ANNO 1932

Sembrava l'anno
più pacifico e migliore del fascismo
e dell'Italia

Poi arrivarono i debiti di guerra da pagare agli Usa in crisi.
Spunta fuori un Caporale tedesco emergente che rifiuta.
Sta iniziando un complicatissimo decennio.

anno 1932 "UN LIETO EVENTO IN ITALIA: LA BALILLA"
(la produzione mondiale di AUTO nel mondo)

<<<<<< A Roma scambi di cortesie e d'investiture; Papa PIO XI conferisce a MUSSOLINI l'Ordine dello Speron d'Oro, e lo Stato Fascista e i Savoia concedono al segretario di Stato Vaticano, cardinale e futuro PAPA PACELLI, il Collare dell'Annunziata. (un ornamento in più !!!)
Pacelli ricordiamo é stato Nunzio Apostolico nella Germania di Hitler, ed è anche il fratello dell'avvocato che è stato il protagonista ai Patti lateranensi. 
Tutte spettacolari manifestazioni di giubilo che lasceranno poi nel dopo fascismo, strascichi e polemiche per questi scambi di prebende e onorificenze che furono bollate come "connivenze" o segreti accordi per il consenso reciproco.

I FATTI IN EUROPA
CON UN MUSSOLINI DURISSIMO

A Febbraio, a Ginevra avviene la svolta. Alla conferenza sul disarmo, partecipano 62 nazioni. Forte scontro tra Francia e Germania, dove quest'ultima abbandona la seduta! Rivendica la soppressione dei trattati del 1918 riguardo al riarmo, e sostiene che deve essere parificato ai vicini, per la sua sicurezza; inoltre lamenta l'esoso cappio dei debiti che dovrà pagare a rate fino al 1988 (non é un errore!), che sta mettendo in ginocchio tutta la Germania, che inizia a superare i sei milioni di disoccupati con una moneta che vale meno (letteralmente) della carta straccia dei paesi creditori. Una situazione insostenibile.
(La Germania smetterà di pagare le riparazioni e gli altri paesi debitori sospenderanno i pagamenti di guerra)

C'e' ancora scontro alla successiva Conferenza di Losanna  del 9 luglio. Sempre per la questione del pagamento delle riparazioni dei vinti (Germania) e i debiti di guerra dei "vincitori" (fra cui Italia), di cui sono beneficiari gli americani e in minor misura gli inglesi.
I due Paesi creditori vengono implorati  con l'invito a rinunciare a queste esazioni, per poter conservare la pace economica, politica e soprattutto sociale dell'intera Europa. Nulla da fare! E' rottura per la forte opposizione degli Usa.
L'Europa é quasi in ginocchio, ma la Germania sta ancora peggio, è in coma!

Mussolini, prima ancora della conferenza, sul Popolo del 12 gennaio, pubblica un articolo durissimo:
con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica europea, contro il "pericolo delle conferenze internazionali" :
"I popoli che si avviano faticosamente e fra inaudite miserie, ad uscire da uno degli inverni più tormentati che la storia ricordi, appena paragonabile all'ultimo inverno di guerra nelle trincee, ora che la data della Conferenza di Losanna è ufficialmente fissata, si domandano: Che cosa accadrà? Avremo una definizione del problema debiti - riparazioni o sarà rinviato ancora una volta?
Noi avremo una soluzione radicale oppure avremo una soluzione di compromesso che dilazionando nel tempo le difficoltà, non farà altro che complicare le cose all'infinito?
I governi d'Europa daranno ancora una volta prova di quella tremenda abulia che sembra paralizzarli tutte le volte che devono affrontare un problema e che li conduce quindi a polverizzare lo stesso durante i lavori delle Commissioni?
Queste ed altre domande affollano il nostro spirito.
La conferenza di Losanna deve giungere a quello che ormai si chiama il "colpo di spugna", deve concludersi con la cancellazione del dare e dell'avere nella tragica contabilità della guerra.
Non è affatto esagerato affermare, così ha detto l'on. Alessandro Shaw ( deputato del Regno Unito, n.d.r.)che la struttura economica e sociale dell'Europa si avvicina al precipizio; la cruda verità è che se le cose vanno avanti così come stanno andando, la scelta è semplicemente fra il ripudio dei debiti ed il caos. Invece di una libera partecipazione con uomini e mezzi alla causa, gli alleati hanno tracciato la più strana, illogica, antistorica distinzione.
Quando un proiettile americano è stato sparato da un artigliere americano ... con un cannone americano, gli Stati Uniti non hanno imposto agli alleati di pagare nè l'uomo, nè il costo del proiettile.
Ma quando il proiettile americano è stato sparato da soldati alleati per il medesimo scopo, per la causa comune, nello stesso comune interesse... questo ha creato un debito in oro da pagarsi agli Stati Uniti.
Mai prima d'ora nella storia era stato così ingiustamente applicato.
Il giusto messaggio che tutto il mondo aspetta è: "Rimetti i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori".
(Segnalazione: Franco Prevato. da Scritti e Discorsi)

La conferenza andrà avanti con varie sedute fino al 1936 senza mai approdare a nulla di concreto, pur verificandosi delle condizioni e molti segnali inquietanti che dovrebbero portare a più saggi consigli.
Sia il fascismo mussoliniano sia il nazismo hitleriano stanno facendo di questo sopruso una bandiera all'interno del proprio Paese. Questo tutti lo avvertono, e quindi significa che si vuole portare all'esasperazione alcuni popoli per fargli commettere passi falsi per poi intervenire con uno dei tanti motivi che non di rado sono creati con tanto cinismo.

Sotto queste due bandiere (riarmo e debiti) ci sono tante micce per dar fuoco alle polveri, e sembra proprio che questo sia l'obiettivo di alcuni potenti della terra.

