LEGGI RAZZIALI

NEL TEMPO

< < IL RAZZISMO DI HITLER
< < RAZZISMO - HITLER -WAGNER- GLI EBREI
< < IL RAZZISMO IN ITALIA

 

STORIA ANTICA E MODERNA - OPINIONI

(“Rammentiamo che la parola "razza" compare nella nostra Costituzione (L’art. 3, comma 1)

_____________________________________________________

 

Qui sul "Razzismo", accenniamo subito, perché sono attuali
agli inteventi di LILIANA SEGRE'
sull'odio, il razzismo, l'antisemetismo e sul (vago) ritorno della violenza fascista in Italia


A molti italiani non piace che si vada in ogni scuola per dire ai giovani che verso una popolazione- quella ebrea - che era un millesimo degli italiani - gli italiani abbiano fatto del becero, razzismo, deportazioni e uccisioni di ebrei ad Auschwitz, solo per far rivivere "l’atmosfera da incubo e l’incubo del deportato”. Come voler far ricadere una grave colpa su tutti gli italiani stessi a futura memoria. Vi erano - come detto sopra - allora fanatici italiani cattivi, e fanatici ebrei cattivi (fino al punto che proprio alcuni di essi - per denaro - facevano delle spiate per
i rastrellamenti dando ai nazisti gli indirizzi di facoltosi ebrei che abitavano in città per farli arrestare deportare confiscargli i beni - ebrei delatori dentro perfino nel Ghetto che prendevano come premio di 5000 lire. (famosa divenne la "Pantera" (Celeste da Porto, che ne fece arrestare una trentina, finiti tutti a Regina Celi, poi prelevati per l'eccidio delle Ardeatine).
((( Ma anche la famosa Anna Frank e la sua famiglia, furono catturati, tramite la spia di un ebreo; per incassare il premio in denaro, rivelò ai nazisti il rifugio. (rifugio che nel 1980 ho visitato).
(ma la rivelazione sembra non offra prove convincenti sulla spiata. "Non è stata prodotta alcuna prova - dice il presidente dell'"Anne Frank Fund")

Ma fino al 19 ottobre 1943, a nessun ebreo era stato dagli italiani fatto del male. Erano solo stati allontanati dalle attività pubbliche, dalle scuole e dalla politica, impedendo così la diffusione di alcune idee tipo Sonnino 1915 (che all'insaputa del Governo, fece schierare l'Italia contro - i fine allora - alleati Asbugici.

Anche a Milano nel '43-'44 vi erano questi delatori. Oltre che a scovare la famiglia Segrè, catturarono anche il facoltoso Morpurgo; forse per impossessarsi del suo patrimonio. Lui possedeva in Umbria, a Gubbio 600 ettari coltivati a grano. Morì poi di fame nei lager. Ma ebbe l'accortezza di far rifugiare in Svizzera il figlio 15enne. Che così si salvò. Diventò poi in Italia Direttore Generale di una grande multinazionale. Che ho incontrato più volte nei miei giri per l'Italia, soprattutto a Gubbio dove ci sono i suoi 600 ettari a grano divisi in 30 fattorie)

Gli italiani, che erano il 99,5% (visto che gli ebrei erano in Italia appena ca. 40.000 abitanti solo in alcune città) di ebrei non ne avevano conosciuto nemmeno uno. Chi erano l'avevano solo sentito dire dai loro Parroci, quando terminavano la Messa (fino al 1960) che "maledicevano" gli ebrei per aver fatto morire Gesù (che la Segrè oggi ci ricorda era anche lui ebreo) ma che fu accusato di essersi da solo nominato il "Messia" che gli ebrei attendevano invece da secoli. Fu accusato di essere Gesù un "impostore" e mandato a morte; e che la sua "resurrezione" era un "imbroglio" messo in giro dai suoi seguaci, altrettanti "impostori".
E se la maggior parte di italiani non ne avevano visto nemmeno uno di ebreo, non potevano di certo nel '43-'44- come si racconta - fare a loro del male nè deportarli. (Salvo i nazisti chi miravano soprattutto ai loro beni che venivano subito confiscati; offrendo perfino premi ai delatori)

Il docente dell’Università ebraica di Gerusalemme, George L. Mosse, nel suo libro “Il razzismo in Europa”, a pag. 245 scrive: "Il principale alleato della Germania, l’Italia fascista, sabotò sempre la politica ebraica nazista nei territori sotto il suo controllo. Ovunque, nell’Europa occupata dai nazisti, mentre le ambasciate italiane protessero gli ebrei in grado di chiedere e ottenere la nazionalità italiana". (Nessuno meglio di lui può dirci queste cose).


A deportarli dal Ghetto di Roma, in ottobre, furono infatti solo i nazisti non i fascisti che erano stati sciolti già tre mesi prima e già da loro considerati tutti traditori. Non furono deportati dall'Italia 6 milioni di ebrei ma in totale 6806. Ma ai bambini nelle scuole la Segré vuol far credere che i loro padri, nonni e bisnonni erano tutti razzisti, malvagi, gli autori delle deportazioni e la morte di 6 milioni di ebrei. Fargli insomma venire (oggi e in futuro) un senso di colpa. E fargli maledire i loro genitori, nonni e bisnonni. Ma a che pro?

(((((( Mia nipote di 9 anni, dopo aver sentito a scuola i raccapriccianti fatti (che i poveri bambini ebrei deportati, venivano buttati in aria e usati come bersagli, o portati nelle camere a gas e poi buttati nei forni crematori) é tornata a casa piangendo, chiedendo se anche io nonno era stato così crudele e cattivo come li aveva descritti a scuola la Segrè).
Ma a che pro tutto questo? )))))
Solo a pro Sinistra Comunista!. Infatti la Segrè tace quando invece dovrebbe ricordare anche i crimini comunisti non solo in Russia, dove deportarono 2 milioni di ebrei, ma anche i crimini compiuti da alcuni in Italia prima, durante e dopo quella "Liberazione" che dicono fatta da loro, e non invece dagli Angloamericani, dopo averci terrorizzati con i loro bombardamenti.
Qui ricordiamo che nelle file fasciste, poi nella RSI vi erano numerosi personaggi che poi ritroveremo nelle file sia dentro la DC come in quelle Comuniste
..

i tanti personaggi che aderirono anche alla RSI >>>>>>>>>>>>>

qui gli altri fascisti che troveremo nel dopoguarra nelle file del PCI >>>>>>>>>>>

quando il PCI era fascista >>>>>>>>>>>>>

quando la DC di Zaccagnini era fascista >>>>>>>>>>>


(OGGI E' VENUTO FUORI ANCHE QUESTO SINGOLARE PARADOSSO

Come neo Senatrice per la Segrè vi é stata una ondata per conferirgli la cittadinanza onoraria in molte città italiane. Compresa Verona, dove però è venuto fuori per l'occasione da vari giornali la sua vita e non si capisce perché la Segrè si è indignata quando ha appreso che il Consiglio comunale aveva deciso di dedicare una via a GIORGIO ALMIRANTE. Una inconciliabilità tra i due momenti: la cittadinanza onoraria alla Segrè e una via al leader dell’MSI.
Indignazione!!! Ma perché?
Eppure lei aveva ben conosciuto Almirante !!! Che doveva essere di casa. Lui era l'uomo ritenuto simpatizzante del nazismo, perché lui appena 24enne,
primo lavoro, fu quello di andare alla redazione di chi aveva appoggiato le leggi razziali e il manifesto della razza)
Poi Almirante già nelle elezioni del '53 ricomparve sulla scena politica con il MSI. E con chi? "paradossalmente" proprio con a fianco il marito della Segrè !!!!! ALFREDO BELLI PACI
. Almirante nel '38, 24 enne era entrato nella redazione del "Manifesto della Razza" (finanziato dalla pubblicità di grandi marchi come: Alfa Romeo, Fiat, Banca commerciale italiana, Istituto Nazionale delle Assicurazioni, Montecatini, Banco di Sicilia ecc ecc.) Proprio "Civiltà Cattolica", commentando il Manifesto rilevava la notevole differenza rispetto al razzismo nazista. Aggiungendo "Anche noi tutti siamo spiritualmente semiti". Ma non andò tanto oltre (e ci furono anche i famosi "Silenzi di Pio XII"). A quel manifesto avevano aderito 500 personaggi illustri – o destinati a diventare tali anche in seguito.
L'elenco é QUI >>>
http://www.storiologia.it/ugopersi/nomi_firmatari razzisti.htm

Tornata nel '45, la 15 enne Segré in gran salute dai campi di concentramento..... (dove lei dice fu messa a lavorare duramente - ma lei era una bella ragazza, e i suoi carcerieri forse furono con lei probabilmente più cortesi - nè forse ebbe a patire molto col mangiare, visto che tornò in gran salute, ed è arrivata anche a oltre 90 anni), ..... si innammorò proprio di un fascista "quando lo incontrai provai un’emozione nuova") sposò il 35 enne ALFREDO BELLI PACI rientrato dai Campi di lavoro. Lui prima era un Ufficiale fascista, un convinto ferreo anticomunista, e divenne con Almirante subito dopo missino …un almirantiano convinto perché gli faceva paura il comunismo che a quel tempo in Italia era per molti un pericolo molto presente.

Paci era stato sì un fascista, uscito da una scuola fascista, ma quando dovette aggregarsi alla RSI si rifiutò come tanti altri; non lo trattarono come disertore, ma lo inviarono aii campi di lavoro nazisti in Germania.
Tornato nel dopoguerra si sposò proprio con la Segrè. Per 20 anni fu uno stretto collaboratore di Almirante. Nel 1979 Paci fu messo in lista per candidarsi alla Camera con il Msi, in chiara posizione anticomunista .
GIORGIO ALMIRANTE lo presentò nelle liste forti, di credenti, identitarie al fascio mussoliniano. Ma - dato il clima in Italia fortemente antifascista di quegli anni - Paci non prese molti voti, 698, e fu l'ultimo della lista. Per lui fu una delusione. Ma quel periodo per la destra non era il migliore - fino al 1980 - vi era stato il "terrorismo" e "la lotta armata" " i movimenti eversivi", le "stragi" degli opposti estremismi, i temuti "golpe", le "BR", che culminò con l'uccisione di Moro (che paradossalmente con Berlinguer si stava alleando proprio con la sinistra). In circa 4 anni vi erano stati ca. 4500 attentati !! (di matrice ancora oggi ignota (!!??). Alfredo Paci deluso da quella tornata elettorale del '79 , dando forse la colpa proprio ad Almirante, o forse anche per non essere coinvolto su quello che si andava dicendo sui fascisti, abbandonò la politica e si ritirò a vita privata; ma sia lui che la moglie dieventarono da quel momento anche loro simpatizzanti della sinistra. (che la moglie fino ad oggi ha onorato, fino al punto che fu proposta come Senatrice a Vita. E per sdebitarsi è diventata una sostenitrice accesa dell'"antifascismo".
Poi proprio a partire dal 1980 vi era stato il "riflusso". Il clima divenne più conciliante fra destra e sinistra. E la destra iniziò a prendere voti. Nel '83 Almirante candidò pubblicamente FINI come suo successore alla segreteria del partito.
Fini iniziò a guadagnare voti. Fino al punto che (dopo tangentopoli con DC e PSI in macerie e con la sinistra ormai quasi incontrastata ) Fini e la Mussolini, si presentano candidati a Roma e Napoli. Nel frattempo Berlusconi ne approfitta e vuole "scendere in campo" con un suo partito, altrimenti dice "quelli mi prenderanno tutto, mi faranno fallire". Sdogana la Destra affermando "Se votassi a Roma, la mia preferenza andrebbe a Fini"". E Fini a Roma prese il 46% di voti, la Mussolini il 44% a Napoli.
Berlusconi (qui la sua singolare e necessaria "discesa in campo" >>> ) alle elezioni del '94 si allea con Fini al Centro e al Sud, e a Nord con la Lega di Bossi (pur essendo lui antifascista, che va dicendo "Con Fini il fascista non prenderò neanche un caffè". Ma cambierà presto opinione.
Con queste alleanze Berlusconi vince!! Se nè fregato della "Legge Scelba" (sull'apologia) e inizia il suo lungo cammino. Quello che teme é che i "cosacchi rossi" arrivino a San Pietro, ma anche alle sue aziende. Da alle stampe con la sua Mondadori e diffonde perfino il libro di Kriegel, che parla dei crimini e della pericolosità del comunismo.
La SEGRE' c'era anche allora, ma tacque. Del resto non si vedeva il gran pericolo del fascismo in giro, nè tantomeno gli italiani pensavano all'antisemitismo e al razzismo. Insomma la destra berlusconiana (che comprendeva la destra di Fini ela Mussolini) si prese alla Camera 366 sì e 245 no. Un vero e proprio trionfo della destra berlusconiana .
Se Alfredo Paci non si fosse scoraggiato nel '79 e fosse rimasto nel partito di Almirante (poi Fini) , probabilmente l'avremmo ritrovato a fianco a fianco di Berlusconi con qualche incarico, visto che lui era un acceso anticomunista dicendo "loro sono il male".
ALMIRANTE era ovviamente anche lui un anticomunista, anche se con Moro e Berlinguer dialogava. Quando morì fece una sua visita alla sua camera ardente. Che gli fu ricambiata dai dirigenti comunisti nel 1988 quando poi morì lui. Nell'aria c'erano insomma i compromessi. Fino al punto che proprio Berlusconi andò in seguito a fare il "patto del Nazareno" con i comunisti.

