I "BARBARI"
"STRANIERI" A ROMA LO FURONO PER POCO

da schiavi, servi, liberti, soldati, diventarono poi PADRONI e pure IMPERATORI
ben 30 di loro cacciarono e uccisero anche quelli romani.

e come finì la grande iMPERIALE ROMA? che aveva (esclusi gli schiavi) ca. 1.500.000 di abitanti ?
Nell'anno fatidico della sua fine, nel 476 d.C. a Roma vi erano rimasti poco più di 20-30.000 abitanti.
quasi tutti vecchi o invalidi; che zoppicando zoppicando si aggiravano in una città del tutto vuota,
palazzi imperiali vuoti e in decandenza, i grandi mercati traiani vuoti, basiliche vuote, arene vuote,
i fori ricoperti di erbacce e cespugli. Il Colosseo vuoto e dove presto la cristianità lo spogliò dei marmi
per costruire chiese e cattedrali. Altri marmi li presero per farci i colonnati berniniani di San Pietro- dove
le stesse grandi colonne tortili dell' altare maggiore si narra che erano dentro il Pantheon.
Restavano integri i grandi Archi di Trionfo, ma sotto non passavano più le milizie e gli imperatori in trionfo.
ma solo branchi di pecore per andare al pascolo nei vari Fori., presto invasi da erbe e sterpaglie.
A riportare alla luce i Fori e quanto era rimasto, ci pensò poi Mussolini
nell'anno 1932, ricavandoci in mezzo l'attuale scenografica "Via dell'Impero".

I BARBARI: CHI ERANO E DA DOVE VENIVANO?

Di questi popoli barbari sappiamo molto poco. L'unica fonte é Tacito. Con le sue ricerche e "interviste" ai romani che tornavano da quei territori conquistati, era venuto a conoscenza (e quindi credeva pure lui) che i cosiddetti BARBARI discendevano da tre ceppi ben precisi nonostante quelli incontrati dalle legioni fossero circa 40 tribù diverse (ma altri fonti recenti affermano che erano circa un centinaio).
Forse con il nome GERMANI si chiamava una semplice tribù; ma essendo stati i primi a venire a contatto con i romani, questi da allora chiamarono tutte le varie tribù che incontravano "germani". In seguito più che con i loro veri nomi, queste tante tribù via via incontrate le distinsero e le chiamarono germanici orientali, occidentali, settentrionali.

Dunque questi popoli dai Romani venivano considerati come una cosa sola, come una nazione, mentre loro non avevano nemmeno un'idea che cosa fosse una nazione, né una comunanza nazionale, perché era ancora assente la cultura, le opere del pensiero che invece a Roma dalle conquiste fatte in Grecia nel cordo di 200 anni a.C. si erano diffuse e avevano trasformato in breve tempo i Latini in "sapienti" dell'Impero romano.

C'erano tra le varie tribù (germaniche) solo delle leggende tramandate per via orali in circa 700 anni a.C. (solo da questo periodo noi abbiamo qualche notizia dall'archeologia) non essendoci ancora una scrittura.

Progenitore comune era «il Dio nato dalla terra»; da suo figlio Mannus (sempre secondo Tacito nel suo "De origine et situ Germanorum") o anche "Manu" da dove nasce anche l'espressione "umanità".
Vi erano tre rami nelle 3 stirpi principali; gli Ingevoni (quello che daranno vita al gruppo friso-sassone), gli Istevoni (daranno vita al gruppo franco) e gli Erminoni, (germani) cioè gli abitanti del centro del territorio (della Germania odierna) fino al Danubio. Questo grande fiume, prima delle successive conquiste romane, era uno spatiacque di queste tribù. Ma in seguito i romani attraversarono sia il fiume ed anche la Manica e piombarono nella Gallia e anche nella attuale Inghilterra, dove alcune tribù di Sassoni, Juti, Angli e Frisii anni prima vi erano già sbarcati e seguiteranno a farlo.


Un ceppo di un certo numero di tribù, gli Ingevonis e Istevoni provenivano dall' oceanus Germanicus (così chiamato dai romani allora il mare del Nord). Un altro ceppo dal Suevicum (Baltico). Il terzo dal "Cimbrico Jutland (Danimarca), con gli Erminoni stanziati sull'Elba.