Cosa strana, in un libro pubblicato in questi anni in America da KNICKERBOCKER, dopo aver fatto delle accuratissime inchieste, interrogando tutti i capi responsabili della politica europea, concludeva (ed é anche il titolo del libro, stampato anche in Italia dalla Bompiani il 1° giugno del 1934) "Ci sarà la guerra in Europa? Sottotitolo Ci sono 6.000.000 di uomini in uniforme. "Il vecchio continente, nei suoi cinque "accampamenti" aspetta con la baionetta in canna. Che cosa aspetta? Danzica, la Saar, l'Anschluss, i Francesi.

A Knickerbocker non era sfuggito nulla. Il volume era il seguito di un altro titolo molto significativo: Può l'Europa tornare indietro? Rimettersi in piedi?. Di particolare importanza molte pagine che riguardavano anche l'Italia. Rileggendoli entrambi, lo scenario è quello che poi vedremo dal 1940 al 1945. Ma siamo nel 1932, e Knickerbocker non era per nulla uno sprovveduto, era famosissimo per le sue inchieste (premio Pulitzer del giornalismo) conosceva ed era ricevuto da Sovrani, da Primi Ministri, dai Ministri degli Esteri e dalle più eminenti personalità politiche di tutto il pianeta.
Non era quindi un romanziere, né un veggente. Ma un acuto osservatore con una documentazione ineccepibile ottenuta dai Grandi della Terra, nelle cancellerie di ogni Paese.

 Concludeva che la guerra era certa, che avrebbe segnato la fine dell'Europa nella forma attuale; affermava, perfino matematicamente nelle ultime due pagina (292-293) che Stati Uniti, Inghilterra, Francia e.... l'Unione Sovietica insieme (e quest'ultima sembrò proprio una irreale bizzarria dell'autore - l'URSS con gli USA !!!) avrebbero vinto, per un motivo solo "che hanno tutto quanto desiderano per fare una guerra. Le nazioni che non hanno quanto desiderano sono la Germania e il Giappone, e perderanno". (Altro che profeta! . Ha già scritto la pagina dell'anno 1945 !!

Il volume contiene perfino passo passo quello che accadrà; che l'inizio del conflitto sarebbe partito da Danzica, poi proseguiva in Cecoslovacchia, in Polonia, in Belgio, in Francia e infine in Russia. Citava perfino la "soluzione ebrea".
E ATTENZIONE! Per quanto riguardava la Grande Muraglia francese, la Linea Maginot, ritenuta dai francesi e non solo da loro,  invalicabile e inespugnabile, che era costata 5 anni di lavoro e 133 milioni di dollari, quindi vanto dei francesi (dove poi avvenne l'invasione tedesca aggirandola) il generale francese MILLIET gli confidava a pagina 225 di questo libro, che "non é per nulla impossibile l'aggiramento, é perfettamente effettuabile passando dalla foresta" poi a pagina 243, "la Francia è cosi sicura della sua "muraglia" Maginot che vi concentrerà ogni soldato francese a contemplarla, e ad aspettare la vittoria; stando seduti!!!. Lo storico dell'anno 2034 potrà scrivere che la caduta della Francia ebbe inizio il giorno della costruzione della sua muraglia "trappola". Knickerbocker in queste 4 righe é addirittura sconcertante.

Andò proprio a finire così (vedi anno 1940), i vecchi generali come in Polonia, pensavano che la guerra era ancora fatta di fanteria o di cavalleria. Knickerbocker conosceva invece anche il progesso tecnologico delle ultime armi ed era a conoscenza delle nuove strategie dei giovani generali, poco più che trentenni.

Hitler doveva conoscere molto bene questo libro, perché fece esattamente quello che c'era scritto, invase la Francia dalla foresta, dalle Ardenne, aggirando i francesi "in attesa stando seduti"; in poche ore si beffò della Maginot e di tutta la Francia, dove nella muraglia, un generale di 83 anni, già vecchio alla prima guerra mondiale, PETAIN, aveva concentrato 70 divisioni (seduti, come prevedeva il libro) che caddero come birilli.

A indicare la strada a Hitler era stato un generale francese e un libro che costava 12 lire!

TORNIAMO IN ITALIA

Il ministro delle colonie DE BONO al ritorno dall'Africa segnala a Mussolini che l'imperatore d'Etiopia SELLASSIÉ sta modernizzando il Paese;  una minaccia per gli interessi degli industriali italiani in Eritrea, dove stanno sviluppando la cantieristica, i trasporti mare-terra, con ferrovie, strade. Vi sono coinvolti grossi capitali delle grandi banche italiane. Soprattutto del Banco di Roma: dunque grossi interessi italiani sono in gioco sia economici ma anche direttamente o indirettamente politici.
(vedremo più avanti gli sviluppi di questo pretestuoso allarmismo di De Bono - Che in sostanza fa venire l'idea a Mussolini di cercare "spazi vitali" in Abissinia. Ma come? Semplice creare qualche incidente, far sbarcare qualche soldato e con qualche fucilata in poche settimane colonizzare il territorio e rimanerci. Come hanno sempre fatto gli inglesi, gli spagnoli, i portoghesi in tutto il mondo.
In Italia a tale proposito qualcuno scriveva questo:
"Salvo qualche mezzacoscienza, nessuno di noi pensa che in una guerra, un trattato di pace possa poi esaurire qui il nostro compito. Non si sarà mai dei dominatori, se non avremo la coscienza esatta di una nostra fatale superiorità. Coi negri non si fraternizza. Non si può, non si deve. Almeno finchè non sia data loro una civiltà. ( !!!?? )
Ci sono due razzismi uno europeo e una africano e questo è un catechismo che, se non lo sappiamo, bisogna affrettarsi a imporlo e ad adottarlo".

