L'AUTORE DI " STORIOLOGIA" CHI E' ?
"Franco? un matto" , così dicono affettuosamente i tanti suoi amici
( ma anche tanti (non sempre) benevoli giornalisti ) quando introdusse il fotovoltaico......
("se fosse vero quello che lei dice, "elettricità dal sole" l'Enel cosa ci sta affare")
ma poi Franco ha venduto pacchi di celle paradossalmente proprio all'Enel.
ma anche quando introdusse la pionieristica "INFORMATICA"
alcuni scrissero "caro Franco, sopravviveremo anche senza i suoi computer"
Ne ha poi venduti e insegnati ca. 6000 di Compu
ter in Italia
(costoro non avevano capito il momento che stavano vivendo)


in
"TRA PENNELLI, MONTAGNE E COMPUTER"
(ne parleremo nella seconda parte)
Con una recensione sulla Stampa di Gabriele Scotolati
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

________________________________________________

 

Noi qui dobbiamo partire dalla sua adolescenza.....
con la sua vita
dai 4 ai 11 anni.....
che sembra un "romanzo" dove ha vissuto tutta
la guerra .....
perfino uscendo vivo anche da sotto le macerie della casa bombardata.
e uscito vivo anche da mitragliate a bassa quota dai "caccia " americani. (i cosiddetti "liberatori")
come avevano già fatto nella Pasquetta del '43 nelle giostre dei bambini a Grossseto: fu una strage!!
https://it.wikipedia.org/wiki/Bombardamento_di_Grosseto

...... a CHIETI - qui ampia cronaca > >con molti accenni alla guerra > > > >

 

______ vedi anche "LA MIA VITA >>I RICORDI >>>>



( Poi più avanti narraremo le esperienze di Franco
quando operava nell'"ANTITERRORISMO )

__________

Partito dal Piemonte nel 1940 a 4 anni per andare 3 mesi al mare a Francavilla, scoppiata la guerra che tutti dicevano di breve durata, invece iniziò a non finire mai con la madre senza risorse in Piemonte e il padre fatto prigioniero in Africa; così gli zii e i nonni Franco lo trattennero a Chieti , 6 anni, fino..... al 1946 !!!. Una "fanciullezza" mancata e vissuta nel dramma della guerra. Con attorno gente ambigua, falsa, cinica, dove si cresce in fretta. Così in fretta che non ebbi l'occasione di vivere una "adolescenza". Quando a 12 anni ritornato in Piemonte ero già a lavorare e a 14 già dipendente di una tipografia-legatoria. Poi fu così intraprendente che a 18 anni apriva lui una sua bottega di Legatoria .
Ma tutte le domeniche attivo anche in montagna a scalare e rocciare, poi a forza di salire in cielo fra le montagne, un giorno volle scendere dalle nuvole. Diventato paracadutista civile (il 142mo in Italia), poi come volontario partii per andare alla Scuola di Paracadutismo ai Carabinieri Sabotatori a Viterbo.
Dove da qui iniziò un'altra singolare "avventura" .... nel fare l'antiterrorismo in Alto Adige. Ma poi anche nel resto d'italia.
Fino a 11 anni a Chieti avevo abitato dentro Palazzo Mezzanotte (una dependance - oggi demolita). Qui il 9 settembre si rifugiarono da Roma, i fuggiaschi Re, Badoglio & C. E sempre qui a Palazzo Mezzanotte, i Tedeschi poi misero il loro Quartier Generale per 300 giorni per contrastare l'avanzamento di Montgomery sul Sangro, sulla linea Gustav. E proprio per la presenza dei tedeschi ci furono continui bombardamenti nella città . E proprio bombardando il Palazzo, io usciì vivo dalle macerie di casa mia
A Chieti vi erano 100.000 (!!!) sfollati giunti dai dintorni o da Pescara che era stata rasa al suolo. Furono 300 giorni di drammi, carenze alimentari, lutti e tragedie giornaliere.. Poi alla avvenuta Liberazione nello stesso Palazzo misero anche il Comando gli Angloamericani
. ( sotto casa nostra vi era il loro magazzino dei viveri - una fortuna, finalmente si mangiava !!!! )

Fino a 11 anni era vissuto accanto a mio zio, dentro in una tipografia, e maneggiando fin dai 4 anni caratteri da mattina a sera con le forme che mi faceva scomporre mio zio, a 5-6 anni sapeva leggere già come un adulto. In più c'era una legatoria, dove passavano tanti libri che Franco sbirciava, con curiosità e oltre imparare a rilegarli; e dagli stessi imparò molte cose. Che furono poi preziose anche in seguito. Infatti, tornato in Piemonte, non essendoci risorse in casa, come già detto a 13 anni entra a fare il garzone proprio in una grande tipografia- legatoria, e qui conoscendo bene il mestiere, a 14 anni diventa un valido dipendente della stessa. Avendo - per la guerra - avuto una scarsa educazione scolastica (in un unica stanza le 5 classi elementari) con la volontà, l' autodidattica divenne il suo pane quotidiano, così tanto ricca e intensa, che in seguito sarà importante per un suo singolare lavoro; scelto per fare come detto sopra l'antiterrorista.
Ma straordinario fu anche tutto quello che venne
poi dopo. SENZA STUDI !!! ). ( Franco prese esempio da nuovi grandi imprenditori che anche loro avevano solo la 5 elementare: Uno era Arnoldo Mondadori, l'altro Rizzoli; e da un altro ex martinit con la 3a elementari (Del Vecchio che prese poi alle serali la 5a ) e così tanti altri imprenditori.)

Franco da giovane dopo aver fatto lo sciatore, il rocciatore, nelle sue alpi della Val D'Aosta
entra ed esce dalla Scuola di Paracadutismo Carabinieri Sabotatori di Viterbo.
Per salire in Alto Adige (Sud Tirol) a fare antirerrorismo contro il "bombarolo" Klotz.
Una dura esperienza che servì in seguito negli anni della "strategia delle tensione".


(dove sulla propria pelle si impara a conoscere il sabotaggio, il terrorismo, l'antiterrorismo, le strategie della tensione)
Lui Franco era artificiere, maneggiava come caramelle il tritolo, la dinamite, il plastico a quel tempo usato dai bombaroli.


(suo istruttore a Viterbo, il Capo Scorta di MORO ucciso in Via Fani ORESTE LEONARDI > tutto da leggere >>>.
... Franco con un Reparto Speciale di 50 uomini per 5 anni opera nell' antiterrorismo in Alto Adige.



Fu anche nominato responsabile della Sussistenza, poi anche nella fureria. Ma essendo un bravo fotografo, pur prendendo uno stipendio 10 volte superiore alla media, la domenica era sempre a fare servizi fotografici in città a sposalizi, battesimi, e varie feste. Ma fotografo lo era anche nelle varie manifestazioni militari, e proprio per questo
nacquero ottimi rapporti con il Generale di Corpo d'Armaya. Da lui ricevette un lasciapassare per entrare in tutte le caserme. Ma proprio per questa attività molto redditizia dopo quasi 5 anni Franco voleva abbandonare la vita militare per approfittare del nascente "Miracolo Economico". Ci rimasero male al Comando, ma ci pensarono poi loro per seguitare ad utilizzarlo e per dargli una buona sistemazione di copertura, presso una grande multinazionale tedesca in Italia, dove poi diventò "Ispettore" con la qualifica di "Incaricato Speciale" - per 10 anni - su tutto il Territorio Italiano. Visitando 170 colleghi dove Franco avrebbe dovuto controllare, analizzare e poi suggerire il loro operato. Ma fu poi lui ad imparare molto da loro. Un bagaglio enorme di notizie, su un territorio nel periodo piuttosto critico per il Paese. (la "strategia della tensione").



(visita così tutte le 100 città d'italia, da dove poi tornando a casa - amante dei libri - vi torna con le valigie
piene di volumi rari che scova in giro in bancarelle, librerie, antiquari, creandosi una sua grande e rara biblioteca

ca. 30.000 volumi >>>> e anche una rara discoteca con 27.000 espressioni musicali dai corni al rock,
Ma scopriva anche molti quadri dell'Arte Moderna, perché lui aveva iniziato a 10 anni già a dipingere.
Raccoglieva quadri che pochi allora degnavano di uno sguardo:
(Vedova, De Chirico, Fontana, Afro, Hartung, Monzù, Guttuso, Shuterland, Cantatore
Treccani, Annigoni, Mirò, Migneco, Cassinari Trubbiani, D'Orazio, Bay, Scanavino
Saetti, Perilli, Licata, Benetton, Morlotti e altri 70,

FRANCO poi dipingendo diventerà pure in Italia un pluripremiato artista,
un "sabotatore" che dipinge!! Singolare!!! Ma finirà nel citato prestigioso
Bolaffi, sul "DIZIONARIO DEGLI ARTISTI ITALIANI DEL XX SECOLO" >>>>


vincendo ANCHE il premio "ARTISTA DELL'ANNO" a Milano !!! >>>>>>

e a Ferrara assieme a Brindisi, riceve dal Ministro il "Premio Originalità"

.... poi in giro anche per l'Europa, in 25 Stati, in tutte le capitali, dall'Olanda alla Grecia
portandosi dietro moglie e i figli ancora piccoli.... (qui a Bruxelles - al Parlamento Europeo)

.....e infine
finito di fare il "globetrotter" diventa manager di se stesso...
nel 1980 crea la "Francomputer" diventando un pioniere dei computer...
tale da essere considerato un "IMPRENDITORE TRACCIANTE"
con il suo Personal Computer l'IBM PC 80 ( all'epoca il primo e unico giunto in Italia ).

 

L'impegno di fine anni '70, era stato lo sviluppo dei sistemi integrati di comunicazione e computing. Il Communication Cosystem, permetteva di usare il computer non solo per computing, ma per telecomunicazioni sia telefoniche che per dati e programmi, era un computer di estrema complessità, ma che si presenterà poi - come vedremo - a noi utilizzatori, facile e uno strumento di grande semplicità d'uso. Era il microcomputer delle telecomunicazioni di cui tanto si parlava. Cioè lo strumento e la tecnologia del futuro prossimo; e negli USA era già una realtà. Ne aveva realizzato uno la IBM. (era il PC IBM 80)
Quando Federico Faggin me lo accennò qui in Italia, in uno dei suoi rientri a Vicenza, nei primi anni Ottanta, pochi capirono di cosa stavamo parlando e solo più tardi Franco fu invitato al famoso incontro, alla Fiera dell'Elettronica, perchè l'autore di questa "STORIOLOGlA", era fin dal 1981 uno dei pochi che in italia che usava e vendeva quelle strane macchine che presero il nome di Personal Computer - Anni di pionierismo)
Io me ne ero fatto arrivare uno, ma era un prototipo. Non ancora comercializzato negli USA, perchè l'Antitrust, all' iBM gli bloccò le vendite temendo un suo monopolio. Infatti stava già dominando sull'informatica con il suo IBM 360).
Ma anche gli stessi della IBM impegnati (migliaia) a fare il 360, non solo erano scettici ma temevano di perdere il lavoro. I loro colleghi in un nuovo reparto stavano realizzando il PC ed erano questi addetti convinti che sarebbe andato su tutte le scrivanie del mondo
(nemmeno lontanamento pensavano "su tutte le scrivanie della case"). L'Antitrust nell 'agire con il blocco, apri però le porte a tanti altri che iniziarono a fare computer. Si vendevano perfino in scatole di montaggio. Fu un mercato letteralmente in esplosione. E non solo negli USA ma anche in Giappone.

Io - quando mi arrivò quel prototipo - ci feci anche della pubblicità sui giornali.