Stiamo parlando - citando Tacito - del primo secolo prima e dopo Cristo, mentre qui - con le ultime conoscenze - vogliamo andare molto più indietro 700-500 a.C. e li troviamo tutti amalgamati, quasi un unico popolo, ma meglio dire tante tante TRIBU' con alcune analogie negli usi e i costumi, e le loro arcaiche istituzioni. Queste erano molto differenziate, ecco perché non è ancora il momento di chiamarli Germani, Danesi, Svedesi, e meno ancora Franchi e Anglesi (inglesi) o Britannici. Cioè fin quando la loro divisione diventerà quasi netta, chi dopo circa 3-4 secoli a.C., e chi dopo altrettanti 3-4 secoli d.C., quando inizieranno a scendere a sud, prima per fare razzie, poi per stabilirsi in vari territori, Italia compresa (vedi la STORIA DEI LONGOBARDI > >

 

PERCHE' BARBARI

II termine " barbaro" deriva da un vocabolo greco che significa « balbettante ». Barbaro per i Greci era, senza un senso dispregiativo, solo chi non parlava speditamente il greco: e quindi significava essere estraneo alla civiltà greca.
Niente a che vedere con la "barba" lunghe o corte, perchè allora quasi tutti avevano la barba; il rasarsi era poco praticato in ogni contrada.

Quando si parla di barbari o di età barbarica in senso storico ci si riferisce invece a un particolare momento della storia europea, precisamente al periodo di transizione tra la civiltà romana e quella medioevale in cui questi barbari via via aggregandosi e (imitando i romani) diventarono pure loro dei conquistatori, formando i loro eserciti e i primi nuclei delle future nazioni europee. (ma a dargli queste possibilità furono (sciaguratamente) i Romani - vedi in fondo).

All'inizio di questo primo periodo, dopo i terribili scontri con i Romani con loro piuttosto combattivi, primitivi, rozzi e spietati, cominciò a diventare il nome "barbaro" un sinonimo di "primitivo", un vocabolo equivalente a "selvaggio", quindi in senso spregiativo le loro gesta combattive erano considerate "barbariche".


CHI ERANO I BARBARI

I barbari dopo quanto detto sopra non compaiono improvvisamente nel V-IV-III-II-I secolo dopo Cristo, ma si parla di loro proprio - come accennato sopra - dopo le prime conquiste romane oltre le Alpi avvenute nel I sec. e con quelle successive. Questi popoli cacciati o sottomessi nei loro nativi territori iniziano a fare imponenti migrazioni. E avendo proprio dai romani assimilato delle strategie di guerra, iniziano pure loro ad essere pericolosi combattenti.
Le uniche notizie che di essi abbiamo provengono da testimonianze romane e perciò ci è molto difficile ricostruire una loro storia indipendentemente dai rapporti che ebbero con i Romani. Non possiamo dire quando e come si stanziarono nelle varie zone dell'Europa Nord-orientale, ne come si articolò la loro storia; non ebbero infatti mai una tradizione scritta; solo i Goti conobbero e usarono più tardi una rudimentale forma di scrittura a caratteri runici.
Roma con le sue conquiste aveva conferito i caratteri della civiltà romana a buona parte d'Europa. I popoli indigeni si erano loro malgrado dovuti adattare all' organizzazione sociale e politica romana; gli abitanti di tutte queste province conquistate erano piu o meno ormai romanizzate; e via non si potevano più definirle barbare.

Barbari restavano dunque fino al IV-V sec. quei popoli indoeuropei che vivevano nella zona della Europa centro-settentrionale, come gli Slavi dell'Europa orientale e fra questi gli Slavi, i Gepidi, i Longobardi.

 



 


COSTUMI E VITA DELLA
GRANDE FAMIGLIA BARBARICA

Le prime informazioni sulla vita dei Barbari ci vengono come detto da autori romani: Cesare e Tacito. Il quadro che ci appare dalla loro lettura a molto vivo. La loro società era veramente I'antitesi della società romana. Vivevano nomadi, in uno stato di libertà assoluta; non c'era nessuna forma di regolare attività economica che legasse il popolo alla terra o che creasse delle differenze di ricchezza ereditarie.
La loro esistenza erano per lo più forme embrionali di popoli, spesso nomadi. Con la caccia, seguito da un primitivo allevamento e una povera agricoltura davano il necessario per sopravvivere. I costumi erano primitivi; le loro esigenze limitate alle cose indispensabili. Non c'era un ordinamento legislativo; il loro senso della giustizia e dell'onore, sviluppato in massimo grado, si concretizzava in uno sbrigativo sistema di punizioni come le vendette anche personali.

Ed erano queste vendetta per i torti ricevuti (faida). Ognuno era libero di regolare la difesa dei propri diritti nel modo che riteneva più adatto. Alla base di tutto ciò c'erano tradizioni di "onore" implacabili, come quasi sempre si possono ritrovare presso i popoli primitivi.

Spesso si applicava una forma di giustizia "pubblica" che consisteva nella ordalia, cioe nel giudizio di Dio. La prova dell'innocenza tra i sospettati responsabili di un misfatto si lasciava al « giudizio di Dio » sottoponendo gli accusati a prove veramente impensabili per la nostra mentalità.
Per provare la propria innocenza dovevano, per esempio, attraversare incolumi delle fiamme, o riuscire a spegnere con la saliva una lama rovente che veniva loro posta sulla lingua.