Ma sembra che per questa scelta di Paci verso il MSI almirantiano i rapporti tra i due coniugi si erano incrinati (lo va però dicendo oggi lei e il figlio che è oggi di sinistra), ma nonostante le divergenze non ci fu una vera e propria rottura, lei decise per amore di rimanergli accanto. Poi lui - dopo il flop alle elezioni (risultato ultimo) abbandonò la politica ed entrambi decisero di dedicarsi alla famiglia e accudire i loro tre figli che nel frattempo avevano avuto.
Alfredo Belli Paci è poi scomparso nel 2008. La Segré è stata fatta Senatrice della Repubblica nel Gennaio 2018 (motivo: "perché è una donna che ha sofferto") ......Anche suo figlio é attualmente é un uomo di sinistra, candidato alle ultime elezioni politiche con Liberi e Uguali. Che ricorda il padre "come un patriota del Regio Esercito ma piuttosto ribelle al fascismo della RSI".


Da senatrice la Segrè va ricordando quanto ha patito - pur tornata viva e in salute - e con scritti, memorie (ma solo in questi ultimi 3 anni) e con numerose conferenze nelle scuole, lei accenna sempre ai 6 milioni di ebrei deportati dai nazisti e fascisti (!!??) e poi morti nei campi di concentramento. La Segrè ha sempre una linea rancorosa e una livida condanna solo verso il fascismo degli italiani del ventennio. Come se quest'ultimi fossero i responsabili delle deportazioni dei 6 milioni di ebrei. Non fa un distinguo né accenna mai che i morti ebrei che vivevano in Italia sono stati solo 6806. Fra l'altro non deportati dall'Italia dai fascisti (italiani) ma dai nazisti iniziando dal famoso Ghetto di Roma quando da più di tre mesi era già caduto il fascismo e gli italiani erano allo sbando. La rappresaglia fu iniziato dai nazisti il 16 ottobre del '43; la Gestapo di Kappler fece il rastrellamento al Ghetto senza alcun fascista perché ritenuti non solo inaffidabili ma dopo l'8 settembre erano accusati di "tradimento ".
Ma non furono quel giorno solo gli ebrei del Ghetto di Roma ad essere deportati, ma dopo ci furono anche in molte città italiane nel Nord Italia in mano ai nazisti. A fine '44 gli ebrei arrestati furono numerosi, e pur nascondendosi per alcuni mesi - vennero catturati, come a Milano, dove proprio la famiglia Segrè fu arrestata e deportata, dai nazisti assieme a certi fanatici fascisti della RSI che per incassare la taglia dai tedeschi alcuni non esitarono a fare delazioni per quelli che si erano nascosti indicando anche con bigliettini anonimi, nomi e indirizzi .
Ma certi fanatici c'erano anche al Ghetto di Roma dove una giovane ebrea !!!! (anche lei si era innamorata di un fascista !) diventò una attiva delatrice (!!!). Era Celeste Di Porto, che indicava ai tedeschi i suoi amici ebrei più facoltosi; incassando le ricompensa che davano per queste spiate. Segnalò perfino i nascondigli di 26 ebrei, poi finiti a Regina Coeli, che furono poi prelevati e fucilati nell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Questa donna si guadagnò il soprannome "pantera nera". A fine guerra, perso il "lavoro" di spia, diventò una prostituta per i nuovi "liberatori".

((((Ma anche la famosa Anna Frank e la sua famiglia, furono catturati, tramite la spia di un ebreo; per incassare il premio in denaro, rivelò ai nazisti il rifugio. (rifugio che nel 1980 ho visitato).
(come già accennato sopra, la rivelazione sembra non offra prove convincenti. "Non è stata prodotta alcuna prova - dice il presidente dell'"Anne Frank Fund")

Gli ebrei in Italia erano allora circa 47.252 - (censimento 1938). (1 su 1000 italiani) La cui maggior parte erano presenti solo nelle grandi città. - I deportati ebrei in Italia a iniziare da questo 16 ottobre 1943 fino al '45, furono 6806; morti nei vari campi furono 5969, i sopravvissuti 837 ( fonte Documentazione ebraica >>> ) .
Dobbiamo qui ricordare che prima, diversi Ebrei concorsero pure loro a costituire l'ossatura burocratica del regime fascista: nel governo centrale, nella Stampa di Partito con la ricca ebrea Margherita Sarfatti ai vertici di Gerarchia ed anche amante di Mussolini. Al gerarca ebreo Alberto Liuzzi caduto nella guerra di Spagna fu perfino concessa la medaglia d'oro alla memoria. Perfino il “Manifesto degli intellettuali fascisti” del 1925, redatto dal filosofo Giovanni Gentile, fu sottoscritto da ben trentatré esponenti della cultura di religione ebraica. Cambiato il clima, diventata l' Italia fascistoide-nazistoide, un gruppo di ebrei diventarono antifascisti e 2000 di loro parteciparono perfino alla Resistenza. Ma quelli dell'ANPI (sinistriodi) non vogliono che partecipano alle loro manifestazioni. Non riconoscono il loro contributo. Le associazioni antifasciste dell'ANPI e la comunità ebraica a quanto pare non riescono a convivere nello stesso corteo. La prima è insofferente a loro. Ma perché?.
(e la Segrè cosa ne pensa? - Su questo atteggiamento fin'ora è rimasta sempre zitta !! Ma la memoria lacunosa non rende liberi.

Eppure va dicendo «La politica che investe nell'odio è sempre una medaglia a due facce che incendia gli animi",
peccato che lei ricorda solo una faccia di una certa politica. Mentre su quella dei comunisti del '43-'45 silenzio assoluto.

Sul "Razzismo" e sull' ODIO che teme la Segré con l'immaginario e strumentalizzato ritorno della violenza in Italia.....

.... io ricordo questo scritto di Giorgio Bocca, il più filopartigiano degli storici italiani scrisse (In Storia d'Italia partigiana" (Laterza , Bari, 1977, pag. 135)
"Come i comunisti sanno bene, il terrorismo ribelle non é fatto per prevenire quello dell'occupante ma per provocarlo, per inasprirlo. Esso é autolesionismo premeditato: cerca le ferite, le punizioni, le rappresaglie, per coinvolgere gli incerti, per scavare il fosso dell'odio". (lo scrive a proposito dell'attentatodi Via Rasella)

 

Dunque Segré non fa questo distinguo nè cita cifre. Parla solo per dire che non torni il clima dell'odio e si schiera contro degli orrori e le violenze del passato, che lei dice stanno ritornando in Italia. (quale? quella che accenna Bocca qui sopra?) Così va dicendo anche la sinistra guardando e temendo la destra salviniana con i suoi milioni di elettori, accennando ai presunti fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza. Ma lo fa dire proprio alla Segré che proprio la sinistra appoggia avendo ben altre sue mire. Ma se si vuole davvero la pace, la concordia e la tolleranza non ci si può affidare solo a una parte politica come fa la Segré. Perché altrimenti sorge il dubbio che chi vuole davvero la pace, la concordia e la tolleranza é sola una pretestuosa parte politica. Infatti la nomina a Senatrice è stata caldeggiata (ma poi anche utilizzata ) proprio dalla sinistra e la Segrè stranamente si guarda bene dal ricordare i crimini comunisti. Non non parla di loro, quando inviarono 2 milioni di ebrei a morire negli stessi campi polacchi di Auschwitz, Treblinka, Varsavia, Chelmno, Gross-Rosen, Majdanek, Plaszów, Sobibór, Stutthof. Tutti in territorio russo. Stranamente di Russia la Segrè non parla mai. Sembra che queste deportazioni e gli infami delitti ad opera dei russi (eppure molti li conoscono) non siano mai esistiti. Nessuno li ricorda, tantomeno lei, eppure lei aveva un marito sfegatato anticomunista.
Ne tantomeno parla dei 2 milioni di tedeschi che i "liberatori" (non erano "nazisti" nè "fascisti" ma i nuovi "alleati" ) fecero morire di fame nei loro campi di concentramento.
E per una che ha avuto il dottorato honoris causa in Storia dell' Europa, non è per nulla credibile. E' una Storia lacunosa!!. Forse Mattarella non conosceva bene il suo passato. Preso per la giacca l'hanno tirato in ballo.
("Ero molto giovane quando mi deportarono; io non avevo mai fatto del male a nessuno, ero una "bambina di 14 anni innocente". E pur rispettando la sua vicenda umana e personale, il suo dramma per il quale ha anche tutta la mia solidarietà (perché ho sofferto anch'io nella guerra e sono pure uscito da sotto le macerie) non dovrebbe ignorare anche gli "innocenti bambini" della scuola Gorla >>>>>, quando una bomba dei "liberatori" ne uccise 200. E che nessuno ricorda perchè "scomodo" agli italiani diventati tutti filoamericani, anche a sinistra, dimenticando in fretta Stalin.

Guardando le facce dei giovani studenti che vanno in gita ad Auschwitz, sono tutte facce stravolte, non un viso sereno, con accanto la guida che fa vedere i forni crematori, le stanze degli orrori e quant'altro.
Io da ragazzino pur essendo uscito vivo da sotto la mia casa bombardata e con accanto un'altra casa con morti, non ho mai portato i miei giovani figli in un cimitero, a far vedere quelle fosse dove finivano i partigiani rastrellati .Perchè non é certamente il luogo dove viene.... la voglia di vivere.
E nemmeno ho mai invogliato a far leggere i miei libri di Dostoevskij , dove lui descrive la malvagità e la cattiveria umana.