 

 

 

All''inizio di questo periodo informatico si iniziò a parlare molto della
"Francomputer" Shop, sulla stampa, nelle Fiere e in TV,
quando l'informatica era del tutto sconosciuta in Italia
anzi il Governo, i primi Computer, li considerò dei "giocattoli, e stava tassandolo al 34%.
(lui avevo scritto sui giornali una infuriata lettera, che arrivò perfino in Parlamento, dove fu ridotta al 22% )
Paradossalmente la Camera di Commercio per venderlo pretendeva il possesso
della Tab. 14 per la vendita delle "Macchine d'Ufficio".
(racconta Franco: feci il Corso, ma paradossalmente ai miei esaminatotori io avevo venduto a loro un computer)

***** La manifestazione alla Fiera dell'Elettronica (con 2 ore in TV) con lo staff di Piero Angela e il Ministro Granelli, fu fatta proprio in onore di FEDERICO FAGGIN (l'inventore del MICROPROCESSORE) ma accanto a lui l'amico FRANCO GONZATO che era già diventato pioniere dei computer in Italia, e proprio per questo fu nominato l' "IMPRENDITORE TRACCIANTE" Lui a iniziare la nascente informatica nei primi anni '80. Era stato proprio Faggin, a "stregare" Franco con i computer, facendogli arrivare dagli USA il primo Personal Computer l' "IBM PC 80". Che non è stato mai commercializzato in Italia. L'antitrust in USA aveva bloccato l'IBM per un suo monopolio. Ciononostante da allora se ne costruirono altri e tutti i computer si chiamarono PC "Personal Computer", e anche se fatti da altri li chiamavano tutti "compatibili IBM", per via di un suo facile linguaggio (il Basic) che era diventato quasi universale.

(Era questo computer (il primo a chiamarsi PC) era già straordinario, aveva soluzioni avveniristiche;
aveva il vano di 2 dischi, per fare o per inserire programmi già fatti, ma anche un vano cartucce per i giochi per i giovani.
Più un disco enorme fisso, e perfino una tastiera senza fili a raggi infrarossi.
Era già futuro !! Franco quel computer lo possiede ancora, anche se di altri ne ha oggi ca. 60.
A quei tempi in Italia non solo eravamo molto indietro, ma qualcuno sulla Stampa,
visto che Franco la riempiva di una pressante pubblicità , forse infastidito scrisse ....
"Caro Franco lei legge troppa fantascienza. Sopravviveremo anche senza i suoi computer".

Questo qui questo non aveva capito i tempi che stava vivendo.

 

Franco qui racconta....i suoi precedenti primi passi.
"La casa paterna di Faggin a Vicenza era a pochi metri dal mio negozio: Il padre era un Prof. di Filosofia.
Sua una biografia-studio su "Plotino".
Il figlio invece - dopo la chiusura in Italia della Olivetti era emigrato negli USA e alla Sylicon Walley -
aveva inventato il Microprocessore.
(dirà in seguito Billy Gate
: " se non ci fosse stato Faggin, quella valle sarebbe oggi del tutto sconosciuta)
In una visita in Italia, il padre me lo fece conoscere e parlando della sua invenzione....
LUI.... "mi stregò". Mi feci arrivare un prototipo di questo primo PC 80 IBM,
e iniziai a usarlo,
e a farci anche molta pubblicità.
Era una novità assoluta, ed io pensavo e credevo che era il "sogno di tutti".

( la mia pubblicità invece furono soldi sprecati - i "sapienti" lo snobbavano)

 

Anche Faggin rimase po' deluso, per le mie aspettative, ma poi mi rivelò e mi diede anche un consiglio:
" Negli USA stanno spopolando gli Home Computer, facili da usare, anche per giocarci; ed infatti i clienti sono tutti giovani e giovanissimi. Bill Gates il suo Basic fatto per.... l'IBM (che non l'aveva brevettato) ora lo sta cedendo a tutti gratis, e tutti si sono messi a fare Computer col suo Basic, e sono poi proprio i giovani - diventati bravi - a fare anche programmi di ogni genere. Cambia anche tu strategia - mi disse Faggin - questi computer falli arrivare in Italia anche tu !!!! """"
Seguendo il suo consiglio, importando i primi Texas TI 99 (azienda la Texas che erano allora all'avanguardia della elettronica) , iniziai la "grande avventura", proseguita poi con i Commodore, i Sega, gli Sharp, gli Amstrad, gli Atari, e via via i tanti altri Compatibili IBM. I grossi guadagni mi permisero anche di acquistare un nuovo grande negozio sul Corso. Lo arredai mettendo tante sedie e scrivanie con sopra i Computer (vedi immagine sopra) da permettere a molti di toccarli, usarli, scoprirli, infine acquistarli.
"Alla mia Regione davano contributi per le "Attività innovative": Io con un negozio che non esisteva nemmeno a Milano, fui escluso, i contributi li diedero invece a un tale che in una stanza di casa sua aveva "creato" una scuola di Inglese". ("innovativa"!!)
I contributi li diedero pure a un venditore di casalinghi che iniziò a vendere anch lui ... i primi VIC 20 della Commodor, i 64, e altri. ma lui prese i contributi facilmente, perché era...... il presidente dei Commercianti della città !!!

Tuttavia Franco non si scoraggiò; il suo negozio era sempre pieno di gente e i computer li farà poi conoscere mettendo anche punti vendita Milano
(dove in 3 mesi ne vendetti ca. 1000) ma poi cedette il negozio perché molto inpegnato a Vicenza dove ne ha poi venduti 6000, a industrie, banche, università, giornali, alla RAI, oltre a moltissimi personaggi.

Ebbe anche un idea geniale, essendo un reduce della tipografia, iniziò a stampare con i suoi stessi computer delle riviste con dentro listati di vari programmi e varie informazioni. Fondò un Club e fu un successo.
12.000 Soci in Italia.
(oggi - per la Storia dell'Informatica in Italia e nel Mondo
sono pagina per pagina in rete e al Museo MUSEO DELL'INFORMATICA - "MUPIM" DI TORINO



In breve con il nuovo negozio e con il Club, Vicenza diventò il Baricentro per l'Italia
per la conoscenza dei Computer, ma soprattutto anche per le vendite



Fu quella una vera "AVVENTURA" !! e dopo 10 anni - dedicandosi solo a programmi e a Internet
creò "STORIOLOGIA" - che diventò poi anche il suo Hobby...... fatto tutto a sue spese !!!

messo in rete gratis e segnalato da molti giornali, riviste, TV

Così poi anche "IL GAZZETTINO" .....prima pagina


e così tanti altri......
in TV, e su tanti altri giornali nazionali >>>>>


"storiologia" contiene circa 600.000 di pagine di Storia che oggi .... supera
i 2 MILIARDI 307 MILIONI di VISITE >>

UN MOTIVO CI SARA' - Forse perché é imparziale, così dicono molti lettori che gli scrivono.
Forse perché non é pagato da nessuno, libero, di raccontare anche scomode verità.
(forse é questo il motivo che istituzioni, i media, le scuole, lo ignorano?)
(gli avessero almeno messo accanto un professore, farebbe meno errori ortografici)

eppure ogni giorno oggi vediamo quasi 10.000 studenti di scuole di ogni grado, molti laureandi,
ed altri 80-140.000 naviganti che vanno a visitare ogni giorno "Storiologia". Un motivo ci sarà !!!

.....

QUI IN FONDO POI SEGUE
L'ARTICOLO BIOGRAFICO
( dove si parlerà del suo periodo giovanile, del suo paracadutissmo,
i suoi anni nell'antiterrorismo, e i 10 anni come ispettore per tutta Italia ).
.

"Ma un'altra curiosa "avventura" sempre col "silicio" l'avevo fatta un anno prima quando mi procurai le primissime
"CELLE FOTOVOLTAICHE".

Anche qui feci molta pubblicità.... "Siamo pronti per impianti solari!!"
(vedi l'ammagine sotto)

L'inizio...
LE CARATTERISTICHE DI UNA CELLA FOTOVOLTAICA NON ERA NUOVA
Ma solo nel 1976 era stato lanciato con successo il satellite operativo "Ume" con a bordo delle celle solari.
Per avere le prime celle ebbi l'occasione in Olanda. Un geniale negoziante faceva funzionare dei mulini col sole.
Ne acquistai alcune e ci costruii alcuni giocattoli che funzionavano con i raggi del Sole.
(Non racconto come ne venni in possesso, perché la storia sarebbe un po' prolissa).
Solo nel 1981 il CNEN si interessò alle celle fotovoltaiche, proponendole in Italia con...
"L'estensione delle attività sull’utilizzo delle energie alternative per un risparmio energetico”
Divenne ufficialmente operativa nel settembre del 1981 con il nome ENEA.
Nel corso del 1981 fu installata la prima Stazione Sperimentale.
Ma solo molti molti anni dopo ci fu il decollo del fotovoltaico. Mentre io ero partito troppo presto
e nessuno credeva a quello che io andavo profetizzando.
( del resto io "leggevo troppo fantascienza" - aveva scritto il giornalista ) !!!!

fu la mia, una "pazzia"!!!
(ci credevo troppo !!! da spenderci anche dei soldi in pubblicità)

ci feci alcuni esperimenti, costruendo dei giocattoli che funzionavano con i raggi del sole.
e ci feci anche un pannello con più celle per ricavarne energia casalinga.....

.....lo misi in vetrina......

Feci ridere tutti. Iniziò un giornalista....
"Lei, come ha già detto un mio collega - è vero - legge troppa fantascienza";

"Se fosse vero quello che lei scrive quelli dell'ENEL cosa ci starebbero a fare?".


Paradossalmente il primo acquisto di un pacchetto di celle me lo fece proprio l'ENEL (fattura in archivio)
Ci facevano esperimenti nelle scuole . Ma anche uno del CNR da Roma, mi piombò in negozio; arrivato a Vicenza chiese
"dov'é quel negozio che vende celle fotovoltaiche"
: gli risposero "...ha quel matto !!!! lo troverà in città sul corso Fogazzaro".
Lui le celle non le aveva nemmeno mai viste !!! Tantomeno le aveva mai visto in funzione.

Purtroppo poi io non ho visto nemmeno un acquirente. Ci fu solo uno...... che si intereressò. Era un Arabo !!!!!!
Volle sapere tutto sulle celle. E visto che io non avevo combinato nulla, gli cedetti volentieri tutte le mie celle....
E gli fornii anche nome e indirizzo in Giappone dove procurarsele
Tornato in patria lui "fece fortuna" con gli impianti solari nel deserto. Oggi possiede la più grande azienda solare in Arabia.

Certo che io oggi nel vedere sui tetti migliaia e migliaia di pannelli un po' di rabbia mi viene eccome !!!
Purtroppo - colpa mia - ero troppo in anticipo sui tempi !! O perché anch'io credevo troppo nella fantascienza.
(vedi IL NON DECOLLO DEL FOTOVOLTAICO IN ITALIA >>>>>>

 

((((((((( 2 SINGOLARI EPISODI: Il negozio che avevo acquistato, aveva non solo la Tabaccheria, ma anche la vendita di Cartolerie e di Giocattoli. Per le mie celle mi vennero i Vigili dell'Annona a dirmi che non potevo venderle, perché non avevo una licenza di materiale elettrico. Questo avvenne quando ormai me ne stava sbarazzando con l'arabo.
Ma altre visite ci furono poi quando iniziai a vendere i Computer: anche qui mi dissero che non avevo la licenza n.14, cioè "Macchine d'ufficio" e che dovevo avere minimo 200 mq. di superficie. Risposi: ma quale "macchina d'ufficio", i computer sono considerati "giocattoli", o al limite "ordinateur" come li chiamano in Francia, e bastavano anche 20-30 mq di spazio e una scrivania per insegnarli. Tuttavia mi iscrissi al Corso della Camera di Commercio per ottenere la 14 Bis necessaria. Ma frequentandolo e sostenendo l'esame finale, questo finì in una farsa e nell'inbarazzo. A 2 dei miei 4 esaminatori, io avevo nel mio negoozio venduto e insegnato ad entrambi il computer. E che proprio nei saloni della Camera di Commercio, tre mesi prima - invitato da loro - avevo fatto per gli iscritti associati una dimostrazione "che cosa fanno i computer". Come detto finì nel ridere. )))))))))

 

I COMPUTER


Come vedremo in seguito, quasi fallivo anche con i computer, nessuno era interessato !!!!
Il giornalista già ricordato sopra, forse infastidito della mia incessante pubblicità, scrisse...
" Caro Franco, vivremo benissimo anche senza i suoi computer"

Poi iniziai non solo a venderli ma via via anche a Insegnarli a industrie, banche, Università, C.C.,
scuole di ogni grado.... Ma in una Scuola Magistrale dove volevo illustrare cos'era e faceva un computer,
mi trattarono piuttosto male... quasi mi umiliarono,
finita la dimostrazione, mi liquidarono dicendomi......
(come quel giormalista sopra)
"Si puo' vivere e sopravvivere anche senza quel giocattolo, del tutto inutile al nostro sapere e alla nostra didattica logico verbale;
con quella figurativa (del computer) ci si potranno fare al massimo solo i giochi, e forse, passata la moda, neppure più quelli!".
Questo in una scuola "Magistrale" nel 1986 !!!