Più tardi, venuti a contatto con i Romani, i loro costumi si addolcirono alquanto; si ammise la possibilità di risolvere con compensi in denaro (guidrigildo) le ostilità per evitare eccessivi spargimenti di sangue. Ma quando questo si verificò era già iniziato quel
lento processo di reciproca infiltrazione tra Barbari e Romani che segnerà la fine definitiva del mondo « classico » e l'inizio del mondo non ancora proprio "moderno".

 

IL POTERE POLITICO

II principio fondamentale di questa società barbara è Ia forza. L'uomo diventa maggiorenne in una cerimonia in cui l'assemblea degli armati gli consegna le armi, autorizzandolo ufficialmente a combattere; le armi consistono in giganteschi scudi coperti di cuoio, in lunghe lance, pesanti archi e spadoni. L'uomo libero entra così in una specie di esercito, che coincide con l'assemblea di tutti gli uomini della tribù detentori di diritti. L'assemblea degli armati è sì depositaria della sovranità, ma le sue funzioni non vanno oltre la decisione della pace a della guerra, ma la punizione dei reati contro gli dei e la collettività rimane quasi intatta. E la solita dominazione dei sacerdoti di questa o quella divinità (attribuendosi loro poteri divini) che incutono terrore ai peccatori. Spesso solo per mirare a un loro "potere temporale". Quello che avverrà da lì a breve con i Papi fino al 1800 (alcuni anche abbracciando le armi, o farle abbracciare ai propri fedeli - come le Crociate, perchè "Dio lo vuole"!.

E questa non era cosa nuova, perché già al vertice dell'ordinamento sociale anche di questi barbari c'era già un gruppo che si distingueva dagli altri: gli Adalingi. Appartengono a famiglie antichissime cui si attribuiscono origini divine; esse infatti detengono per tradizione cariche sacerdotali o civili. Tra questa piccola aristocrazia emerge spesso qualche uomo per il suo valore in guerra, l'unico metro di valutazione. Questo uomo diventa un « capo », Herzog, una carica che entrerà poi nella storia medioevale anche italiana come quella di "Conte" o "Duca".
In caso di guerra, l'assemblea lo elegge Re; ma si tratta di una carica con la quale gli viene conferita un'autorità più morale che politica. Nelle assemblee radunate in caso di pericolo, si decideva infatti a maggioranza.... (le nostre elezioni o referendum, comunali, regionali, nazionali) .....chi doveva essere il Capo.

LA FAMIGLIA E LA RELIGIONE

I barbari germanici nutrivano un profondo sentimento della famiglia. Le infedeltà coniugali erano punite molto severamente. La famiglia era il nucleo fondamentale del loro ordinamento sociale e politico. Varie famiglie erano tra loro legate da certi vincoli di parentela per cui più famiglie formavano una Sippe.

Piu Sippe formavano un Gau, o tribù, le quali unite ad altre tribù formavano un popolo i cui legami maggiori erano Ie stesse tradizioni civili e religiose.

La religione germanica era molto semplice e di carattere naturalistico, come spesso accade ai popoli nomadi abituati a osservare e temere i misteriosi fenomeni naturali. I loro dei si identificavano con Ie forze della natura e potevano perciò essere buoni o cattivi. C'era Thor, dio del cielo, da dove scagliava i fulmini; Freia, materna e mite, che rappresentava la Terra; Baldui, il Sole; Loki, il fuoco utile ma anche malefico.
Ma c'era anche un dio supremo: ODINO, dio della guerra, che guidava i guerrieri nel combattimento e accoglieva come premio i caduti nel paradiso celeste, chiamato il WAHALLA. (i nostro sacerdoti del primo medioevo non è che si comportarono in seguito molto diversamente quando incitavano alla lotta e alle distruzioni con il loro "Dio lo vuole".


I BARBARI NELL' ESERCITO ROMANO

Gli storici hanno discusso per secoli sulle cause della decadenza e della fine della civiltà romana. Da tempo, nessuno sostiene più la tesi semplicistica secondo cui I'Impero romano sarebbe caduto improvvisamente sotto l'irrompere di orde selvagge e distruttrici.
Molti hanno detto che l'Impero romano era già morto di morte naturale e che i barbari germanici avrebbero gettato con le loro forze nuove e i loro sani costumi le basi di tutta la civiltà europea moderna.
Tra queste tesi estreme ci sono naturalmente molte vie intermedie. Se i barbari poterono subentrare ai Romani fu perche già all'interno dell'Impero c'era una crisi gravissima, che investiva i principali settori della vita politica.