Sapremo a suo tempo chi scriveva così. Sappiate solo che era un famoso giornalista !!

IL DECENNALE del fascismo che ricorre quest'anno, é celebrato proponendosi non solo in Italia ma al mondo come modello ideale.
Si fa molta retorica e si aggirano problemi molto seri che sono ora sul tappeto delle conferenze internazionali. Non basta nelle celebrazioni ricordare i successi sportivi o fare propaganda su alcune virtù del popolo italiano.
Per coprire gli interventi statali molto massicci in campo economico avviati da alcuni anni in tempi favorevoli, si stanno emanando leggi anticonsumo, diminuendo le importazioni, restringendo il credito e tanti tagli nella spesa pubblica. Ci si sta insomma preparando per le "grandi avventure".

Provvedimenti che portano a forti tensioni sociali. Nel giro di due anni, alla conclusione di alcune esperienze di sostegno (economia assistita del tipo keynesiano) questi interventi non sono più possibili, L'Italia non è l'America!!
La grande crisi internazionale del dopo '29 non è finita, e la crisi italiana ne riceve tutti i contraccolpi.

NEL DECENNALE della Marcia su Roma. Mussolini concede una grande amnistia anche ai detenuti politici. Escono dal carcere 22.173 reclusi per vari reati comuni: 1056 sono reati di antifascismo, 639 sono i detenuti politici; e 600 i confinati, che possono così rientrare nelle loro case con il "perdono di Mussolini".

Anche in questa circostanza si assiste a una moderata intolleranza al fascismo di molti intellettuali, compresi quelli che in precedenza si erano espressi in una forma molto negativa e a volte combattiva. Troppo é il consenso diffuso nelle masse, dove l'emotività per alcuni risultati nelle varie discipline sportive, gioca un ruolo non indifferente. Era dal tempo dell'antica Roma che questo non accadeva  in Italia, il popolo italiano uscito dalle sacrestie che Mussolini aveva fatto chiudere, ha riscoperto lo sport, l'orgoglio delle conquiste in molti campi.

E' l'epoca d'oro del calcio azzurro di Meazza, delle leggendarie corse automobilistiche di Nuvolari, Varzi e Ferrari; del ciclismo di Binda; del pugilato di Carnera. Grandi imprese che compaiono sui giornali di tutto il mondo.
Infine i Giochi Olimpici di quest'anno. Un Trionfo! Fra l'altro, si sono svolti in America! A Los Angeles. Proprio nell'anno X anno dell'Era fascista, che faceva binomio con questa  X Olimpiade.

I partecipanti italiani sono 101, La squadra italiana arriva negli Stati Uniti con il Biancamano fino a New York per poi raggiungere la California in treno. Gli azzurri ottengono uno straordinario successo piazzandosi secondi nel medagliere con 36 medaglie dietro ai padroni di casa. Da ricordare il trionfo di Luigi Beccali nei 1500 metri, dopo un’impressionante rimonta. Protagonisti, tra gli altri, il ciclista Attilio Pavesi nella gara su strada (oro individuale e a squadre), Renzo Morigi, oro nel tiro a segno, e i ginnasti Savino Guglielmetti (2 ori) e Romeo Neri (3 ori).

Dalla pagina della Gazzetta dello Sport

X OLIMPIADI A LOS ANGELES
"Straordinario successo degli italiani in America. La X Olimpiade ha consacrato e rivelato al mondo i progressi dello Sport italiano rigenerato dal fascismo nel X anno del suo "avvento". Conquistate 12 medaglie d'oro, 12 d'argento, 12 di bronzo".

MUSSOLINI trae spunto per fare molti discorsi di grande presa patriottica. Questo effetto simpatia popolare nel tifo sportivo diventato in pochi mesi una malattia pandemica, attenua molti atteggiamenti antifascisti, non solo in Italia.
In America sono perfino sconcertati.
In Italia i cronisti  dei giornali americani che inviano servizi negli Stati Uniti sono rimasti tutti plagiati dal tifo nazionale, e gli oriundi italiani che vivono in America leggono avidamente solo questi servizi.
Per molti emigranti un vero e proprio orgoglioso riscatto; all'improvviso in America (che si sta dibattendo in una gravissima crisi economica, con 5 milioni di disoccupati) spuntano come funghi quelli che vantano discendenze italiane; sono i milioni di figli di quelle prime oceaniche migrazioni italiane di fine Ottocento, primo Novecento.  

La Gazzetta dello Sport esultava: "Con l'avvento del fascismo al potere, lo sport italiano cui i passati governi avevano negato ogni incoraggiamento e ogni aiuto ha ricevuto quell'impulso di vita nuova che la dinamica fascista, abbattendo le vecchie ideologie, ha creato e impresso a tutte le attività nazionali con i nuovi valori".

Nello sport oltre le accennate Olimpiade, sul ring c'è CARNERA, che si avvia al titolo mondiale dei massimi, e farà impazzire anche lui l'America.

Il 12 APRILE  1932 e' una data molto importante nella storia dell'industria italiana: al Salone internazionale dell'automobile di Milano viene ufficialmente presentata la "La macchina per tutti", la Fiat BALILLA ....
VEDI A FONDO PAGINA

Altra spettacolare realizzazione (e grande propaganda per Mussolini) si ha all'inaugurazione di Littoria (oggi Latina) la prima intera e nuova città voluta da Mussolini sulle pianure dell'Agro Pontino bonificato; 65.000 ettari di territorio paludoso e malarico che diventa ora interamente coltivabile, territori dove avevano tentato ma fallito governi di secoli e secoli fin dal lontano impero romano.