 

 

CIONONOSTANTE non mi scoraggiai. Anzi mi vennero altre idee. E PROPRIO A 300 SCUOLE DI OGNI GRADO
inviai un singolare invito. Su appuntamento se veniva una intera classe in visita nel mio grande negozio
io avrei spiegato cos'erano i computer. Dell'invito ne parlò anche il giornale locale, e io a quel punto me lo feci testimone
nel pubblicare una mia idea - "Fra tutte le classi visitarici estraevo un computer come premio".
L'idea mi fruttò la vendita di ca. 200 computer.

 

VISTA QUESTA ESPERIENZA mi è venuta un altra idea il giorno che volli partecipare alla Fiera della Elettronica.
proposi alla biglietteria di dare insieme al biglietto un cartoncino con un numero, da inserire nel contenitore messo dentro il mio stand.
Qui poi a fine fiera, avremmo estratto a sorte 3 premi: un computer, una stampante, una calcolatrice.
Fu un successone. Ricevetti 6000 visite. Dove poi vendetti e mi prenotarono oltre 275 computer.



LA MAGITRALE DI SOPRA, POTEVA SOLO VERGOGNARSI. Oggi anni 2020 abbiamo visto !!! i bambini di 10 anni che ne sanno più di loro) (e una che fa oggi il Ministro dell'Educazione, ai suoi esami di informatica aveva preso 0 ( !!!!!! ) (Questo un ministro nel 2020 !!! - Forse era uscita da quelle magistrali dette sopra)
Il paradosso fu che in quella scuola magistrale Franco ci andò con sua figlia Susanna di 16 anni fu lei a quelle magistrali (fuori dal tempo) a insegnare i primi approcci al computer. Mentre LEI a 16 anni era già in grado come programmare un computer.
Già a 14 anni Franco (perchè bocciata in 3a media) l'aveva assunta nella sua azienda per dedicarsi a presentare i vari computer. Ne divenne subito una esperta, e presto in capo a 2 anni con grande abilità iniziò a insegnarli ai professionisti.
A 16 anni era diventata la reginetta della fiera dell'elettronica, a complimentarsi pure Federico Faggin, l'inventore del microprocessore e con tanto di auguri del giornale locale per i suoi 16 anni.
A 17 anni era già nella mia succursale nel mezzanino di Piazza Duomo a Milano a insegnare ai professionisti cos'era un computer. (Poi a 20 anni diventò una libera professionista per seguire il nuovissimo AS 400 della IBM. Convocata alla sede, impressionò i suoi esaminatori per la sua abilità ad usarlo. Molto intuitiva quasi ignorava i 10 manuali dedicati.
Finì ad insegnare l'uso di questi primi computer in molte grandi aziende. Gli regalarono perfino 7 milioni di azioni per diventare socia di una Software House della IBM. Purtroppo dovetti poi rinunciare alla sua collaborazione nel mio negozio.

 

Ma oltre SUSANNA>>Curriculum>> anche mio figlio MARCELLO >>>Curriculum >> laureatosi in ingegneria informatica, anche lui era diventato più bravo di me, iniziò a fare importanti programmi; si laureò con una Tesi con il nuovo linguaggio Java, avveniristica. Il programma fu subito usato dalla FIAT (per le diagnosi a distanza delle auto).

Purtroppo in Italia l'informatica era quasi snobbata, non utilizzata. Tantomeno retribuita a dovere. (Una delusione !!)
. Io avevo quasi intenzione di abbandonare il negozio.
Mi ero già costruito una grande villa con due saloni di 100 mq, con sulle scrivanie 30 computer. Per inziare una mia Software House con i due figli.

 

 


L''intenzione era di fare con loro solo più programmi (molto più redditizi)
e creare con loro due
un'azienda di informatica, una software house tutta mia.
Erano del resto con i programmi che si guadagnava molto!!!

Ma eravamo purtroppo in anticipo: localmente Banche, Industrie, Istituzioni, erano quasi del tutto tutte assenti. Mio figlio deluso a quel punto lascia i miei saloni e parte per Milano. Qualcosa ottiene. Ma non economicamente. Paghe basse. Programmi banali. Ma Poi entra in un grande azienda Svizzera, in un gruppo che si occupava della sicurezza di molte banche, non solo Svizzere ma anche Russe e Arabe. Con paghe 4 volte superiori alle italiane.
Così mio figlio in Svizzera ci é rimasto !! Collaborando a creare anche una Banca On Line.
Purtroppo persi anche questo mio valido collaboratore.
Ed infine mi lasciò del tutto anche mia figlia; lei sposa un grosso viticoltore veronese: Matteo Bolla.
avuto due figlii, lei lascia l'informatica - e si dedica più soltanto alla grande azienda-vigneti-modello di famiglia (con satellitari, tecnologie varie . ecc.)
Io e mia moglie restiamo soli; in una casa enorme, con grandi saloni e con 30 computer spenti.


Meno uno, dove seguitai a fare qualche programma. Ma di ogni computer ne avevo in negozio già qualche migliaio.
Mi venne un'idea. A Padova alcuni insegnanti avevano allestito un locale, vi avevano piazzato alcuni computer, e invitavano studenti, i loro famigliari, ma anche commercianti a scoprire cosa faceva e come utilizzare un computer.
Vi era sempre qualche interessato ad acquistarli. Io proposi di corredarli con i miei programmi,
di ogni genere: giochi, scolastici, di utilità, ma anche professionali (per geometri, ingegneri, commercianti).
10 dischetti con ognuno 10 programmi: 100 programmi per 100.000 lire. Unico costo per me, il dischetto!!
La mia proposta fu subito accettata e per loro f
u "l' Uovo di Colombo" per venderne a migliaia.
Mentre per me fu il periodo più enorme come soddisfazione economica.



A quel punto a me e a mia moglie non ci serviva più una grande villa, vendemmo tutto (distribuendo l'eredità
in anticpo ai figli) e andammo in campagna, vicino a mia figlia (che avuti 2 figli) siamo andati a far felici
i nostri due bellissimi nipoti).

In un Paesino veronese che - assieme a Malo - é nominato la "Città della Speranza". 1500 abitanti.
Un Paesino molto singolare. Tutto in un chilometro quadrato. Ma con tutto a due passi.
Una grande bella piazza, la nuova cattedrale

a 100 metri negozio di alimentari, tabacchi, bar, Poste, pizzeria, parrucchiere, fiorista e ferramenta
a 200 metri lo stadio di calcio, a 500 metri la stazione dei treni che in 1 ora ti porta a Venezia;
a 600 metri l'ingresso all'autostrada per Milano, Verona, Brennero.
a 300 metri l'ingresso alla Statale della Padana. Tutto a due passi !!!
E per uno come me che stava arrivando agli 80 anni, questa tranquilla pace fu ideale.



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TORNIAMO UN PO' INDIETRO.

Perché - per i motivi detti sopra - nel 1990 ebbi l'intenzione di abbandonare il negozio??

Furono gli "intelligenti" Media a mettere in crisi in Italia la vendita dei computer.
Una sera da TG di Canale 5
un giovane Mentana se ne venne fuori con questa notizia:
"ci dicevano che quel miracolistico aggeggio doveva cambiare il mondo
ma non é così, sta conoscendo nelle vendite un
pauroso declino, anzi i computer non si vendono più."
.
Il declino purtroppo era vero; in un mese intero vendetti solo più 3 computer,
lontanissimo il ricordo quando in un solo giorno ne vendetti anche 52.
Un declino anche perché chi li vendeva
dai computer prendeva nel 1990
un aggio del 5-6% quando al mio inizio (nel 1980) era il 45-50%.

Avevo così tentato di vendere il negozio, la licenza, ma nessuno lo/a voleva.
Il Computer era un articolo "sorpassato", considerato un "giocattolo".
Ma lo chiusi comunque. Dedicandomi a fare solo più programmi si rivelò l'idea vincente.

 

DIVAGAZIONI su quel periodo

FRANCO LO INTERVISTA GABRIELE SCOTOLATI

SCOTOLATI: "Franco mi dice - i politici alfabetizzati ho scoperto che sanno leggere ma molti hanno imparato nulla e sanno poco di Storia; nè sanno cos'é la "vera politica". Salvo nei primi 20-30 anni del dopoguerra, quando un Almirante >>la sua voce >>, un Berlinguer >>la sua voce >> ( guardando a un sistema consociativo, dialogavano con la DC di Moro; oppure c'era un Adriano Olivetti (suo il "Socialismo Sociale" - fabbrica modello, villaggio, case per migliaia di dipendenti, asili, scuole, mensa, mostre d'arte, e perfino distribuendo i dividendi - era inviso ai comunisti perchè perdevano contatti col proletariato, inviso ai capitalisti perché non intendevano spartire con gli operai i propri utili - Olivetti morì in cicostanze strane (senza portargli soccorso, in più senza fargli autopsia) , e sei mesi dopo (in uno strano incidente) morì anche Mario Tchou genio dell’informatica, suo il suo supercalcolatore elettronico Elea. La Olivetti informatica dagli azionisti (Agnelli & C) fu allora svenduta agli USA (il grande polo industriale doveva essere in Italia solo uno: La Fiat!). E il giovane Federico Faggin (anche lui un precoce "genialoide" che prima ancora di laurearsi era stato assunto ancora 18enne da Adriano), dovette anche lui emigrare, andò così a inventare il microprocessore negli USA, dove nacque poi la Sylicon Valley, che avrebbe potuto invece nascere ed esplodere in Italia, nella "Ivrea Valley " !!!).

Erano insomma "quegli uomini"
(industriali e politici) che si davano da fare per il bene del Paese ma poi si occupavano d'altro. Anzi a litigare tra di loro, ognuno creando delle nuove "personali" correnti. Soprattutto la sinistra. Eppure Berlinguer poco prima di morire (fallito il"Compromesso" con la morte di Moro) li aveva avvisati "non create correnti, mandereste a scatafascio il Partito, e ad avvantaggiarsi con i voti saranno solo le destre". (ma poi anche la DC dopo la misera fine a Tangentopoli, andò allo sfascio, creando (e ci sono ancora oggi) 25 (inutili) correnti usando il vecchio simbolo dello "scudo crociato".

Quando morì Berlinguer, Almirante (
pure lui colloquiante come Moro
) gli rese omaggio, e altrettanto fece il PCI quando morì Almirante. Montanelli scrisse "«Se n’è andato l’unico italiano al quale si poteva stringere la mano senza paura di sporcarsi». Per non parlare di Moro, che
morì da vero martire >>>la sua voce >> e con altri miei 4 amici, il mio Istruttore > ORESTE LEONARDI >> .
Il fascismo era stato ormai dimenticato e fare dell' antifascismo avrebbe solo attizzato gli odi di italiani contro italiani. Perfino Alfredo Belli Paci un fascista, anticomunista tutto d'un pezzo, proprio Almirante lo aveva candidato nelle liste forti, di credenti, identitari al fascio mussoliniano. Lui era tornato dai lager e aveva sposato LILIANA SEGRE' !!! (oggi una sviscerata antifascista !!!! - tutta a sinistra, che si indigna se si vuole intitolare una via proprio ad Almirante). (chissà perché!! Quando per 20 anni e più, il marito era stato accanto ad Almirante!))
Forse perché candidato nelle elezioni del '76 (Almirante non era molto convinto delle sue idee di destra - e forse solo intuito) lo aveva messo in ultimo nella lista elettorale, e allo spoglio risultò ultimo . Lui diede la colpa ad Almirante per averlo messo in fondo alla lista. Da allora lui e la moglie andarono a SX. - Ma se avesse aspettato solo qualche anno con l'ascesa a Destra di Berlusconi assieme a Fini e la Mussolini, indubbiamente sarebbe stato al loro fianco. Berlusconi se ne era fregato altamente della "Legge Scelba", sulla "Apologia al Fascismo". E nessuno ebbe da ridire, anche se c'era anche allora la Segrè. Vinse le elezioni contro ogni previsione!!