Da tempo era iniziato - ma furono i romani stessi a volerlo, perché stanchi di combattere..... preferivano i divertimenti nelle arene con gli schiavi messi dentro a scannarsi tra di loro...... preferivano la vita godereccia, mentre il lavoro pesante, quello umile o l'agricoltura veniva fatta fare agli schiavi. I più bravi e ubbidienti li resero poi "liberti", mirando a una servitù nelle proprie case; le ostilità però restavano non avendo loro alcun diritto.
Poi questo infiltramento di ex barbari non solo come servi nelle case - ci fu anche nell'esercito (perché i romani erano stanchi di combattere) e via via per meriti sul campo questo infiltramento ci fu anche nella burocrazia romana, e addirittura negli stessi comandi dell'esercito che alla fine divennero comandanti di gente com'erano stati prima loro, cioé simili a loro, ex barbari, ex schiavi, ex servi.

 

FU POI QUESTA LA ROVINA DELL'IMPERO ROMANO.
PERCHE' IN BREVE QUALCUNO DI LORO DIVENTO' ANCHE IMPERATORE


(i vinti trascinati in catene .... qui il bassorilievo sulla colonna Traiana)

Prima i "vinti" in ogni parte del mondo dove combattevano, quelli che non venivano uccisi sul posto, i Romani avevano iniziato a deportarli come schiavi; poi via via a Roma si iniziò a liberarne molti per farne dei servi o lavoranti a basso salario soprattutto nell'agricoltura o nei lavori umili che ormai i romani disdegnavano pur essendo spesso oberati di allegri debiti.
Le forniture di derrate alimentari ormai arrivavano dai Paesi conquistati, ma queste erano in mano agli intrallazzatori. Alcuni - molto interessati a questo "accoglimento" di stranieri e alla loro manodopera a buon mercato - andavano dicendo che bisognava integrarli, dargli la cittadinanza, farli diventare cittadini romani fin dalla nascita con gli stessi diritti, ovviamente non proprio tutti come quelli che avevano loro. Integrarli sì, ma solo per poterli inquadrare, comandarli e sfruttarli meglio. Invece gli "stranieri" rimanevano "stranieri"; non volevano affatto integrarsi; prima o poi sarebbero ritornati nei loro Paesi. E infatti lo fecero, ma non a pascolarci le pecore e le capre ma a fondare dei grossi imperi !!! Che minacceranno poi quello romano.

Infatti ben presto queste popolazioni straniere di emarginati, più che integrarsi dopo un po' iniziarono ad essere arroganti come lo erano stati prima i Romani quando invadendo i loro territori li avevano depredati, conquistati, trascinati in catene a Roma con la forza e sotto una totale sottomissione.

Questo stato inquieto avveniva mentre a Roma stava iniziando una crisi economica e politica che andava di pari passo con la crisi dei valori. Ormai a Roma in breve la metà della popolazione era diventata di provenienza straniera, i soldati pure, spesso guidati dagli stessi stranieri che ben presto riuscirono a diventare sergenti, capitani, generali, perfino messi a capo di eserciti, ma che indubbiamente non avevano di certo l'amor di patria" di impronta "latina" nè "Romana".

Anzi si preparavano per creare loro una propria patria, nei loro Paesi natii, dove prima erano stati dai Romani deportati.

A questi stranieri, Roma con Settimio Severo, quando l'idea politica progettuale non era più quella che voleva realizzare il giovane Commodo (come si dice ancora oggi - anni 2000 - aiutarli al loro Paese - creando una confederazione - accenneremo qualcosa più avanti) lui varò la Constitutio antoniniana, dando la "cittadinanza romana" a tutti gli stranieri, a quelli che vi erano giunti, e a quelli vi sarebbero nati (uno "ius soli" di allora - niente di nuovo nei nostri anni 2000 !!).

SU QUESTO ARGOMENTO VEDI ANCHE LO "IUS SOLI", >>>>>>>>>>>>
Utero in affitto, la maternità surrogata, l'aborto, l'omofobia,
la prostituzione, lo "IUS SOLI - la "CITTADINANZA"
e "L'INTEGRAZIONE"
degli stranieri

Con la crisi del modello schiavistico - più per paura che non per umanità - iniziarono con alcuni di loro a inserirli come utili "servi" nelle mansioni di basso livello (in lingua latina schiavo si diceva servus - cambiarono solo il nome ma come schiavi li trattavano) poi li chiamarono liberti promuovendoli cooperanti nelle varie attività: si creava così la prima contraddizione: se voleva il romano mantenere la propria ricchezza e godersi la vita senza far niente aveva insomma bisogno di loro; infine furono anche promossi come semplici soldati (i Romani erano diventati sedentari e apatici anche nell'esercito) poi ben presto questi ex schiavi furono messi (sciaguratamente) anche a capo degli stessi eserciti.