Resta anche questo singolare fatto PARADOSSALE (oltre che incoerente) che la Segrè si sia poi indignata per la nomina di una via ad Almirante a Verona. Ma non si è mai indignata sulla Via Gaetano Azzariti a Roma e a Napoli, lui che era stato il presidente della Commissione sulla Razza e presiedeva proprio il "Tribunale della Razza" che comminava condanne agli ebrei. Altro che indignazione per il giovane 24enne Almirante! Verso Azzariti- a cui sono intestate numerose vie in varie città - nessuna indignazione.

A Castefidardo c'è una via Stalin ( era un santo? non devo dire io chi era!!) Mentre a Cavriago esiste il Parco con al centro un monumento a Lenin. (Santo pure lui?) . Ma nessuno ha mai detto niente!!!

Quanto ad Almirante: In diverse località d'Italia (tra cui Valenzano, Fiumicino, Pomezia, Rieti, Ragusa, Locorotondo, Crispiano, Lecce, Veglie, Casarano, Corato, Noventa Vicentina, Pescantina, Vigasio, Foggia, Rieti) esistono vie o piazze intitolate ad Almirante. A Putignano gli è stato dedicato un parco. A Rossano gli è stato dedicato un ponte. A Viterbo gli è stata intitolata la Circonvallazione. Ad Affile gli è stato dedicato un busto bronzeo nel 2012. A Sutri il sindaco Vittorio Sgarbi gli ha intitolato una via alla presenza di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, nell'ottobre 2018.

Resta anche questo singolare fatto PARADOSSALE (oltre che incoerente)...... che la Segrè si sia poi indignata per la nomina di una via ad Almirante a Verona. Ma non si è mai indignata sulla Via Gaetano AZZARITI a Roma e a Napoli, lui che era stato (più di così !!) il presidente della Commissione sulla Razza e presiedeva proprio il "Tribunale della Razza" che comminava condanne agli ebrei. Ma che poi nel dopoguerra lo troviamo nel Ministro di Grazia e Giustizia accanto a Togliatti nel governo De Gasperi; poi il 3 dicembre 1955 venne perfino nominato Giudice Costituzionale, e infine diventò anche Presidente della Corte Costituzionale il 6 aprile 1957). Per lui nessuna cancellazione di vie.

Negata solo su quell'Almirante, che appena laureato, giovanissimo, entrò nella redazione della Rivista " La difesa della razza" dov'era direttore Interlenghi. E non credo che Giorgio Almirante contasse più di tanto a soli 24 anni. Lui si adeguò a quella linea se voleva lavorare. Mentre vi erano 10 scienziati e 320 alte personalità che invece mature e convinte aderirono al "Manifesto della Razza". TUTTI i nomi QUI >>>>>>>>>>>

E qui voglimo ricordare che proprio Almirante diede rifugio a Milano a una famiglia ebrea; e questa poi si sdebitò offrendo a lui un rifugio per non finire anche lui a Piazzale Loreto. DIMENTICATO !!

 

"La Repubblica" ha poi pubblicato che la Segré dai social riceve una valanga di insulti, 200 al giorno, da chi predica razzismo, intolleranza con finalità di discriminazione o di odio etnico. (ma quando mai!! ma dove li vede?) La stessa Segré ha affermato: "Io, non ho Facebook, e non ho nessun mio indirizzo sui social". Si ha l'impressione che tutto viene costruito e attizzato a tavolino all'insaputa della stessa Segrè. Un pretesto (utile) per attizzare la discordia contro un unico nemico: Salvini e la Meloni. Ma eliminandoli entrambi - che molti a SX vorrebbero a Piazzale Loreto - non è che scomparirà d'incanto la DESTRA.
L'esempio ci venne proprio da Berlusconi nel '94, quando sbaragliò la "gioiosa macchina da guerra” di Achille Occhetto. Una sinistra fatta a pezzi. Berlusconi vinse con la SUA Destra, quando la parola Destra allora sembrava impronunciabile. E le indignazioni della Segré allora erano del tutto assenti. Forse perché non ancora utilizzata.
Però vorrei fare alcuni "PERCHE? alla Segré visto che si schiera contro il clima dell'odio e gli orrori e le violenze del passato, che lei dice stanno ritornando in Italia".

Ma perchè nacque quell'odio per gli Ebrei???

PERCHE' nel 1933 (sul Daily Express - Hitler non era ancora nessuno!) dichiararono guerra alla Germania, da volerne perfino l'estinzione. Libri (come quello di Nizer) e giornali - incitavano all'odio razziale verso i tedeschi da volerne perfino l'estinzione, e scrivevano: "bisogna strangolarla economicamente!!", "bisogna castrare tutti tedeschi !! ", "Per il bene dell'Umanità !!", "fare una guerra santa !!", "deportarli o renderli schiavi !! ". "la "Germania deve morire !!!", "Germany must perish !!! ". (giornali e libri sono spariti - ma nelle biblioteche esistono ancora!!
>>>>>) http://www.altreinfo.org/una-storia-diversa/13895/anche-louis-nizer-incitava-allodio-razziale-verso-i-tedeschi-paolo-germani/

PERCHE' ?

Secondo il DAILY EXPRESS "Tutto l’Israele unito sparso nel mondo dichiara una guerra economica e finanziaria alla Germania. Quattordici milioni di ebrei sparsi in tutto il mondo sono raccolti insieme come in un’unica persona per dichiarare guerra contro i tedeschi e i loro discepoli. Il commerciante ebreo lascerà la sua casa, il banchiere la sua borsa valori, il mercante i suoi affari ed il mendicante il suo umile cappello..... per unirsi nella guerra santa contro il popolo germanico". Che deve essere sterminato.

PERCHE' ?

PERCHE' il "piano Morgenthau" voleva..... l'eliminazione di tutto il popolo tedesco ? >>>>>>>>>
e aggiungeva "Basterebbe impedire per i secoli la capacità e la facoltà di generare per liberare l’umanità da questa immensa sventura". Avevano già pronti 20.000 medici per la castrazione. Questo era vero e proprio odio razziale.

PERCHE'?

A quel punto appena diventato Furher e salito al potere, Hitler si adeguò a quel piano di smembramento, e dichiarò di rimando pure lui una guerra razzista compresa ..... "l'eliminazione di tutto il popolo ebraico".

IO MI SONO CHIESTO SEMPRE PERCHE?

_____________________________________________________

 

A dire il vero sul "razzismo" mussoliniano, vi è da ricordare quel periodo quando l'Italia nel'36 annesse il paese dell’Africa Orientale. Si sviluppò l’idea di evitare il “rischio” di una popolazione di “meticci”, cioè di persone nate dall’unione tra italiani bianchi e africani neri. In questo modo il fascismo produsse le prime norme di stampo razzista, vietando il matrimonio tra bianchi e neri.
Più che una difesa di razza era una difesa di stirpe, di cultura, di tradizioni, di storia oltre che di religione.

MA NON ERA IL SOLO......

INDRO MONTANELLI dalle sue corrispondenze in Africa, quando scriveva su CIVILTA' FASCISTA, era pienamente d'accordo: (anche se poi per sé "acquistò" una bella negretta di 12 anni "tutto fare". E si giustificò dicendo "l'avevo regolarmente sposata, nel senso che l'avevo comprata dal padre con 500 lire, assieme a un cavallo". ( intervista rilasciata nel '69, durante il programma di Gianni Bisiach "L'ora della verita'", e a Enzo Biagi per la Rai nel 1982).
Quanto ad avere "la coscienza di dominatori" proseguite poi con l'intero articolo ..........

 


< < < < vedi questo e altro su (CIVILTA' FASCISTA - (originale) - l'intero articolo

( OGGI NON DIMENTICHIAMO CHE QUESTE "NERE" PAGINE E CONTENUTI
COME QUESTE DI MONTANELLI LE RICORDANO OGGI ANCHE TUTTI GLI AFRICANI ANCHE INCOLTI)

 

Ma poi - dopo l'Africa - con le "direttive" naziste che a loro volta parlavano di pura "razza ariana" da non contaminare con quella germanica, l'Italia (ormai M. già succube di Hitler) lo estese anche agli ebrei (in un modo blando, ma lo estese).


E fu lo stesso RE ("sciaboletta") a firmare il decreto.
Del resto l'antisemitismo era nel suo DNA sabaudo, ereditato dai suoi avi. Un avo che era stato un precursore dell'antisemitismo. Che era sì rivolta ai seguaci di una religione che avversava quella che era considerata nemica, ma per come si agiva era una vera e propria
difesa della razza.

Tuttavia prima - anche se c'erano le Leggi Razziste, gli italiani (anche se si vuol far credere (OGGI) che erano tutti antisemiti, e far ricadere tutte le colpe agli italiani ) non avevano mai infierito sugli ebrei (furono messi solo in disparte dai posti pubblici).

Tuttavia bisogna ricordare che Ebrei erano anche quelli che continuarono a sostenere il regime, la sua politica, le sue idee ed anche le sue guerre, da quella d'Etiopia a quella di Spagna. Al gerarca ebreo Alberto Liuzzi caduto a Saragozza fu concessa la medaglia d'oro alla memoria. Diversi Ebrei concorsero a costituire l'ossatura brocratica del regime; nel governo centrale, nella Stampa di Partito con l'ebrea Margherita Sarfatti ai vertici di Gerarchia ed anche amante di Mussolini.

Perfino il “Manifesto degli intellettuali fascisti” del 1925, redatto dal filosofo Giovanni Gentile, veniva sottoscritto da ben trentatré esponenti della cultura di religione ebraica.
Fino a quando Mussolini ebbe il pieno controllo dell’Italia, questo fino al 25 luglio e l'8 settembre del 1943, nessun ebreo fu in Italia deportato.

A farlo al Ghetto di Roma fu Kappler su ordine di Hitler. Ma non c'era nessun fascista. Il fascismo già non esisteva più e neppure Mussolini. Comunque é pur vero che alcuni fanatici fascisti (gli "acciaisti") in Lombardia, soprattutto a Milano, sotto la RSI non si comportarono come avrebbe voluto Mussolini. Ma ormai lui non contava più nulla.

Il docente dell’Università ebraica di Gerusalemme, George L. Mosse, (ricordiamolo ancora) nel suo libro “Il razzismo in Europa”, a pag. 245 scrive:
«Il principale alleato della Germania, l’Italia fascista, sabotò la politica ebraica nazista nei territori sotto il suo controllo. Ovunque, nell’Europa occupata dai nazisti, le ambasciate italiane protessero gli ebrei in grado di chiedere e ottenere la nazionalità italiana. Le deportazioni degli ebrei cominciarono solo dopo la caduta di Mussolini, e solo quando i tedeschi occuparono l’Italia».


RICORDIAMO ancora - come già detto sopra - Fino al 1943, a nessun ebreo era stato dagli italiani fatto del male. Fino a quando i tedeschi a Roma il 16 ottobre intervennero nel Ghetto. Solo con il "tradimento" dell'8 settembre i nazisti iniziarono le deportazioni. Al nord la RSI di alcuni fanatici si unìrono ai Nazisti per dare la caccia agli Ebrei facendo i rastrellamenti. Spesso con le delazioni dei fanatici fascisti repubblichini.
Ma delazioni ci furono anche negli stessi ebrei a Roma nel Ghetto. Per incassare la taglia dai tedeschi non esitarono a fare delazioni per quelli che si erano nascosti in città indicando con bigliettini anonimi, i loro nomi e indirizzi .
Famosa una giovane ebrea all'interno del Ghetto !!!! (amante di un fascista) che diventò una solerte delatrice (!!!) CELESTE DI PORTO ne fece arrestare 28 Che poi finirono ad essere prelevati e fatti morire alle Fosse Ardeatine.

Come già ricordato sopra: Ma anche la famosa Anna Frank e la sua famiglia, furono catturati, tramite la spia di un ebreo; per incassare il premio in denaro, rivelò ai nazisti il rifugio. (rifugio che nel 1980 ho visitato).