((((((( (a proposito della famosa "Legge Scelba", non era farina del suo sacco. Fu solo imposto. Leggiamo il famoso Trattato di Pace fatto a Parigi. (é riportato su Storiologia).
"Italy, which, in accordance with Article 30 of the Armistice Agreement, has taken measures to dissolve the Fascist organizations in Italy, shall not permit the resurgence on Italian territory of such organizations, whether political, military or semi-military, whose purpose it is to deprive the people of their democratic rights.
(Traduzione: L'Italia, ai sensi dell'articolo 30 dell'Accordo di Armistizio, prenderà seri provvedimenti per sciogliere le organizzazioni fasciste in Italia. Perchè gli USA mai permetteranno la rinascita sul territorio italiano di tali organizzazioni, politiche, militari o semimilitari. (" LOTTEREMO ANCHE CON LA FORZA PER DARVI LA DEMOCRAZIA. ORA COMANDIAMO NOI !!! (e fu per questo che fu creata in Italia anche la segretissima "Gladio". Sempre pronta ad intervenire. (rivelata poi solo nel 1992 da Cossiga - rispondendo a Craxi che l'aveva giudicata "illegittima" e "sovversiva". Mentre era sata fatta (imposta) dagli USA !!!!!!
))))))



Ma quando era morto Moro
(ma lui già lo aveva detto e fu profeta) la politica era cambiata; finita la solidarietà sociale, i politici di ogni risma iniziarono a guardare al loro tornaconto, creando (senza meritocrazia) i loro feudi, con le spartizione di cariche dirigenziali o di commesse pubbliche in aziende, enti pubblici, banche. Nacque insomma il "padronato politico" , la cosiddetta "Razza Padrona" (la chiamò Scalfari) e poi con le "tangenti" nacque anche il "comando tutto io!". Ma uno di questi - un socialista - poi finì male:
"Il picconatore" >>>Cossiga >> era stato anche lui "profeta" >>

Ma anche la SX via via (crollato il muro Bolscevico, rimasti senza rubli) iniziò ad essere lontana dal "Popolo", dai "proletari", dai "lavoratori", che un tempo era il suo riferimento (fu quasi un "tradimento"). Si é allineata ai poteri finanziari, alle Banche, ed é diventata consociata al Capitalismo, al Papato; oggi perfino il Papa già lo chiamano la "Guardia Rossa". Paradossalmente poi abbraccia i poveri emigranti (con un abito etico-moralistico) e dimentica i poveri di casa nostra. La SX prende anche il 42% dei voti nella Elite dei Parioli (con redditi più del doppio della periferia) mentre nei quartieri popolari - quello appunto del proletariato - raccoglie uno scarso 17%, dove questi hanno scelto la Lega e la DX (il 40%). I ns. proletariato? la SX l'ha dimenticato. Appoggia solo gli stranieri che sbarcano a milioni (li assiste con i suoi "Centri", dove poi questi ricevendo anche la residenza, e poi portano voti!)

Nel '94 - come già sopra ricordato - venne un imprenditore "palazzinaro" che con l'appoggio della Destra di Fini (se ne fregò della Legge Scelba (Apologia), si fece il suo partito, le sue TV, i suoi giornali, la sua editoria e il suo nuovo "vangelo" del "faccio tutto mi"!! - L'abbiamo poi visto in azione in questo ultimo "trentennio", da quasi rimpiangere quell'altro "ventennio" - di destra - prima di lui.
Gli italiani alfabetizzati alla belle e meglio (con l'istruzionè sempre fanalino di coda) hanno iniziato a mettere oggi solo una X quando votano un politico, e questo non capisce i suoi votanti, perché é slegato dalla realtà, non sa cosa costano i fagioli, la farina, le medicine, gli affitti, ma però è autoritario e dice cosa bisogna fare alle banche alle imprese e..... alla stessa scuola togliendo aule e insegnanti. Nulla di cambiato da quando eravamo ancora analfabeti. Oggi abbiamo un analfabetismo di ritorno con i media, la Tv, internet, 43 milioni di smarphone, dove ogni messaggio é semplificato col "Pensiero Comune" delle "3 Sorelle" dell'intera informazione.

Alcuni ancora più furbi (come lo "scrivano" di una volta, che scriveva le lettere, ma non ciò che gli diceva l'analfabeta) certi giornali in rete si fanno pure pagare per leggerli. E se ne leggi un altro sempre a pagamento ti dirà le stese cose del primo.
(dare una notizia importante per la salute in questo modo, che se per loro é una "cuccagna", per i lettori é puro"sadismo"!! - E da come si vede nessuno dice niente!!!).
I giornali in carta, devono pagarsi la carta, la stampa, il distributore, le rese. In rete invece non hanno queste spese ma hanno inserita la irritante pubblicità (dove prendono molti soldi), eppure si fanno pagare facendoti vedere solo un titolo drammatico dove non sappiamo nemmeno se é veritiero. E' ti dicono che devi pagare solo 1 euro per leggere un ansiosa notizia, ma poi se clicchi vedi solo il titolo, per proseguire devi fare l'abbonamento: 2-300 euro per il resto dell'anno. Che se vuoi anche leggere altri 2-3 giornali fanno 5-6-7-800 euro anno, che non tutti si possono permettere. Ovvio che sono notizie per pochi ricchi, fornite dalle "3 Sorelle" - che diventano così pure loro ricche con questa "cuccagna". Non vanno oltre i 3-400.000 lettori. (per lo più sono Politici & soci, che non pagano nemmeno, lo fanno le loro segreterie). Ma poi non vendono nemmeno quello in carta, che sono di media solo un circa 2-300.000 al giorno.

Così il comune lettore é incapace di fare un’analisi,
non ha soldi, né l'istruzione necessaria, né appunto una vera l'informazione. Si nasce e si vive solo con lo scodellato parziale "pensiero unico". Del resto in Europa siamo quasi all'ultimo posto come lettura di giornali (il più venduto in Italia: diffonde 2-300 mila copie, sei volte in meno dei tedeschi, 20 volte in meno di quello giapponese) ed é l'Italia oggi anche all'ultimo posto nella scuola. (in Giappone un giornale vende 9 milioni di copie, e per di più mette in rete il giornale su Internet gratis). Noi abbiamo una scuola pubblica che insegna senza insegnare, che fa imparare le date dei fatti ma non fa conoscere i fatti perché anche questi sono solo a pagamento. Anche se ci sono le scuole private (per chi può permetterselo.)
Purtroppo con questa carenza dell'istruzione pubblica i giovani di oggi, dovranno fra non molto pagare i molti debiti che stiamo allegramente facendo oggi. ( fra pochi mesi saranno 3.000 miliardi, con 100 miliardi di interessi annui). Ben gli sta!! Si accontenteranno (perennemente e onnipresente) di leggere in fretta qualche riga sul loro telefonino. Farlo su un libro stanca, sono troppo lunghi, e anche se lo facessero con l'istruzione ricevuta, ci capirebbero ben poco, nè hanno tempo per riflettere ciò che leggono. Leggendo un libro o un gioranle si fanno pause su qualche riga, e su questa se il contenuto dà da pensare si riflette, e nel riflettere noi ci formiamo nuove idee, pro oppure contrarie.

Per fortuna abbiamo avuto in Italia (nel "MIRACOLO ECONOMICO">>>>>> ) anche i "senza studio" che hanno costruito degli "imperi" del Made in Italy: Del Vecchio (Luxottica) , Renzo Rosso (Diesel), Edoardo Bianchi (ex martinit-biciclette), Arnoldo Mondadori (solo le elementari), Rizzoli (solo le elementari); Giovanni Borghi (Ignis), Benetton fratello e sorella ex garzoni ecc ecc. . E nella letteratura e cultura varia, nei non laureati abbiamo avuto dei Benedetto Croce, Piero Angela, Eugenio Montale, Federico Fellini e molti altri senza tanti studi.

Chi legge le mie pagine capisce che anch'io sono quasi analfabeta, ma in compenso conosco i linguaggi di 60 computer. E so meglio di Liebniz e Boole cos'è la "numerazione binaria" creata dai cinesi
I-Ching >>>>>
e i relativi 64 esagrammi per far funzionare un computer con il "linguaggio macchina". Non posso sbagliare nemmeno una virgola!

Dopo aver fatto con mio figlio tanti programmi per industrie, banche, ULSS ecc. trasferitosi lui Milano e poi in Svizzera, io nel '94 con il WEB appena inventato da Tim Berners-Lee, questo diventava subito il mio Hobby allestendo su Internet già nel '95 una piattaforma Web Site, prima con "Cronologia", 10 anni dopo con "Storiologia", con 20.000 cartelle-file, pari a 600.000 di pagine, che fino ad oggi sono state visitate da
2 milardi 304 milioni di naviganti di 160 Paesi >>>>>.
E tutto questo senza esser mai andato a scuola. Salvo le elementari tutte - 1a, 2a, 3a, 4a, 5a, in un'unica stanza, con una suora che ci raccontava solo la vita di Gesù, Santa Maria Goretti, Domenico Savio e altri, senza i banchi girevoli, nè le distanze a centimetri fatte oggi con il metro. ( é ridicolo! è una settimana che vediamo in TV questa donna impegnata a misurare con l'antiquato metro i tavolini. Ma per quanto ne avrà ancora ??? Quando avrà finito, avremo una scuola sicuramente "nuova" nell'aspetto, "misurata" con i centimetri, ma ancora "vecchia" nella conoscenze del mondo che ci circonda con le sue tecnologie. Eppure vennero i banchi girevoli con le ruote, che trasformarono le classi in autoscontri. Un'idea da baracconi. Presto accantonata. E tanti soldi sprecati !!!
Sono rarissime le scuole che insegnano oggi l'Inglese, pur trovandoci giornalmente un suo uso corrente in centinaia di citazioni editoriali e istituzionali.
........ Ma lo sa la Scuola che esisteno da parecchi anni il "Mini Laser Meter" ??
Quel disusato antiquato metro fa ridere i geometri di tutto il mondo che da anni usano il Telemetro (in 48 versioni!!)

Noi qui - nella mia unica scuola frequentata (periodo della guerra) - non c'erano i banchi a ruote girevoli !!

 


Una volta - in una scuola di monache - essendo io un po' discolo - mi punirono... e mi misero isolato dentro la cappella della Madonna.... in ginocchio.... dopo aver cosparso - (che sadiche!) - il terreno con il sale grosso. Tornavo a casa con le ginocchia piene di sangue. Mia nonna che non mi toccava nemmeno con un dito, indignata dopo aver fatto una scenataccia a quelle monache mi tolse da quella scuola, e mi iscrisse ( ma dopo mesi e mesi di chiusure, causa i bombardamenti) in una scuola pubblica, dove avevamo un maestro di 70 anni, da anni in pensione, che (essendo un filonazista-fascista) ci parlava solo di Mussolini, del Re, di Hitler, di Sigfrido e dei Nibelungi o .... della imminente, sicura, più che certa, Vittoria; questo mentre gli americani ci bombardavano ogni giorno..

In quella scuola imparammo niente !!!! NULLA !! Fortuna mia che avevo un zio straordinario dentro una tipografia dove con lui dai 4 anni in poi ci passavo tante ore e prendendo confidenza con i caratteri, che aiutavo a mettere via e a scomporre dopo la stampa; a 5-6 anni leggevo già come una adulto.

Altra mia fortuna fu un professore di latino e greco in pensione sotto casa (che aiutavamo in quel periodo della fame nera) (ne parlerò più avanti) che mi insegnò ad amare tutto il sapere. (aveva una voce carezzevole, ed era orgoglioso che io attento lo seguivo). Della Grecia e dei Romani mi raccontò tutto, i Miti, le Guerre, le Conquiste. - A 11 anni. lasciandolo per tornare a Biella, mi regalò
(promettimi che lo leggerai da grande") "Così parlà Zarathustra" di Nietszche !!!! (ma a un bambino di 11 anni si regala Nietszche? Non aveva sbagliato bambino!!) - (lo stesso libro da grande me lo sono andato a leggere poi a Sils Marie, sulla stessa panchina dove Nietszche l'aveva scritto). Fra le altre cose mi insegnò anche a dipingere, e io in seguito me la sono cavata piuttosto e bene, proprio nel dipingere >>>>> con premi anche importanti e mostre all'Estero e in Italia o come a Milano dove fui proclamato "Artista dell'anno" tanto da finire sul DIZIONARIO BOLAFFI degli "Artisti del XX Secolo". Come abbiamo già visto sopra, all'inizio.