Ben presto dal giogo romano, gli stranieri che erano diventati "cittadini" si riscattarono, ed essendo ormai numerosi ebbero la meglio, unendosi tra di loro col "richiamo del sangue del loro Paese" trovando così la necessaria coesione e le identità comuni.
Diventarono da schiavi a utili prestatori d'opera a basso prezzo nei servizi, poi diventarono concilianti "amici" col nome di "liberti , ma sempre "nemici" in cuor loro restavano. Volevano a ragione uguaglianza di diritti non solo a Roma ma anche nei loro Paesi. (dove poi più tardi fecero nascere le loro nuove nazioni, i loro nuovi imperi........

fino al loro grande imperatore - Carlo Magno


Ma molto molto prima di Carlo Magno, i barbari si erano già impossessati dell' Universale Potere Romano. E per Roma rappresentò la fine. I barbari lo cambiarono l'Impero Romano, anzi cessò di esistere. Il primo imperatore - messo dai "barbari", anche lui di origine barbarica fu Massimino IL TRACE; seguirono altri 30 imperatori stranieri, ma ben presto furono assassinati dagli stessi pretoriani anch'essi barbari ma diventati loro stessi impazienti aspiranti imperatori.
Mentre fuori nel vecchio impero ormai in decadenza, gli ex barbari fondarono i propri regni, i loro dominii e dopo un po' anche il proprio Impero. Fino al punto che scesero in Italia altre orde baldanzose a combattere gli ex barbari che già da anni si erano insediati a Roma e che paradossalmente dovettero difendersi dai loro lontani bellicosi cugini.
Questa Roma ex barbara per difendersi iniziò inutilmente a innalzare attorno alte mura. (nel 271-274 con Aureliano, poi pure lui l'anno dopo fu ucciso). Una difesa invana le mura. Le orde seguitarono a scendere su Roma, assediandola per mesi, affamandola , a depredarla, a sconvolgerla.

Roma e l'Impero era ormai diventata per tutti la terra di conquista degli stranieri - ex "barbari": Goti, Vandali, Ostrogoti, Visigoti, Unni, Vandali, Svevi, Alani, e poi i Longobardi scesi via via nell'intera Italia. Poi in seguito i Germanici fondarono prima (il visto sopra) l'Impero Carolingio poi il loro Sacro Romano Impero, che di romano non aveva più nulla e di sacro neppure.
C'erano poi state da parte dei cristiani della Roma Papale, le crociate contro gli "infedeli" maomettani in Oriente (1095-1259 in risposta alla conquiste musulmane; facendovi stragi vi dominarono per 150 anni, ma finì poi miseramente, furono cacciati proprio dai cosiddetti "infedeli".
In seguito scesero in Italia ancora i Germanici, i Franchi, gli Spagnoli; spesso chiamati proprio dal Papa, che trasformarono la penisola in una banale "espressione geografica" e nulla più.


I soldati germanici erano stati temerari e irruenti; ma non sempre erano stati in grado di inserirsi nell'ordinato schieramento dell'esercito romano. Poi gli ex mercernari verso il IV secolo d.C. avevano cominciato proprio loro a trovarsi a capo di eserciti. Non solo a Roma ma nei loro stessi territori.
Durante i lunghi periodi di anarchia militare che caratterizzarono la storia romana dal III secolo in poi, gruppi sempre più numerosi di questi popoli germanici si stanziarono come alleati, ospiti più o meno accettati, nei territori conquistati dai romani, Qui abbandonando la loro solita vita nomade, cominciarono ad assorbire la civiltà romana e a influire a loro volta su di essa.
(Ricordiamo che nei vari castri romani, o "colonie", sono poi sorte le grandi città del centro e nord Europa. Una delle più famose e popolate (45.000 abitanti) era sorta nella colonia romana sulla sponda sinistra del Reno, cioè la (città di) "COLONIA Claudia Ara Agrippinensium"; Agrippina era moglie dell'imperatore Claudio e figlia di Germanico.
(A fine anni 1970 sono capitato a Colonia; si celebrava in gran pompa l'anniversario della fondazione. Fui l'unico italiano presente)

Perciò, all'epoca delle successive invasioni, i Romani non si trovarono di fronte a popoli sconosciuti e terrificanti; Romani e barbari si erano già conosciuti da tempo e grazie a questi contatti molto frequenti questi barbari si erano già modificati e (apparentemente)
integrati.
Alcune di queste popolazioni portarono anche importanti novità in campo tecnico: erano abili nella lavorazione dei metalli, costruivano armi resistenti, introdussero la birra come la conosciamo oggi, i vini del Reno in Veneto, l’uso del burro e le botti di legno usati nel vino renano.
Abili sui cavalli introdussero l'uso della staffa e della sella. Infine aggiunsero le ruote all’aratro rendendolo più efficiente.

E fecero pure abolire le tuniche romane introducendo l’uso delle cosiddette "braghe", i pantaloni.