Del resto delatori c'erano anche fra i fanatici fascisti, verso altri fascisti. Il fascistissimo Galeazzo Ciano (anche se indicato futuro "successore" di suo suocero) finì fucilato dai suo stessi ex amici.

Quanto alle vittime ebree.
Dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 ci furono i deportati ai campi di concentramento. Quelli del Ghetto a Roma fu fatta dai tedeschi il 16 ottobre '43 non dai fascisti già decaduti, e considerati traditori e così a Milano agirono i nazisti anche se con qualche fanatico fascista.

Nel complesso, i deportati ebrei furono 6806,i sopravissuti 837. Ad Auschwitz ne morirono 116. In Totale i morti furono 5969.
Dei 58.412 ebrei che vivevano in Italia solo 9 su 10 si salvarono
.

Vale la pena ricordare cià che era avvenuto nei secoli precedenti:


AMEDEO VIII (Chambery 1383-Ginevra 1451) Conte di Savoia 1391 - 1416, Duca di Savoia 1416-1440, fu un precursore dell'antisemitismo stile Hitleriano, (con rispettivo "MARCHIO" da mettere sulla spalla agli ebrei).
Quand'era all'apice della sua carriera, il non tanto pacifico Amedeo VIII, il 17 giugno 1430 pubblicò dal castello di Chambery lo "Statuto Generale" ("Statuta Sabaudiae"). Una promulgazioni di leggi per i vecchi e nuovi territori acquisiti.

Ben 16 capitoli di questo statuto sono dedicati al problema di stampo razzistico ebraico.
In essi si prescrivano i limiti della tolleranza fissati agli ebrei per abitare negli Stati del Duca Sabaudo:

 

Ed innanzitutto vi era:
* l'obbligo agli ebrei di abitare in luogo separato dai Cristiani.
* l'obbligo agli ebrei di portare un segno distintivo sul petto.

Nel primo editto viene stabilito che gli Ebrei devono abitare insieme, in luogo separati dai Cristiani. Dentro dei recinti "in unum Iocum securum et clausura" dal quale non possano uscire dal cadere fino al risorgere del sole, "unde a solis occasu sque ad ortum exire non presumant" salvo casi eccezionalissimi di cui veniva dato l'elenco: "Ne mentes fidelium ex vicinitate ludeorurn corrumpantur, ipsique ludei Christianis quantum vellent nocere non valeant" affinché le menti dei fedeli non siano corrotte dalla vicinanza dei Giudei, in modo di non nuocere ai Cristiani. E oltre alla ammessa contaminazione spirituale dei Cristiani per il contatto con gli Ebrei, non viene esclusa l'intenzionalità da parte dei primi di agire perniciosamente contro i secondi. (non erano cioè perseguibili se in caso di liti i cristiani causavano danni fisici o la morte di un ebreo).

Col secondo editto viene fatto obbligo a tutti gli Ebrei, uomini e donne, a partire da sette anni di portare cucito sul vestito nella spalla sinistra un contrassegno di panno con il simbolo di una ruota bianca e rossa (pare che rappresentasse una infima moneta fuori corso). Il motivo: "Ut infideles a fidelibus discernantur". Per dare ai Cristiani la possibilità di scansare gli Ebrei, in modo da non entrare in rapporto con essi, mettendoli così in stato di vigile difesa.

Questo editto sabaudo fu solo l'inizio in Italia dell'antigiudaismo e del razzismo, poi venne l'opera legislativa di papa PAOLO IV del 14 luglio 1555, con la bolla "Cum nimis absurdum" (o "Carta degli Ebrei") che segnò l'orientamento definitivo della Chiesa nella questione ebraica.
Da allora si succedettero Pontefici ai Pontefici, e questi - alcuni indulgenti altri più severi - promulgarono altre 40 bolle in materia, ma tutti si richiamavano alla bolla fondamentale di Paolo IV e a sua volta a quelli del sabaudo Amedeo VIII. Ancora nel 1793, Pio VI, nel rinnovare un altro editto relativo agli ebrei promulgato da Benedetto XIV (1675 – 1758) dichiarava di farlo perché conforme alla bolla di Paolo IV e a quello di Amedeo.

Anche a Venezia in pieno clima persecutorio, nel 1516, applicarono pure loro l'obbligo agli ebrei di abitare in luogo separato dai Cristiani, e li confinarono nel "GHETTO" detto anche "giud-ecca". All'inizio fu spontanea, poi divenne un obbligo (l'attuale isola di Venezia).

Questa era la "CARTA DEGLI EBREI":

I quindici articoli di cui la bolla si compone sono preceduti da un preambolo, dove vengono esposti crudamente i delitti della stirpe ebraica "....e che Dio manterrà in ischiavitù finché essa non abbia riconosciuto i suoi errori".
Ovviamente non erano d'accordo gli ebrei, che a loro volta consideravano i cristiani non figli di Dio. E che semmai il "Popolo eletto" erano proprio gli ebrei.

Il primo articolo della bolla stessa comincia con lo stabilire tassativamente che gli ebrei dovranno essere rinchiusi in un quartiere speciale detto "serraglio" (solo in seguito furono chiamati "ghetti") da definirsi subito e da cingere, con la maggior sollecitudine possibile, di un muro convenientemente alto e spesso e munito di due sole porte sorvegliate.
Nel secondo articolo della bolla é fatta poi proibizione agli ebrei di possedere immobili e si prescrive loro di vendere entro due mesi le proprietà che posseggono. Infine l'obbligo di portare un segno speciale (qui ritorna l'idea di Amedeo di Savoia) imposto agli ebrei dall' articolo terzo, con l'avvertimento che nessuna autorità per nessuna ragione potrà accordare dispense.

A chiarimento di questa disposizione il Cardinale Vicario precisava che "gli uomini porteranno un berretto giallo e le donne un quadrato di panno giallo largo un palmo e mezzo sulla testa e bene in vista".
Inoltre vi era l'interdizione per gli ebrei di avere servitori, balie e bambinaie cristiane, quella di giocare, mangiare, conversare con i cristiani e quella di farsi chiamare "signori" dai cristiani stessi anche se poveri; oltre ovviamente - pena la scomunica - unirsi a uno/a di "razza ebraica". (
qui già si fa cenno a "razza").

Ora, per avere un'idea dei profondo rivolgimento che tali disposizioni comportavano, basterà ricordare che al tempo di Paolo IV gli ebrei (ca. 50.000 solo a Roma - e tali erano ancora in epoca romana nel II sec. a.C) erano proprietari di molte case nella città ed abitavano felicemente accanto ai Cristiani anche nei migliori quartieri: e i loro bravi e capaci medici curavano le famiglie più ragguardevoli, e queste erano frequentate amichevolmente ed in perfetta parità dagli ebrei stessi.

 

Ancora: quanto a interdizioni nel Ghetto di Roma, sotto il pontificato di Gregorio XVI, ancora nel 1834, abbiamo questa "licenza" del Tribunale Criminale in merito all'assentarsi, rilasciata al notabile della comunità ebraica romana, Samuele Alatri.

Ma non possiamo dimenticare anche quest'altra pagina .... sui "lager sabaudi" in Piemonte a FENESTRELLE dopo la conquista del Regno Borbonico > > >
Una fortezza prigione posta a 1700 metri
con 4000 gradini per salirci
con all'entrata un curioso monito
"ognuno vale non in quanto é ma in quanto produce"
che ricorda
"il lavoro rende liberi"
di Auschvichz.

per non parlare
della "PULIZIA ETNICA" fatta nel Sud >>>>
sempre da V. Emanuele II

E ricordiamoci pure che prima di Hitler, in Italia a Siena li scannavano ancora nel 1799,  e che a Napoli e a Cuccari esistono tuttora un vicolo e una zona ancora con il toponimo "scannagiudei".

In effetti una forte persecuzione degli ebrei era iniziata fin dalla "Peste Nera" (del 1347-1352)
dove vi morì un terzo della popolazione europea
).

I preti dissero che era la volontà di Dio per punire gli uomini dalle loro colpe; la gente, in preda alla disperazione, non potendosi sfogare nè contro i preti né contro Dio, cercò di attribuire le responsabilità al bersaglio più facile: agli ebrei... (eppure morivano anche loro!) ....quella comunità che, pur essendo da oltre mille anni convivente, era sempre rimasta straniera, perchè al di fuori del mondo cristiano.

Erano secoli che i cristiani dai preti avevano imparato ad odiare l'ebreo, a cui si attribuiva ogni sorta di malvagità e perfino la morte di Gesu Cristo
(deicidi - una maledizione era contenuta nel testo finale della Messa, - "Oremus et pro perfidis Judaeis" fino al Concilio II) e che, per giunta, aveva beni e proprietà accumulate sulla pelle dei cristiani e che quindi era lecito saccheggiarli. Questo isolamento sociale e psicologico risaliva già al Concilio Lateranense del 1215, in cui erano stati bollati come stranieri e posti in una condizione giuridica particolare con delle limitazioni al loro diritto di cittadinanza.
Infatti, oltre al quello religioso, anche l'aspetto economico contribuì all'emarginazione degli ebrei, a causa della venale professione che questi esercitavano per assicurarsi il proprio sostentamento, quella di prestatori di denari a usura. (anche se veniva comodo a molti e altrettanto comodo venne poi ai debitori l'invito a saccheggiarli; azzeravano così i debiti contratti).

Questa attività (di "banchieri") era preclusa, almeno in teoria, ai cristiani, mentre, di contro, gli ebrei non potevano accedere alle corporazioni delle arti e dei mestieri e molto difficilmente riuscivano a ricoprire qualche carica pubblica.
Ecco perchè essi svolsero prevalentemente il mestiere di prestasoldi, considerato disonorevole per un cristiano, che è diventato con l'andar del tempo caratteristico del loro gruppo sociale e che non ha certo contribuito a renderli benvoluti dalla popolazione soprattutto in quella Germania della Repubblica di Weimar, dove gli ebrei erano possessori di una buona parte degli istituti di credito e dei grossi commerci.
(che siano come loro stessi si attribuiscono"popolo eletto da Dio" più che un fatto di carattere religioso è una caratteristica di questo gruppo che esercitava questo mestiere che oggi diremmo "finanziario", "bancario" che era impedito agli altri.
E se un condomino che vive in un palazzo di altri 100 condomini, se presta soldi ad ognuno con interesse,
se uno di loro non paga gli prende anche la casa e ben presto diventa lui il padrone dell'intero condominio. Riverito e temuto)

Questo mestiere di prestasoldi era odiato anche nella nostra Firenze. Fin quando per emarginarli, nel 1495, nacque il "Monte di Pietà" da parte di una struttura religiosa a Palazzo Lamberti, poi anche a Santa Croce istituito dal beato Bernardino da Feltre. A chi occorreva temporaneamente del denaro, bastava portare in "Pegno" qualcosa e riceveva un prestito; lo restituiva quando sborsando la cifra rientrava in possesso del bene. Ovviamente qualcosa restava come percentuale al Monte, un 5-6%.
Andò meravigliosamente bene. Fino al punto che - anche le persone facoltose o artigiani - ottenevano dei prestiti anche senza portare nulla in pegno, ma solo pagando gli interessi. A dare impulso a questo modo di fare ci furono i Medici. Allargarono il giro e presto divenne un vero e proprio affare. Fino al punto che si vennero a creare veri e propri istituti di Credito, detto Banche.
In alcuni casi queste banche comportandosi come gli ebrei di prima - erano diventate anch'esse "usuraie".