Questa impresa ciclopica la riusciranno a portare a termine con successo i bravi ingegneri italiani e le maestranze di quelle aziende che diventeranno in seguito i migliori e le migliori del mondo per la costruzione di dighe e canalizzazioni su tutto il pianeta. Seguiranno poi dopo Littoria le città di Pontinia, Sabaudia, Guidonia, Ausonia; dove si costruirono 3.000 poderi. L'area totale di questa bonifica fu complessivamente 5 milioni di ettari.

Le strade d'Italia diventano veloci, commerciali, turistiche, panoramiche, monumentali. Si inaugura l'Autostrada Milano-Torino e la Milano-Laghi, termina la Firenze-Mare.  Segue la panoramica Gardesana, quella delle Dolomiti, di Carezza, e in particolare a Roma quella dei Fori Imperiali e di Via Conciliazione.
Poi la turistica della Val di Cusio- Mottarone, la Laveno-Luino, la Pallanza-Toce, quella della Valturnanche Breil-Giomelin (la futura Cervinia), e la strada che collega l'Abruzzo alle Puglie ( da San Salvo (CH) a Serracapriola (Foggia) di 181 km. 

1932 Ausonia

Si naviga con il Rex la più veloce nave, mentre l'Augustus è il più grande transatlantico del mondo a diesel; con a fianco il Roma, il Giulio Cesare e il Duilo con motori a turbina: queste navi formano i quattro gioielli che il mondo invidia all'Italia.
(Per l'Augustus fu costruito il più grande motore fino allora concepito; da 42.600 HP di cui diamo la foto qui a fianco.

 

Poi gli aerei! Il prossimo anno Balbo - nel voler celebrare il decennale del fascismo - compie la Trasvolata Atlantica. In America! A New York! Dove gli italiani residenti e tutti gli oriundi provano un senso di orgoglio straordinario.
Agli ordini di Balbo, il 1° luglio otto Squadriglie di ventiquattro S-55X, versione potenziata dell’ormai celebre idrovolante, decollano da Orbetello e, dopo varie tappe, raggiungono New York il giorno 19 in un clima di incredibile entusiasmo che ha il suo epilogo nella trionfale sfilata per Broadway.

 

Gli elogi sulla stampa italiana si sprecarono. Così il "Popolo d'Italia, “Gli intrepidi aquilotti d’Italia, avvinti dalla poesia fulminante della gesta, finalmente hanno potuto appagare il loro vivo desiderio portando l’ala tricolore in terra straniera con una impresa che colpisce tutte le immaginazioni, che supera qualunque altra grande impresa aerea mondiale.

Ma anche l'inglese Times non fu da meno, scrisse: ”L’impresa di Balbo e dei suoi uomini è la più gigantesca nella storia aeronautica”.
Mentre negli Stati Uniti, sui giornali parlavano da sole le immagini....qui sotto il triofale tripudio a New York.


Per Balbo fu un successo strepitoso, e Mussolini, vede in quel nome a caratteri cubitali sui giornali un pericoloso potenziale concorrente; al ritorno pochi mesi dopo si affretta a trasferirlo in Libia quale governatore della colonia
.
(Ed ha anche un po' ragione a temerlo. Dirà in seguito a (misteriosa) morte avvenuta: "era l'unico che avrebbe avuto il coraggio di uccidermi".
Infatti anche in Africa Balbo, con alcuni orditori di complotti, nella sua potenziale fronda non demorde. Vedi la Biografia di Balbo > >

Con questi festeggiamenti imponenti a guadagnarci é lo sviluppo di tutta l'aeronautica italiana. DE PINEDO compirà il giro del mondo in aereo. DONATI invece raggiunge il record mondiale di altezza volando a 12.000 metri. DE BERNARDI si aggiudica il record di velocità infrangendo il "muro dei 500", con 512 km orari, e AGELLO il 23 ottobre del '34 vola con un Macchi addirittura a 709 km orari. FERRARIN non é da meno, stupisce il mondo, vola senza scalo 7666 km con un SIAI Marchetti fino in Brasile.

Tralasciando il contesto politico dell'epoca, bisogna prendere atto dell'eredità lasciataci da tutti questi protagonisti, con una chiara dimostrazione di valore e di coraggio nelle sfide, sportivamente condotte in quel periodo, contro gli Stati Uniti, l'Inghilterra e la Francia.
L'impegno profuso dai piloti e tecnici italiani, conferma il raggiungimento delle più significative affermazioni.
Questo meraviglioso capitolo rimarrà per sempre una pietra miliare, non solo nella storia Italiana, ma addirittura in quella mondiale.

Una delle pagine più interessanti dell'Aeronautica Italiana, è scritta, sicuramente, proprio in questo periodo fine anni '20 e inizio anni '30, attorno alle macchine volanti. Le innovazioni tecnologiche dell'industria aeronautica dell'Italia dell'epoca, si dimostrano, qualitativamente, non certo al di sotto di quelle espresse da nazioni più agguerrite, come Gran Bretagna, Francia e anche Stati Uniti. A Roma fu realizzata una camera del vento lanciato a 3450 hm ora, ossia più di due volte e mezzo la velocità del suono. Una realizzazione unica al mondo !!!
E che dire di
quel genio di D'ASCANIO che realizza in questo periodo una sua pazza idea: fabbrica uno strano aereo a decollo verticale con 2 eliche; era l'ELICOTTERO, con tanto di dimostrazione a Milano al Forlanini, ma nessuno gli presta attenzione, era troppo avanti coi tempi. Si riscatterà nel dopoguerra regalandoci il fantastico motoscooter: la Vespa !!