 

 


I BARBARI E LA NASCITA
DELL' EUROPA

FRANCHI , (qui la loro storia >>>>>

poi giunsero Alamanni, Svevi, Eruli, Visigoti, Rugi, Ostrogoti, Longobardi, Borgognoni, Vandali, Gepidi, Anglo - Sassoni, Normanni ecc.; tutti questi furono i protagonisti della storia tra Impero romano e Medio Evo. Un periodo di grandi scontri, di desolazione e lotte. Ai Cristiani che vissero in quel periodo pareva ormai vicina la fine del mondo.
In realtà, si stava creando un nuovo mondo dopo lo sgretolamento di quello romano. Popoli nuovi si inserivano sul tronco antico dell'organismo imperiale, ne modificavano totalmente l'aspetto e ne venivano a loro volta modificati. Così dopo I'epoca turbolenta delle emigrazioni, ci si accorse che erano nate nuove entità politiche che non erano più né barbare e non erano neppure romane: erano i regni "romano-barbarici", ognuno con la propria individualità particolare, frutto di un incontro tra due civiltà diverse, un fatto storico ed originale che sta alla base delle nostre civiltà europee. Da questo fenomeno storico turbolento possiamo anche spiegare l'origine della varie nazioni europee via via formatisi.

UN RETROSPETTIVO SGUARDO ALL'ITALIA DI QUESTO PERIODO

L'epoca delle dominazioni barbariche in Italia va dal 476 d.C. circa, anno della caduta dell'Impero Romano d'Occidente, fino all'800 d.C., anno in cui Carlo Magno ottenne solennemente proprio a Roma la corona del Sacro Romano Impero. In quel primo periodo di oltre tre secoli, I'Italia fu poi invasa e dominata da diverse popolazioni. La prima dominazione stabile fu quella degli Eruli che nel 476, guidati da Odoacre, deposero Romolo Augustolo, I'ultimo Imperatore romano.
A essi seguirono nel 489 gli Ostrogoti, guidati da Teodorico; vennero quindi i LONGOBARDI condotti da ALBOINO, nel 568, e infine, nel 754, i Franchi, un popolo di costumi un po' piu civili, guidati da Pipino il Breve, che ristabill in Italia un lungo periodo di pace.
Prima di queste ultime dominazioni, abbiamo già detto, I'Italia era stata invasa da popolazioni barbariche, come i Visigoti, i Vandali e gli Unni; ma nessuno di questi popoli si era stabitito nella penisola: essi erano passati compiendo soltanto stragi, devastazioni, razzie, irrompendo nelle citta, uccidendo e rubando, distruggendo case, templi e monumenti, per poi buttarsi su altri territori dell'Impero romano senza creare alcun organismo politico.

Nel frattempo erano nati i popoli arabi, che alla Mecca (Nel 610, esattamente il giorno 27 del mese - da allora celebrato col Ramadan) fondarono ad opera di MAOMETTO una nuova religione pure questa monoteistica, detta "comune" (in arabo ISLAM). Facendo emergere uno spirito supremo chiamato Allah, cioè “il Dio”. Che sanciva l’unità fra Stato e Religione.

Con i vari califfi iniziarono pure loro l’espansione militare prima verso la Persia; poi l’espansione sembrava ormai inarrestabile: nel 711 dopo aver conquistato le sponde africane del Mediterraneo, i musulmani penetrarono in Spagna, ma la loro espansione verso la Francia fu arrestata nel 732 da Carlo Martello che li sconfisse nella battaglia di Poitiers.

Un tentativo di conquista anche nell'ex Impero Romano in Italia ci fu nell'827 in Sicilia, dove sbarcarono nella città che prese il nome del loro Dio Marsa Allah, ossia il "porto di Dio" (MARSALA). Una invasione che rimase però circostritta in Sicilia e terminò nel 1091.
Tuttavia in Sicilia ma solo nella parte orientale, il 50% della popolazione si convertì all'Islam. La occidentale rimase in parte cristiana anche se a Palermo tra le chiese cristiane vi erano "centinaia di moschee".
Gli Arabi portarono in Sicilia un lungo periodo di prosperità sia economicamente che culturalmente. Palermo diventò una delle città più grandi d'europa, con 350.000 abitanti. E divenne anche la più acculturata per l'arrivo dei tanti testi arabi che avevano già tradotto opere greche e latine (e grazie a queste traduzioni oggi conosciamo alcune importanti opere greche e paradossalemnete anche latine). Introdussero l'uso di una moneta in oro; il "dinar". (da qui DENARO)
Furono introdotte nell'agricoltura tecniche innovative sconosciute in tutta Europa, come alcune coltivazione di cereali, tipi di vite e di ulivo, ma soprattutto introdussero la coltivazione degli aranci e limoni che quando fiorivano trasformavano tutto il palermitano in un meraviglioso giardino,

Per la sua bellezza Palermo dagli arabi era conosciuta in tutto il Mediterraneo come "al-'Aziza", ovvero "la splendida"

1086. Poi in Sicilia diventano protagonisti nuovamente gli ex "barbari" tedeschi con i NORMANNI e nel corso di due secoli ci furono i loro successori come il famoso FEDERICO II (1221 degli Hohenstaufen), che per fortuna non distrusse nulla degli edifici arabi giunti oggi fino a noi, nè distrusse le grandi biblioteche arabe piene di testi secolari dove lui stesso si acculturò.
Più tardi nel 1300 perfino Dante riconobbe le influenze culturali all'intera - allora appena nascente - letteratura italiana.

facciamo qui la sintesi di questo intero periodo "Barbaro"
fino agli Arabi dell'Islam


SU I LONGOBARDI - QUI LA LORO STORIA
I REGNI E LA DOMINAZIONE IN ITALIA >>>>>>>>>>>>>>>>>>>

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ROMA COM'ERA PRIMA.....

dopo...


prima avevano fatto conquiste e deportazioni di uomini da ogni parte....