Saccheggi e spoliazione dei beni degli ebrei - con vari pretesti - vi erano sempre stati, e questo si ripetè in tempi più recenti, sotto Hitler, quando nel 1938 ci fu la "Notte dei cristalli" dove i nazisti distrussero centinaia di negozi e banche degli ebrei, privati della maggior parte dei loro beni e deportati nei campi di concentramento. Del resto gli ebrei di tutto il mondo avevano dichiarato già nel '33 (non c'era ancora Hitler) guerra alla Germania. E in nazisti a loro volta ricambiarono.

Così, molte di quelle antiche disposizioni - lette sopra - furono riesumate e adattate nelle nuove leggi razziali, prima dal Nazismo, poi dall'Italia anche se nella stessa non ci fu nessuna "Notte dei cristalli".
(vedi documenti LEGGI RAZZIALI IN GERMANIA > > >

poi dal Fascismo nel 1938.
(vedi documenti LEGGI RAZZIALI IN ITALIA - il manifesto, i nomi dei firmatari ecc. > > >

Ma a parte l'antisemitismo, sul "razzismo" in verità non ne fu immune neppure la Francia - nel 1894- 1906 - ci fu un imperversante antisemitismo nella società francese-vedi caso Dreyfus; poi l'Inghilterra con Galton (fondatore dell'eugenetica - e il miglioramento della razza) e Karl Pearson che teorizzava che era un dovere nazional-patriottico dei popoli espellere le razze inferiori; infine anche gli Stati Uniti non ne furono immuni; le teorie razzistiche si svilupparono con Madison Grant ("Passaggio della grande razza", 1917), con C.B. Stoddart ("L'eredità razziale dell'America", 1922), poi Charles Carroll di Saint Louis, già autore di una molto diffusa Bibbia negli Usa, ma anche autore de "Il negro è una bestia" dove afferma che Dio ha creato il negro il sesto giorno assieme agli animali. E quindi era ovvio che nei negri era assente la civiltà. (The Negro a Beast, 1900) Tutto questo divennero parte integrante della discriminazione razziale sul nuovo continente pari a quella che si sviluppò poi in Germania.

Che però non furono solo idee di Hitler: Già nel 1923 - quindi molto prima di Hitler - presso all’Università di Monaco venne istituita la prima cattedra tedesca di "Igiene razziale"; e nel 1927 si aprì l’Istituto berlinese di antropologia, dove lavorò Josef Mengele. Fu lì che i nuovi pregiudizi "razziali" si ammantarono di validità scientifica, quindi ben prima dell’avvento della “follia nazista”.

Ma anche in Italia, ancora nel 1936, sul "razzismo" avevamo un giovane giornalista, INDRO MONTANELLI, con lo scritto ricordato in apertura. "....non si sarà mai dei dominatori, se non avremo la coscienza esatta di una nostra fatale superiorità. Coi negri non si fraternizza. Non si può. Non si deve. Almeno finché non si sia data loro una civiltà..... ". (CIVILTA' FASCISTA > > >
Sull'antisemitismo invece era del parere opposto: "Come civiltà e cultura, noi siamo molto simili.... ecco perchè ho scritto ""anch'io sono ebreo" ( https://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-11-26/01.spm )

 

E qui mi fermo con la storia sull' "antisemitismo", che dal 1934 inizia ad essere "razzismo", e quindi continuo con la cronaca, sempre più drammatica del periodo, prima Hitleriano poi Mussoliniano.

"Per assecondare Hitler nelle sue "Leggi Razziali" emanate in Germania, Mussolini nel '38 varò pure lui le sciagurate leggi (non perché convinto, ma solo per non inimicarsi Hitler. Ma a nessun ebreo torse un capello dal 1938 al 1943. Il 25 luglio lui fu destituito, il fascismo disciolto. Roma dopo l'8-9 settembre fu data da Calvi di Bergolo, cugino del re, in mano ai tedeschi. E questi con ancora vigenti le leggi razziali, il 16 ottobre, deportarono tutti gli ebrei del Ghetto du Roma.

Mussolini nel '40 per non perdere il treno e salire sul carro del vincitore in Francia, fece entrare l'Italia in guerra a fianco di Hitler, che non aveva affatto invocato il suo aiuto e infatti poi Hitler non lo volle presente a Parigi al Trattato di Pace: ("si faccia la sua pace io faccio la mia!").
Tuttavia a guerra intrapresa «gli italiani col pretesto di salvaguardare la propria sovranità si rifiutarono di assecondare il nazismo e infierire sulla popolazione ebraica (a dire il vero molto esigua in Italia (47.252 - censimento 1938); li internarono invece in campi o nei ghetti, lasciandoli però vivere tranquillamente, questo finché i tedeschi non invasero il paese".

Che il fascismo abbia applicato (o subìte) le leggi razziste per farsi buona la potente Germania di Hitler è indubbio. In Italia a parte le opinioni religiose dei bigotti allevati nelle chiese e dei preti, non vi era alcun astio nei confronti degli ebrei.

Infatti ancora nel discorso di Mussolini del 6 settembre del ’34 (all'indomani del "prologo" di Hiter sulle leggi razziali) così andava ironicamente affermando: “trenta secoli di storia ci permettono di guardare con sovrana pietà talune dottrine di oltr’Alpe, sostenute da progenie di gente che ignorava la scrittura nel tempo in cui Roma aveva Cesare, Virgilio, Augusto”.

VEDI QUI IL FASCISMO E GLI EBREI >>>>>>>>

Un disprezzo che però Mussolini in seguito celò sempre nei confronti del nazista (nonostante i tanti plateali incontri e roboanti amichevoli discorsi). Mussolini non aveva stima di Hitler ma lo subì; ed il fatto che non ne avesse stima siamo tutti d'accordo - ma di certo non giustifica il suo servile comportamento successivo. Purtroppo il cinico alleato nazista, faceva forti pressioni affinché si adottassero degli identici comportamenti verso gli ebrei; era una sua ossessione.
C’era del resto una (infelice) alleanza e l’Italia tutta (pur M. tentando di tenersi fuori) era (assieme a molta stampa italiana e a tanti italiani) desiderosa di entrare in guerra al suo fianco quando Hitler era già alle porte di Parigi ("perché allora ci siamo alleati", dicevano autorevoli gionalisti sui giornali. Ma anche il Re stesso andava dicendo dentro il Palazzo: "Gli assenti hanno sempre torto". E fu ovviamente felice di firmare ( LUI ! ) la "Dichiarazione di Guerra" del 10 giugno, mettersi la bustina e partire per il fronte.

Mussolini del resto sia sulle "leggi" come nell "Intervento" non poteva di certo avere un disaccordo troppo visibile contro un simile alleato, mostrando di disprezzare le sue idee. Anche perché sapeva che la Organizzazione Mondiale Ebrea, aveva dichiarato "la guerrra santa" contro la Germania. Era il
"piano Morgenthau" (eliminazione di tutti i tedeschi) (vedi qui >>>>>
....ma anche QUI >>>>> piano di smembramento della Germania con la castrazione di 48 milioni di uomini tedeschi, mirando a una estinzione biologica di tutto il popolo tedesco.


Tuttavia Mussolini dichiarò apertamente, oltre a scriverlo sul suo giornale, che gli ebrei non sarebbero stati toccati e che giudicava il comportamento nazista verso di essi, da barbari a cui la civiltà italica, sorta dall’antica Roma, si rifiutava di aderire. E gli italiani (salvo i bigotti e i preti) erano dello stesso avviso.

Non lo erano invece altri italiani, i "dotti" - quando diedero la servile adesione al "Manifesto della Razza"- ed erano nomi eccellenti (spiccavano "personaggi illustri" – o destinati a diventare tali..... vedi la tabella >>>>>> ) e qualche burocrate fascista cretino (acciaista) ammiratore di Hitler e del Nazismo.
Tuttavia, tali leggi razziali, a cui si ricorse per mascherare questa blanda adesione al comportamento nazista, non furono mai applicate veramente, non solo in Italia ma molti stessi fascisti si prodigarono a salvare ebrei. (ricordiamo che lo stesso Farinacci "aveva una segretaria ebrea" (Jole Foà) - invitato a disfarsene rispose "quando lo faranno anche gli altri". E questi "altri" (tanti) erano
come lui degli accaniti "acciaisti".
Lo stesso Almirante (dopo il fatidico 1943) diede rifugio alla famiglia dell'ebreo, Emanuele Levi nella foresteria del Ministero della Cultura Popolare durante i rastrellamenti. E questi poi, quando nel'45 i "Rossi" davano la caccia a lui, Levi per sdebitarsi
gli diede un rifugio fino al '46.

Inoltre non dimentichiamo che nelle file fasciste vi erano anche molti ebrei. 5 erano quelli che a Mussolini diedero a Milano i locali di San Sepolcro e i finanziamenti (Elio Jona, Giuseppe Toeplitz), assieme a molti altri noti industriali, quando lui vi fondò il Fascio.
Furono 350 gli ebrei che parteciparono alla marcia su Roma e ben 746 erano iscritti ai Fasci Italiani di Combattimento e all'Associazione Nazionalista Italiana, che nel 1923 si fonderanno con il Partito Nazionale Fascista. Poi nel quinquennio che va da 1928 al 1933 furono 4.920, ed erano 8906 nel 1938 gli ebrei che decisero di iscriversi al partito fascista. Quindi sostennero la nascita e la presa del potere del fascismo (o per lo meno non vi si opposero).
Nel 1922 i senatori del Regno d'Italia di religione ebraica erano diciannove. Nel 1932-35 Guido Jung (lui il fondatore dell'IRI con Beneduce)
era ministro delle Finanze del Governo mussoliniano. E così il sottosegratario Aldo Finzi.

Ebrei erano anche quelli che continuarono a sostenere il regime, la sua politica, le sue idee ed anche le sue guerre, da quella d'Etiopia a quella di Spagna. Al gerarca ebreo Alberto Liuzzi caduto a Saragozza fu concessa la medaglia d'oro alla memoria. Diversi Ebrei concorsero a costituire l'ossatura brocratica del regime; nel governo centrale, nella Stampa di Partito con l'ebrea Margherita Sarfatti ai vertici di Gerarchia ed anche amante di Mussolini.

Perfino il “Manifesto degli intellettuali fascisti” del 1925, redatto dal filosofo Giovanni Gentile, veniva sottoscritto da ben trentatré esponenti della cultura di religione ebraica.
Fino a quando Mussolini ebbe il pieno controllo dell’Italia, questo fino al 25 luglio e l'8 settembre del 1943, nessun ebreo fu in Italia deportato.

A farlo al Ghetto di Roma fu Kappler su ordine di Hitler. Ma non c'era nessun fascista. Il fascismo già non esisteva più e neppure Mussolini. Comunque é pur vero che alcuni fanatici fascisti (gli "acciaisti") in Lombardia, soprattutto a Milano, sotto la RSI non si comportarono come avrebbe voluto Mussolini. Ma ormai lui non contava più nulla.

Insomma in tutti gli anni precedenti e fino al 1943, la cosiddetta «politica della razza» l'Italia risultava essere uno dei Paesi europei più liberali verso gli ebrei.
(Per la cronaca, in Italia i deportati ebrei a partire dal 1943, furono 6806, morti nei vari campi 5969, sopravvissuti 837 di cui 121 bambini di 1-13 anni, ( fonte Documentazione ebraica >>> )

Non accettato in Germania era invece l'ebraismo tedesco (alta finanza e commercio) facenti pure capo ad ambienti isaeliti anglo-americani che manifestavano ostilità nei confronti della Germania tutta. Che stava risorgendo dalle ceneri con la sua Reichsverband, che (nei primi anni del '900) era stato il vertice aggressivo di tutto l'intero mondo economico tedesco, che però dalla Repubblica di Weimar era andato tutto in mano agli ebrei.

