(qui sopra (anno 2000-1000 a.C.) i primi antichi insediamenti di Roma prima ancora della leggendaria-fondazione di Romolo e Remo)
ROMA - Museo della Civiltà Romana - Mappa con una sintesi storica di Roma
Questa e molte altre si trovano nell'unico Museo al Mondo (in 56 Sezioni) e racconta nella sua completezza la Civiltà Romana Antica.
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Prof. Giovanni Pellegrino

La nascita di Roma è avvolta nella leggenda e nel mito elaborati dagli scrittori latini di età imperiale allo scopo di nobilitarne le oscure origini.

Secondo la leggenda dunque Roma sarebbe stata fondata il 21 aprile del 753 a.C. da Romolo e Remo discendenti del mitico Enea. Egli dopo essere scappato alla distruzione di Troia era approdato nel Lazio seguendo la volontà degli dei di dare vita ad una nuova grande città.

Dobbiamo dire che al difuori delle leggende fu una felice combinazione di elementi ambientali ed economici che portò alla nascita di Roma.
Nel VIII secolo a.C. ma forse anche sin dalla prima età del ferro intorno al 2000-1000 a.C. delle comunità di latini si erano insediati sui colli che si trovavano sulla riva sinistra del Tevere. (questi Colli li vediamo nell'immagine di apertura).

Proprio qui il fiume Tevere a pochi chilometri dalla foce formava una profonda ansa proprio nel punto in cui l’isola Tiberina formava un’agevole guado. Come è stato rilevato dagli scavi archeologici sia sul colle Palatino sia sui colli circostanti nacquero piccoli villaggi di capanne abitati da pastori e agricoltori. A tale riguardo dobbiamo dire che gli scavi archeologici hanno riportato alla luce resti di capanne a pianta rettangolare databili alla metà dell’VIII secolo a.C.

Poiché la valle era paludosa e malarica era naturale che quei popoli avessero scelto di insediarsi sulle cime dei colli.
Dobbiamo mettere in evidenza che la posizione era particolarmente favorevole dal punto di vista economico. Anzitutto la foce del Tevere era uno dei pochissimi centri di estrazione del sale presenti nella penisola. Infatti da qui partiva la cosiddetta via del sale che portava nelle regioni appenniniche interne la preziosa sostanza.
Dobbiamo dire che il sale era di fondamentale importanza per la preparazione e la conservazione degli alimenti e per l’allevamento.

Dobbiamo tenere presente che il fiume era navigabile e si era formato un vero e proprio porto abbastanza vicino al mare ma ben protetto dalle incursioni di pirati e predatori.
La facilità con cui il fiume poteva essere attraversato in quel punto aveva inoltre fatto sì che vi passassero i traffici commerciali tra le città etrusche situate a nord del Tevere e le colonie greche nelle regioni meridionali della penisola.

In definitiva l’asse commerciale nord sud passava proprio nella zona dove sarebbe stata fondata la futura città di Roma.
In questo crocevia tra nord e sud est ovest si sviluppò un attivo emporio commerciale nel quale si smistavano i prodotti agricoli e artigianali dell’interno.
Bisogna tener presente che la presenza di questo intenso traffico stimolò nuovi insediamenti e favorì l’evoluzione delle primitive comunità di pastori agricoltori cosicché si venne a creare un’organizzazione sociale più complessa ed articolata.

In ultima analisi si verificò che la fusione di piccole comunità portò alla formazione di un vero e proprio nucleo urbano. A loro volta gli etruschi che nel VII secolo a.C. erano in piena espansione verso la Campania misero presto gli occhi su questo nuovo centro urbano.
Tale centro urbano infatti era così importante per le comunicazioni con le zone, da poco conquistate dagli etruschi.
Per tale ragione essi lo sottoposero al proprio controllo ingrandendolo e fortificandolo nel VI secolo a.C. Roma così soggetta al predominio etrusco.

Non si trattò tuttavia di una vera e propria occupazione ma dell’esercizio da parte degli etruschi di una forte influenza su Roma. Tale influenza etrusca determinò lo sviluppo urbanistico economico e civile della vita romana sotto l’influenza della più progredita civiltà italica in quel periodo storico.

La prima forma di governo di Roma fu la monarchia che durò due secoli e mezzo dalla metà dell’VIII secolo al 509 a.C.
In questo periodo secondo la tradizione governarono sette re.

nome origine inizio regno fine regno note
Romolo Latino 753 717 leggendario
2°  Numa Pompilio - 715 673 leggendario
Tullo Ostilio - 672 641 incerto
Anco Marcio - 640 617 incerto
L. Tarquinio Prisco Etrusco 616 579 incerto
Servio Tullio Etrusco 578 535 -
Tarquinio il Superbo Etrusco 534 510 -

 

È poco probabile che solo sette re abbiano coperto un arco di tempo così ampio quasi 250 anni soprattutto in un’epoca in cui la durata media della vita era verosimilmente molto bassa. Inoltre dobbiamo dire che è certo che alcuni di tali re furono figure leggendarie.

Ma una fase monarchica nella vita della Roma arcaica certamente vi fu.
Di conseguenza questi personaggi con i compiti attribuiti loro dalla tradizione rappresentano diverse fasi dell’evoluzione della città.