Non così le più importanti aviazioni del mondo, supportate dalle rispettive grandi industrie aeronautiche; erano in continua sfida con gli italiani. Che però a metà anni '30 pensando a ben altri progetti si perdono per strada. Si penserà solo a far guerre, con gente boriosa ed inesperta, e, purtroppo, non solo si faranno tutte queste guerre male, ma si perderanno tutte le occasioni per scrivere altri bellissimi capitoli come quelli sopra accennati. (vedi ad esempio la vita di CAPRONI > > > ; quante delusione ebbe a provare per i brontolii degli alti papaveri di Esercito e Marina, che consideravano l'aeroplano un semplice supporto dei rispettivi domini, sia terrestre che navale; i bravi ingegnieri e progettisti dovevano stare ai loro ordini e non l'incontrario.
Poi, l'industria. Quante invidie si erano affiancate nel settore aeronautico come concorrenti, Macchi, Breda, SIAI (Savoia Marchetti); Piaggio, Ansaldo, Agusta, Castoldi e ovviamente la Fiat di Agnelli che fece la parte del leone nelle commesse (in fretta e furia alle auto affiancò gli aerei).

A una riunione svoltasi in America il 22 luglio 1922 furono esposti degli studi
sulle apparecchiatura RDF Radio Direction Finding, poi nota come RADAR. Ma attenti furono gli americani.
Lo spaccone
Balbo nel 1929 diventa Ministro dell'Aeronautica (!!!) ma lui non sapeva nè capiva nulla di volo, conosceva solo la montagna, era in realtà un capitano degli Alpini. Riuscì a trasformare l'aeronautica in una palestra sportiva ad personam.
Così l'Italia rimase in stallo fin dal 1936, perfino sprovveduti nella stessa difesa aerea.
In guerra poi, nel 1940 non fu più possibile sostituire la finzione alla realtà. Lo sport in strategie belliche.
E se per l'"Aria" non avevano predisposto nulla, a "Terra" fu ancora peggio. Nessuno allo Stato Maggiore delle tre armi all'inizio della guerra  aveva mai pensato a una contraerea per gli aerei nemici che volavano ( non per fare solo record) già a 600 all'ora.
Nei primi giorni di guerra nel 1940, a Torino i bombardieri inglesi li scambiarono per aerei italiani e rimasero impotenti a guardarli mentre bombardavano gli stabilimenti. Non avevano una contraerea!!! Mentre 18 giorni dopo in Africa a Tobruck quando l'ebbero fecero l'incontrario, spararono su quelli italiani abbattendo proprio l'aereo di Italo Balbo, il Ministro dell'Aeronautica !!!

Furono insomma questi anni il trionfo dell'apparenza e del millantato credito all'estero. Una strategia e una dottrina aerea militare non era stata nemmeno concepita. Nè avrebbero mai potuto nascere senza la cooperazione delle altre due armi con i generali che vedevano l'aviazione nascente con malcelata tolleranza, per non dire ostilità.
Erano così poco coordinati che a ibizio guerra gli aerei italiani a Punta Stilo arrivarono a dar man forte ai nemici; invece delle navi inglesi bombardarono le navi italiane; 50 dei 126 aerei in missione si "sbagliarono" (!!!) e attaccarono le navi di bandiera.

GIANNI CAPRONI fece in tempo ad assistere a tutto questo sfacelo. Morì nel 1957. - Forse - e senza forse - provò ranta amarezza per aver assistito a una tragedia "annunciata".

Pensiamo poi anche all'automobilismo, così vivace, così inventivo e competitivo in questi anni, per merito di singoli ingegnosi meccanici italiani, che davano scacco matto perfino a Ford, che andava in bestia, quando il lunedì sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo a caratteri cubitali c'era il nome di un anonimo meccanico italiano, "gratis" diceva lui, "mentre io per farmi pubblicità devo spendere milioni di dollari" (l'anonimo meccanico era Enzo Ferrari).

A guadagnarci é il fascismo che può presentarsi come un Paese dove la tecnologia (o le menti tecnologiche con i pochi mezzi) é al suo massimo sviluppo, i suoi tecnici i migliori del mondo, la creatività e l'ingegno non ha eguali, la gioventù la migliore del mondo, e di riflesso è ovvio che si pensi che la sua guida politica ed economica sia la più illuminata, la più innovativa; è indubbiamente tale, quella che sta ottenendo questi grandi risultati, invidiati ora da tutto il mondo.
Perfino i russi inviano i loro progettisti in Italia a studiare, a scegliersi i tecnici, a imparare dal fascismo "come si fa" questo, quello e quell'altro; in pratica tutto.
Insomma fino alla fine del 1935 in fatto di tecnologie l'Italia era la prima al mondo soprattutto in quei settori che colpivano l'immaginazione collettiva, aerei, navi, auto, moto, radio, sport. Non si parlava d'altro sui giornali di tutto il mondo. Ogni mese l'Italia stupiva con qualcosa!!

A Milano il 26 ottobre MUSSOLINI compie la sua visita per celebrare il decennale. Un'accoglienza travolgente, mezzo milione di persone nell'entusiasmo applaudono l'uomo partito per la sua avventura proprio da Milano dieci anni prima e ci ritornava quando era sulle pagine dei giornali di tutto il mondo, l'uomo di Stato più noto e corteggiato del pianeta.

Raggiante, Mussolini approfitta della platea e comunica che l'Italia ha raggiunto i 75 milioni di quintali di grano; cioè l'intero fabbisogno italiano (prima circa la metà lo s'importava). Ha vinto la "sua" "battaglia del grano".
Dalle 3,20 lire che costava il pane nel 1928, scende in questo '32 della metà,  1,60.
Sembra proprio di essere ritornati con il grano e il tifo sportivo, al Panem et circenses di storica memoria.