 

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L'ARTICOLO
BIOGRAFICO

(dove si parla del suo periodo giovanile, del suo paracadutissmo,
i suoi anni nell'antiterrorismo, e i 10 anni come Ispettore per tutto il territorio nazionale.

Viene narrato sul giornale da GABRIELE SCOTOLATI
che all'inizio racconta un'altra sua grande passione: la pittura.
(qui i suoi quadri >>>>>

pennelli sì ..... ma nel frattempo anche tanti.......tanti computer (60) .....e tanti ...... libri...
UNA INVIDIATA BIBLIOTECA DI 30.000 VOLUMI DAL 1500 AD OGGI >>>>>>

....che sintetizzandoli anni dopo ha poi riversato proprio dentro i suoi computer
creando un opera "ciclopica".....
anzi...... "enciclopedica "

.....ed era allora appena il 1995....
(non esisteva ancora Wikipedia - ma nessuno allora capì che cosa stava facendo Franco)
la notizia la riportò "il Giornale di Vicenza" che gli dedicò una pagine intera - vista sopra.....
.... poi Franco ha continuato, e l'opera é diventata colossale, ora conta oltre 2 MILIARDI di visite >>


l'intero articolo di sopra QUI - più altre recensioni stampa e TV nazionale ed estera > > >
Qui sotto l'articolo del "Corriere Vicentino"
"Il geniale imprenditore di "Francomputer" è stato anche un pioniere nel paracadutismo, fatto l'antiterrorismo, e per 10 anni l'"Incaricato Speciale" e l'Ispettore" per l'intero territorio nazionale, e infine manager di se stesso nei computer (primo a importare in Italia un PC 80 IBM), anche se ha poi continuato anche come inquieto artista.
(vedi in questo link IL SUO PERIODO ARTISTICO > (e alcune sue opere) > > > > > )
E proprio nella pausa  della pittura ha iniziato - con i suoi computer - prima - come pioniere degli stessi e poi anche di internet. Con quest'ultimo - per hobby - ha iniziato a riversare il "Diario del nostro secolo". Poi ci ha preso gusto e ha cominciato andare a ritroso di due Millenni, raccontandoci ciò che è accaduto ANNO x ANNO. Se lo incontrate lui è oggi sulla soglia degli 85 anni, ma sembra che sia vissuto duemila anni, perchè se gli parlate, tutto gli è familiare, fatti, personaggi, eventi, scoperte, accaduti in anni e secoli lontani, ma soprattutto nel XX, drammaticamente da lui vissuto. E' diventato così anche lui un computer, un computer vivente!! Non per nulla la sua casa è meta dei migliori e più famosi giornalisti d'Italia (e non vanno più via!) a caccia di un vecchio articolo o di un raro libro (ne ha migliaia e migliaia 30.000) o di una storica immagine o di fatti (e sono tanti) da lui vissuti. Ecco perché ha superato - col suo sito messo in rete gratis e senza alcuna disturbatrice pubblicità - i 2 miliardi 302 milioni di visite. UN MOTIVO CI SARA' !!!
Eppure, non un rappresentante delle Istituzioni, o un banale professore, lo ha mai incontrato, aiutato, né fatto un complimento. Così certi politici- che se oggi dialogassero con lui non farebbero delle brutte figure sulla conoscenza della Storia e Geografia. (fra l'altro nella sua biblioteca ha documenti introvabili, rarissimi e libri dal 1500 in poi, altrettanto rari) - Abbiamo appena sentito in TV una nota politica, dire che la Romagna confina con il Trentino. Un'altra che l'Egitto è la capitale dell'Africa. Un altro promuove un "Referendum" e vuole fare lui il "Duce", e vuole anche eliminare il Senato. Diceva: "Se perdo, io il lascio la politica". Macchè, perde e anche il malo modo. Ma non si ritira !!!. Anzi diventa lui Senatore. Insomma sono solo dei "parolai". Ne avete ogni giorno le prove!!
Mentre é singolare la richiesta fatta a Franco dal Governo Australiano. Il ministero della Pubblica Istruzione, dal 2000 ha organizzato delle classi per solo "stranieri" italiani, ha chiesto il Copyright di "Storiologia" per illustrare agli alunni italiani la Storia del loro Paese. (che lo manda perfini in rete) Che Franco ha ceduto Gratis. Lo hanno chiesto a FRANCO - é il colmo - non al Ns. Ministero dell'Istruzione Italiano !! Che non sa nemmeno che Franco esiste. Però ogni giorno (oltre gli altri 100.000 al giorno) vediamo 6-7.000- scuole che si collegano ogni giorno a Storiologia. Paradossalmente é Franco che fa la "Didattica Digitale". (Lo si vede dalla statistica - tot. visite sui "Barbari", tot visite "sull'impero Romano", tot. sulla"scoperta dell'America" ecc. ecc. ecc.
A FRANCO VIENE QUASI VOGLIA DI CANCELLARE TUTTO
VISTO CHE NESSUNO GLI HA MAI DATO 1 EURO PER AIUTARLO
(una "impresa" la sua che invece ammirano all'estero)
Ma il paradosso è appunto - come detto già sopra - anche questa richiesta dall'Australia....:
Dear Sir/Madam. I am writing to you concerning the Italian Secondary Access to Languages (SALS) Project of the Victorian Department of Education, Australia, which provides resource materials for Italian to senior secondary students. SALS programs provide VCE students of Italian with access to authentic linguistic and cultural content. In this context, the Department of Education is seeking copyright permission to reproduce "Storiologia". The information would be used in conjunction with written resource material and would complement the linguistic and cultural content of the units of work. If you have any enquiries about the SALS Project or the use of your materials please do not hesitate to contact Ms Fel Bisiani, Senior Projects Leader, PALS and SALS. - Write: astrid.pigo@dse.vic.gov.au

Vedremo fra breve, forse sarà il nostro Governo a scrivere in Nigeria o in Congo, per avere insegnanti per insegnarci la loro "storia millenaria" per noi ""persone pensanti" così " risplenderemo di luce nuova" come oggi ci dice il Papa e Orlando e vivremo un "nuovo stile di vita" come dice la Boldrini.

 


ABBIAMO DETTO GRATIS perché oltre che generoso, Franco non è alla fame: tutt'altro parrebbe. Sfoggia senza vergogna una vastità di bellezze scioccanti possedute, non ereditate, ma bensì raggiunte e meritate.
I suoi 32 mila libri (dal '500 in poi) letti e suddivisi e ora come appesi. Migliaia di giornali a partire dall'inizio del '900. Una sterminata discoteca (27.000 composizioni, antica, classica, moderna). Le sue multicolori stanze riempite per ogni dove di centinaia di suoi quadri. La sua casa-villa con delle miste colture verdi d'attorno con i tronchi di alberi che fanno a gara con le colonne... anche se non si vede proprio la piscina o il campo da golf. A che servirebbero? Hollywood non é certo qui e il quadro di vita qui rappresentato più che ostentazione di ricchezza potrebbe titolarsi "Rabbia d'autore con vista".

(di fiori soprattutto, e l' "AQUILA" simbolo dei Parà
a ricordo di stupende giornate solcando i cieli col paracadute o scalando le alte montagne).



LA RABBIA. O meglio la volontà disperata di vivere perché dapprima - nella sua fanciullezza e adolescenza - la sorte fu desolatamente nera. Nella 2a Guerra Mondiale, lui é uscito vivo dalle macerie dalla sua casa bombardata. E' uscito ancora vivo da una mitragliata di un caccia americano che (maledetto toccando il campanile) poi gli cadde proprio davanti a lui. Poi - senza genitori accanto - quindi carenza di affetti materni e paterni nell'adolescenza (per fortuna ebbe accanto uno ZIO straordinario !!) , poco pane, niente soldi e niente studi ... solo le banali elementari iniziate dentro una scuola di monache.....(detto sopra)
Racconta Franco ... come visto sopra "....con le 5 classi dentro un'unica stanza, Lì imparai nulla. E nemmeno quando mi iscrissero in una scuola pubblica. Finita la guerra, a 12 anni iniziai a lavorare!!. Per fortuna dentro una Tipografia-Legatoria, dove in 5 anni mi passarono nelle mani migliaia di volumi con tutto il sapere dentro. Poi diventai Paracadutista, per 5 anni, feci dell'antiterrorismo, diventai poi Ispettore con "incarichi Speciali" per tutto il territorio italiano, poi manager di me stesso fondando la Francomputer, primo a importarli, a venderli (6000) e come "Pioniere" a insegnare i Computer in Italia, alle industrie, alle Banche; fu una grande soddisfazione per il mio analfabetismo io che insegnavo a geometri e ingegneri, mentre nelle scuole il Computer lo snobbavano. Come quella Scuola Magistrali, (già ricordata sopra). furono lapidari....e perfino offensivi"e che qui mi piace ancora ripetere.

"Si puo' vivere e sopravvivere anche senza quel giocattolo,
del tutto inutile al nostro sapere e alla nostra didattica logico verbale;
con quella figurativa (del computer) ci si potranno fare al massimo solo i giochi,
e forse, passata la moda, neppure più quelli!".

"Queste "Magistrali" insegnavano ai futuri maestri del 2000 !! compresi i ministri dell'Istruzione del 2000-2020 !!!!!!.
Poi nella pandemia abbiamo poi scoperto con il "lockdown" (ma faceva schifo usare il temine "isolamento"?- Ma l'inglese non lo si insegna nelle scuole) la necessaria "DD" la "Didattica Digitale". Ma ahimè, una grossa parte di insegnanti non aveva mai usato un Computer (anzi perfino "osteggiato" con la frase appena riportata sopra, fin dal 1985 !!!! ), e molti paradossalmente hanno dovuto imparare dai loro giovani alunni, quelli che già a 10 anni sanno benissimo come funziona un computer, un tablet, uno smartphone.
(e questa precocità nell'imparare io la conosco da quando vendevo i computer negli anni '80, i "maghi" della tastiera erano proprio loro, i giovani, anzi i giovanissimi. A 14-16-18 anni non giocavano solo, ma già mi facevano i programmi !!) (oggi sono dei Capi-Centro in ogni settore)
Se la pandemia fosse scoppiata 10 anni fa, la scuola (senza questi piccoli insegnanti in erba) sarebbe stata del tutto seppellita dall'ignoranza dei suoi insegnanti che vantano "la loro logica verbale".

Dice Franco: "La mia fortuna è stata di non averle frequentate quelle scuole e di aver usato solo il dono che la Natura ci ha dato: il cervello. E mi è andata più che bene !!" ----- QUANTO GIA DETTO NELLE PAGINE SOPRA.

 

Franco in quel periodo critico della guerra conobbe solo tante tragedie. Ma lui dice "aver conosciuto tante tragedie e la ferocia degli uomini durante l'adolescenza sono disgrazie che ti formano".
Cosa fare allora per formarsi ? Come si ribalta il proprio "romanzo tragico" laddove sembra esistere soltanto un rassegnato "destino brutale?". Reagendo. Ansietà nel cercare - per fortuna con accanto le persone giuste - di conoscere, imprimendosi la fiducia e relazionando d'attacco senza mai mollare. Non c'era altro da fare, soccombere al destino o...(sfidando se stessi e la dura realtà) buttarsi a lottare. Solo chi si da per vinto, ha veramente perso.

Tutta la sua fanciullezza dentro una tipografia dello zio a Chieti, dove manipolandoli impara a conoscere a 4 anni i caratteri, e quindi a 5-6 anni a saper leggere come uno studente di 15. Poi il ritorno a Biella e a 12 anni già al lavoro, primo mestiere ovviamente il tipografo e anche il legatore di libri. "Una fortuna dice lui "in cinque anni mi sono così passati per le mani migliaia e migliaia di libri, tutto il meglio dello scibile umano, e lì, sbircia oggi sbircia domani ho appreso - con accanto l'aiuto di un enciclopedico sessantenne legatore - cos'è l'arte, la musica, la letteratura, la storia , la filosofia, il mondo nel bene e nel male".
"lui (era orfano sciancato, un ex martinit) mi diceva "anche se vivi 100 anni e non leggi non sai nulla della vita, ma se leggi ti sembrerà di aver vissuto 100.000 anni. E qualcosa leggendo impari sempre!!", "l'uomo perdente é sempre uno solo, l'uomo ignorante".