Era il 24 marzo. Hitler non aveva ancora fatto nulla.
Non ne aveva ancora i poteri.
Solo da poche settimane era salito sui gradini del Reichstag, portatoci su un piatto d'argento.
Quando Hitler salì i gradini per entrare nel Reichstag, trovò tutta la politica economica già pronta, già pianificata, con una struttura economica altamente organizzata, già razionalizzata. E senza questo coordinamento già pronto e in atto, Hitler non era certo l'uomo da riuscire a modificare l'economia di una Germania nell'arco di due mesi, né in anni e anni.

Ma il risveglio dell'imprenditoria tedesca iniziò ad allarmare il resto del mondo soprattutto l'ebraismo tedesco, quello internazionale ma soprattutto quello americano.

Sono stati messi alla porta tutti quelli che i tedeschi ritengono che hanno portato - da Weimar in poi - allo sfacelo l'industria tedesca, la finanza, le banche, lo stato sociale, l'economia tutta.
E
i responsabili vengono indicati gli ebrei che - durante la Weimar - erano stati - e lo erano ancora nel'33, ai vertici di innumerevoli attività non solo economiche e finanziarie, ma stavano influenzando anche la politica.

E gli ebrei - ovviamente - si allarmarono.

Non per nulla - prima ancora che Hitler dominasse - nel 1933, ci fu la dichiarazione di guerra contro la Germania e il delirante abraico "vangelo razzistico", nel libro "La Germania deve morire" di Theodore Kaufman (dove auspicava un vero e proprio piano di sterminio e la distruzione dell'intera Germania. (vedi documenti nella seconda parte in queste altre pagine >>>>)

Quanto alla questione di "RAZZA" Stephen S. Wise, presidente del Congresso Ebreo Americano e del Congresso Ebreo Mondiale, disse in un comizio di New York nel giugno 1938:
«Non sono un cittadino americano di fede ebrea, io sono un Ebreo… Hitler ha ragione in una cosa. Chiama gli Ebrei una razza e noi siamo una razza.»

Hitler a quel punto - dal '33 in poi - considerò nemici indifferentemente tutti gli ebrei di tutti i Paesi del mondo, quindi Italia compresa. E a unirsi a lui nel '38 più che Mussolini furono quei gerarchi che respiravano per ordine di Hitler. E purtroppo erano questi che condizionavano l'informazione del popolo italiano. I "dotti" "leccapiedi" fecero poi il resto.

Purtroppo il popolo italiano - con la mancanza della sana ragione - era diventato un branco di pecore stupide, invischiati in una gabbia più grande di loro. Mentre i cosiddetti "dotti" erano i "personaggi illustri", "scienziati", che aderirono a quel "manifesto" e ci misero anche la loro firma.
(vedi documenti LEGGI RAZZIALI IN ITALIA - il manifesto, i nomi dei firmatari ecc. > > >


E questo è anche ciò che scrivevano sui giornali:
I GIORNALISTI E GLI UOMINI DI CULTURA ITALIANI


CORRIERE DELLA SERA, 11 GIUGNO 1939 - PAOLO MONELLI:
"(Gli ebrei) appaiono tutti uguale, come i cinesi, come i negri, come i cavalli, adeguati agli incroci consanguinei, dall'eguale vita, dagli uguali squallidi orizzonti. Non si capisce la ragione di questo darsi d'attorno per tutta la giornata, di questo affaccendarsi senza tregua. Sono miserabili, tengono stretti i loro quattrinelli nella pezzuola o nel pugno. Sono un inesausto serbatoio, questi ghetti polacchi. Ogni anno di ebrei ne emigrano a decine di migliaia, invadono il mondo, eppure son sempre più numerosi. Sono oggi quattro milioni, prolifici e straordinariamente resistenti nonostante le miserabili condizioni di vita. - La Polonia paga oggi il filo di una politica troppo accogliente per secoli."

CORRIERE DELLA SERA, 1 NOVEMBRE 1938 - GUIDO PIOVENE:
"Recensione del libro di Telesio Interlandi (Fondatore e direttore "Difesa della Razza") in "Contra Judeos":
"Si deve sentire d'istinto, e quasi per l'odore, quello che v'è di giudaico nella cultura. Gli ebrei possono essere solo nemici e sopraffattori della nazione che li ospita. Di sangue diverso (!!??) e coscienti dei loro vincoli, non possono che collegarsi contro la razza ariana. L'enorme numero di posizioni eminenti occupate in Italia dagli ebrei è il risultato di una tenace battaglia".
In precedenza Giovane fascista, Piovene diventerà poi anche lui antifascista e abiurò le precedenti posizioni razziste nel suo mémoire romanzato La coda di paglia.

CORRIERE DELLA SERA, 5 LUGLIO 1941 - CURZIO MALAPARTE:
"Basta spingersi nei quartieri poveri (di Jassy) per rendersi conto del pericolo sociale che rappresenta la enorme massa del proletariato giudaico. E' infatti dai miseri tuguri di quei quartieri che sono partite le prime fucilate contro i soldati".
Era un ammiratore di Mussolini e "fascista della prima ora"; partecipò perfino alla "marcia su Roma". Ma poi - rimasto sulle posizioni dentro la sinistra intransigente, diventò una voce critica e un oppositore dello stesso Mussolini. Dopo l'8 settembre aderì prima al PCI, poi al PRI, infine alla DC. (una banderuola!)

ALDO MORO un ex dei GUF (fascista). Ma poi nella FUCI (Fed. Univ. Cattolica Italiana)
(Articolo citato "Storia Illustrata, gennaio 1998, pag.45):
"La razza è l'elemento biologico che, creando particolari affinità, condiziona l'individuazione del settore particolare dell'esperienza sociale, che è il primo elemento discriminativo della particolarità dello stato".
Nel dopoguerra Moro fu uno dei fondatori della DC, ma nella componente dossettiana (il "prete rosso"), considerata comunemente la "sinistra DC". (si spiega il fallito tentativo del "Compromesso storico" con Berlinguer > > >
Che ALDO MORO pagò caro!! >>> ).

SANTA MILIZIA (settimanale), 11 febbraio 1939 - BENIGNO ZACCAGNINI (si laureò anche lui al CAF)
Articolo: "Problemi razziali: il meticciato" - "La razza può considerarsi come un termine intermedio tra individuo e specie, cioè fra due termini opposti, intendendo la specie, nel suo significato biologico, come la somma di tutti gli individui capaci di dare fra loro incroci fecondi".
Anche lui - come Moro, fu tra i fondatori della D.C. e prese parte alla Resistenza tra le file dei partigiani della Brigata Garibaldi, ma con qualche screzio con Boldrini. Tuttavia rimase membro del Comitato di Liberazione Nazionale.
Della DC fu poi il segretario (1975) ma Moro nelle sue lettere dal carcere delle BR (Zac. difendeva la linea della fermezza), lo definì "il più fragile segretario che abbia mai avuto la DC".

EUGENIO SCALFARI - ROMA FASCISTA (settimanale), 24 SETTEMBRE 1942 - :
"Gli imperi moderni quali siamo noi e li concepiamo sono basati sul cardine "razza", escludendo pertanto l'estensione della cittadinanza da parte dello stato nucleo alle altre genti".
(di "Roma Fascista" lui era caporedattore, ma poi scrivendo un servizio su alcuni speculatori sull'EUR, Scorsa il vicesegretario del PNF, lo chiamò inviperito, e prima di cacciarlo dal giornale, gli strappò perfino le mostrine dalla divisa del partito. A quel punto diventò anche lui "antifascista".
Nel 1955 partecipa all'atto di fondazione del Partito Radicale. Nel '68, Scalfari fu eletto deputato, come indipendente nelle liste del PSI. Direttore dell' "Espresso", fu poi nel '76 il fondatore del quotidiano "La Repubblica".

INDRO MONTANELLI - CIVILTA' FASCISTA, GENNAIO 1936
Ma già a inizio del 1936, avevamo un giovane giornalista, MontanelliI, che da Asmara così scriveva "Ci sono due razzismi: uno europeo - e questo lo lasciamo in monopolio ai capi biondi d'oltralpe; e uno africano - e questo è un catechismo che, se non lo sappiamo, bisogna affrettarsi a impararlo e ad adottarlo. Non si sarà mai dei dominatori, se non avremo la coscienza esatta di una nostra fatale superiorità. Coi negri non si fraternizza. Non si può. Non si deve. Almeno finchè non si sia data loro una civiltà..... non cediamo a sentimentalismi...niente indulgenze, niente amorazzi. Si pensi che qui debbon venire famiglie, famiglie e famiglie nostre. Il bianco comandi. Ogni languore che possa intiepidirci di dentro non deve trapelare al di fuori".
(Indro Montanelli. Da "Civiltà fascista" N.1, gennaio 1936 - che abbiamo in originale)
L'intero articolo, di "Civiltà Fascista" digitalizzato è presente qui >>>>>>>

GIORGIO BOCCA - LA PROVINCIA GRANDE: 4 agosto 1942 - >>>> mussolini/bocca.htm
(foglio della Federazione dei Fasci di Combattimento di Cuneo)
"Questo odio degli ebrei contro il fascismo è la causa prima della guerra attuale. La vittoria degli avversari solo in apparenza, infatti, sarebbe una vittoria degli ebrei. A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l'idea di dovere, in un tempo non lontano, essere lo schiavo degli ebrei?"

"il disastro della guerra é dovuto alla «congiura ebraica" a cui "l'Europa ariana" dovrebbe opporsi".
Bocca fece anche una recensione sui "Protocolli dei savi anziani di Sion" in cui «denuncia dell'imperialismo sionista» apparsa su La sentinella delle Alpi, del 1939
Inoltre aderì al"Manifesto della Razza" > >
Dopo l'8 settembre 1943 Bocca diventa anche lui "antifascista" aderendo con enfasi alla lotta partigiana, come comandante e poi Commissario politico della Seconda Divisione Giustizia e Libertà.




Tuttavia l'antisemitismo, per fortuna non aveva mai attecchito in Italia a livello popolare, né prima né dopo, lo stesso regime ne aveva piena coscienza e non forzò più di tanto.
Quanto al Vaticano, lo stesso PIO XII > "i silenzi" >> , non denunciò con altrettanta fermezza la linea discriminatoria verso gli ebrei; gli interventi furono piuttosto ambigui - mai una condanna "esplicita" e con l'andare del tempo i sospetti divennero più pesanti
. Soprattutto quando - ancora nel '48 - si oppose pure all'emigrazione degli ebrei in Palestina. Nè volle riconoscere in seguito il neonato Stato di Israele.
Cioè Pio XII non era poi molto contrario a una moderata azione antisemita (e infatti la zelante Chiesa cattolica e il Papa - oltre a quanto ricordato sopra - nella preghiera della Messa (fino al Concilio II - 1965) ricordavano sempre gli ebrei di essere il perfido popolo deicida -
"Oremus et pro perfidis Judaeis"- ossia il popolo ebraico veniva accusato di essere stato il responsabile e l'artefice dell'omicidio di Gesù Cristo . (oggi dice la Segré che anche Gesù era ebreo, di madre ebrea, e anche circonciso).

Mentre Papa Pio XI, ancora nel settembre del 1938 aveva affermato: «spiritualmente siamo tutti semiti perché discendenti da Abramo». Questa netta posizione non fu però pubblicamente espressa dal suo successore Pio XII divenuto papa l’anno seguente.