In America fanno un referendum chi é "il più grande uomo del mondo"; il risultato (siamo in America!) e lui, BENITO MUSSOLINI.
Del resto il New York Times, dopo la visita del segretario di Stato americano a Roma, nello scorso luglio, lo ha definito nelle sue colonne zeppe di foto, "l'uomo di Stato più chiaroveggente del momento".

Purtroppo in Germania ci sono altri avvenimenti meno chiaroveggenti in questo preciso momento, c'è in ascesa l'uomo, un caporale, che andrà a oscurare la fama del Duce, anzi legherà a lui il suo tragico destino......

Il legame che si strinse tra Mussolini e questo caporale finì per trascinare l'Italia nella Seconda guerra mondiale, guerra nella quale lo stesso regime fascista finì per esserne travolto.

Ne parleremo più avanti e purtroppo per altri 13 anni !!!

 

Ritorniamo ora agli interventi economici all'interno del Paese Italia.
Le opere e la strategia dello Stato con l'IMI, la STET, la SIP, l'IRI, quest'anno (acquisendo il controllo delle 3 maggiori banche; Banco di Roma, Credito, la Commerciale e le relative loro partecipazioni che hanno nelle industrie) permette a questi Istituti di Stato di controllare il 25 % di tutte le società per azioni italiane; quelle che stavano finendo in mano alle fameliche banche private, al solo scopo di assicurarsi gli immobili e non certo per risanare o incentivare la produzione per loro sempre aleatoria e non dunque sicura come il "mattone" o i "terreni".
Del resto i consumi - nonostante le euforie descritte sopra - non sono ancora decollati in Italia, il benessere generalizzato è un sogno politico di tutti i governi del passato e non sfugge a queste utopie neppure Mussolini, anche se dobbiamo riconoscere che ha fatto moltissimo in questi anni, ma principalmente perchè ha molti collaboratori geniali; basterebbe ricordare Beneduce o Rocco. Sono loro a creare le strategia dello Stato.

MUSSOLINI! Il mondo lo guarda; CHURCHILL parlando alla Lega antisocialista, lo definisce "il più grande legislatore vivente", "il faro cui tutti i paesi antisocialisti possono guardare con fiducia" e all'Università di Oxford viene fondato un Istituto per lo studio del Fascismo.

Insomma é il periodo d'oro del fascismo, come immagine, come realtà, come realizzazioni, come risultati: è l'esempio di un'innovazione politica economica nuova; troviamo molti Paesi che guardano con curiosità l'Italia, e non solo il suo sviluppo, ma innanzitutto la sua guida politica. Alla "germinazione" spontanea non crede nessuno, i segreto sta in chi guida il Paese.

Nel mondo, in questo preciso momento, non ci sono altri modelli economici vincenti; quello d'oltre oceano che tutti prima guardavano e cercavano di imitare é crollato miseramente; l'America fatica ad uscire dalla sua grave crisi che ha investito tutti i settori economici. L'idea di Mussolini - quella di fornire con prestiti a scadenza ventennale le industrie con il denaro ottenuto attraverso l'immissione sul mercato di Obbligazioni garantite dallo Stato - si dimostra la mossa più geniale per rilanciare tutto il comparto industriale, che però appena rimesso in salute, irriconoscente inizia a premere sul governo per un'espansione sui mercati esterni. E cercare "spazi vitali"!!!

E' questa una brutta tara del grande capitalismo italiano di questo periodo. Invece di puntare sullo sviluppo interno, suoi prodotti di consumo, puntano sulle grandi opere all'estero, con un unico scopo fare soldi in fretta senza tanta fatica. Magari con i soldi di Stato.
Il colonialismo imperialista del resto è un male diffuso in tutta Europa. Ed è quello che vorrebbero gli industriali italiani.

NON FINISCE L'ANNO… e DE BONO mette in testa a Mussolini un piano d'invasione di una zona fra l'Eritrea e la Somalia. (la famosa Abissinia).Ha già fatto tutto lui, perfino lo schema operativo. Le sue previsioni sono: "una" guerra lampo" su un territorio dove non ci sarà nessuna resistenza, solo qualche beduino che prenderemo col tiro al piccione" (E lo faranno per davvero! Anche divertendosi! Perfino usando i gas. ).

Per il motivo sopra, facciamo un passo indietro. Mussolini senza fornire nessuna spiegazione si riappropria del ministero degli Esteri esautorando Grandi che aveva appena concluso la conferenza prima a Losanna (sui debiti di guerra) poi a Ginevra (sul riarmo).
La spiegazione la fornirà solo nel '44, dicendo che Grandi era "andato a letto con Francia e Inghilterra per tre anni"
( vedi la BIOGRAFIA DI GRANDI > >
Quest'esautorazione determina una svolta decisiva nella politica estera. Infatti, Mussolini definisce quelle conferenze "una mostruosa fabbrica d'illusioni e trappole per gli ingenui", minaccia il ritiro dalla Società delle Nazioni, e a Torino in ottobre invoca "i sacrosanti diritti del popolo italiano di vivere col suo lavoro".

In dicembre l'ultima doccia fredda sui trattati di Versailles. La Francia si permette di non pagare i propri debiti all'America, mentre la quota italiana e quella d'altri cinque paesi vanno all'incasso. Mussolini é furibondo....gli italiani pure. E' più che palese che qualcuno trama una congiura; che ci sono in Francia inquietanti connivenze o inglesi o americane.