.... che poi trascinavano a Roma a fare
gli schiavi, a combattere fra di loro nelle Arene,
a fare i servi, a fare gli accattoni, poi per necessità varie li fecero "liberti"
alcuni destinati a lavorare nei campi, officine o a servire i ricchi nei loro palazzi.
Mentre il Patriziato crapulone faceva una vita godereccia.
Col nepotismo e la politica corrotta alcuni scialbi personaggi compaiono nelle cariche pubbliche
e senza alcun merito sono eletti nelle liste dei tribuni militari, e con loro i figli e nipoti.
( in Italia a Roma nulla é cambiato da allora )
Anche i contadini - sostituiti da schiavi - lasciano le campagne, vanno a Roma,
dove qui improvvisati trafficanti speculatori fanno arrivare dalle colonie ogni necessità alimentare.
Scomparve la disciplina, l'operosità e l'antica austerità.
L 'antica grandezza stava miseramente decadendo.

infine.....
non avendo nemmeno più voglia di fare i militari

diedero ai "BARBARI STRANIERI" LA CITTADINANZA
e li inserirono pure come militari nell'esercito romano
che diventavano poi sergenti, capitani, generali, imperatori

i BARBARI così giovani, così baldi e così forti
determinati ad avere una rivalsa sul loro tenebroso passato
ne approfittarono.....

.... via via conquistando città e paesi.

nel frattempo - come già detto sopra - erano Nel frattempo erano sorti i popoli arabi,
che alla Mecca (Nel 610, esattamente il giorno 27 del mese - (Ramadan)
fondarono ad opera di MAOMETTO una nuova religione
pure questa monoteistica, "comune" (in arabo = ISLAM).
Facendo emergere uno spirito supremo chiamato Allah, cioè “il Dio”.
Inoltre sancivano l’unità fra Stato e Religione.
Con i vari califfi iniziarono pure loro l’espansione che diventeranno .....
più tardi e fino ad oggi anche in pieno deserto del Medio Oriente grandi città come qui Dubai


o come qui Africa in Nigeria

( nel 1931 l'Italia aveva 44.453.000 abitanti - oggi 2019 ne ha 57.000-000 )
(nel 1931 la Nigeria aveva 19.600.000 abitanti - oggi 2019 ne ha 200.000.000)
(ed ha attualmente una natalità 5,6 contro l'1.3 in Italia)

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A Roma i Romani e i loro vari politici inetti e gaudenti rimasero a guardare.
A nulla erano servite le sagge disposizioni di Marco Aurelio
che era anche un moralista
preoccupato dal degrado, dallo spopolamento e le tristi condizioni del popolo
Lui fu l'ultimo degli stoici ma anche un uomo con due anime;
quando pure lui faceva il truce "guerriero" sul Reno ed era lacerato fra la crudele
ragion di Stato, se fare la belva o attenersi alla sua morale.
(Scrisse di se: "Quale anima ora ospito? Quella di una belva?").
Morì sul posto e lasciò lo scettro al giovane Commodo
meno barricadero, che abbandonò le guerre fatte di aggressioni e fece rientro a Roma.

Ma proprio perché Coomodo pacifista, i romani iniziarono a guardare più ai suoi
sereni e gioiosi comportamenti, e per l'ampia tolleranza
verso schiavi, i barbari, e anche verso la nuova religione cristiana
e non a guardare la sua "filosofia delle non guerre",
che - qui fu profeta - "queste avrebbero arrecato a Roma solo future sciagure".

Ma i romani con alcuni senatori ancora votati alle guerre d'aggressione
lo eliminarono, fu strangolato e perfino da loro sottoposto a "damnatio memoriae".


Poi due anime ci furono anche nella insediata nuova RELIGIONE CRISTIANA
che nella tragedia di questo popolo che stava andando in rovina
PRIMA fornì un unico ammaestramento: farli pregare, pregare, pregare.

Nell' Inferno di qua, con la Fede, dissero avrebbero trovato pace e felicità
nell'aldilà
in Paradiso.

STOP AL SAPERE, ALLA MUSICA, ALL'ARTE, AI GIOCHI.
"PREGATE 3 VOLTE AL GIORNO!!" - "LA DIVINA PROVVIDENZA PROVVEDERA'"
COSI' INIZIA L'EPOCA DEI SECOLI BUI.

