1978

UN ANNO TENEBROSO
MA C'E' IL TRAVOLTISMO

Il 1978, il tenebroso anno, inizia e termina con un numero impressionante di vittime cadute sotto i colpi dei terroristi. Un lungo elenco che accenniamo in altre pagine dell'anno.
Così anche per il delitto Moro che č stato al centro dell'attenzione per il resto dell'anno.

 

*** MUSICA LEGGERA -
A San Remo viene premiata con il .....
1° posto la canzone dei MATTIA BAZAR, E dirsi ciao,
2° posto si piazza la canzone interpretata da ANNA OXA, Un'emozione da poco.
3° posto l'esibizione di RINO GAETANO che ha presentato il pezzo musicale Gianna.

Poche le altre canzoni rimaste nel ricordo collettivo del panorama musicale.

Anna Anna Donato Ciletti
Armonia e poesia Santino Rocchetti
Domani Domani Laura Luca
Il buio e tu Ciro Sebastianelli
Mezzanotte Daniel Sentacruz Ensemble
N'addore 'e castagne Roberto Carrino
Ora Dora Moroni
Quando Teresa verrà Marco Ferradini
Soli Anselmo Genovese
Un amore Schola Cantorum

Ma non é passata invece inosservata una giovanissima 16enne, esordiente, che si é presentata vestita da punk, ANNA OXA, premiata con il 2° posto, con "Un'emozione da poco". E ha emozionato non poco!! E continuerà a farlo.

Le altre non sono certamente le canzoni e la musica che entrano il sabato (ma anche per tutta la settimana) nelle affollate discoteche, che in Italia stanno diventando sempre più numerose. In particolare sulla costa Romagnola, in Versilia, in ogni altra località turistica e sempre più spesso anche nelle periferie delle grandi città. La diffusione di questi ritrovi fu dovuta al genere musicale alla "Disco music", di cui abbiamo accennato lo scorso anno.
Ma è in quest'anno che avviene l'esplosione della febbre del sabato sera, celebrato proprio dal film...
"la febbre del sabato sera"

il "travoltismo".
Il film di JOHN TRAVOLTA, "La febbre del sabato sera" scatena la passione per il ballo. Migliaia di giovanissimi si ritrovano in quel che chiamano ora, "nuovo luogo di aggregazione", con musica facile e disimpegnata, simbolo di un atteggiamento evasivo e individualistico. Non sono assenti i mass media in questa operazione che non ha nulla a che vedere con la musica leggera attiva, spesso impegnata in problemi esistenziali

Alla base c'è solo una grande operazione commerciale che ha trascinato in discoteca contestatori e conservatori, democristiani e comunisti, terroristi e chierichetti. A ballare! E, fenomeno nuovo: da soli, a muoversi, a liberarsi, e dove non è assente la massima espressione dell'edonismo.

E' il cosiddetto "RIFLUSSO". Secondo Forcella, inizia esattamente il giorno che sul Corriere della Sera, compare (ma qualcuno l'avrà pur messa, scegliendola, quindi anch'essa una scelta premeditata) in prima pagina la lettera di una casalinga di Cinisello Balzamo che si lamenta che sul giornale non si da' molto spazio alle cose che vuole la gente, la quotidianità, le corna di tizio, i vestiti messi da caio, cosa mangia, legge, ama e come si diverte sempronio. Questa la prima avvisaglia, poi scoppia il travoltismo.

Il genere "Travolta" è clamoroso. La Siae, registra a fine anno in Italia 5000 "locali da ballo", e in base al numero di locali aperti e di biglietti venduti nel corso di dodici mesi, sono registrati aumenti pari al 50% del precedente anno.
E sono passati poco più di dieci anni dal lancio del Piper, dove però si continua a fare musica dal vivo.