Intanto in Germania si sta verificando un avvenimento che diventerà dirompente il prossimo gennaio.
Dopo il successo ottenuto nel 1930, ora nel partito nazista di HITLER non ci sono dentro solo gli scontenti, gli arrabbiati, i disoccupati, ma ci sono dei grossi personaggi della Germania Guglielmina, i notabili: il principe Augusto figlio del Kaiser, i dirigenti della Deutsche Bank, della Commerz Bank, della Dresder Bank. I grandi industriali dei colossi chimici Farben, della gomma Conti, dell'acciaio Vogler, delle Assicurazioni l' Allianz. Poi i gruppi Simens, Aeg e infine i Krupp.
Ma l'asso pigliatutto che aveva in mano Hitler era Schacht, economista di fama mondiale, un mago della finanza, che dirige la Reichbank. Improvvisamente si dimette e diventa il consigliere economico di Hitler. Sarà lui il vero autentico autore dello straordinario "super miracolo" tedesco, "in 10 anni, tre mesi, meno un giorno", quanto durò il sogno di grandezza di Hitler.

Insomma sta apparendo "l'uomo nuovo" della Germania e sta conquistando la Cancelleria. Alle ultime elezioni del 31 luglio HITLER ha ottenuto 13.745.000 voti e 230 seggi, il presidente HINDENBURG con 19 milioni del suo partito ha però la maggioranza, ma non riesce a fare una coalizione, formare un governo. Si va alle elezioni altre tre volte. Nell'ultima elezione Hitler perde inspiegabilmente 2 milioni di voti, sta per essere "fatto fuori", esautorato dal suo partito, ma ugualmente tratta con Hindenburg, che vagamente gli offre di partecipare al governo. Hitler vuole invece la Cancelleria, l'altro sdegnato rifiuta e incarica SCHLEICHER che ha la maggioranza, che, abile come una volpe, chiama STRASSER, cioè il collega di HITLER che dirige l'organizzazione politica nazista.

Loro due uniti, stanno per fare lo sgambetto al compare, vogliono togliere di mezzo per sempre Hitler. Ma sono "giocati" da un piano di una incredibile e diabolica lucidità, infatti, saranno loro due, e tutti gli altri insieme, ad essere giocati, "fatti fuori".
Cinquantasette giorni impiega Hitler per organizzare la trappola, poi si sbarazza degli avversari; ha capito davanti a quell'uomo di ottantacinque anni, HINDENBURG, sempre più debole di mente, che ha quasi sfiorato il successo completo, e rimanda il tutto alla nuova battaglia che si prepara a condurre per avere questo "tutto", nel prossimo gennaio che leggeremo più avanti……
(per maggiori particolari, vedi l'ampia Biografia di Hitler > > >

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parliamo d'altro

"In Italia
UN LIETO EVENTO"
LA BALILLA
"l'auto che va finalmente verso il popolo" M.
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La pubblicità su
"Le Vie d'Italia"

"Industriali, commercianti, esercenti ed impiegati, medici, ragionieri, avvocati, geometri, impresari, periti, ecclesiastici; giovani sportivi e maturi possidenti di campagna, signorine e mammine, tutti hanno riconosciuto nella nuova Fiat che nasce, la tanto invocata automobile finalmente accessibile nel prezzo, nell'uso e nella manutenzione. Non giocattolo dalla vita effimera e dalle limitate possibilità, ma vera, completa, superba automobile, fatta per durare e per servire; da accontentare ogni più disparata e più severa esigenza". (Le Vie d'Italia, maggio 1932, pag. 168)

I prezzi delle altre auto italiane sono decisamente ancora proibitivi per le categorie sopra accennate, salvo la prima. 
La Lancia Artena costa 31-33.000 lire. La Astura 45-47.000. L'Alfa Romeo 6 c Turismo, da 28 a 39.800. La 6 c Gran Turismo, 58-70.300. La 8 c Gran Sport L, 80-98.000. La 6 c GS spider 59.500.
 Un veicolo industriale  OM Tipo 3 Bod, 4 cilindri Diesel, lo chassis 90.000, carrozzato camion 97.000.

Ricordiamo una camera al Grande Albergo Fiorina di Torino costa 12 lire; una bicicletta DEI modello A" lusso, 580 lire, Superlusso 675; un abbonamento annuale alle Vie d'Italia 25 lire; un litro d'olio 7 lire; un grammo d'oro 17 lire; una camera al Grand Hotel Carezza in alta stagione 9 lire;  mentre a Riccione la marina più cara della Romagna in alta stagione si spende dalle 2 alle 5 lire. Un chilo di pane 1,60, di carne 16 lire, un giornale costa 25 centesimi, un biglietto del tram 50. 

LA BALILLA

"""" Il 12 aprile 1932 e' una data molto importante nella storia dell'industria italiana: al Salone internazionale dell'Automobile alla Fiera di Milano, viene ufficialmente presentata la Fiat BALILLA ...la prima  vera utilitaria italiana. 

La BALILLA per certi versi puo' essere considerata la risposta della Fiat alla grande crisi economica internazionale, che nel triennio 1930-32 danneggia fortemente il mercato automobilistico nazionale e internazionale. E' sufficiente un solo, significativo dato: a inizio del 1929 in Italia le nuove automobili immatricolate erano state 33.436, nel 1931 scesero a 14.760. 
Proprio in quegli anni la Fiat e' presente con il modello "sbagliato": nelle stesse settimane del crollo della borsa di Wall Street (ottobre 1929) presenta infatti la "514" che sostituisce la piu' piccola e decisamente piu' "azzeccata" "509" del 1925. 

Con una eccessiva cilindrata di 1500 cc, la "514" rimane fino al lancio della BALILLA il modello piu' economico sul mercato italiano. Ed e' un fiasco clamoroso. Il pubblico rifiuta in pieno il nuovo modello, che in tre anni esce in appena 30.000 unità, mentre le "509" prodotte nel corso di quattro anni erano state circa 100.000.