Franco trascorre così 5 anni in una grande tipografia-legatoria a Biella;
poi a 18 anni si licenzia, si da molto da fare con la sua intraprendenza, acquista a cambiali il necessario come macchine, prende dei locali e mette su lui una legatoria prendendo dalle varie tipografie il lavoro.
Per queste ultime la legatoria era diventata marginale, mentre per Franco raccogliendo il lavoro da varie tipografie diventò un grosso lavoro.
Tanto che in breve si prende lui 2 collaboratori fino a quando 3 anni dopo partì per il servizio militare. E lui che era già paracadutistacivile (il 131° in Italia) entra nei "Paracadutisti" del Centro dei Carabinieri Sabotatatori di Viterbo.
Racconta sulla sua legatoria: "quei miei 2 aiutanti gli avevo insegnato forse troppo; fecero così tanto anche senza di me che oltre la legatoria impiantarono anche una vera e propria piccola tipografia e così anche per loro la legatoria divenne un lavoro marginale che diedero poi pure loro da fare ad altri.

Risultato: - la mia legatoria se fossi ritornato da militare non esisteva più. Ci fu anche - mentre ero militare - poi la morte di mio padre. A quel punto non tornai più a casa ma rimasi a fare il paracadutista "volontario" . Una vita questa - anche se turbolenta (in Alto Adige, c'era il terrorismo) che mi conquistò subito, per i lanci e per le favolose dolomiti che scalavo; e ci rimasi quasi 5 anni !!! Soprattutto per le insistenze dei miei superiori dell'Alto Comando (Noi come piccolo reparto non avevamo altri superiori, ma eravamo alle dirette dipendenze del Generale Comandante.
All'interno del Reparto - per le mie conoscenze commerciali - mi affidarono la Sussistenza. Ero io ogni mattina a procurarmi il pane dal fornaio, la carne in macelleria, poi in latteria, dal verduriere per far confezionare la colazione, il pranzo e la cena. Oltre a godere di grande carismo tra i mie commilitoni. Fino al punto che il Generale del 4° Corpo d'Armata, in una assenza di 40 giorni del nostro Comandante affidò a me il comando del Reparto.


Nell'ultimo anno ebbi incarichi anche molto singolari e speciali. Poi essendo anche un esperto fotografo all'interno della Brigata, quando avevo deciso di tornare borghese per approfittare anch'io del "Miracolo Economico" che stava esplodendo in Italia, i miei superiori in quella mia scelta per non perdermi mi convocarono e il Generale di Corpo d'Armata, trovandomi nello stesso tempo anche una copertura nella vita civile dove volevo entrare, mi diede un lasciapassare speciale per entrare in tutte le caserme dell'Alto Adige, allora presa di mira dai terroristi altoatesini. E fu proprio questo incarico - che diventò una vera professione - con gli appoggi delle alte sfere militari, che iniziai a operare in quello civile ma apparentemente fuori dall'ambiente militare.
Inizialmente in tutte le valli altoatesine in fermento, poi in Trentino perchè anche questa era ia più "calda" d'Italia; stavano sorgendo - con Curcio & C. le BR alla Università di Sociologia di Trento.
Per il lavoro ben svolto, con invio di mie precise relazioni sul mondo militare altoatesino. Due anni dopo diventai addirittura "Ispettore" e "Incaricato Speciale" per tutto il territorio Italiano (che svolsi per 10 anni) con incarichi in tutte le città e i paesi d'Italia. Da dove poi a fine settimana compilavo le mie accurate relazioni.

In quei 10 anni ci fu la "strategia della tensione", sequestri, bombe, stragi. A dire il vero ebbi paura anch'io. Pertanto mi dimisi dall'incarico di Ispettore".

Motivo: il sequestro e l'uccisione di Moro, mi scolvolse. Perchè oltre la sua brutta fine mi scolvolse l'uccisione del mio carissimo Istruttore alla Scuola Carabinieri Sabotatori di Viterbo, ed era lui in quel sequestro di Moro il capo della scorta; lui era Oreste LeonardI che qui vado a ricordare >>>>>>>>.
Abbandonata quella vita di globe trotter, dopo una estate in una salutare vacanza in una baita in montagna, decisi di diventare manager di me stesso fondando la Francomputer, il primo (tramite l'amico Faggin, l'inventore del Microprocessore) a importare in Italia nel 1980 il primo PC 80 dell'IBM. A far scoprire in Italia cos'era il Computer, a insegnarli a scuole, camere di commercio, a venderne oltre 6000 a industrie, banche, amministrazioni. Per 10 anni ! poi nel '90 mi ritiro dal commercio per fare..... (con il figlio nel fratttempo laureatosi in informatica con una tesi scritta in Java - utilizzata dalla Fiat - oggi cura dalle minacce informatiche un gruppo di banche in Svizzera e anche Russe) .....solo più programmi e a coltivare il suo Hobby: la qui presente "Storiologia".

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RIPRENDIAMO la storia di Franco.
Sulle giovani spalle fino a 20 anni vi era stato solo una lunga serie di drammi e di tragedie
(non dovuta al fato ma agli uomini - come la lunga guerra durata tutta la sua fanciullezza .....) ma é da allora che nascono le molteplici esperienze e la sua attiva intraprendenza.



VEDI QUI IL SUO DRAMMATICO
PERIODO NELLA 2a GUERRA MONDIALE > > >
( e perché la sua vita da allora é poi diventata ogni giorno una grande avventura
(spesso rischiando la pelle soprattutto nel fare Antiterrorismo)
Un'avventura molto singolare che raccontiamo in altre numerose pagine in questa STORIOLOGIA.

((""" ( Franco però ci tiene a precisare: "Raccontare anche il periodo 1969 - 1978 (la strage di Piazza Fontana, la "Strategia della tensione" e gli "anni di piombo", fino alla morte di Moro) non è facile per me.
(Moro...."Doveva Morire”.....(vedo il citato film "Todo Modo)
http://www.lavocedellevoci.it/2018/05/19/giallo-moro-santoro-scopre-linviato-speciale-della-cia-dopo-12-anni/

La distinzione é tanta fra il raccontarlo questo periodo e quello di averlo vissuto, con tutti i bruschi richiami alla memoria dei fatti, che sarebbero incomprensibili
non solo per i più giovani . (ma anche i grandi che hanno invece rimosso tutto (!! conviene ??)).
Come narrato in altre pagine, i primi orrori e orrori li ho vissuti dai 5 ai 10 anni nella guerra, uscito vivo perfino dalle macerie di casa mia dopo un bombardamento. Poi a 20 anni - come già accennato - vado alla Scuola di Paracadutismo dei Carabinieri Sabotatori di Viterbo; poi sono entrato nei reparti speciali ed inviato per alcuni anni a fare Antiterrorismo in Alto Adige. Mio istruttore era quel già accennato sopra Oreste Leonardi, diventato in seguito il capo scorta di Moro. (fra l'altro già nel '63 mi voleva con lui e.... se accettavo per la fine che lui e altri 4 colleghi hanno poi fatto non sarei qui a scrivere).

Come accennato già sopra, promosso "Ispettore Incaricato Speciale per tutto il territorio nazionale. Ero poi sceso a Trento, dove nel '68 stava nascendo nella nuova Università di Sociologia la culla del movimento studentesco del Sessantotto, quelli della "contestazione". Fu infatti la prima università italiana ad essere dagli studenti occupata. Vi insegnavano Francesco Alberoni, Norberto Bobbio, Beniamino Andreatta, Paolo Prodi (il Rettore e fondatore del "Il Mulino) ecc.ecc.
Furono proprio gli studenti di questo ateneo a dar vita alle barricate e alle occupazioni, a farla diventare Trento l’epicentro della contestazione e dell'estremismo, con sgomberi violenti da parte della polizia. Tra lacrimogeni, sassaiole, cariche di polizia e scoppi di ordigni rudimentali, la città di Trento attraversò mesi di forti tensioni.
Fra l'altro l'Ateneo era proprio davanti al sagrato del Duomo di Trento, dove nella "quaresima" pasquale ci fu una forte contestazione sul conservatorismo sociale e religioso del cattolicesimo trentino.
Alcuni pur negando che qui ci fu la nascita del terrorismo, i fatti poi li smentirono. Qui era anche avvenuta la convergenza tra il movimento studentesco e il sindacalismo operaio. I lavoratori sindacalizzati - primo caso in Italia - per la prima volta organizzarono manifestazioni comuni con gli studenti. Insieme diedero poi inizio verso la fine del '69 all'"autunno caldo" quando ci fu il primo (e oscuro) grosso attentato di Piazza Fontana a Milano. Da allora terminato il terrorismo in Alto Adige, vissi la "strategia della tensione" in Italia.
Io in incognita ero - per un motivo che non sto qui a dire - in quella saletta-retro del Teatro Sociale di TN , dove vi erano discussioni molto animate con nomi che diventeranno arcinoti: tra gli altri Renato Curcio, Margherita Cagol, Marco Boato, Mauro Rostagno, Marianella Pirzio Biroli e altri. Dal Collettivo Politico di Sinistra, si passò alla Sinistra Proletaria, poi al primo nucleo delle Brigate Rosse, quindi al Gruppo di lotta armata dell'estrema sinistra-destra (!!??) diventate poi attive negli anni di piombo. (Da notare che a Sociologia gli studenti (di varie città d'Italia) erano un po' tutti figli di papà, non OPERAI del proletariato).

Poi dopo questo '68 trentino mi trasferii a Vicenza in Veneto. Perchè il centro "caldo" era allora diventato l'asse VI-Padova, ma anche nel resto d'Italia era da tenere sotto controllo. Stava iniziando appunto la "Strategia della tensione". E qui mi fermo per i motivi detti qui all'inizio.
Poi le contestazioni finirono con il "riflusso", nello squallido periodo dove ci fu il "pentitismo". Rossi e Neri si accusavano l'un l'altro con delle delazioni.
(perfino fra fratelli; vedi il "caso Peci"). Dai moniti arroganti nelle piazze "qui comadiamo noi", "li ritroviamo presto mesti mesti accovacciati nelle stesse piazze a cantare le canzoni di Baglioni, quando lui dal filone impegnato (anche lui) dalla "lotta di classe" come "Caro Padrone", era passato alle canzoni per i nuovi "passerotti", melodiche, come
"quel piccolo grande amore", "amore bello" ecc.
Poi finì anche una certa squallida politica quando le "dazioni" (tangenti) erano diventate il "nuovo costume" per gli scaltri politici. Scoppiò Tangentopoli. Certi personaggi finirono in galera o suicidati, e i due principali partiti coinvolti sparirono dall'orizzonte. Ma i nuovi diventarono più scaltri e più furbi, usando nelle dazioni versamenti all'estero. Riparte così una "Nuova Italia" senza dover fare stragi.