Fu la più brutta epoca!! retriva, oscurantista, violenta, incapace di fare apprezzare una qualsiasi forma di reale bellezza, dove ai popoli fu insegnato dai nuovi sacerdoti, non l'arte, non la cultura, non il bello, non le scienze, non la creatività, non il vigore dell'energia creatrice, ma fu predicata solo la rassegnazione davanti ai terrificanti eventi in atto o da loro stessi falsamente inventati, promettendo alle povere, ignoranti e timorose genti solo un fantasioso premio nell'aldilà. Mentre loro se la godevano di qua. Si nasceva, si viveva e si moriva senza aver appreso nulla del glorioso passato fatto di eventi straordinari.


Poi volendo imporre la propria religione
presto creò anch'essa il SUO Potere Temporale. Per comandare !! Fare il sacerdote e l'imperatore!!
Più tardi
iniziò pure con le sue Crociate
a sterminare i cosiddetti infedeli al grido "Dio lo vuole !!!"

Ma intanto gli "infedeli" erano cresciuti
gli ex schiavi, ex servi, ex barbari, stavano creando i loro condottieri
che via via creavano nuovi popoli, nuovi Imperi, le grandi città
fino a creare le future PARIGI, LONDRA, BERLINO ecc.


(staccandosi dall'arrogante Roma Papale crearono perfino branche della Religione Cristiana - Protestanti, Luterani, Calvinisti, Anglicani )

Gli ex "BARBARI" oggi fanno i turisti nell'ex Grande Impero Romano
per vedere il glorioso passato della "Caput Mundi"
O a vedere Pompei dove si è conservato quel "gaudioso" e "felice" passato

o a visitare Matera quando gli italiani abbandonando i palazzi erano finiti ad abitare nelle grotte
o per le orde barbare si erano rifugiati sulle alture
creando 7-8.000 comuni italiani
oggi di pochi abitanti (alcuni di 30-100 ab.) quasi dimenticati, con strade ancora oggi inaccessibili.

Oggi si sta verificando una simile "integrazione"
con soggetti di un continente che ha oltre un miliardo di uomini.
(presto 2-3-4miliardi! e con i Paesi dell''Islam altri 2 miliardi - totale 6 miliardi)

In Italia e in Europa alcuni di questi stranieri già sognano (ma lo dicono anche)
di scalare le vette del potere.

Fra non molto anche in Italia con i nuovi arrivi gli stranieri presto saranno 10 milioni.
Diventeranno un Popolo, ci sarà così il governo del popolo, da parte del popolo, per il popolo.
(le Kyenge ne è sicura). Dopo la sua "initiative" "Afro Italian Power".......


..... oggi dice "Siamo l'Italia" - aggiungendo pure "SIAMO L'EUROPA".
Oggi nell' Europa UE abbiamo già 25,7 milioni di Musulmani, e con Russia e Turchia 44 milioni
Solo in Italia ci sono 262.000 stranieri provenienti da paesi quali Iraq, Afghanistan, Pakistan e Siria.
In Nigeria vi sono 203 milioni di abitanti con il 35% (pari a 70 milioni) in età giovanile.

La sinistra guarda e teme la destra salviniana con i suoi milioni di elettori,
accennando ai presunti fenomeni di intolleranza,
come il razzismo, l'antisemitismo e l'istigazione all'odio e alla violenza.
I due capi del movimento "Sardine" oltre il sempre sorridente Sartori
sono Jamal Hussein e Samar Zaoui 2 nomi arabeggianti.

A Napoli - senza italiani - sono sfilate le "sardine nere".....


..... mentre a Modena per una "sicurezza dell'Italia"
per difenderci dagli "Italiani cattivi"
hanno formato le "RONDE NERE"



Scopriamo che alle ultime elezioni in un Comune vicentino, a Malo (15.000 abitanti)
é stato messo proprio nella (odiata ) lista "fassssista..." della Lega salviniana....
ha preso i voti della maggioranza.....
ed é diventato Sindaco
un .... Musulmano !!!
Ma c'è anche un precedente:
la Lega ha eletto il primo Senatore nero della storia repubblicana, Tony Iwobi, Nigeriano.
Che già da anni nel partito di Salvini é il responsabile sul tema dell'immigrazione.
Ma come? La sinistra dopo aver favorito tanto sull'immigrazione con "aprite i porti"
adesso nemmeno gli stessi immigrati seguono più la sinistra e votano invece a destra???.
(ma questo già avviene in Francia e in molti paesi europei).


>>>>>> la tragedia di Roma >>>>>>>>

ma vedi anche LA TRAGICA "INTEGRAZIONE" A ROMA
(con accenni a quella odierna
>>>>LA NUOVA ITALIA >>>>>>>>QUI >>>>>>>>>>>>>

 

FINE

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