Gli adolescenti e i giovani sono orfani dei grandi concerti, delle vedette internazionali che hanno (non volontariamente !?) eliminato l'Italia dalle loro tournée per motivi di ordine pubblico. Il costume musicale del '78 in Italia è scialbo, piatto, molto deludente. In alcuni luoghi si ritorna al vecchio e al tradizionale.
Sulla Costa Romagnola è rispuntato il liscio (50 sale !!) , mentre per gli altri non rimane che il "travoltismo" che oltre che essere assurto a fenomeno di costume è anche oggetto di desiderio sessuale, per la mimica flessuosa e sensuale che si sprigiona dai movimenti, come messaggi in codice, caratteriali, alla ricerca continua delle affinità di un partner casuale.

Qualcuno l'ha definita "musica del rimbecillimento di massa", mentre altri sentenziano che é "il trionfo dell'espressività gestuale".
Certo che vedere per la prima volta dei singoli corpi muoversi in uno spazio a tempo di musica senza un partner sconvolse non poco gli amanti del ballo tradizionale, compreso quelli del rock, in cui il corpo si era già distaccato, ma conservava il partner, come in una reciproca e frenetica danza propiziatoria.

Al contrario della musica rock, che era anch'essa fuori da ogni canone della tradizione italiana e anche anglosassone, il fascino di questa nuova musica, con armonie orecchiabili e meno fracassona, fece immediatamente presa. Unì giovanissimi e non più giovani, le due generazioni emergenti, come in una danza di un sabba, convegni notturni liberatori per celebrare il rito dell'evasione di massa. Dove tassativamente è vietato iniziare "prima di mezzanotte", proprio come il medievale germanico sabba in onore del diavolo.

Scomparsi del tutto gli autori impegnati: contestati, fischiati, boicottati, messi nell'ombra, fatti scendere perfino dal palco e presi a sassate ("perché ci avete stufati; vogliamo divertirci, non fare politica, e smettetela di fare le cornacchie del malaugurio").

L'unico a restare sulla breccia é FRANCESCO GUCCINI che sapientemente ha messo nei suoi testi tanta autoironia, ed è l'unico a salvarsi. Stessa fortuna incontrano un paio di cantanti che sfoderano - cosa mai accaduta in Italia - l'ambiguità, l'omosessualità canora. Sono comunque degli intelligenti travestimenti che danno il successo a RENATO ZERO in appariscenti abiti femminili, e altrettanta fama ad AMANDA LEAR che si esprime invece con una calda voce maschile.
C'è poi il fenomeno dei punk, ma dura poco più di una stagione, presto diventa anche questa una moda e infine un conformismo.
Perde per strada anche l'originalità di ANNA OXA (rappresentante di questo genere) quando entra nel circuito di massa.
Un fenomeno commerciale che viene anche questo sapientemente cavalcato dai discografici e dai manager; tutti da un paio d'anni in piena crisi del disco.

Nel panorama musicale resta dunque solo la "musica" di Travolta che non canta mai (lo farà dopo, con Grease) né suona alcun strumento, ma balla solo la musica del fortunato complesso dei BEE GEES, autori della colonna sonora del film-fenomeno, campione d'incassi.
Da lui parte questa moda che preoccupa subito gli intellettuali che vedono nel "travoltismo" un disimpegno sociale delle nuove generazioni. I sociologi (ti pareva!) l'hanno subito bollato il "travoltismo" come la tomba dell'impegno politico giovanile. Un ritorno al maschilismo. Un rinchiudersi nel privato, dalla cultura, dalla partecipazione, al qualunquismo, all'individualismo. E non pochi si sono chiesti tenendo discorsi ampollosi se questo ballo e questa moda non siano anche queste espressioni di fascismo, come le bombe. Indubbiamente avevano bevuto un po' troppo.