Abbiamo l'
importante Dossier,“Stragi e terrorismo in Italia" della Commissione parlamentare d’inchiesta DS (!) presieduta dal Sen. Giovanni Pellegrino. Nel considerare gli avvenimenti che hanno reso possibile la strategia stragista in Italia, anche lui apre con queste parole:
"E’ difficile individuare una data precisa alla quale far risalire l’origine della c.d. strategia della tensione. Sicuramente, questa data è molto più lontana di quanto non lo siano gli avvenimenti oggetto di questa relazione, la vera e propria strategia della tensione, con le stragi e gli omicidi quale elemento portante, e le congiure e i depistaggi anche ad opera da apparati dello Stato, come corollario.
Di certo, è necessario tornare indietro di molti anni, di decenni, quando con la fine della seconda guerra mondiale inizia lo scontro tra i due blocchi. L’Italia è per buona parte di questo periodo in prima fila come territorio di confine, un vero e proprio “laboratorio” nel quale sperimentare le diverse strategie che Stati Uniti e, diversamente, Unione Sovietica applicheranno poi su scala planetaria. Un laboratorio nel quale sono cresciuti elementi che vedremo poi “lavorare” in diversi paesi, con i medesimi mezzi e, soprattutto, con i medesimi fini. Ed è difficile non vedere una regia unica – per quanto articolata – negli episodi che hanno segnato questi 50 anni di dopoguerra"
- E che forse riappariranno ancora a partire dall''anno 2000, quando con altre nuove strategie mireranno a fare un unico e un solo mondialismo: il SUO !!! )))))

MA ANDIAMO ALL''INIZIO della BELLA AVVENTURA DI FRANCO
(che abbiamo già un po' accennata in apertura)

FRANCO tutto giulivo era partito a 4 anni da Biella, per il mare, nella Pasqua del 1940 per andare a Chieti dai nonni e zii per la solita estate alla casa al mare di Francavilla- Poi scoppiata la guerra in giugno, con il padre in Africa a combattere dove poi in seguito fu fatto anche prigioniero per 4 anni in Sud Africa.
Per alleviare la madre a Biella con gli altri due figli, nonni e zii - in quel famoso maggio, credendo che quella sarebbe stata una guerra molto breve - il bambino lo trattennero a Chieti, convinti che in Agosto li avrebbero raggiunti. Ma poi la guerra fu lunga e Franco in Abruzzo ci rimase per 6 anni, compresi i drammi dell'8 settembre (i reali e tutto lo stato maggiore fuggirono proprio a Chieti, proprio nel palazzo dove abitava Franco); poi il dramma dei 58 bombardamenti su Chieti, e uno colpisce la sua casa, esce vivo dalle macerie. Poi assiste agli sfollamenti, 100.000 si rifugiano proprio a Chieti. Iniziano i drammi, le miserie della guerra, il carovita ecc ecc.
Il padre gli ritorna dalla Rhodesia solo nel '46 dalla lunga prigionia; poi come se non bastassero le tragedie, Franco tornato a Biella, lui ventenne, avviene il suicidio del suo primo amore: una fanciulla stravolta dalla vergogna perchè violentata da un ergumeno; messa dentro un convento di suore (non era forse il posto giusto! la trattarono come una puttanella) dalla vergogna trangugiò un bottiglia di varichina; ricoverata prima in ospedale, inutilmente, fu portata a spirare a casa, e tra gli spasimi morì tra le braccia di Franco e con le sue ultime parole, gli chiese perdono. Quindi per dimenticare Franco fa l'ardito, ( il "matto" così lo chiamano i suoi tanti amici) dato che spesso scalava in solitaria - e proprio per questo anche lui come WALTER BONATTI (che aveva 3-4 anni più di lui, Franco iniziò a scalare i colossi della Val d'Aosta) lo chiamavano nell' ambienta alpinistico "il matto". Iniziò anche lui a scalare e rocciare nelle sue montagne valdostane......

 

 

.....(M. Bianco, Cervino, Rosa, Gran Paradiso, ecc. cercando di imitare il suo mito il 24 enne Walter) poi a 20 anni - fa un'altra "pazzia" compie i primi lanci col paracadute (come civile uno dei primissimi in Italia - il 142 mo) ..... allora era una cosa insolita, tanto che il giorno dopo sul giornale locale scrissero "un nostro concittadino che conosciamo un po' tutti, "un po' matto", con sprezzo del pericolo e della vita - e non siamo in guerra - si é buttato col paracadute da 2000 metri da un aereo".

MA ERA SOLO L'INIZIO .....
Allora non esisteva ancora il Centro Mil. di Paracadutismo di Pisa sorto due anni dopo,
che andai a inaugurare proprio io.
Racconta:
"Con gli altri miei colleghi già usciti l'anno prima da Viterbo, facevamo delle manifestazioni in varie
città d'Italia, assieme alla appena nata Pattuglia Acrobatica delle Frecce Tricolori.

In ogni città allo spettacolo assistevano decine di migliaia di persone"
ed erano per Franco appaganti ed eccitanti tutti quei bagni di folla.

 

una ardita attività ma senza tante cerimonie; tuta e camicia bianca con cravatta,
non alla "Rambo" come saranno in seguito e oggi.

Anche perché allora non esisteva ancora il paracadutismo civile
tuttavia per questi pochi "matti" era nata la prima associazione di Parà a Biella e Milano .
L 'assistenza, gli aerei e i paracaduti (entrambi ancora quelli della guerra) li forniva l'aviazione militare

....poi ventunenne, conosciuto l'ambiente così stimolante in varie discipline
(lui a Biella come già detto già praticava alpinismo, roccia, sci, nuoto )
Franco entra nei primi.....
Paracadutisti alla Scuola Sabotatori di Viterbo

La sua destinazione, per fare antiterrorismo in Alto Adige, fu poi: Merano (BZ)
Anche qui le montagne - Le Dolomiti - non gli mancarono di certo
( ma anche lì a Viterbo Franco fu uno dei primissimi Parà - il 131mo in Italia).

Qui Franco é a Viterbo al Centro Militare Paracadutismo
alla Scuola Carabinieri Sabotatori,

Con il mitico Capo Istruttore, Mar. ORESTE LEONARDI
(in seguito caposcorta di Aldo Moro, purtroppo ucciso in Via Fani con 4 suoi colleghi)
(che le BR chiamarono "i 5 della famigerata scorta di Corpi Speciali" )
( "Ci mancò poco che anch'io io entrassi con lui nella scorta di Moro- Lo voglio ricordare QUI > > > >
Destinato a Merano, frequenta diversi corsi specifici:
Prima di tutti quello di Artificiere, maneggiando esplosivi, tritolo, plastico, fulminato di mercurio
Poi...
ROCCIA alle Torri del Vaiolet, dove diventa per la sua precedente esperienza ISTRUTTORE.
Poi corsi di NUOTO a Merano, corsi di GHIACCIO alla Marmolada,
SCIATORI sul M. BONDONE ( anche qui diventa ISTRUTTORE)
E oltre ai lanci di brevetto (a Viterbo) seguiranno poi tanti lanci: sul Monte Bondone,
Alpe di Siusi, Gran Zebrù-Cevedale, Dolomiti di Brenta, Passo Tonale, e tanti altri, sempre spettacolari....

LANCI STRAORDINARI !!! COME QUESTO !!!
CONSIDERATO ALLORA UN RECORD MONDIALE

un tuffo da 5000 metri.....

Per Franco fu questa una vera avventura, meravigliosa e magica della sua vita.
Va ancora oggi ripetendo una bellissima frase...
"Dio non ci ha donato le ali ma ci ha regalato il "coraggio"
... di fare il paracadutista; cioé salire in cielo nel regno delle aquile
tuffarsi e scendere dalle nuvole come fanno loro".




Come accennato dopo aver fatto l'addestramento presso i Carabinieri Sabotatori di Viterbo,
ecco Franco fare Antiterrorismo in Alto Adige; 
anni di fuoco, ovvero bombe, esplosivi, audacia;
ovvero nell'ardimento dimenticare.

E così...non si sfugge, non c'è più  tempo per l'angoscia, la disistima, l'indecisione, si và! ......

... si monta su un rombante aereo....


... si sale in quota, si attende con un po' di apprensione la lucina verde...

.... poi.....dopo una pacca sulla spalla del direttore di lancio Oreste Leonardi ...


... si va alla porta.... e ci si butta....

si nuota nell'aria...

poi .... lanci da 1000 metri nelle valli ... di giorno...

....di notte....
(a Istrana Treviso o a Campoformido Udine)

poi quelli spettacolari, sull'acqua....

ed infine sulle montagne, qui d'inverno i tanti tanti lanci sulle Alpi di Siusi


sempre in montagna .... da 2000 3000 metri ....

in estate ..... sulle Alpi di Siusi

in inverno .....

 

 



poi.... come visto sopra da 5000 metri !!
Sotto il lancio sul Cevedale
(visto dall'aereo e dal Gran Zebrù)

"Fu un lancio, straordinario, stupendo, magico !! Che silenzio a 5000 metri !!"

Paura della morte ?
"Morire non è nulla; non vivere è spaventoso" (V. Hugo)

non più sentieri da salire, ma il coraggio di scendere dalle nuvole...
..... dal regno delle aquile

 


L'ardito lancio, fu il completamento di una delle più grandi manovre dell'Esercito Italiano
con presenti i rappresentanti di 45 Paesi della Nato.
Dopo l'insolito lancio la salita al Monte Cevedale e sul Gran Zebrù
Quelli della Nato, strabuzzarono gli occhi.

sotto il Gran Zebrù visto dal Cevedale



Dopo il lancio, l'ascensione di Franco sulla più bella montagna delle Alpi ( vedi più avanti )

 

Sull'Altipiano del Cherz (Corvara) sullo sfondo il Sass Pordoi

 

 

Come abbiamo appena visto sopra, quasi allo sbaraglio; ma in questi tanti "momenti magici" si è  coscienti che non si puo' nemmeno più  pensare ad altro, ma a ciò che si sta facendo, e quindi subentra un aiuto alla personale affermazione.
E' forse uno stile di vita che in Franco Gonzato perdurò anche dopo questo addestramento e anni di vita militare in quel corpo speciale, dove poi caddero negli anni di piombo anche i suoi amici più  cari, perfino il suo amico istruttore, Oreste Leonardi, il caposcorta di Moro.
Ma più che stile lo preferisce definire "sdoppiamento di personalità", che tanto decisionismo gli consentì  altresì un'altra carica morale e materiale, quella di rimettersi - come in gioventù - a leggere e a dipingere.
Una testa di cuoio, parà-antiterrorista che dipinge e legge? Un'apparente contraddizione mentale, ma per lui era invece l'equilibrio raggiunto fra la propria sensibilità e il dinamismo, un conservarsi lo spazio per poter umanisticamente intervenire e non sentirsi per niente a disagio con gli altri, acculturandosi e fornendo delle efficienti e mutevoli prestazioni artistiche. E dopo queste - uscito dal famoso reparto - anche in quelle particolari come vedremo più avanti.

Ma quello della pittura fu un tempo decisamente breve, anche dopo aver lasciato la vita militare: cioé qualche anno, quasi un lustro, ma in quegli anni rivelando il suo mondo di sogni a colori, partecipando a una trentina di mostre all'ingiro, esponendo in Italia, in America, in Francia, in Spagna, in Inghilterra, sfoderando una vitalità artistica quantificata in decine e decine di tele, affermandosi ( A Milano fu premiato come "Artista dell''anno" e "lo troviamo sull'Annuario Bolaffi degli Artisti del XX secolo o sul Comanducci ----
VEDI TUTTA LA DOCUMENTAZIONE >>>>>) rappresentando dopo il periodo figurativo, l'intima sofferenza, con soggetti astratti, informali, di nodi, di voli, di contorsioni, di pieghe.... (e un motivo c'era: la diagnosi di un tumore - per fortuna scoperto in tempo - Che è ormai un lontano ricordo).
Un eccesso forse che seppe troncare, non si sentiva all'altezza di proseguire in un campo gravato fin troppo dal peso delle culture secolari che andava scoprendo nei suoi tanti tanti libri ma anche in tutti i musei d'Europa. Già perchè  cosa ti fa il nostro uomo? prende un Camper e con moglie e figli ancora di 8-9 anni, via per mesi e mesi in giro per 25 Stati dell'Europa, dall'Olanda fino alla Grecia; "On the road", in contrade, città, paesi, con gente diversa, cultura, stile di vita, curiosando molto, assimilando, portando a casa altre realtà, scoprendo le nuove tecnologie di mercato, capitalizzandole in termini economici ma anche esistenziali.
Un pittore mancato? No, c'erano altri settori da sperimentare, altra rabbia da consumare, altre realtà da scoprire, tanto valeva di nuovo (e chissà dove e come - ma per lui non era un problema di scelta) ancora rischiare "arrampicando" questa volta nella vita.


Daccapo. Cioè fuori dalla ardita vita militare. Ordinatamente dove anche qui bisogna sopprimere le timidezze, affrontare sicuri, applicare l'acquisita apparente aggressività "perchè  - lui dice - la società lo vuole", ma in verità si tratta ancora una volta di dimenticare il proprio passato e precario presente e pertanto come e più  di prima...osare oltre che essere intraprendenti.

Diventando così (senza por tempo a dubbi) un perfetto addetto a particolari relazioni sociali, fino a diventare Ispettore con Incarichi Speciali su tutto il territorio nazionale. Senza orari, senza orologi, per sveltire i tempi e non esserne schiavo, senza mai un giorno di ferie, senza mai un giorno di malattia, e sposato, col viaggio di nozze fra riunioni varie, coi figli poi che nascono, senza la sua quotidiana presenza...ma con la consolazione dell'avanzamento di carriera. Ma spesso ancora fanciulli li portava anche in giro con se (ed erano una buona copertura) in tutte le città d'Italia e anche - come accennato sopra - nelle 25 capitali d'Europa (come testimoniano le immagini).

