - Albano
Innamorati - Mino Reitano
Non ami tango - Les Charlots
Monica delle bambole - Milva
Notte dell'estate - Valentina Greco
Se hai paura - I Domodossola
Senza titolo - Gilda Giuliani
Sole giallo - Middle of the road
Sta piovendo dolcemente - Anna Melato
Un po' di coraggio - Rosanna Fratello
Questa è la mia vita- Domenico Modugno
Occhi rossi - Orietta Berti
Ah! L'amore
- Month e Mc Neal

In quelle di sopra c'è una novità di BAGLIONI che ha scritto, cantata da Gianni Nazzaro: "A modo mio". Le altre se - a distanza di anni - vi ricordate il titolo di una sola canzone siete bravi.

CI RICORDIAMO INVECE TUTTI
L'AUSTERITA' DI QUEST'ANNO

Il 1974 inizia con una diffusa inquietudine nel Paese, sia per la crisi economica e sia per l'austerità; che se ha modificato alcune abitudini degli italiani non ha per nulla paralizzato le loro attività, ha tolto solo alcune solide certezze. E' in discussione la continuità, anche se   procede nonostante tutto a ritmi ridotti lo sviluppo economico dell'Italia, che improvvisamente si è ritrovata fuori "carreggiata", addirittura "andando a piedi".
L'effetto psicologico,  fu molto maggiore dei veri e propri danni causati sull'economia in generale in questi mesi così "appiedati".

Ricordiamo qui che dalla domenica 2 dicembre 1973 era stato imposto il divieto assoluto di circolazione dei mezzi privati, con l'eccezione dei medici in servizio, pena pesanti multe fino ad un milione di lire. Per gli spostamenti domenicali i cittadini dovevano ripiegare sul trasporto pubblico, e sull'uso delle biciclette, che ebbero il loro momento di massima gloria, ma c'era ben poco da gioiere semmai rimpianti quando sfilavano silenziose fra le macchine immobili.
Erano bandite le insegne luminose di grandi dimensioni. Le trasmissioni televisive RAI, allora monopolio statale, terminavano alle 22.45. Il telegiornale serale del Programma Nazionale fu anticipato dalle 20.30 alle 20. I cinema chiudevano alle 22.


Purtroppo come spesso avviene in questi casi, spuntarono gli speculatori, e col pretesto che la colpa era tutta degli arabi ne approfittarono per vestirsi loro da feroci Saladini e a gonfiare fino al 250% gli aumenti.
Racconteremo più avanti il meccanismo perverso di questi aumenti sconsiderati; gli italiani scoprirono che il "blocco energetico" fu tutta una truffa, che la benzina c'era, e la carenza fu solo una ignobile speculazione di una cricca senza scrupoli.
(Il giornale sopra nei titoli parla di 30 miliardi, ma la truffa quando venne fuori era molto molto di più.
Lo scandalo fu uno dei più grandi in Italia. Il processo lo troveremo molto più avanti. Implicati politici, petrolieri, finanzieri ecc. Ci furono anche dei drammi; il famoso giornalista Pecorelli era in procinto di fare delle clamorose rivelazioni sul suo OP nel '78-79. Ma finì ammazzato. E con lui altri furono trovati "suicidi". (ne riparleremo a suo tempo).

Ed infine l'ultima beffa che durerà più di venti anni; ogni piccola ripresa sul recupero delle entrate fatte con tanti sacrifici del Paese e soprattutto dai lavoratori è appena sufficiente a pagare gli interessi delle obbligazioni emesse; che  non sono certo in mano ai lavoratori ma ai benestanti e agli speculatori.
Gli interessi sono così allettanti (10-12%- in seguito anche di più) che perfino le grandi imprese hanno investito una buona fetta del loro capitale in buoni del Tesoro (garantiti dallo stato), sottraendolo così i capitali agli investimenti. Che detto in altre parole è una rendita parassitaria.

Ma fra poco, il 19 aprile (dopo il rapimento del giudice Sossi) dalle Brigate Rosse arriverà questo comunicato: "Le forze oscure della controrivoluzione tramano per realizzare, dopo la prova del referendum, una riforma costituzionale di stampo neogollista. Il neogollismo è un progetto armato contro le lotte operaie e nessun compromesso è possibile con i carnefici della libertà. Chi cerca e propone il compromesso non può parlare a nome di tutto il movimento operaio. Compagni, entriamo in una fase nuova della guerra di classe, fase il cui compito principale delle forze rivoluzionarie è quello di rompere l'accerchiamento delle lotte operaie, estendendo la resistenza e l'iniziativa armata ai centri vitali dello stato. Contro il neogollismo portare l'attacco al cuore dello stato! Trasformare la crisi di regime  in lotta armata per il comunismo!" (Comun. Ansa, 19 aprile, '7, ore 10.52).