Il film con i suoi contenuti, più che una celebrazione di qualcosa o la dissacrazione di altro, è invece molto più semplice come filosofia: non ci sono i tormenti degli intellettuali, né le complesse problematiche dei sociologi e psicologi. Quello che colpisce l'immaginario collettivo dei giovani, in un periodo in cui i governi cadono uno a stagione e in cui il "gioco" all'interno di partiti e dentro le correnti è diventato "duro", sensazionalistico, e con gli ultimi sviluppi che vedremo presto perfino drammatico, è la storia di un ragazzo qualunque che non ha avvenire e scopre delle piccole felicità nel ballo (nella discoteca appunto), nell'essere carino, nei piccoli gesti dell'amore, nell'incontrare amici anonimi come lui ("ribelli ma senza una causa") che cercano evasioni, e infine nel curare con intelligenza l'eleganza del corpo dopo secoli di trascuratezza dovute alle penitenze imposte a quella che veniva chiamata peccaminosa vanità di uomini e donne. Quindi unico riscatto la pista da ballo, la discoteca, per uscire dallo squallore della quotidianità.

I soliti censori operarono un vero e proprio saccheggio del brutale realismo (c'era anche questo nel film) e delle parolacce, inedite per i tempi, presenti nella pellicola.
Moltissime scene e colloqui furono tagliati.
Il film, anche se mutilato, in Italia come nel resto del mondo diventò campione d'incassi, e il commesso ballerino "Tony Manero" (il personaggio che interpreta Travolta) col suo completino bianco e il dito alzato verso il cielo, diventò fenomeno di costume.
Queste piccole (forse necessarie) riscoperte, le "invenzioni" di gioie e amicizie che si dipanano nella storia del film (anche amara e tragica), e i piccoli gesti del candido e compito ballerino, dopo gli impatti sconvolgenti dell'estremismo armato, riescono in Italia a spazzare via apparentemente le frustranti delusioni della generazione del '68 e la loro utopistica "nuova società".
(da non confondere con l'estremismo e il terrorismo. Il '68 non fu mai macchiato di sangue, e molti nel ricordare quegli anni lo dimenticano spesso, o non sanno neppure di che cosa parlano!).

In questo '78, sono trascorsi dieci anni dal '68, i nuovi ventenni stanno assistendo al risorgere e al riappropriarsi del "sistema" dei soliti personaggi del mondo della politica e della finanza dopo l'improvviso sbandamento iniziale che li aveva trovati impreparati, a non sapere cosa fare. Stanno, ora, infatti, rialzando la cresta i politici, e la stanno rialzando le grande famiglie della finanza e quelle industriali che con il management si sta riappropriando delle proprie aziende togliendo ( fra poco nell'80) lo strapotere agli euforici sindacati che, anche loro, con tanta utopia, avevano sperato nel "pansidacalismo" europeo, illudendosi come i maoisti che aspiravano alla "Rivoluzione culturale". Questi, lo abbiamo già menzionato in quegli anni, dopo lo sbarco dei cinesi in Albania, già facevano sfilate con i cartelli "la Cina é vicina è già in Albania", oppure "tremate industriali, per voi pronti i funerali". (ai cancelli della Fiat avevano perfino approntato una lugubre bara per gli Agnelli).

In questo clima di allontanamento dal "politico", e perfino dalle rivendicazioni sindacali, il travoltismo porta insieme anche altre futilità. Scoppia in parallelo la moda dello giogging, la corsa in tuta per le strade della città, le palestre affollate, la cura del corpo, il boom dei prodotti di bellezza per uomini e si scopre l'importanza della moda, che nel '78 segna il suo primo anno di grande successo e al ritorno del vestirsi bene, con gran lusso, grande sperpero, in ogni ceto sociale, quasi a volersi disfare dei soldi in fretta, prima che perdono valore.

E' l'anno dei grandi stilisti, del pret a porter, delle sfilate uomo donna, ed è quasi una gara ad aprire nel centro delle città, negozi di vestiario, uno ogni dieci metri. Intanto l'inflazione viaggia al 20% e oltre. Un panorama, che per gli stranieri che analizzano l'Italia, sconcerta "gli italiani ballano sui carboni ardenti, e si divertono pure, come matti".
Studiano la nostra politica, ma non ci capiscono nulla. Perché il segreto non è Andreotti: è l'italiano! Uno straordinario "animale sociale ".
Parafrasando un film appena uscito di Spielberg, un cronista estero capitato a Rimini All'Altro mondo (la faraonica discoteca) commenta che per fare gli "incontri ravvicinati" basta venire qui in Italia. "hanno i debiti fino al collo, un'inflazione dell'altro mondo, ma ballano, e vanno tutti vestiti come e meglio di Rofolfo Valentino".