Nei rapporti con gli uomini che andava via via visitando, per i suoi interventi lo soprannominarono "L'Attila",
(qui a fianco è seduto proprio sul "Trono di Attila" nell'isola Torcello); Operando però con molta gentilezza, con una decisa costanza e volontà, sempre equilibrata, che è poi efficace nell'agire e per ottenere qualcosa da chi si incontra. Non con la caparbietà con quella forma cieca e ridicola dove si infrangono tutte le chiacchere, ma usando la ponderatezza, che è poi il buon senso. La persona ponderata, misura, calcola, esamina il pro e il contro di ogni cosa, poi si muove calmo e deciso ... con la necessaria gentilezza. Del resto il motto dei paracadutisti a Viterbo era "sì ...operare in silenzio nell'ombra, ma poi bisogna agire silenziosi ed essere quando occorre anche aggressivi":
(eppure oggi qualcuno credendosi lui molto intelligente, con il suo "mezzo chiletto di Sapere" mi scrive dandomi dell"ignorante" e che "scrivo puttanate").

Ma Franco abbiamo detto oltre che paracadutista era anche un rocciatore (istruttore), e come muoversi lo sapeva bene. Osare ma poi ponderare; in ogni passo, in ogni appiglio, in ogni percorso.
Nell'audacia e nel dinamismo per essere vincenti bisogna non solo riflettere un po' ma bisogna prima di agire, riflettere molto, oltre che essere determinati e tosti ..... se si vuol vincere!!! Ma in certi casi anche per sopravvivere.
Franco di certo non voleva che il tempo e le sue giornate passassero nell'ozio come una talpa nella sua tana.

(qui alcune delle sue centinaia di spettacolari
arrampicate-scalate )


LE TORRI DI VAJOLET (Gruppo Catinaccio)

quella a Sx (la Delago - Spigolo- 4°- grado) Franco (come Istr. Milit. di roccia) l'ha scalata 3 volte;
quella centrale (la Stabler 3° grado) 12 volte:
quella a dx (la Winkler - 5° grado) 2 volte.
La piccola a sinistra, la Guglia Piaz- 6° grado (1 volta)

( "Di questa foto sotto, ha in studio nella parete una gigantografia
e dice Frranco "credetimi nel guardarmi arrampicare mi sento sempre "vivo", anche a 85 anni.
Nel vivere bisogna pur ricordare qualcosa di bello
e se le cose belle nella salutare nostalgia sono tante (di foto ci ha riempito 52 album)
la vita scorre e la si vive, e poi la si rivive con i ricordi senza mai annoiarsi
mentre altri pur anche loro saliti sulla "Giostra Terra", non hanno mai fissato con lo sguardo
le mille meraviglie che - con lui indifferente - gli sono passate davanti.

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ALL'ATTACCO....

con la famosa guida TONI GROSS

E dopo le Torri, il CATINACCIO...




sopra verso ovest, sotto verso est ... dai monti fino al mare
( come siamo piccoli !!! )

..... dove ci sono i sentieri poco calpestati, dove vivono le aquile
dove l'orizzonte é infinito e....la nostra anima..... qualche volta sembra vacillare.

La "Passeggiata" .......

qui sotto il Catinaccio visto difronte, dalla cima del Catinaccio d'Antermoia

 

Poi, qui sotto, sulle più belle torri-pareti dell'alpinismo mondiale ......
Le "TRE CIME DI LAVAREDO"
la montagna che ha stregato per tutto il resto della vita, Franco .....



Si possono affrontare di petto le tempeste della vita come la pareti di una montagna,
cioè arrampicare, cadere, scivolare, rialzarsi e subito dopo ricominciare.
E il bello é che nelle avversità si può benissimo imparare anche a "ballare".
La tranquillità stando in poltrona non é altro che pigrizia mentale.
E la pigrizia mentale é come la mancanza d'acqua per le piante....
giorno dopo giorno sfioriscono.... e infine muoiono.
E se proprio non muoiono diventano dei rami agonizzanti.


l'appagamento ..... la vetta

 



Qui sotto, che spettacolo.... dentro nel più bel anfiteatro del mondo.
Per 100 milioni di anni, senza esseri umani ad ammirarlo,
con tanti silenzi attorno.....
la "trinità" era già lì...

e fra 100 milioni di anni sarà ancora lì, tutto uguale come allora,
senza esseri umani
ad ammirarlo
e nuovamente con tanti silenzi attorno.

< < < < < < < < QUI le 3 Cime
in un singolare e straordinario video;
sedetevi, guardate e ascoltate la musica a tutto volume.
Se vi vengono dei brividi è perché... siete un essere umano !!

( per me - a 86 anni - é ormai un ricordo struggente - "il sentiero 101" -
ma se avete gambe buone non indugiate, andateci !!!!! percorretelo !!!
non esiste miglior ricordo di uno scenario così fatato, possente e straordinario)
Io ne sono stato "stregato"

(qui sopra assieme all' amico HUGO RIEDER, il gestore del famoso Rifugio Locatelli)
"Sono 60 anni che ci ritorno ogni anno. In quella piccola casetta-bivacco.
Dove lì mi sono fidanzato, ci sono poi andato perfino in "Viaggio di Nozze"....e.....

..... vi ho celebrato poi le nozze d'argento,
e nel 2018 anche le nozze d'oro".

qui sotto di notte - una favola !!!! forse un assaggio del Paradiso !!!

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Dopo il lancio visto sopra, Franco ha compiuto la più bella ascensione della sua vita,

SPETTACOLARE !!!
sulla più bella (dopo il Cervino) piramide delle nostre Alpi
( é d'accordo anche Messner )
Il "Königspitze" - "la Cima del Re", cioè il GRAN ZEBRU'
La sua piramide si erge maestosa ed imponente
e ha una certa somiglianza con la montagna delle montagne: il K2".


 

"dopo 3 giorni con 5 compagni ho dovuto ripetere la salita. Con condizioni del tempo al ritorno piuttosto critiche.
Una nuova salita , perchè gli americani della Nato già sbigottiti per l'audace lancio -
non sapevano che un gruppetto dopo il lancio avrebbe poi salito sul Gran Zebrù.
Erano convinti ed erano andati in una zona puntando le loro telecamere sul Cevedale
(dove vi salì un gruppo di meno esperti perche più facile l'ascensione).
Si erano così persi la spettacolare ascensione al Gran Zebrù.
Rimasero al Rifugio Casati e per loro dovemmo insomma ripeterla.
Così 3 giorni dopo toccò al sottoscritto risalirla e fare anche il capocordata.
Ma anche il fotografo !!...... Di una favola !!!"

"fu un'ascensione stupenda, con uno scenario impressionante !
Ma tre giorni prima, le foto fatte erano state ancor più
favolose,
dall'alto, mentre scendevo col paracadute da 5000 metri
non fu solo un momento
stupendo ma magico!!
Sono delle emozioni che non si comprano con i denari, si VIVONO !!"
"La vita è fatta di alcuni momenti magici di grande intensità.
Poi ci sono i banali intervalli .
La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici,
finiscono col vivere solo i "banali intervalli".

(Friedrich Nietzsche)

che sogno !!!!!

LA DISCESA - CHE SPETTACOLO DAVANTI A NOI !!!!
aveva ragione il mio carissimo amico Walter Bonatti
(il mio mito, ma già "GRANDE" mio maestro quando io avevo appena 16 anni e lui solo 20 )



"PURTROPPO PER LA MIA ETA' E GLI ACCIACCHI
E' STATA DURA DOVERLI LASCIARE
E CREDO ANCHE PER WALTER, MORTO RECENTEMENTE"
.


Sotto, sui ghiacciai, verso il Gran Zebrù e il... Cevedale ( quello bianco in alto a destra)


che spettacolo anche qui !!!!


Qui sotto sulla famosa "meringa" sempre sulla cima del Gran Zebrù


Purtroppo la Meringa - lo sporgente ghiacciaio sul Gran Zebrù - oggi non esiste più;
è crollata nel 2001 e sciolto pure il ghiacciaio a causa del riscaldamento globale
( alla faccia dei negazionisti !!!! )
oggi sembra una banale collina

mentre prima - sopra a destra e qui sotto - vi era questo spettacolo .....

 

"poi 5 giorni dopo l'ascensione del Gran Zebrù,
siamo andati sull'Ortles a goderci un altro grande spettacolo mozzafiato"
poi seguirono altri spettacoli come questi ....
nelle più alte montagne anche dell'Italia occidentale



...poi sull'ADAMELLO, poi la MARMOLADA

... una invernale sull'ADAMELLO

sulle alte montagne occidentali


sul Monte Rosa....verso la Capanna Margherita
il rifugio più alto d'Europa -
4554 metri
sullo sfondo il Cervino 4478 m



Sul Monte Bianco.... con sullo sfondo a sx il Dente del Gigante


Sul Cervino....
(scalato 2 volte, ma per 2 volte rinunciato, per il cattivo tempo; una tempesta a 3000 metri)
Ma questo - sofferto - "fallimento" non pregiudicò affatto le nuove conquiste:
Per iniziare a scalare una nuova vetta....
.....non bisogna certo guardare all'ultima vetta non conquistata.
E così anche nella vita quando si tenta qualcosa e non va per il verso giusto
con la determinazione.... si ricomincia da capo.
"Non ho mai avuto paura di cadere".
"Per non rischiare troppo basta non essere irrazionali con...
la sciocca voglia di essere in cima ad ogni costo.
Per il successo - così in ogni cosa - non importa quanto tempo ci vuole,
basta non affrettarsi troppo e se il successo non viene subito, basta ritentare".

 

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miscellanee


PRESSO IL LAGO DI "LAVARONE" DOVE SI IMPARA A SCALARE LE PARETI

poi frequenti ritorni all'Alpe di Siusi (dove ho fatto tanti lanci)


ospite un paio di settimane di un pecoraio....dove si impara a vivere in mezzo ai"caproni",
che ubbidiscono al cane del pastore, come sono alcuni umani che ci circondano

le bellezze Tirolesi


quanto è breve la vita....!!!
Ma quando si è vivi, bisogna........ approfittarne...
si muore prima.... se si vive come una talpa nella sua tana.


qui sopra in un foglietto con tutte le locandine mensili di una vita - 1000 mesi !!!!
(vedi > >

i miei primi 300 mesi (25 anni)


A Merano - 24 anni - Alcune umiliazioni ricevute da una "pupa serpente" che racconteremo più avanti
e che hanno lasciato sul viso un velo di tristezza !!
Ma presto tornerà la luminosità e l'allegria.
Lui era Franco !!
E ritornerà anche il sorriso..... come suo padre...... con..... i veri serpenti.,

"Le mie origini - mio padre in Africa ("matto" come suo figlio Franco)"

io a 2 anni, mia madre, mia sorella, mio fratello

 

Franco, uscito dopo 5 anni di paracadutismo militare - affronta la sua nuova vita non con un lancio ma... di slancio. Non poteva essere diversamente per il dinamico Franco - che ben presto divenne ispettore per tutta Italia. 10 anni di viaggi in tutte le città d'italia e anche d'Europa, 3.000.000 di chilometri (che sono 70 giri intorno del mondo).
E infine (con altrettanto successo) manager di se stesso.
Fu questo lavoro un' altra "ascesa". Per sè , per la famiglia (tra un viaggio e l'altro, nel frattempo formata) e per la casa. Per poter anche ritornare di città in città colmo di libri.... (ne ha collezionati 32.000).....perché "l'uomo perdente é sempre uno solo, l'ignorante")
....di dischi, di quadri...
perché così lui dice, "ci vogliono per...
....riequilibrare la coscienza;
agire per vivere, sì, è importante,
ma bisogna anche operare per migliorare se stessi"
.

Spesso gli sento dire
"vorrei una giornata di
48 ore, con 24 faccio appena
la metà di quello che vorrei fare".
"molti aspettano la fortuna dal cielo
ma il cielo ti aiuta solo se ti dai da fare"

Un incontentabile?

lo abbiamo già detto: Franco di certo non voleva che passasse il tempo cercando solo di sopravvivere.



Del resto vivere non significa solo respirare.

 

 

MA NON FINISCE QUI...
ANZI ..... ADESSO INIZIA IL BELLO
Dobbiamo però fare un breve passo indietro nella vita di Franco.

 

quindi prosegui ora con la seconda parte
molto personale (che potete anche saltare)
perchè alquanto singolare come questa prima p
arte

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