PIO XII disse qualcosa all'ambasciatore tedesco a Roma all'indomani della "deportazione del Ghetto" (che narriamo qui sotto)?
Ma Weizsacker riferirì a Berlino che Pio XII non aveva protestato. "Il Papa - scrisse l'ambasciatore tedesco al suo governo - benché importunato da più parti non si è lasciato spingere ad alcuna dichiarazione dimostrativa contro la deportazione degli ebrei di Roma."

Nonostante le "leggi razziali" fin tanto che c'era Mussolini e il fascismo al potere, gli ebrei non furono toccati fisicamente. Anche se ci furono alcune restrizioni e allontanamenti dai posti pubblici, per far posto a quelli che (cinicamente veniva comodo!) premevano per averli loro quei posti.

Ma poi dopo, quando il 25 luglio '43 Mussolini fu arrestato ed entrarono a governare i badogliani, vale a dire i “liberatori" le cose cambiarono, soprattutto dopo l'8 settembre con l'armistizio, con il Re e lo Stato Maggiore fuggiaschi.
E' però singolare che dopo la destituzione di Mussolini, sia il Re che Badoglio, non abrogarono le leggi razziali. Anche dopo il 25 luglio ’43, anche dopo l'8 settembre erano ancora in vigore durante il rastrellamento del Ghetto fatto dai (soli) tedeschi.
In vigore ( dissero i ns.) per non alienarsi e inviperire ancor di più i tedeschi?
O forse perché il Vaticano si dichiarava contrario all’abrogazione delle Leggi razziali? (i silenzi di Pio XII, sono noti).

Con Roma in mano ai tedeschi, consegnata (questo pochi lo sanno!) nelle loro mani da Calvi di Bergolo (genero dello stesso Re), parlando al proprio esercito allo sbando, il 10 settembre dopo aver consegnata la Capitale, aveva detto anche lui .....come il suocero a inizio guerra:
"L'ora grave che volge impone a ognuno serietà, disciplina, patriottismo fatti di dedizione ai supremi interessi della Nazione".

E disse pure che "era non solo patriottico ma era un onore entrare e giurare dentro l'esercito di Hitler".
Fu
messo al Comando della "città aperta" di Roma. Ma poi il giorno 23 i tedeschi dopo gli ambigui comunicati di Badoglio e del Suocero di Calvi, non si fidaro più di lui, lo arrestarono con tutta la famiglia e lo internarono in Austria.

I tedeschi per il voltafaccia dell'Italia "sabauda" e "badogliana" si infuriarono. Heinrich Himmler, ministro dell'interno, comandante delle forze di sicurezza della Germania nazista, lui il teorico della soluzione finale della questione ebraica: scrisse chiaro e tondo: “i recenti avvenimenti italiani – recitava il messaggio - impongono una immediata soluzione del problema ebraico nei territori recentemente occupati dalle forze armate del Reich”.
E con un telegramma per il colonnello Kappler a Roma, disponeva che “tutti gli ebrei, senza distinzione di nazionalità, età, sesso e condizione, dovranno essere trasferiti in Germania ed ivi liquidati. Il successo dell'impresa dovrà essere assicurato mediante azione di sorpresa.

E la sorpresa avvenne nei giorni successivi, quando ci fu ....il 16 ottobre
Il rastrellamento del ghetto di Roma - effettuato dalla truppe Gestapo di Kappler, tra le ore 05:30 e le ore 14:00 di sabato 16 ottobre 1943 - fu una retata, tutti appartenenti alla comunità ebraica.
Per partecipare all'azione del rastrellamento, n
essun fascista (salvo qualche nostalgico "acciaista"), da Kappler, fu ritenuto abbastanza fidato (secondo lui non erano...... abbastanza razzisti !! - ed era vero!!).

Del resto Mussolini era caduto il 25 luglio, il partito fascista disciolto, e il 16 ottobre sia il Re che Badoglio non avevano ancora abrogate le Leggi Razziali. Il rastrellamento del Ghetto fu fatto solo dai tedeschi.


La loro l'azione perversa fu quella: di farsi consegnare prima un riscatto in oro per aver salva la vita (che gli ebrei raccolsero e consegnarono - ca. 50 kg di oro), poi li arrestarono comunque deportandoli tutti in Germania.

Bisogna poi anche ricordare che non furono quel giorno solo gli ebrei del Ghetto di Roma ad essere deportati, ma ci furono anche in molte città italiane, alcune migliaia di ebrei - che solo dopo la caduta di Mussolini e del fascismo - vennero catturati e deportati dai tedeschi. (dall’Italia furono deportati 6.806 ebrei, secondo le stime ebraiche più recenti. Di questi ne ritornò meno di un decimo).


Pio XII mantenne un riservato silenzio che ancor oggi reca imbarazzo alla Santa Sede. Mentre oscuri approfittatori per incassare la taglia dai tedeschi non esitarono a fare delazioni per quelli che si erano nascosti e rimasti a Roma indicando anche con bigliettini anonimi, nomi e indirizzi . Perfino una giovane ebrea !!!! (amante di un fascista) diventò una attiva delatrice (!!!), Celeste Di Porto, indicava ai tedeschi i suoi correligionari; la ricompensa promessa per queste spiate si aggirava sulle 5.000 lire
(era allora lo stipendio di un mese) x ogni maschio, 3.000 x donna, 1.500 x bambino. Segnalò perfino i nascondigli di ventisei ebrei, che finiti a Regina Coeli, furono poi prelevati e fucilati nell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Si guadagnò il soprannome "pantera nera". A fine guerra, perso il "lavoro" di spia, e diventò una prostituta per i nuovi "liberatori".

...fino a quel giorno del 16 ottobre, gli ebrei di tutta Europa avevano un solo rifugio sicuro: l'Italia fascista. Fin dal 1934 vi era già dalla Germania un fuggi fuggi di molti ebrei, compresi grossi personaggi. Mussolini in occasione dell'incontro con Weizmann, concesse 3000 visti a tecnici e scienziati ebrei che desideravano stabilirsi in Italia.
E un rifugio era anche lo stesso Ghetto di Roma; qui nessuno aveva mai dato loro fastidio. Anche se fu poi loro proibito di partecipare alla vita della nazione. (negli impieghi pubblici, nel commercio e in altre attività, ambite da alcuni stolti acciaisti fascisti).

Però, dopo il 16 ottobre, anche gli altri ebrei sparsi nella penisola cercarono di mettersi in salvo.
(io stesso, quando divenni ispettore per l'Italia della Henkel, il mio direttore (Morpurgo) mi narrò che quand'era ancora adolescente, precauzionalmente fu inviato alla vicina Svizzera dal padre, scampando così al rastrellamento a Milano. La stessa precauzione non la prese il padre stesso, che indugiando troppo, convinto di essere un importante e noto possidente non ebbe scampo e finì - dopo l'ottobre - anche lui a morire (lui che aveva 600 ettari di terreni a grano in Umbria) di fame ad Auschwitz.
Ma prima di quel 16 ottobre la situazione in Italia era stata decisamente migliore. Anche perché gli ebrei in Italia erano più o meno solo
47.252 - (censimento 1938). (1 su 1000 italiani) La cui maggior parte erano presenti solo nelle grandi città.
Come abbiamo già ricordato sopra
i deportati ebrei in Italia a partire da questo 16 ottobre 1943, furono 6806; morti nei vari campi 5969, sopravvissuti 837 di cui 121 bambini di 1-13 anni, ( fonte Documentazione ebraica >>> )


Giorgio Pisanò, storico giornalista, scrive e ci ricorda che – “fin dal nel 1939 - per gli ebrei erano state aperte in Italia delle aziende di addestramento agricolo, le “haksharoth” – Tecniche poi in seguito trasferite in Israele – che entrarono in funzione ad Airuno (Como), Alano (Belluno), Osciano e Cevoli (Pisa). Così, sempre in quegli anni pur già vigendo le “leggi razziali”, nei locali della Capitaneria di Porto, la Scuola Marinara di Civitavecchia ospitava allievi israeliti che poi diverranno ufficiali"- Anche l'israelita, attento storico dell’”Olocausto ebraico“, Mondekay Poldiel, ha scritto: “l’amministrazione fascista e quella civile si diedero da fare in ogni modo per difendere gli ebrei, per fare in modo che quelle leggi rimanessero lettera morta".
Ed anche la storica ebrea Rosa Paini
("I sentieri della speranza", pag. 28): "Nel 1938 (quindi molto prima del 16 ottobre '43) nasceva in Italia la Delegazione Assistenza Emigrati (DELASEM), un'organizzazione ebraica che salvò migliaia di ebrei in fuga dai Paesi dell'Est europeo che i nazisti andavano occupando".

 

C'è un altro grande storico, sempre israeliano, George L. Mosse dell'Università ebraica di Gerusalemme, che conferma quanto sostenuto da Giorgio Pisanò; infatti a pag. 245 del suo libro "Il Razzismo in Europa" si legge: "Come abbiamo già detto, era stato Mussolini stesso a enunciare il principio: "discriminare non perseguire". Anche se poi alcuni frustrati fascisti si spinsero molto più in là, senza che Mussolini potesse intervenire".
Ma molte testimonianze più valide vengono anche da coloro che quelle tristissime esperienze le vissero.

VEDI QUI IL FASCISMO E GLI EBREI >>>>>>>>

Qui non si tratta di voler salvare il fascismo dal razzismo, ma semmai di riconoscere la pietà e la dignità del popolo italiano, che in quella tragedia si comportò con più umanità. In altri casi poi no, si pensi poi alla guerra civile, italiani contro italiani, le vendette per vecchi rancori, il triangolo rosso, le stragi d'innocenti, i sospettati impiccati, quelli massacrati, le Foibe, le gesta della Volante Rossa a Milano e tanti altri ancora. Alcuni non furono meno bestie di tanti altri.

E fin quando gli convenne, alcuni in USA, razzisti antiebraici (e non solo antiebraici - ma anche verso i neri) lo furono pure loro.
Poi cambiarono registro, perché conveniva per la propria politica di "salvatori" dell'Europa; volendo essere immuni dalla nomina di "cattivi" e prepotenti.
I Bombardamenti delle città, Norimberga, Dresda, la Bomba atomica ecc. ecc. tutti messi nel dimenticatoio (a molti giovani italiani di oggi, sembra che la 2nda G.M. sia stata fatta tutta contro gli ebrei. E che a morire furono solo loro. (per la cronaca in Italia furono 5969). (per lo più essi dimoravano nella grandi città. Il 95% dei paesi e città italiane non sapevano nemmero come erano fatti gli ebrei. Anche se la nomina di "perfidi" la sentivano dire solo dai preti alla messa domenicale).
Mentre la 2a G.M. ha causato 24.400.000 di morti militari, e 55.317.000 morti civili.
Quanto agli ITALIANI CADUTI in combattimento furono: 330.000 militari e 85.000 civili nei 38.939 bombardamenti anglo americani. Militari feriti, congelati, mutilati ed invalidi sui vari fronti e per l'intero periodo bellico 1940/1945 circa 320.000. Prigionieri e dispersi in Russia circa 600.000, che a fine guerra furono del tutto dimenticati. Dagli ex fascisti e quelli che subito si dichiararono antifascisti.
La sinistra andò a celebrare la "resistenza" come l'unica "salvatrice" dell'Italia.
Che però i "liberatori" nel loro Trattato di Pace a Parigi - (qui originale), considerarono del tutto ininfluente. Anzi considerarono pure il cosiddetto "Armistizio" detto tale solo dagli italiani, un termine
impreciso, scorretto, non corrispondenza alla realtà; perché l'Italia aveva (c' é scritto chiaro e tondo) - subìto una resa senza condizioni "surrendered unconditionally", con la consegna delle tre armi. Nè mai - nello stesso trattato - ma anche a Parigi nella Conferenza - vengono gli italiani chiamati "alleati" ma sempre "nemici".
Li nominarono "alleati" solo gli italiani per tenerseli buoni, perchè avevano fame e loro avevano le navi piene di viveri. Dimenticando subito i morti in guerra e i civii morti sotto bombardamenti
fatti in Italia dagli stessi "alleati" .