Le manifestazioni di Capanna alla Scala con le uova marce, contro il lusso della borghesia, sono soltanto un ricordo, e le nuove generazioni che non hanno vissuto quegli anni non hanno nemmeno quel ricordo, l'hanno sentito raccontare, ma interessa a loro poco.
Nel "Dominio e il sabotaggio", il sinistro opuscolo di NEGRI, che esce proprio quest'anno, le nuove generazioni, i figli di quella borghesia che avevano "giocato" per un po' (con gli operai) a "fare la rivoluzione" o la "controrivoluzione", preferiscono affollare le boutique e i locali del sabato sera, e rispondono in massa nel dissociarsi dai gruppuscoli di estremisti fascisti e comunisti che quelle "rivoluzioni" le hanno ostinatamente volute e continuate a fare sentendosi tanti Danton o Lenin e nello stesso tempo vestendo in doppiopetto e andando anche loro in discoteca. Ed alcuni non prima di essere passati da un Comando di polizia a "cantare".

Molti, infatti, in questo periodo, con "la legge sui pentiti" ( e relativo condono) iniziano la "loro musica" (questa sì quasi oscena), e "cantano", fanno nomi, cognomi, e mandano in galera gli "amici", che "cantano" a loro volta. Dirà uno "Sì, ho sparato, ma mi ci sono trovato dentro. La lotta armata e le Brigate Rosse, del resto, mica le ho fondate io".
La delusione degli "spettatori", quelli che pur non impegnati "partecipavano" al clima rivoluzionario venerando le avanguardie, è stata grande. Crollavano i miti delle "primule rosse", i tanti piccoli "Che", e cresceva il profondo disprezzo, soprattutto quando scoprivano in quelle confessioni tanta frigidità e immaturità ideologica proprio fra quelli che avevano promesso con tanta determinazione "l'attacco contro il cuore dello stato, del capitalismo, e dei suoi servitori". pingendosi perfino a dire "loro hanno paura di noi!!!".
Chi si aspettava di vedere dietro le sbarre tanti Spartaco, trotzkisti, operaisti, idealisti, rimase deluso, lo spettacolo fu deludente. Alcuni vestivano e avevano addosso più lustrini di Travolta.

In un libro di Ferdinando Camon ("Occidente", pag 202) sono riportate alcune cronache di questi anni e frasi come queste "Non possiamo togliere alla borghesia il passato. Ma possiamo sottrarle il futuro"... , " …bisogna far saltare l'anello debole della borghesia: i suoi figli; e insegnare loro a mettersi contro i padri" … sono parole…parole…parole… di un grande fallimento.
Non "liberazioni" ma solo aspetti di un individuale atteggiamento nichilista e autodistruttivo che nulla aveva a che vedere con la nuova società, mai stata colta da panico di massa per le loro gesta, perché inconcludenti, narcisistiche, spesso gratuite, e commettendo errori capitali, con attacchi indirizzati a personaggi ininfluenti, come quando uccisero l'operaio comunista GUIDO ROSSA o il giornalista TOBAGI: un boomerang d'immagine. Una patente di teppismo e non quella di "condottieri" delle ingiustizie sociali.
La riflessione immediata fu: "Ma cosa fanno? Non hanno ammazzato nemmeno un capitalista e ora se la prendono con i deboli e i poveracci? E questo lo chiamano attacco allo stato e al capitalismo!?".