Il successo arride invece alla nuova e piccola BALILLA, soprattutto per il prezzo, le cui consegne iniziano nel luglio di questo 1932. 
Disponibile nelle carrozzerie berlina 2 porte, torpedo e spider, è la prima Fiat ad essere venduta ad un prezzo di 10.000 lire (10.800 per l'esattezza, ma dall'autunno dello stesso anno scende a 9.900 lire). La BALILLA ha un piccolo e compatto motore di 995 cc che sviluppa 20 cv e le imprime una velocita' massima di 85 km/h, piu' che sufficiente per le strade dell'epoca.

Al volante la BALILLA si rivela piuttosto agile (specie nei percorsi montuosi) e di facile guida. Anche i consumi sono piuttosto contenuti e la manutenzione appare abbastanza semplificata; malgrado le ridotte dimensioni esterne (3,14) riesce a ospitare "dignitosamente" 4 persone adulte. 

Grazie alle sue molteplici qualità, la BALILLA ottiene un notevole successo in Italia e all'estero: con la piccola Fiat, una quota significativa della media-borghesia italiana si motorizza. Dal 1932 al 1937 ne sono costruite circa 115.000 unita', cui vanno aggiunte quelle costruite su licenza da case estere (NSU, Simca, Polski Fiat ecc...). In alcuni periodi, negli stabilimenti Fiat del Lingotto la cadenza produttiva di BALILLA tocca le 250 unità, una cifra "record" per un modello europeo.
Nel 1934 esce una nuova versione, dotata di carrozzeria piu' moderna e cambio a quattro marce; la produzione cessa nella primavera 1937, con l'arrivo della 508 c -1100. (By: Andrea Barbano) """

 

La nuova auto era già stata presentata a Mussolini nella sede dello stabilimento di Torino il 9 aprile dal senatore Giovanni Agnelli, ed era stata battezzata  dal Duce ("col nome fatidico della nuova giovinezza italica" scrive le Vie d'Italia)  BALILLA, con una grande cerimonia e ovviamente come  l'"orgoglio della nazione fascista"...."un'automobile che va finalmente verso il popolo".

Verso il popolo non proprio. Il prezzo lo abbiamo accennato sopra è di 10.800 lire. Un contadino guadagna 90 lire al mese, 200/260 un operaio, 350 l'impiegato, e solo un grosso dirigente, un generale e un Accademico d'Italia, prende 1000 lire; ma gli impiegati sono pochi e i dirigenti nelle piccole e medie aziende ancora meno.
Domina "nella fabbrica" il "padrone", che si sceglie come "dirigente" "il capo";  normalmente un uomo maturo, servile ma fedele dipendente che sappia appena qualcosa di più che leggere scrivere e far di conto, e nella parte tecnica è sufficiente un diploma di perito.

Prova ne sia che in una fabbrica-tipo di questo periodo, come la Bianchi Biciclette ha nel suo stabilimento quest'anno 1500 operai, ma solo 10 impiegati (rapporto 1:100, ed é la media nazionale) e UN SOLO dirigente, neppure laureato, ma solo perito meccanico. Quindi il sogno della macchina lo possono fare in pochi, e non certo gli impiegati, tanto meno gli operai, non siamo in America; devono passare ancora 30 anni !!

Nelle Vie d'Italia di aprile del 1932 è riportato il Censimento Mondiale degli autoveicoli (pag.105-109). "Negli Stati Uniti sono concentrati gli 88 centesimi degli autoveicoli esistenti in tutto il mondo, 26.697.398 su 35.805.632".
"In Italia ammontano a 291.587, Francia 1.459.650, Inghilterra 1.663.450, Spagna 189.650, Germania 679.300, Russia 57.640, Giappone 95.719"

Abbiamo accennato alla crisi americana, ma nonostante questa, in America nel corso del 1931 si sono prodotte 2.030.532 auto, 435.784 camions; certo meno del 1930 (rispettivamente 2.901.251 e 599.991) ma comunque decisamente una produzione considerevole, opulenta. Una crisi di produzione relativa perchè  dobbiamo considerare che quasi ogni famiglia americana possiede già un'autovettura. 
Già al 1° gennaio 1931 (e dobbiamo anche aggiungere quelle prodotte quest'anno 1932)  troviamo la proporzione di abitanti di 4,59 per ogni automobile; mentre in Francia e Inghilterra abbiamo ogni 28, Danimarca
ogni 31, Svezia ogni 42, Svizzera ogni 50,  Belgio ogni 51, Norvegia ogni 61, Germania ogni 94, Spagna ogni 119, mentre l'Italia è ferma a un auto ogni 142 abitanti, battuta solo dalla Grecia con 147.

E' sufficiente un solo, significativo dato: nel 1929 in Italia le nuove automobili immatricolate sono state 33.436, nel 1931 scendono a 14.760 (un numero pari alle auto che di media si producono e si vendono nell'arco di 48 ore negli Stati Uniti sempre nello stesso anno 1931.
La crisi americana era grigia, ma non era proprio nera nera come la raccontavano, e come molti ancora la raccontano senza avere sottomano i dati come questi; dei giornali dell'epoca!

SE INTERESSATO ALL'ARGOMENTO AUTO
VEDI "
UN SECOLO DI AUTO IN ITALIA > >"

 noi invece qui dobbiamo dare inizio al 1933
con i nuovi eventi che stanno accadendo in Europa
dove termina il periodo di successi in italia.

Prima leggiamo una panoramica
con una nutrita analisi su
LA CRISI MONDIALE E L'ITALIA DAL 1922 IM POI >>>>

< < < Se gradito, poi leggeremo un discorso di Mussolini
con una forte critica sul capitalismo italiano

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