Quanto agli orrori dei campi di sterminio gli angloamericani, per farne uno "spettacolo" per i posteri in Germania chiamarono perfino il famoso regista Hitchcock che realizzò nei tragici campi di concentramento dei documentari intitolati "Memory of the camps". Lui era noto come il "maestro del brivido" e lui tenne molto fede a questa nomina, infatti fu lui a proporre a predisporre e montare certe inquadrature; così raccapriccianti....... che i documentari non vennero subito diffusi in quanto si ritenne che l'orrore suscitato avrebbe ostacolato la riconciliazione postbellica (la Germania (nazista o ex nazista) conveniva tenersela buona, perchè era il baluardo contro lo stalinismo).
In seguito il materiale e il cinico orrore rappresentato fu chiamato dagli ebrei, col termine "Olocausto" e "Shoah" un termine ebraico che significa "sacrificio" e "sterminio".

Ma Hitchcock non girò nemmeno un metro di pellicola nei campi di concentramento fatte dagli americani dove si persero le tracce di 1.500.000 di soldati di ogni nazionalità, italia compresa. E nessuno volle ricordare i 2.000.000 di ebrei deportati dai russi in Polonia.

Di "Olocausto" e "Shoah"
non si parlò per oltre 10 anni. Tutto iniziò con la cattura e l'esecuzione di Eichmann in Israele nel 1962. Era stato il solerte Wiesenthal (un sopravissuto) ad iniziare la caccia ai nazisti. E fu lui ad aprire il "Centro per la documentazione ebraica", che cominciò a lavorare su tanti nuovi casi che via via emergevano, collaborando ad assicurare alla giustizia i criminali nazisti di guerra sopravvissuti. La diffusione di questi processi fatta in tutto il mondo portarono a conoscenza quanto era accaduto.
vedi >>> https://it.wikipedia.org/wiki/Simon_Wiesenthal

Fu da quel momento - ma anche in seguito a distanza di tanti anni - La Segrè dopo quasi 70 anni - che si iniziò a scrivere migliaia di volumi. Con una diffusione capillare. Ma fu Peter Novick e Yehuda Bauer, a dire che Wiesenthal si era inventato il numero di "vittime ebree dell'Olocausto", cinque-sei milioni.

Stranamente nessuno parlò dei campi di concentramento dove i russi inviarono quasi due milioni di polacchi. Sappiamo che i più famosi Campi di concentramento, sterminio e lavoro sono Auschwitz, Treblinka, Varsavia, Chelmno, Gross-Rosen, Majdanek, Plaszów, Sobibór, Stutthof. Tutti in territorio russo.
Ma stranamente di Russia non si parla mai. Sembra che queste deportazioni ad opera dei russi non siano mai esistite. Nessuno le ricorda. Anzi certi film come quello di Benigni, "La vita é bella", si fa entrare i liberatori a Auschwitz gli americani, quando sappiamo che ad Auschwitz gli americani non vi entrarono affatto. Ma vi entrarono i Russi.

No parliamo dell'Italia. Dove si vuole ad ogni costo attribuire agli italiani le deportazioni di alcuni migliaia di ebrei. Quando invece sappiamo che - come già ricordato- furono i nazisti e solo dopo la caduta del fascismo.


Inoltre negli Usa non dobbiamo dimenticare il loro antisemitismo quando Roosevelt fece intervenire la “U.S. Navy” in Europa per impedire con la forza l’approdo sulle coste inglesi e francesi un piroscafo (l'Exodus 1947 ) che vagò per mesi senza ricevere un permesso di sbarco (Come Salvini con i clandestini !!) carico di ebrei fuggiti e sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti.
Altrettanto accadde con la nave St.Louis. Partita da Amburgo il 13 maggio 1939 con 937 profughi Ebrei, la nave era diretta a Cuba dove i migranti erano convinti di ottenere il visto per gli Stati Uniti, che però rifiuterano il permesso d’accesso, obbligando così la nave a tornare in Europa.

Poco nota è anche la vicenda della famiglia di Anna Frank che cercò inutilmente rifugio negli Stati Uniti. Fra il 30 aprile e l’11 dicembre 1941 Otto Frank, il padre di Anna, scrisse ripetutamente a parenti, amici e alti funzionari americani spiegando che era pronto ad «ogni sacrificio» pur di riuscire a superare l’Oceano Atlantico, ma in ogni occasione la risposta fu negativa. Osserva al riguardo Richard Breitman, storico dell’American University: «Il tentativo di emigrazione verso gli Stati Uniti accomuna i Frank a migliaia di ebrei europei ed in particolare tedeschi che trovarono le porte sbarrate dalle leggi dell’epoca»

Mentre altri ebrei in Palestina fino al 1947 furono duramente osteggiati e cacciati dai britannici con le direttive del “Libro Bianco”. Esistendo ancora in Palestina il protettorato britannico, questo ebbe paura di una immigrazione ebraica indefinita, che avrebbe provocato disordini nella popolazione araba-palestinese da esso protetto. E quindi limitava rigorosamente il numero degli ebrei in quella terra.
Dove però poi - finitovi il protettorato inglese - nel '48 sorse d'imperio lo Stato di Israele. Subito riconosciuto dagli USA (!!??) su pressione della Internazionale ebraica (che ormai in America vantava banchieri, grossi imprenditori, possidenti, scienziati adetti all'Atomica.

E ancora sugli USA quanto a razzismo: guardando il passato, é impressionante, notare come gli estensori della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti che proclamavano l'uguaglianza degli uomini, essi possedevano degli schiavi neri: per quanto possa sembrare incredibile nel momento in cui creavano il primo stato che solennemente proclamava la uguaglianza di tutti gli uomini e la democrazia (da esportare in tutto il mondo - in qualche caso "imposta") pur tuttavia pare che nei fatti si faceva una eccezione per gli uomini neri il cui stato di schiavitù non veniva posto in discussione al Nord. (8 ex presidenti conservaro i loro schiavi. Lo stesso Lincoln quando morì ne aveva ancora alcune centinaia a suo servizio.
Perché al nord era lecito averli, mentre era illecito averli nel Sud.

Certe contraddizioni sono ancora molto attuali.
Non solo in Usa ma anche nel continente europeo, Italia compresa.

 

ABBIAMO DIMENTICATO UN FAMOSO PERSONAGGIO
SCOMPARSO DALLA STORIA PERCHE' IMBARAZZANTE

GAETANO AZZARITI - Detto da Nico Pirozzi nel suo libro " il camaleonte del secolo breve". Infatti percorse tutti i gradi della sua carriera di magistrato nel Fascismo di Mussolini, nel Comunismo di Togliatti, nella DC di Gronchi.
Nel 1923 Sotto i Regime fascista divenne consigliere di Corte d'appello; opera per la redazione dei nuovi
nel 1928 divenne consigliere di Corte di cassazione fascista;
nel 1931 divenne presidente di sezione di corte d'appello fascista;
nel 1938 aderì al "Manifesto della Razza" con un ruolo non indifferente nella promulgazione delle cosiddette leggi razziali;
Diventa Presidente della Commissione sulla Razza, il cosiddetto "tribunale della razza"; in tale veste, giudicò, emise sentenze, comminò pene e condanne.
Il 25 luglio 1943 - Caduto il fascismo, fu nominato Ministro di grazia e giustizia nel primo Governo Badoglio.
Dal giugno 1945 al luglio 1946 é collaboratore del Ministro di grazia e giustizia del comunista Palmiro Togliatti, e collabora come magistrato alla famosa "amnistia" per tutti; per i partigiani di Togliatti e per gli ex fascisti.
Il 1948 Togliatti perde alle elezioni e subentra il governo della DC.
Azzariti non solo resta in "sella" ma ....
Il 2 giugno 1953 viene fatto Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica.
Il 3 dicembre 1955 venne nominato giudice costituzionale dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. (fondatore della DC, leader della corrente di sinistra).
Il 6 aprile 1957 AZZARITI é Presidente della Corte Costituzionale e vi rimane in carica sino al 5 gennaio 1961[5], giorno della sua morte.
In questo periodo fece la storica sentenza, dove si affermava la competenza della Corte Costituzionale a giudicare la legittimità costituzionale delle norme entrate in vigore anche PRIMA della Costituzione repubblicana.

OGGI A ROMA E A NAPOLI ESISTONO VIE INTITOLATA A GAETANO AZZARITI
NESSUNO HA AVUTO DA RIDIRE.
NON COSI' PER ALMIRANTE (Vedi l'indignazione della Segré)

Giuliano Amato RECENTEMENTE ha detto : "Il sovranismo é razzismo" (!!!)
Ma Secondo Amato, AZZARITI era un sovranista e razzista? Lui marciava bene con il fascista Mussolini, bene con il sabaudo Badoglio, bene con il comunista Togliatti, bene con il democristiano Gronchi. Oggi Azzariti sarebbe andato d'accordo con un Draghi, una Mekel, un Junker? Intelligente e camaleonte com'era, io penso di si !!
Lui ci ha lasciato il nipote omonimo Gaetano Azzariti, oggi ordinario di Diritto Costituzionale alla Sapienza che dice "dalla legge Bossi Fini in poi c’è una progressione nel senso di criminalizzazione del problema migratorio». Critica il decreto Salvini votato al Senato, «Così com’è è una summa di incostituzionalità, auspico intervenga la Consulta per cambiarlo in Parlamento». Inoltre auspica "Cambiamo art 81 della Costituzione, aboliamo il pareggio di Bilancio".

---------------------------------

Una precisazione dovuta a coloro che superficialmente criticano le mie pagine, rimproverando certe mie prese di posizione.

1) Io non sono mai stato fascista, tantomeno nazista, anche perché la sciagurata guerra l'ho vissuta nell'adolescenza in prima persona a Chieti dove ci fu l'inferno >>>>>>>>

2) Non sono stato mai antiamericano anche se sono uscito vivo dalle macerie della casa bombardata e vivo da una mitragliata di un caccia americano.

3) Mai stato antipartigiano, perché a mio padre gli diedero ad Honorem il distintivo dell'ANPI.

4) Non sono mai stato anticomunista, perché votavo e ammiravo Berlinguer e Adriano Olivetti, ma la sinistra si poi è allontanata da quello che doveva essere il "Socialismo Sociale".

5) Non sono mai stato antisemitico, anzi devo molto a un ebreo. Il Dr. Morpurgo direttore generale di una grande multinazionale, mi assunse in una Regione, poi mi promosse "Ispettore Incaricato Speciale" per 10 anni per tutto il Territorio Italiano dove operavano 170 tecnici su tutte le città d'Italia.

6) Non sono mai stato "razzista", anzi aiutato economicamente un assiduo volenteroso "vu cumprà" che veniva spesso a casa mia, qualche volta invitato anche a pranzo, fino a farlo laureare.("lei ha buon cuore, quando mi offre un whisky non mi da' quello dozzinale che vedo nel suo bar, ma mi offre il costoso Chivas").

7) Inoltre economicamente con un Nunzio Apostolico del Vaticano, ho contribuito e fatto sorgere una scuola in Africa in Madagascar.

 

< < RITORNO ALL'INDICE MUSSOLINI

HOME PAGE STORIOLOGIA