 La svalutazione, della lira rispetto alle valute europee tocca nel corso dell'anno circa il 20 per cento. E favorisce solo le poche grandi industrie che esportano, ed è una manna per gli esportatori di capitali all'estero che così sono premiati; soprattutto coloro che lo hanno fatto nei precedenti mesi generando mancanza la liquidità nelle banche, già in crisi per la concorrenza che fa loro lo stesso Stato nel drenare il risparmio privato con le obbligazioni che sono più attraenti, quindi in forte concorrenza.

Con le diverse restrizioni sui consumi e la liquidità bancaria, il governo (se governo si può ancora chiamare) riesce così a comprimere i consumi stessi e il credito. Lo fa con il metodo più banale. Mette nuove imposte dirette, aumenta tariffe pubbliche, attua una forte stretta creditizia, inasprisce le misure fiscali anticonsumi, s'inventa la "gabella" 'una tantum su macchine, case, moto, barche ecc. e prende tanti altri strani e ridicoli provvedimenti   alcuni dei quali si riveleranno essere delle vere farse che faranno ridere i veri esportatori di miliardi e quelli che godono impunemente di corsie privilegiate per i "finanziamenti a pioggia" (e ridono ancora di più sapendo che le nuove entrate alimentano la "pioggia").

 Al turista italiano che si reca all'estero, sono imposte restrizioni valutarie con un tetto massimo appena sufficiente per un paio di giorni di soggiorno. Questo - si afferma - per non esportare capitali. (Le ridicole lirette del turista!! Mentre prendono il volo oltrefrontiera i miliardi a pacchi).

Ma tutto questo è il male minore. Per distribuire i finanziamenti agli innumerevoli carrozzoni privilegiati, oltre a dover far fronte alla spesa pubblica con quel poco che ha in cassa, lo Stato continua  a far debiti in un modo perverso.
Ricorre frequentemente all'emissione di obbligazioni a tassi così allettanti che riesce a drenare buona parte del risparmio privato. Fa così quindi mancare la liquidità bancaria, provoca l'aumento dei tassi passivi, e riesce in breve tempo a mettere tutto il sistema produttivo e creditizio  in crisi, causando   un deterioramento nei rapporti tra la forza sindacale e le aziende private, e infine con gli stessi lavoratori.

Sta iniziando a spron battuto il debito pubblico che forse pagheranno non i nostri nipoti ma forse nemmeno i nostri pronipoti. In questo 1974 (li rapportiamo in Euro) si era appena a 34.000.000 di euro, nel 2016 sarà di 66 volte di più, pari a 2.252.000.000 di euro.
Significa che la spesa per gli interessi corrisposti ai detentori delle obbligazioni statali costa all'Italia circa 85-90 miliardi di euro annui. (fra l'altro i detentori sono il 50% esteri - se un giorno li metteranno all'incasso per l'Italia saranno dolori.
Chi vivrà vedrà come andrà a finire. (qui la tabella di tutti gli anni, fino al 2017 >>>>>


Anche il sindacato commette due grossi errori: Guarda alle erogazioni pubbliche e le confonde come interventi sociali e non si accorge che questi aiuti non sono per nulla mirati nei settori ora più importanti, ma arrivano solo a quelle aziende che non producono nulla ma vivacchiano solo con i soldi pubblici, in piena  abulia;  l'unica energia e abilità che hanno gli spregiudicati  manager è solo quella di essere capaci a muoversi nei labirinti delle (clientelari) leggi che hanno mille rivoli per alimentare le proprie casse.

 

INFINE C'E' STATO IL REFERENDUM SUL DIVORZIO
IL 1 MAGGIO
Il clima è davvero storico. Gli appelli negli ultimi comizi trasformano questo appuntamento in un evento di portata epocale per tanti motivi; politici e religiosi. Potrebbe sancire il voto la prosecuzione o il tramonto della cultura cattolica ufficiale che ha dominato l'Italia per quarant'anni. Scrive Silvio Lanaro, in Storia dell'Italia Repubblicana, Marsilio editore: " Non delle "culture" cattoliche, che nella circostanza si sono coraggiosamente divise, nè tanto meno dell'adesione di una fede e a una speranza cristiana di salvezza, bensì dell'ambizione di identificare una dottrina morale con la morale "naturale" e della pretesa di annettere un'intera società a un'unica visione del mondo e a un solo modo di impostare la vita privata, i rapporti sessuali, i legami di paternità e di maternità."

13 - NOVEMBRE - Si svolge a Roma un imponente corteo di femministe. Le donne in piazza sono ormai diventate legioni. La partecipazione é così massiccia che suscitano perfino l'invidia dei gruppi di extraparlamentari che vorrebbero gestire ideologicamente anche queste manifestazioni di piazza. Avvengono alcuni incidenti per questa interferenza e volontà di volerla strumentalizzare, che è sdegnosamente respinta dalle donne che stanno ora lottando per la riforma del diritto di famiglia. Proposte di legge che giacciono da anni in Parlamento.
Ma guardate altre pagine, e soprattutto quelle sulle DONNE > > > >

 

 

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