(Museo Capitolino)
Secondo la leggenda, la vestale Silvia partorì due gemelli, Romolo e Remo. Il nonno Numitore, fu cacciato dal trono di Alba Longa dal fratello Amulio.
Questo poi temendo che i due gemelli un giorno potessero rivendicare il trono, ordinò che fossero uccisi e gettati nel Tevere.
Il servo incaricato non ebbe il coraggio di ucciderli, ma li mise in una cesta e li abbandonò nelle acque del fiume.
Questa cesta incagliandosi
sul fiume, i due gemelli furono trovati dal pastore Faustolo mentre una lupa si era già prese cura di loro allattandoli
I due fratelli diventati 20 enni, dopo una lite tra di loro, si sfidarono a un duello mortale dove rimase ucciso Remo.
Romolo da solo proseguì a fondare la nuova città di Roma.



A ROMOLO leggendario fondatore della città viene attribuita l’originaria fusione di romani e sabini ed è il primo tentativo di fissare precisi ordinamenti sociali e politici. Per la fusione tra i diversi villaggi si trovò traccia nella leggenda del rapimento delle donne sabine.

A Romolo viene attribuita anche la fondazione del Senato; una assemblea dei capi nobili il cui nucleo originario secondo la tradizione era costituito da cento membri.
Il secondo re di Roma secondo la tradizione fu Numa Pompilio. Egli avrebbe gettato le basi dell’ordinamento religioso romano creando un insieme di divinità comuni per i vari gruppi che avevano dato vita ai primi insediamenti.

Sotto Tullo Ostilio si sarebbe verificato il famoso scontro tra tre fratelli romani gli Orazi e i fratelli albani Curiazi.
L’episodio in questione ricorda l’inizio di una fase di rafforzamento dei confini e di espansione territoriale tramite la guerra vittoriosa contro Alba Longa. Questa città dalla popolazione verrà abbandonata e si trasferirà tutta a Roma.

Anco Marzio sul finire del VII secolo a.C. portò Roma ad affacciarsi direttamente sul mare nell’attuale città di Ostia che rappresentava la porta d’ingresso ai traffici commerciali sul Tirreno. È molto probabile che in questa fase della storia di Roma sia stata costruito il ponte Sublicio il primo ponte stabile sul Tevere. La costruzione di tale ponte è segno di una crescente partecipazione di Roma agli scambi commerciali.

Con Tarquinio Prisco cominciò il periodo della monarchia etrusca che diede un vigoroso impulso alle opere pubbliche quali bonifiche creazione del Foro costruzione del primo sistema fognario. Inoltre sotto Tarquinio Prisco si verificò un forte impulso all’organizzazione politica della città.

Secondo la tradizione successore di Tarquinio Prisco sarebbe stato Servio Tullio al quale si fa risalire la costruzione di una cinta di mura detti appunto “serviane” e un’importante riforma delle istituzioni.

L’ultimo re Tarquinio il Superbo è descritto dalla storiografia posteriore come autoritario violento e crudele in linea con il modello del tiranno greco.
Si tratta con ogni probabilità di una figura leggendaria le cui caratteristiche negative servirono a far meglio evidenziare la grande svolta rappresentata dal passaggio alla Repubblica che avvenne nel 509 a.C.
In tale data le famiglie nobili romane cacciarono il re e crearono una nuova forma di governo.

Aldilà della inestricabile compresenza di elementi leggendari e verità storiche possiamo fare due considerazioni circa questa fase della vita di Roma.

La prima è che nel corso dell’età monarchica Roma conobbe una grande espansione territoriale e un’eccezionale sistemazione urbanistica che la resero la città più estesa meglio organizzata e probabilmente più popolosa dell’Italia centrale.
La seconda considerazione è che Roma venne formandosi attraverso la mescolanza di gruppi umani eterogenei come i latini i sabini e gli etruschi.

Roma fu un luogo di incontro tra genti di varia provenienza e fra diverse culture alcune molto progredite come quella delle città greche nelle coste campane e quelle etrusche.
A differenza delle poleis greche organizzate intorno a un ceppo etnico unitario Roma si presentò sin dall’inizio come una città aperta in grado di assorbire sempre nuovi gruppi all’interno della comunità civica.

Dobbiamo mettere in evidenza che questa sarà una caratteristica costante e originale della storia romana.

IL MERITO ANDRA' TUTTO A QUESTI IMPERATORI
( che troveremo più avanti )

509    Bruto/Collatino
260    Caio Duilio
260? Attilio Regolo
250?  Gaio Lutazio Catulo - Quinto Fabio Massimo (dittatore)
216    L. Emilio Paolo e P. Terenzio Varrone
107 Gaio Mario -    Lucio Cornelio Silla ..
82-79 Lucio Cornelio Silla (dittatore perpetuo)
60- Gaio Giulio Cesare/Gneo Pompeo/Marco Licinio Crasso (Primo triumvirato)
59 Gaio Giulio Cesare
52 Gneo Pompeo (console senza collega)
49-44 Gaio Giulio Cesare  rieletto per 4 volte
44-15/03 Gaio Giulio Cesare  (dittatore a vita)
43-38 Gaio Giulio Cesare Ottaviano/Marco Antonio/Lepido  (Secondo triumvirato)
29aC-14 dC Gaio Giulio Cesare Ottaviano Imperator dal 29 , Principe del Senato dal 28,
Augusto dal 27, Potestà tribunicia dal 23, Console a vita, Pontefice massimo dal 12,
Padre della Patria dal 2 . al 14 d.C (anno della sua morte)

 

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