L'intuizione del generale DALLA CHIESA, che all'interno di certi covi c'era un'immensa povertà culturale, morale e psicologica, e tanta fragilità tenuta in piedi da astrattezze, fu l'arma vincente per sconfiggere il terrorismo nell'arco di un paio d'anni.
Gli bastò in gran segreto (con metodi più sostanziali che formali) arrestarne alcuni, fare lunghi colloqui e illustrare loro gli sconti pena proporzionati a quanto e a cosa raccontavano, per rompere l'omertà. Premio: metà pena per la confessione, un altro quarto nel fare i nomi dell'organizzazione e un altro quarto se si arrivava con le loro indicazioni a grossi risultati nelle operazioni. Accettavano !!!
E Dalla Chiesa li lasciava liberi di ritornare dentro i covi. A vedere cosa si stava preparando e a segnalare le mosse di tizio e caio, o i famosi "condottieri"!
Purtroppo per l'invidia di certi suoi metodi, fu assassinato pure lui. Da un ventenne incazzato? Macchè, non fatemi ridere!!

Nel delitto Moro, qualcosa del genere avvenne. Ma anche qui intervennero altre valutazioni.
Li potevano catturare tutti i brigatisti, e liberare lo statista. Ma a molti stava bene così.
E' molto probabile che qualcuno brindò perfino alla notizia. Se ANSELMI, il direttore dell'ANSA (lo racconta lui nel suo recente "Diario"), comunicando il rapimento di Moro al cardinale Siri, questi venne fuori con: "Ha avuto quel che si meritava", possiamo allora benissimo immaginare che cosa pensavano gli altri, i suoi "amici", quelli con molto meno scrupoli e senza croci sul petto - Brindarono a champagne.

 

 (MA NON DIMENTICHIAMO  di dare al fenomeno "travoltiismo" che c'entra molto poco con i fatti tragici riportati, sopra e in altre pagine, ma ha un'influenza non indifferente nella societą di questo periodo, soprattutto nelle due nuove generazioni: quella fine anni Sessanta (il '68) e fine anni Settanta (il '78) dove il fenomeno non č il "travoltismo" ma il terreno fertile che questa moda trova in questo periodo nella nuova generazione, cioč il totale disimpegno dalla politica; che significa   una dissociazione (attiva e psicologica) dai loro ex compagni, che invece proseguono scelleratamente e senza idee a desiderare una societą utopistica, irrealizzabile, non accorgendosi che buona parte della societą stessa, ma soprattutto la loro stessa generazione č agnostica.  I loro coetanei - sia di ala proletaria che borghese - non hanno  apprezzato una loro sola azione, spesso mirata a insignificanti obiettivi; che nulla hanno a che vedere i primi, con la fanatica "lotta di classe",   nč i secondi, con la fanatica lotta ai comunisti.

I sociologi di questo periodo (una vera malattia del tempo)  seguitano a cercare le origini sociali dei malesseri giovanili, e ognuno dice la sua per individuare queste spinte estremistiche, o per individuare nel "sistema" le colpe,  mentre davanti a loro scorre una societą anormale seguendo regole anormali, con tanta irrequietezza, velleitą, egoismo, cinismo, violenza, e tutti indistintamente muovendosi su un terreno dove sta crescendo (e l'esempio viene dall'alto) l'arroganza corporativa; e parallela ad essa l'immunitą.
Significativa č la ritirata storica della borghesia  (la prima a farla) che ripiega sul "privato" staccandosi dalle responsabilitą in generale di ogni tipo, perchč ormai č convinta di non averne nessuna.

------------------------

COMPUTER-RIVOLUZIONE di massa.
Appare sul mercato "L'APPLE COMPUTER" e con questi i primi FLOPPY DISK per la scrittura-lettura removibile dei programmi.

 

Per chi vuole approfondire
con le altre notizie dell'anno '78
riguardanti la cronaca e i fatti
mese per mese
...
LE BR rapiscono Moro;
Moro: lettere dal carcere;
BR: comunicati:
Aldo Moro assassinato;
MORO: biografia e la voce;
Andreotti e l'anno tenebroso;
il "Piano patters";
Pertini Presidente della Repubblica;
3 Papi in un anno;

vada alle pagine dedicate >>>>>

oppure fate il....

 

RITORNO TABELLA MUSICA

<<< HOME PAGE STORIOLOGIA